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Autore: Isidar Mithrim    14/03/2015    2 recensioni
Ovvero, la breve storia di come si risolse una volta per tutte l’annosa diatriba tra Remus e Sirius sul tipo d’olio utilizzato da Mocciosus per ungersi i capelli.
Con la partecipazione straordinaria di James Potter e quella collaterale di Peter Minus.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Old Generation Ordinary Tales'
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Olio di cactus

“Cavolo, James, quanto tempo era che non ci facevamo un’abbuffata così?” domandò Sirius satollo e soddisfatto, mentre gli elfi domestici si prodigavano attorno a loro.
“Be’, considerando che l’ultima volta sei stato chiuso un giorno in bagno, prima che ti decidessi ad andare da madama Chips a chiedere una cura, direi… Abbastanza tempo fa!”
“Ma non era colpa del mio stomaco! C’era qualcosa nel cibo, te l’ho detto una miriade di volte! Sospetto ancora di Lunastorta, era tutto il pomeriggio che discutevamo di quale olio usi Mocciosus per ungersi i capelli!”
“La verità è che ti dà fastidio che l’idea di far innocentemente chiudere Remus in bagno per ventiquattro ore non sia venuta a te!” lo sfotté James.
“Ok, va bene, lo ammetto! Ma è impossibile che usi olio extravergine d’oliva, è troppo costoso per lui! Anche se gli si addice extravergine… Comunque, secondo me usa quello di cactus!”
“Ma non esiste olio di cactus!”
“Appunto, se l’è di certo creato da solo! Dicono ci sappia fare con gli intrugli, no?” ribattè Sirius ghignando.
“Dicono che ci sappia fare? E tu mi vorresti convincere che tutte le pippe che ci propina Lumacorno sul suo allievo preferito si possano ridurre ad un dicono?”
“Pensavo fosse la Evans, la sua preferita!”
“Si dia il caso che la Evans sia un’allieva, non un allievo… E poi lasciala stare, cosa c’entra adesso?” disse James contrito, mentre il sorriso gli scivolava via dalle labbra.
Lunastorta ha ragione… Sono uno stupidissimo stupido! Ok, esci subito da questo vicolo cieco, Felpato.
“Oh mio Dio, che idea!” esclamò all’improvviso, facendo girare vari elfi domestici e attirando l’attenzione di James.
“Che idea?”
Già, che idea?
“È… È giunto il momento… Di vendicarmi di Lunastorta!”
Ecco l’idea!
“Povero Remus! Comunque, non so se te lo permetterò, per me è stato uno stress dover usare il bagno comune al secondo piano per un giorno intero!”
Bene, sorride di nuovo. No, quasi ride!
“Oh, davvero mi credi così scontato? Mi dovrei sentire offeso!”
“Mi perdoni, sua eccellenza Malfattrice… Cosa avrebbe in mente?”
“Darci da fare e poi aspettare che i nostri amici qui preparino la colazione…” spiegò Sirius assumendo un’espressione da alchimista pazzo.
“Come ho detto, sei l’essere più scontato sulla faccia della Terra!” rispose James ironico. “E vorrei aggiungere che non sono sicuro di voler stare qui tutta la notte… Sai, gli umani di solito dormono, quando fa buio” concluse James, come se stesse spiegando ad un bimbo di tre anni che mettere un dito su una candela accesa è potenzialmente dannoso… Perché tutti comincerebbero a crederlo un idiota, mica per le ustioni.
“Senti da che pulpito! E poi domani è venerdì, devi sopravvivere solo qualche ora e poi potrai dormire anche tutto il fine settimana!”
“Be’, se la metti così… Allora spiegami tutto, no? Magari ti aiuterò, non appena avrò la certezza che Lunastorta arrivi a fine giornata!”

**

Alle sei di mattina James e Sirius, stanchi ma soddisfatti, rientrarono silenziosamente nel loro dormitorio e si infilarono nei rispettivi letti.
Decisamente troppo presto per i loro gusti, Remus li spronò ad alzarsi dopo appena un’ora e mezza di sonno.
Dovette leggere qualcosa sulle loro facce – o sulle loro occhiaie – perché domandò con tono inquisitorio:
“Cosa avete combinato voi due?”
“Assolutamente nulla!” disse Sirius, sulla difensiva.
“No, infatti… Io l’unica cosa che ho imparato è che ti conviene non contraddire questo spregevole essere canino… Ma, a parte questo, assolutamente nulla!” lo scimmiottò James.
“Remus, per quello che vale, ti ho voluto bene!” annunciò Peter, improvvisatosi complice.
Per tutta risposta, Lunastorta – apparentemente inviperito – si chiuse in bagno.
No, non perché stesse accusando misteriosi malesseri. Vi pare che Black possa essere così prevedibile?
O che James possa permettergli di esserlo, comunque?
No, ovviamente. Infatti la porta del bagno si aprì qualche minuto dopo e ne uscì Remus cambiato, in ordine e decisamente non in preda ad un attacco di dissenteria.
Quando furono tutti pronti, scesero a colazione portandosi anche le borse, visto che erano in ritardo.
Arrivati nella Sala Grande, James e Sirius sedettero con noncuranza e cominciarono a servirsi ostentando una certa indifferenza.
Inutile specificare che Remus aveva capito perfettamente che stessero tramando qualcosa, visto gli sguardi sornioni che i due Malandrini continuavano a scambiarsi.
Il difficile era capire che cosa.
All’improvviso, però, i due sguardi divennero sorrisi quando un Serpeverde urlò dal suo tavolo portandosi una mano alla testa, per poi ritirarla come se si fosse scottato. In brevissimo tempo, molti altri Serpeverde reagirono allo stesso modo.
“Cosa diavolo vi siete inventati?” domandò sbalordito Remus, ma un sorriso sembrava increspargli le labbra.
“Adesso,” esultò Sirius, mentre James scattava qualche foto dal valore inestimabile, “ prova a dimostrare che non usa olio di cactus!”
I Serpeverde cominciarono a lasciare la Sala Grande indispettiti, furiosi o vagamente isterici, sotto gli sguardi attoniti dei professori e quelli esilarati degli studenti.
Sulle loro teste troneggiavano piccoli cactus dalle spine decisamente appuntite.


*********


Piccola cosa scema senza pretese, riesumata da una vecchia long Jily mai terminata, che ho deciso senza rimpianto alcuno di cancellare dal mio account, qualche tempo fa.
Spero vi abbia fatto sorridere almeno un po’ ☺


   
 
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