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Autore: Jakrat    13/03/2015    2 recensioni
L'invidia per il successo di qualcuno vicino a te.
La sensazione che nessuno apprezzi il tuo lavoro.
A cosa possono portare queste emozioni?
Princess Luna, da poco divenuta principessa di Equestria assieme alla sorella, sta per scoprirlo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nightmare moon, Princess Luna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Forever Evil

Come siamo finite qui? Questo posto è orribile. Puzza di manto sudato!

Sospiro, ingoiando la bile che mi rode il fegato e stringe lo stomaco, fino a strozzarmi.

Apro gli occhi, specchiandomi nel paesaggio sotto di me.

Las Pegasus si estende come una macchia su un panno assorbente, gli edifici alti che sembra vogliano accarezzare le nuvole e le strade che si intrecciano come fili di una ragnatela.

La città è deserta. Come Manehattan e Throttingam prima di lei.

Dormono tutti. Posso avvertire l'eco dei loro sogni fin quassù. Solo gli animali mi fanno compagnia, con l'eco dei loro versi che salgono dalle foreste fino al cielo e alle nuvole dove sono seduta.

Che razza di ingrati! Siamo noi quelle che creano la notte. Noi portiamo il riposo e sempre noi creiamo l'unico momento in cui quei villici possono staccare dal lavoro che invece Celestia inizia. E chi apprezzano di più, invece?

Quella voce cupa, grave ma ipnotica come la coda di un serpente, si infila nelle mie orecchie come la lingua di un amante maldestro. Non le rispondo, sospiro ancora e chiudo gli occhi cercando di ignorarla.

Fai pure finta di niente, lo sai che ho ragione!

Corrugo la fronte, riconoscendo che ignorarla è molto più facile a dirsi che a farsi.

I primi raggi del sole che filtrano attraverso le palpebre mi avvisano che la notte è conclusa. Un nuovo giorno inizia.

Riapro gli occhi e, immediatamente, i primi pony escono dalle loro abitazioni. Sulle loro labbra, un solo nome.

Celestia. Princess Celestia.

Mormorando una brutta parola, mi alzo dalla nuvola e me ne vado. Con me non c'è nessuno.


Ritorno al castello che è già brulicante di vita. Operai, artigiani, guardie e diplomatici si muovono freneticamente dentro e fuori le mura, creando cacofonie di rumori e urla.

Guardali... c'erano tutti questi subordinati, quando siamo partite?

La voce torna prepotentemente a farsi sentire. Le sue parole sono come un calcio alle tempie dopo l'altro, il che destabilizza il mio volo. Solo una manovra improvvisata mi salva da uno schianto.

Atterro in una delle torri e subito un'altra voce si fa sentire.

Ciao, Luna.”

Scatto. E subito la trovo avanti a me.

Alta, il manto color avorio, la chioma fluttuante come l'aurora e gli occhi magenta splendenti come cristalli.

Sorella.” saluto

Celestia mi osserva con un'espressione triste “Va tutto... bene?”

Annuisco “Ma certo, Celie! Perché non dovrebbe?”

Lei mi studia per qualche secondo senza dire una parola. Forse ha visto il mio atterraggio di fortuna, ma non vuole insistere. Alla fine mi sorride con poca convinzione “Nulla... ascolta, questa sera al Gran Galà Galoppante verranno i delegati dell'Arabia Sellata e mi farebbe molto piacere che li conoscessi. Vuoi venire?”

Accetto. Ci mettiamo d'accordo sull'orario, prima che altri impegni la richiamino altrove.

Seguo con lo sguardo mia sorella mentre lascia il terrazzo della torre, spalancando le grandi ali per prendere il volo verso un'altra ala del castello. I suoi movimenti sono leggeri e fluidi, come una danza sul ghiaccio.

Ma guardala. Chi crede di ingannare, con quell'aria caritatevole?

Stai parlando di mia sorella!” ribatto, quasi involontariamente

Che il Cielo ti guardi dagli amici, figurarsi dai parenti! Ci sta rubando la scena, non lo capisci?!?!

Faccio ribattere, ma mi rendo conto di stare parlando con una voce nella mia testa. Assolutamente non un buon segno. Tutto quello che posso fare, adesso, è mordermi la lingua e cercare di riposare prima di stasera.


* * *


Gli ambasciatori dell'Arabia Sellata!”

La voce acuta e ugolare dell'usciere annuncia l'arrivo dei messi del sultanato.

Alti, quasi quanto Celestia, slanciati, i musi allungati e i colori scuri. Ogni volta che muovono, le loro vesti ondeggiano, creando un effetto ipnotico grazie ai colori caldi e alle finissime decorazioni incise sopra.

Nulla da sorprendersi sul loro abito: l'Arabia Sellata, oltre ad ospitare provetti astronomi, è rinomata per le sue creazioni tessili.

Osservo i due stalloni entrare nella stanza, salutando ossequiosamente chiunque si rivolga a loro prima di perdersi in mezzo alla folla come gocce nel mare.

Il Gran Galà Galoppante è una celebrazione annuale che è stata instaurata da Celestia poco dopo che siamo diventate principesse. Ai tempi giustificò questa usanza dicendo che l'avrebbe usata per ricordare il nuovo ordine che Equestria avrebbe creato e non appena il decreto venne comunicato ai quattro angoli del regno fummo sommerse da lettere e richieste da parte dell'alta società, tutte bramose di un invito.

O sarebbe più corretto dire che Celestia venne sommersa. Sono pochi coloro che si rivolgono direttamente a me... tra i sudditi si è sparsa la voce che perda facilmente la pazienza.

E hanno ragione.

Voglio dire, come posso mantenere la calma con una voce fastidiosa come lo stridio del metallo che insiste nelle orecchie?

In mezzo alla sala, circondata dall'elité di Equestria, avanzo come un fantasma. Tutti i pony riuniti sono occupati a parlare tra loro con un intramontabile sorriso sulle labbra di tutto quello che passa loro per la testa. Politica, affari, questioni personali... non c'è un solo argomento che non abbia udito affrontare.

L'amalgama di voci crea un sottofondo forte ed insistente, la musica dell'orchestra è a malapena udibile e credo che anche se uscissero dallo spartito nessuno se ne accorgerebbe davvero.

Ti stanno ignorando, Luna.” ritorna la voce, perfettamente udibile nonostante il brusio, come se la stanza fosse vuota.

Non le rispondo, cominciando piuttosto ad avvicinarmi ai messi dell'Arabia Sellata. Sono abili astronomi, magari loro possono apprezzare le mie notti.

Sì, vai pure da loro... così finalmente capirai che ho ragione.

Deglutisco rumorosamente quando sono a pochi passi dalla coppia di stalloni, che parla tra loro in un idioma che non conosco. Una volta abbastanza vicino da essere udita, saluto entrambi in maniera rispettosa, gesto che loro ricambiano con un largo sorriso sul muso.

Sono lieta che siate riusciti a venire qui, questa sera.” confesso. Questa può essere forse l'unica notte dell'anno dove qualcuno può fare degli apprezzamenti sul mio lavoro e adesso ne ho particolarmente bisogno. Se non per altro, per zittire la voce del mio ego nelle orecchie.

Oh, sì. Non so come dite... belo? Siamo contenti dell'invito di Princess Celestia alla festa.”

La risposta così spontanea mi stringe un po' lo stomaco, ma cerco di andare oltre “So che voi, oltre ad abili sarti, siete grandi studiosi del cielo. È una bella notte questa, vero?”

Oh, sì. Sappiamo che ci vogliono diversi unicorni per regolare giorno e notte, oggi devono aver fatto davvero gli straordinari! Sudato sette camice!”

Oh, quello era prima che nascesse Equestria!” spiego, felice che lo apprezzino la notte e preparandomi a ricevere dei bei complimenti

Uno dei diplomatici si dimostra particolarmente sveglio e capisce subito quello che voglio dire “Volete forse dirci che basta un solo alicorno per creare la notte?”

Certo che sì. E mi creda, questo è un lavoro da niente, fatto risparmiando le energie per affrontare la serata del Gran Galà!”

I messi sono sorpresi. Si guardano, esclamando ammirazioni nella loro lingua prima di tornare a me e confessare colmi di ammirazione “Non sapevamo che Princess Celestia avesse tutto questo potere!”

Per la prima volta, il nome di mia sorella arriva come una pugnalata.

Sgrano gli occhi, rimanendo paralizzata per qualche secondo prima di trovare le forze per correggerli “No... non è stata Celestia a fare questa notte...”

Ma non ha appena detto che un alicorno, come lei, può fare questo?”

Sì, ma... non è stata Celestia, ma sua sorella!” esclamo, agitandomi

Princess Celestia ha una sorella? Ah, questa ci giunge nuova!”

È l'ultima goccia.

Io te lo avevo detto!” mi canzona la voce

Sento i diplomatici chiedermi se sono io questa famosa sorella. Devono immaginarlo dal sottile fatto che sono della stessa specie di Celie. Eppure, anche se mi stanno parlando davanti agli occhi, li sento come se fossero distanti. L'intera sala sembra allontanarsi, lasciandomi sola.

Terribilmente, disperatamente sola. Come ogni notte dell'anno.

Annuisco, poco convinta. Quindi mi congedo, allontanandomi. I due stalloni dietro di me esclamano qualcosa, forse scuse o forse complimenti... non lo so.

E non mi importa.


Il tragitto verso camera mia, muovendomi nervosamente per gli affollati corridoi del castello, è stata una delle traversate più difficili della mia vita.

Tornata nei miei alloggi, sbatto fortemente la porta dietro di me, per poi sedermi sgarbatamente su di un cuscino con la testa tra gli zoccoli.

Sei patetica, Luna! Prendertela a questo modo solo perché due babbei come quelli ancora non ti conoscono!

Inspiro profondamente, cercando di calmare la rabbia che, come una pianta, mi cresce nel costato e sale il collo fino a stringermi il cervello tra i suoi rami.

Non sei reale... sei solo il frutto della mia immaginazione...”

Sento la voce ridere. Una risata di scherno “Sono reale quanto te, piccola idiota!

Rinunciando a cercare di fermarla con i metodi che conosco, comincio a piagnucolare “Lasciami in pace!”

Sei più bella di Celestia. Più giovane. Se solo ti mostrassi di più al popolo, avremmo la folla che ci meritiamo!

Piantala di dire noi! Non c'è nessun noi! Io sono la principessa della notte! Io. Sono. Princess. Luna!” sbraito, esplodendo di rabbia e lasciando uscire la rabbia che provo con tutto il fiato che ho nei polmoni. Mi alzo sugli zoccoli, cominciando a vagare nervosamente per la stanza.

No: tu hai bisogno di me! Perché senza di me, tu non sei niente!

Accecata dalla rabbia, avvolgo con la magia una vetrina contenente un set di porcellane, facendolo schiantare violentemente contro la parete, gridando “Vai al Tartaro!”

Vacci tu, piccola idiota! Tu e quegli ingrati che ci mancano di rispetto!

Non so se te ne sei accorta, ma io e Celestia portiamo gli Elementi dell'Armonia! Alterniamo il giorno e la notte! Creiamo un equilibrio!” ribatto, continuando a sfogare la mia rabbia lanciando oggetti.

Attorno a me si crea rapidamente il caos più delirante: spinta unicamente dal furore, lancio contro le pareti della stanza qualsiasi oggetto mi capiti a tiro. Eppure, nel rumore di vetri rotti, porcellane a pezzi e legni spaccati, quella dannata voce rimane udibile come se intorno a me ci fosse il silenzio più assoluto.

Un equilibrio dove lei prende i meriti, mentre a noi rimangono solo le briciole!

Basta! Chiudi! Quella! Bocca!”

Sto perdendo la voce gridando contro qualcosa che esiste solo nella mia testa, non è un buon segno. Ma non mi importa. Non più.

No! Senza di me, tu non sei niente! Capito? Sei solo una patetica puledrina, un mediocre alicorno che vive all'ombra di sua sorella maggiore!

Accecata dall'ira, afferro il letto, una struttura in legno di quasi un quintale di peso, e lo scaravento in aria come se fosse fatto di cartone. Mentre va a pezzi, il materasso e i cuscini si aprono e nubi di piume cominciano a galleggiare intorno alla stanza.

Quei pony al Gran Galà Galoppante non sanno ancora di cosa sei davvero capace. Insieme, potremo far capire loro chi è che comanda, qui!

Perdendo completamente il controllo, comincio a lanciare una serie di insulti contro questa voce, nella speranza di farla finalmente tacere. Non so cosa sto dicendo di preciso e nemmeno per quanto tempo sono rimasta in questo stato.

L'unica cosa che mi ferma è la vista di uno stallone estremamente anziano che, timidamente, fa il suo ingresso nella stanza.

Si tratta di uno stallone molto alto per la media, quasi quanto me, con due grandi occhi nocciola, una lunga barba bianca e il manto beige. Il lungo cappello da mago e il mantello su cui sono ricamate più stelle di quante ne possa contare, hanno i bordi ornati da campanelli che trillano ad ogni suo passo.

Starswirl il Barbuto.

Non so da quanto tempo mi sta vedendo gridare al nulla mentre rado al suolo la mia camera. Nemmeno quando io e Celie abbiamo affrontato Tirek c'era così tanta confusione. Eppure, cercando di apparire tranquilla, mi rivolgo a lui con un improvvisato sorriso “Oh... ehi! Come va?”

Bene...” risponde lui, poco convinto e allungando le vocali mentre lentamente si avvicina a me, spostando lo sguardo tra le macerie “E tu?”

Oh, tutto a posto. Grazie. Tutto a posto. Sono scappata perché, sai... i ricevimenti di Celie sono così noiosi!” ribatto, cercando di concludere con una risata per apparire più credibile. Ma mi rendo conto da sola che la mia pare più la risata di una pazza, che di un pony divertito.

Lui punta contro di me uno sguardo che non posso sopportare. Cerco di evitare il contatto con gli occhi, ma dovunque mi giri lui mi segue.

Alla fine, arrendendomi, mi specchio nelle sue pupille. Sono un vero disastro.

Lui mi poggia una zampa sulla guancia, in una delicata carezza, dicendo “Lo sai che sono fiero di te, vero?”

Non ribatto. Abbasso solo lo sguardo.

Non è facile essere la principessa di un regno appena nascente. Le responsabilità sono enormi, ma tu e Celestia vi siete dimostrate la scelta migliore che potessi fare assieme alle altre tribù di pony, quando vi abbiamo offerto la guida dei nostri popoli.”

Annuisco poco convinta. Ricordo come se fosse ieri, la prima volta che ho visto quello strano stallone.

Io e Celie abbiamo passato la nostra infanzia, che nel caso di un alicorno sono più di un centinaio di anni, giocando e facendo finta di essere principesse. Poi, un giorno, Starswirl apparve avanti a noi assieme ai delegati delle tribù di pony che erano immigrate nei territori vicino alle montagne dove vivevamo, offrendoci la corona di regnanti dei tre popoli uniti.

Da lì in poi è stata una nuova avventura e mi sono goduta ogni singolo istante, fino a quando mi sono accorta come tutti amassero mia sorella, mentre io ero quasi ignorata dalla maggior parte della popolazione. Insomma, io e Celie siamo le governanti di Equestria, ma spesso pare che solo lei abbia il comando, mentre io sia solo una figura di contorno. Una comparsa.

È allora, in contemporanea con i primi raggi di sole che filtrano le finestre della stanza, che capisco quello che devo fare.

Leggendomi nel pensiero, la voce nella mia mente echeggia “Adesso sì che ci capiamo.

Appoggio a mia volta una zampa sul petto di Starswirl, ringraziandolo della compagnia prima di allontanarmi a grandi passi. Esperienza poco facile, dati i cocci per strada verso la porta.

Ma una volta uscita dalla stanza, mi muovo decisa verso la sala del trono.

Devo parlare con mia sorella.


Come mi aspettavo, trovo Celie seduta sul suo trono, di fianco al mio vuoto, mentre firma delle carte che gli porge il suo assistente.

Incurante, come metto la zampa nella stanza la chiamo a gran voce “Celie!”

Lei alza lo sguardo e, senza aggiungere una sola parola, il paggio al suo fianco di dilegua.

Ciao, Luna.” mi saluta. La sua espressione tradisce la preoccupazione che cerca invece di nascondere “Non dovresti riposare? In fondo è appena iniziato il giorno...”

Sono certa che ti piacerebbe!” esclamo, sbattendo gli zoccoli a terra non appena arrivo ai piedi della scalinata che porta ai troni.

Celestia si alza. Si muove esattamente come vola, con garbo ed eleganza, sembra studiare ogni suo movimento ancora prima di pensarlo.

Scende gli scalini allo stesso modo in cui una sposa attraverserebbe una navata. Le ali semiaperte e l'espressione preoccupata le donano una bellezza che non saprei descrivere nemmeno tra mille anni.

Be'... sei mia sorella, è naturale che mi farebbe piacere vederti riposata!” mi risponde, non capendo cosa voglio dire.

Lo sai a cosa mi riferisco, invece!” esclamo ancora, adirata. Avverto le guardie intorno irrigidirsi, le armature stridono mentre i muscoli si tendono pronti ad intervenire in caso di pericolo.

Sono più di venti guardie, eppure potrei occuparmene senza nemmeno sudare. Ma a loro, questo, sembra non interessare.

Un gesto di Celestia fa comunque calare improvvisamente la tensione nella sala e subito torna a parlarmi “Cosa ti prende, Luna?”

Non rispondo subito. Ansimo vistosamente, ma voglio prendere il mio tempo per organizzare meglio le parole.

Se ti preoccupi tanto di quanto io sia riposata o meno, dimmi: non è nemmeno mezzogiorno, ma quante riunioni con diplomatici, capi di stato o altro hai già fatto?”

Celestia sposta lo sguardo, come se stesse cercando la risposta in uno dei quadri appesi nelle mura della sala, mormorando calcoli sconnessi e difficili da interpretare. Dopo qualche secondo confessa, ridendo divertita “Non lo so, ho perso il conto qualche ora fa, onestamente...”

Vederla divertita, per qualche ragione, mi ferisce ancora di più. Mi passo una zampa sul muso, chiedendo “E questo non stanca anche te?”

Oh, da morire! E poi il sole è così pesante da muovere, non puoi immaginarlo!”

E allora chi ti fa tenere questo ritmo?”

Celestia alza le spalle, parlando come se avessi fatto una domanda ovvia “Nessuno, è solo il mio dovere. Proteggere e servire Equestria, per cielo e per terra. Ricordi?”

Sentirla ricordare il vecchio giuramento che facemmo entrambe al momento dell'incoronazione, non come sovrane ma come protettrici del regno, è solo l'ennesima stilettata. Qualunque cosa dica, per qualche ragione, finisce solo con l'alimentare l'ira che provo.

Lo sai...” sospiro “Essere tua sorella non è facile: chiunque guardi me pensa subito a te, a te e a quanto tu sia straordinaria e potente. E con il tempo sarà solo peggio!”

Celestia corruga la fronte, presa alla sprovvista da queste mie parole “Tranquillizzati Luna, non succederà!”

Succede già adesso, invece!” la interrompo, diventando paonazza in volto e sbattendo gli zoccoli per terra “È per questo che passo le notti completamente da sola! È per questo che il massimo che posso fare è osservare i sogni di un pony alla volta e persino al Gran Galà Galoppante, l'unica notte dell'anno in cui ho la possibilità di conoscere qualcuno e venire riconosciuta per quello che valgo davvero, la tua presenza mi oscura, anche da lontano! Ti prego, Celie, non continuare, perché finirà male, non solo per te, ma sopratutto per me!”

Io ti farei del male?” domanda Celestia, piegando la testa a un lato e inarcando un sopracciglio

Sì!” annuisco, guardandola dritta negli occhi “È quello che stai facendo!”

Celestia apre la bocca per ribattere, ma la anticipo “Come credi che mi senta, mentre faccio le stesse cose che fai te, a vedere come tutti si beino del tuo lavoro, mentre i nostri ospiti hanno fatica a ricordare persino il mio nome? Non lo sopporto!

Inavvertitamente alzo troppo la voce e si sentono nella stanza i primi passi delle guardie. È solo un'occhiata di Celestia a fermarli. Dopo qualche secondo, mantenendo la calma che la contraddistingue da sempre, mi confida “Sai, Luna... quando ci venne offerto il ruolo di protettrici del regno, ero così agitata che mi tremavano le zampe. Governare è una responsabilità enorme, ancor più con tutte le minacce che abbiamo dovuto affrontare. Ma poi ho visto te...”

Mentre parla, Celie allunga uno zoccolo per toccarmi, ma lo schivo preferendo continuare ad ascoltare. Lei, senza dare a vedere alcuna reazione al mio gesto, prosegue “Tu eri così entusiasta di queste nuove avventure, di questa nuova vita sin dal primo momento ed è stato il tuo entusiasmo contagioso a convincermi. I mesi sono passati e tu sei sempre stata allegra, solare, felice di questa nuova vita. Ma qualcosa, ultimamente, ti ha cambiato: il tuo entusiasmo si è spento. Hai permesso al primo maligno che ti arrivava alle orecchie di dirti che non valevi niente. Sono cresciute le difficoltà e hai cercato un colpevole. E lo hai trovato... in un'ombra!”

Qualcosa nella voce di Celestia cambia. Mentre parla, smette il tono distaccato e amorevole che tutti conoscono in favore di un modo di parlare molto più confidenziale.

In un crescendo, conclude “Lascia che ti dica una cosa: essere principesse è forse la responsabilità più grande che avremmo mai potuto avere. Ci sono decisioni difficili ogni giorno e tutti contano su di te. Perciò il successo di una principessa non si misura con quanti sanno il tuo nome o quante feste in tuo onore vengono celebrate ogni anno, l'importante è quanto quelli che contano su di te sono felici, gli sforzi che fai per mantenere la pace! Così sei una vera principessa, un sovrano non dovrebbe andare ad accusare prima questo e poi quello che qualcuno non sa come si chiami, i tiranni fanno così! E tu non lo sei!

Celestia conclude sbraitando, perdendo la calma per la prima volta da quando ha preso la corona. La sua voce è ha una tonalità così elevata che devo aggrapparmi al tappeto per non cadere. E giudicando lo stridio delle armature intorno a noi, anche le guardie devono essersi sforzate.

Nella sala piomba il silenzio; io sono atterrita dalla ramanzina di Celie, mentre lei ansima.

Una parte di me si sente amareggiata, delusa di averla fatta infuriare a questo modo. Ma l'altra mantiene il rancore: Celie mi ha appena umiliata, sgridandomi come una puledrina, dandomi della tiranna e facendomi quasi cadere semplicemente alzando la voce. Lei è superiore a me, sotto ogni punto di vista e questa consapevolezza alimenta il mio rancore.

Restiamo ad osservarci senza dire niente per un minuto che pare durare in eterno. La confusione che regna in me è tale che ignoro quale espressione debba avere, mentre mia sorella sembra persino dispiaciuta.

È lei ad interrompere il silenzio tra noi “Comunque sia, ti vorrò sempre bene. Sei mia sorella, la mia unica sorella, non potrebbe essere altrimenti. Sei l'unica creatura a cui non torcerei un solo crine, anche se ne andasse della mia stessa vita. Ma finché non capirai cosa vuol dire essere davvero una principessa, quella corona che porti non varrà mai davvero!” detto questo, si congeda “E adesso devo andare. Ho una riunione. Un'altra.”

Abbasso lo sguardo, mentre mi supera.

Vuoi che ti accompagni?” chiedo, quasi involontariamente.

Vedendo come stanno le cose... preferirei di no.” mi risponde, senza rallentare un solo istante, prima di chiudere la porta dietro se.

Le guardie, poco dopo di lei, aprono le ali e lasciano la stanza uscendo dalle lunghe finestre disposte nella navata.

Sola, salgo le scale fino a sedermi sul trono. Con la magia, chiudo le finestre e tiro le tende, facendo piombare la stanza nell'oscurità. Le voci da fuori arrivano schermate dalle spesse pareti, come un lontano eco che rende indistinguibili le parole, mentre davanti a me non si alza nemmeno un filo di vento.

Studio attentamente l'intera area intorno a me, nella speranza di trovare qualcuno, chiunque, che prima o poi esca dall'ombra per farmi compagnia. Ma questo non accade mai.

Sono sola.

Terribilmente, disperatamente sola.

Come ogni singola notte dell'anno.

Solo che adesso, oltre alla solitudine, anche l'untuosa umiliazione appena ricevuta mi stringe la gola in un nodo che non posso sciogliere, mentre lacrime di rabbia mi rigano il muso.

Non ho nemmeno un posto dove andare, adesso. Dopo il disastro che ho fatto in camera, non ho nemmeno un giaciglio.

Resto a fissare l'oscurità avanti a me, in lacrime, per qualche minuto, prima che la stanchezza e la comodità del trono abbiano il sopravvento e, finalmente, mi addormenti.


Svegliati, Luna!

La voce arriva come una freccia alle mie orecchie, facendomi trasalire. Sgrano gli occhi, accorgendomi che sono rimasta addormentata per tutto il pomeriggio.

Stai per fare tardi ad alzare la luna! Già che ci conoscono poco, vuoi anche saltare le tue mansioni?

Non rispondo, scendendo piuttosto dal trono per dirigermi fuori. Per quanto odi ammetterlo, la voce nella mia testa ha ragione: giudicando la luce fuori, deve mancare poco alla fine della giornata. Ma lungi da me il confessarlo.

E così una principessa non fa questo per la gloria, eh?” domanda la voce, mentre attraverso zoppicante la navata “Be', chi se ne importa! Tu sei molto più di questo! Tu sei un alicorno! Sei una forza della natura! Sovrasti tutti quei pagliacci che si prostrano agli zoccoli di Celestia!

Tutti i complimenti ricevuti assieme mi confondono. In una giornata storta come questa, sentire le prime lodi alle mie capacità ha qualcosa di attraente. Per la prima volta, non provo fastidio a sentir parlare il mio ego.

Non mi sono ancora del tutto ripresa dal sonno, non riesco nemmeno a camminare completamente dritta, pur tenendo le ali semiaperte per mantenere l'equilibrio. Ma mi concentro per ascoltare ogni parola che sto per sentirmi dire.

Non lo capisci? Hai preso a calci dei pezzi da novanta come Discord, Tirek e Re Sombra! I tempi sono maturi per qualcosa di davvero epico e noi, dannazione, glielo daremo!

Le sue parole mi convincono. Raggiungo finalmente il portone d'ingresso al corridoio, ma non lo apro. Rimango piuttosto a fissarlo specchiandomi nelle decorazioni in ottone.

Ci sono più di cento incantesimi per cambiare aspetto. Rendi la tua chioma fluttuante come quella di Celestia! Cresci! L'altezza è sinonimo di potere, se non lo sai! Tu sei la principessa della notte, sei tu quella che ha spianato la strada a tua sorella e adesso prenderai quello che ti spetta! La fama, il rispetto... un tappeto rosso che va da Equestria fino al regno dei Grifoni, garantito! Li hai fatti riposare, hai preservato le forze per questo momento... tutto quello che devi fare è dare inizio al grande evento! L'inizio della Notte Eterna!

Con il fiato spezzato, guardo dentro un ottone. Posso vedere quello che la voce sta suggerendo. Equestria avvolta nell'oscurità, i pony di tutto il mondo che si prostrano con foga ai miei zoccoli, pronti a baciare il suolo dove passo, se serve a farmi piacere. Città in fiamme, nessun nemico che osi opporsi a me.

Di questo sto parlando!” esclama, eccitata, la voce “Esplosioni, pony che gridano, oscurità! Guarda quei sudditi, guarda i loro occhi, come brillano! Amano questa realtà! Amano l'andrenalina, amano un vero capo da temere! Non quella pietosa leadership basata sul rispetto che Celestia predica, è deprimente!

Annuisco, in modo assente, a quelle parole.

La visione cessa improvvisamente e mi ritrovo nuovamente davanti al mio trono, dall'altro lato della stanza. Come ci sia tornata, questo non lo so. E non mi importa.

Sì...” sospira la voce “E la prossima volta che alzerai la luna, la notte durerà...

Per sempre...” decreto, sottovoce, ipnotizzata dall'enorme opportunità che si sta aprendo avanti a me, mentre un largo sorriso si forma lentamente sulle mie labbra.

Celestia ha ragione, quando dice che tu non sei una principessa. Perché sei una Dea! Capito? Una maledettissima Dea tra le formiche!

Lentamente, con un riso isterico ad accompagnare i miei passi, mi avvicino al terrazzo comune che unisce il mio trono e quello di Celestia.

Ci può essere solo una principessa ad Equestria... e quella principessa, ovviamente...” sussurro, mentre la voce nelle mie orecchie si fa sempre più insistente, fino a quando non è lei a diventare la mia voce e io soltanto un pensiero remoto.

I ragionamenti mortali non si applicano con te! Aspetta solo di vedere le facce di quei perdenti che ancora non ci conoscono. Mostriamo a Celestia e al mondo di cosa siamo davvero capaci! Mettiamo fine a tutto questo, a modo nostro!

... sarò io!” grido, con tutto il fiato che ho in corpo. Il mio ultimo atto con questo debole, gracile, corpo da principessina deve essere udito in tutto il regno e anche oltre. Con il mio potere, il parapetto va in frantumi e le pareti si crepano e cedono.

La luna si alza in cielo e io con lei. Un'esplosione di energia oscura sancisce la nascita della nuova me e l'inizio di una nuova era, non solo per Equestria ma per il mondo intero.

Cresco, assumendo le stesse dimensioni di Celestia, ma con un manto nero come la notte. I denti aguzzi aiuteranno ad infondere la paura in quelli che incontrerò. Grandi ali eleganti, criniera e coda fluttuanti come il cielo stellato e protezioni metalliche per quelli che si dimostreranno abbastanza pazzi da sfidarmi.

Questo giorno verrà ricordato per sempre come la fine di Princess Luna e di quel poco che rappresentava. Oggi, una nuova principessa... no, una nuova signora della notte è nata. Una signora fatta di puro potere oscuro, animata dalla sete di vendetta e di potere.

Intossicata dall'eccesso, rido di gusto, posando lo sguardo su quello che mi circonda. Su di un regno maturo, pronto per essere mietuto.

Un paio di raggi incantati seminano altra distruzione intorno a me. Quello che ci sono voluti dieci mesi e decine di operai per costruire, lo sto abbattendo da sola in dieci minuti.

E mi piace.

Oh, quanto mi piace!


Solo quando Celestia entra nella stanza, camminando verso di me senza fare rumore, mi fermo. Con se, non ha nemmeno un singolo soldato.

Vado verso di lei, imitando le sue movenze ma con un'espressione agguerrita che mostra apertamente le mie intenzioni.

Quando siamo una di fronte all'altra, illuminata dai raggi della luna, della mia luna, illuminare la stanza attraverso i cedimenti che ho causato, restiamo a osservarci per alcuni secondi.

Luna...” grida Celestia, spalancando le ali e rompendo il silenzio creato “Non combatterò contro di te. Ma devi abbassare subito la luna, questo è il tuo dovere!”

Socchiudo gli occhi.

Rispondo con voce grave e tonante.

Chi è questa Luna? Io sono... Nightmare Moon!”


FINE

10

  
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