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Autore: Fiamma Erin Gaunt    20/03/2015    3 recensioni
Dal testo:
- Ti piace Edward, sul serio? – chiese Christina, sinceramente stupita.
Annuì, sentendo le gote arrossarsi leggermente.
Tris sorrise, scuotendo la testa davanti all’incredulità dell’amica.
- Beh, é un figo – asserì Christina, ripresasi dallo shock.
- Già, un figo che non mi guarda; probabilmente non sa nemmeno che esisto. –
- In compenso qualcun altro non ti toglie gli occhi di dosso – disse la bionda, occhieggiando verso due brandine più in là.
Peter?
No, neanche morta, erano come il diavolo e l’acqua santa.
*
- Sei venuta a vedere come mi ha conciato il tuo ragazzo? – esordì, più tagliente di quanto avrebbe voluto, - Sarai contenta, immagino. –
- Ero venuta a portarti questa, ma per quanto mi riguarda ti ci puoi anche strozzare – ribatté, lanciandogli contro una sacca di ghiaccio compresso.
Peter la rigirò tra le mani, per poi richiamarla: - Aspetta. –
- Che vuoi? –
- Grazie. –
*
- E se ci provassimo? –
- Se ci provassimo? – ripeté, incredulo.
- Sì, a scopo puramente scientifico – precisò.
- E cosa vorresti dimostrare? –
- Che tra me e te non c’è nessunissima attrazione, ovviamente. –
Già, ovviamente, pensò amaramente Peter.
[Peter/OC/Edward; accenni di: Will/Christina, Four/Tris ed Eric/Fiamma]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward, Nuovo personaggio, Peter, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Capitolo 1

 

 

 

 

 

Riley stava seduta tra i Candidi, rigirandosi nervosamente una ciocca di capelli tra le dita sottili. Christina, al suo fianco, le lanciò un’occhiata.

- Nervosa? –

- Perché sto per fare una scelta che condizionerà tutta la mia vita? No, perché dovrei? – ironizzò.

- Oh, non lo so proprio, male che vada potremmo sempre diventare delle Escluse; credo che saremmo affascinanti anche vestite di stracci – le resse il gioco.

Riley rabbrividì, sforzandosi di non darlo a vedere.

Probabilmente la sua vera paura, più che lasciare la Fazione che per sedici anni era stata la sua casa, era quella: non essere abbastanza in gamba per appartenere alla Fazione che aveva scelto.

- Hai una vaga idea di dove si trasferiranno quei tre? – chiese poi, cambiando argomento e lanciando un’occhiata in direzione di Satana e dei suoi fedeli seguaci.

Satana, come lo chiamava lei da praticamente tutta la vita, rispondeva al nome di Peter Hayes. Con i suoi capelli corvini e gli occhi verde scuro, quel genere di tonalità che a prima vista poteva essere scambiata per un nero o un marrone molto scuro, il fisico asciutto e il volto angelico, era la riprova che il Male … sì, quello con la M maiuscola, assumeva talvolta forme inconsuete.  

- Sicuramente non nei Pacifici. –

Rise. Già, Peter era la quintessenza del pessimo carattere.

- Non credi che … - cominciò, ma il sospetto era troppo tremendo per concludere la domanda.

Christina inorridì. – Spero proprio di no. –

La voce di Marcus Eaton riecheggiò nel silenzio della sala.

- Peter Hayes. –

Lo osservarono scendere le scale a passo sicuro, afferrare il coltello che il Capofazione Abnegante gli porgeva e recidere con decisione il palmo della mano.

Gocce cremisi scivolarono sulla pelle chiara e finirono con lo sfrigolare sui carboni ardenti.

- Intrepidi! –

Lei e Christina gemettero all’unisono. A quanto pareva nemmeno il cambio di Fazione le avrebbe mai liberate da lui.

Marcus riprese l’elenco mentre le ovazioni degli Intrepidi cessavano: - Riley Iron. –

Christina le strinse lievemente una mano, sorridendole con complicità.

Scese i primi gradini lentamente, con passo tremante, e la strada che la separava da Marcus le apparve improvvisamente come terribilmente lunga.

Afferrò il coltello, soppesandolo per un paio di secondi, poi osservò le bacinelle disposte sul tavolo: le pietre grigie degli Abneganti, l’acqua degli Eruditi, la terra dei Pacifici, il vetro dei Candidi … e i carboni ardenti degli Intrepidi.

Respira, Riley, o finirai con lo svenire davanti a tutti. Allora sì che faresti la figura dell’idiota. Una futura Intrepida che sviene davanti alla prospettiva di compiere una scelta … sarebbe proprio un gran bel biglietto di visita.

Prese un respiro profondo, cercando di rilassare le braccia che le erano diventate rigide come cemento. Affondò la punta nella mano sinistra, alla base del pollice, e trasalì leggermente quando la lama penetrò la carne e il sangue prese a scorrere. Lasciò cadere un paio di gocce sui carboni e lo sfrigolio le parve inaspettatamente forte.

Sentì quasi di sfuggita, come se fosse del tutto estranea a ciò che le stava accadendo, la voce di Marcus che dava l’annuncio e gli Intrepidi che si prodigavano nell’ennesima acclamazione di benvenuto.

Uno dei ragazzi si alzò, stringendole la mano e lasciandole il posto accanto a Peter. Si scambiarono un’occhiata e Riley non poté fare a meno di storcere il naso mentre lo guardava male.

- Ehy, rossa. –

- Ehy, Satana. –

- Sbaglio o sei più pallida del solito? Sembra che tu stia per svenire – la punzecchiò.

- Io invece penso che se non quindi la bocca finirò molto presto con il prenderti a calci sui denti – soffiò minacciosa.

Purtroppo non ottenne la reazione sperata, perché Peter scoppiò a ridere come se non avesse mai sentito nulla di più divertente.

- Vorrei proprio vedere come pensi di riuscirci … Ehy, mi stai ascoltando? –

No, non lo stava ascoltando, perché in quel momento verso di loro si stava dirigendo un altro trasfazione. Era un ragazzo alto, dalle spalle larghe e il fisico asciutto, con una chioma color dell’oro puro e occhi dello stesso azzurro del cielo primaverile; indossava la divisa degli Eruditi ed era il ragazzo più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita.

Per colpa di Peter, però, non era riuscita a sentire il suo nome.

- Oh, sta’ zitto – sbuffò.

Cogliendo la direzione del suo sguardo, Peter emise un verso schifato. Ragazze, bastava un bell’imbusto biondo per mandarle fuori di testa. Neanche fosse stato l’unico ragazzo sulla faccia della terra.

Il nuovo arrivato sorrise all’indirizzo di Riley, sedendole accanto, e le tese una mano: - Edward, piacere. –

La strinse, sorprendendosi nello scoprire quanto fosse inaspettatamente morbida e liscia la sua pelle. Era piacevole starvi a contatto e se  fosse dipeso da lei non avrebbe più mollato la presa. – Riley, piacere mio. –

- Lei invece é Myra, la mia ragazza – aggiunse, indicando la ragazza al suo fianco.

Si scambiarono un cenno di saluto.

Quindi era già fidanzato. Certo, uno così di sicuro faceva strage di cuori ovunque andasse, e lei era anche terribilmente carina come se ciò non bastasse.

Sentì Peter trattenere una risata fragorosa e gli rifilò una gomitata nello stomaco.

- Oh, che peccato, il bell’imbusto ha già la fidanzatina – la schernì.

- Ti odio. –

- La cosa é reciproca, rossa. –

Dopo che anche Christina e un’Abnegante dall’aria simpatica, le sembrava si chiamasse Beatrice, si furono unite a loro la Scelta ebbe termine e il gruppo d’Intrepidi si alzò in piedi compatto e si lanciò in una corsa senza respiro lungo le scale e poi fuori fino ai piloni che conducevano ai binari del treno.

Riley fece leva sulle braccia, ringraziando mentalmente la ginnastica artistica che aveva praticato e che le aveva permesso di sviluppare una certa resistenza sulle appendici, e riuscì a scalare quella piccola parete velocemente.

Giunse sui binari proprio mentre alle sue orecchie giungeva il fischio del treno in avvicinamento. Si sistemò tra gli Intrepidi,  correndo insieme a loro e cercando di calcolare lo slancio necessario per afferrare la porta del vagone e riuscire a entrare nello scompartimento.

Una volta dentro, si lasciò cadere a terra, la schiena appoggiata contro la parete, e cercò di riprendere fiato.

Si poteva sapere perché gli Intrepidi dovessero fare sempre tutto di corsa?

Christina e Beatrice le sedettero accanto, entrambe a corto di fiato e con l’espressione stordita di chi ancora non riesce a credere a ciò che ha appena fatto.

- È una mia impressione oppure stanno cercando di ucciderci? – chiese Chris.

Beatrice si limitò ad annuire sorridendo, ma il suo sguardo si rabbuiò quando incrociò la sagoma di Peter.

- Magnifico, anche lui é qui – borbottò.

- Lo conosci anche tu? –

Non era raro che Peter attaccasse briga con i membri delle altre Fazioni e da un po’ di tempo a quella parte sembrava prendersela in particolar modo con gli Abneganti. Tutta colpa di quegli stupidi articoli che facevano stampare gli Eruditi e dei quali lei nutriva una scarsissima considerazione.

- Il giorno del test ha cominciato ad accusarci di rubare cibo extra. –

Riley sbuffò. – Tipico di lui, é un vero idiota. –

- Ho come l’impressione che stiate parlando di me -, disse avvicinandosi, - Quindi ci tengo a dirvi che, come ex Candido, non ho problemi nel sentirmi dire le cose in faccia. –

- Pensiamo che tu sia un idiota – lo accontentò, sorridendo sfrontata.

Beatrice rise, imitata da Christina, e il ragazzo parve perdere un po’ della sua baldanza. Poi, quando gli occhi gli caddero sugli abiti di Beatrice, aggiunse: - Una Rigida, eh? Chissà quanto tempo resisterai prima di finire tra gli Esclusi. –

Voltò loro le spalle e raggiunse nuovamente Drew e Molly.

- Secondo voi se lo butto giù dal treno avrò dei problemi con i Capofazione degli Intrepidi? – chiese Riley, assottigliando lo sguardo con espressione omicida.

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccomi con una nuova long, questa volta incentrata sul personaggio di Peter (perché dopo Eric é il mio preferito). Più che altro si parlerà dei fatti di tutti e tre i libri (maggiormente Divergent e Insurgent) e ci saranno naturalmente anche accenni ad altre coppie come la Wistina, la FourTris e la Eriamma (Fiamma/Eric). Spero di avervi incuriositi almeno un po’ e che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
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