Capitolo
1
Riley
stava seduta tra i Candidi, rigirandosi nervosamente
una ciocca di capelli tra le dita sottili. Christina, al suo fianco, le
lanciò
un’occhiata.
-
Nervosa? –
-
Perché sto per fare una scelta che condizionerà
tutta la
mia vita? No, perché dovrei? – ironizzò.
-
Oh, non lo so proprio, male che vada potremmo sempre
diventare delle Escluse; credo che saremmo affascinanti anche vestite
di
stracci – le resse il gioco.
Riley
rabbrividì, sforzandosi di non darlo a vedere.
Probabilmente
la sua vera paura, più che lasciare la Fazione
che per sedici anni era stata la sua casa, era quella: non essere
abbastanza in
gamba per appartenere alla Fazione che aveva scelto.
-
Hai una vaga idea di dove si trasferiranno quei tre? –
chiese poi, cambiando argomento e lanciando un’occhiata in
direzione di Satana
e dei suoi fedeli seguaci.
Satana,
come lo chiamava lei da praticamente tutta la vita,
rispondeva al nome di Peter Hayes. Con i suoi capelli corvini e gli
occhi verde
scuro, quel genere di tonalità che a prima vista poteva
essere scambiata per un
nero o un marrone molto scuro, il fisico asciutto e il volto angelico,
era la
riprova che il Male … sì, quello con la M
maiuscola, assumeva talvolta forme
inconsuete.
-
Sicuramente non nei Pacifici. –
Rise.
Già, Peter era la quintessenza del pessimo carattere.
-
Non credi che … - cominciò, ma il sospetto era
troppo
tremendo per concludere la domanda.
Christina
inorridì. – Spero proprio di no. –
La
voce di Marcus Eaton riecheggiò nel silenzio della sala.
-
Peter Hayes. –
Lo
osservarono scendere le scale a passo sicuro, afferrare
il coltello che il Capofazione Abnegante gli porgeva e recidere con
decisione
il palmo della mano.
Gocce
cremisi scivolarono sulla pelle chiara e finirono con
lo sfrigolare sui carboni ardenti.
-
Intrepidi! –
Lei
e Christina gemettero all’unisono. A quanto pareva
nemmeno il cambio di Fazione le avrebbe mai liberate da lui.
Marcus
riprese l’elenco mentre le ovazioni degli Intrepidi
cessavano: - Riley Iron. –
Christina
le strinse lievemente una mano, sorridendole con
complicità.
Scese
i primi gradini lentamente, con passo tremante, e la
strada che la separava da Marcus le apparve improvvisamente come
terribilmente
lunga.
Afferrò
il coltello, soppesandolo per un paio di secondi,
poi osservò le bacinelle disposte sul tavolo: le pietre
grigie degli Abneganti,
l’acqua degli Eruditi, la terra dei Pacifici, il vetro dei
Candidi … e i carboni
ardenti degli Intrepidi.
Respira,
Riley, o finirai con lo svenire davanti a tutti. Allora sì
che faresti la
figura dell’idiota. Una futura Intrepida che sviene davanti
alla prospettiva di
compiere una scelta … sarebbe proprio un gran bel biglietto
di visita.
Prese
un respiro profondo, cercando di rilassare le braccia
che le erano diventate rigide come cemento. Affondò la punta
nella mano
sinistra, alla base del pollice, e trasalì leggermente
quando la lama penetrò
la carne e il sangue prese a scorrere. Lasciò cadere un paio
di gocce sui
carboni e lo sfrigolio le parve inaspettatamente forte.
Sentì
quasi di sfuggita, come se fosse del tutto estranea a
ciò che le stava accadendo, la voce di Marcus che dava
l’annuncio e gli Intrepidi
che si prodigavano nell’ennesima acclamazione di benvenuto.
Uno
dei ragazzi si alzò, stringendole la mano e lasciandole
il posto accanto a Peter. Si scambiarono un’occhiata e Riley
non poté fare a
meno di storcere il naso mentre lo guardava male.
-
Ehy, rossa. –
-
Ehy, Satana. –
-
Sbaglio o sei più pallida del solito? Sembra che tu stia
per svenire – la punzecchiò.
-
Io invece penso che se non quindi la bocca finirò molto
presto con il prenderti a calci sui denti – soffiò
minacciosa.
Purtroppo
non ottenne la reazione sperata, perché Peter
scoppiò a ridere come se non avesse mai sentito nulla di
più divertente.
-
Vorrei proprio vedere come pensi di riuscirci … Ehy, mi
stai ascoltando? –
No,
non lo stava ascoltando, perché in quel momento verso di
loro si stava dirigendo un altro trasfazione. Era un ragazzo alto,
dalle spalle
larghe e il fisico asciutto, con una chioma color dell’oro
puro e occhi dello
stesso azzurro del cielo primaverile; indossava la divisa degli Eruditi
ed era il
ragazzo più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita.
Per
colpa di Peter, però, non era riuscita a sentire il suo
nome.
-
Oh, sta’ zitto – sbuffò.
Cogliendo
la direzione del suo sguardo, Peter emise un verso
schifato. Ragazze, bastava un bell’imbusto biondo per
mandarle fuori di testa.
Neanche fosse stato l’unico ragazzo sulla faccia della terra.
Il
nuovo arrivato sorrise all’indirizzo di Riley, sedendole
accanto, e le tese una mano: - Edward, piacere. –
La
strinse, sorprendendosi nello scoprire quanto fosse
inaspettatamente morbida e liscia la sua pelle. Era piacevole starvi a
contatto
e se fosse dipeso
da lei non avrebbe più
mollato la presa. – Riley, piacere mio. –
-
Lei invece é Myra, la mia ragazza – aggiunse,
indicando la
ragazza al suo fianco.
Si
scambiarono un cenno di saluto.
Quindi
era già fidanzato. Certo, uno così di sicuro
faceva
strage di cuori ovunque andasse, e lei era anche terribilmente carina
come se
ciò non bastasse.
Sentì
Peter trattenere una risata fragorosa e gli rifilò una
gomitata nello stomaco.
-
Oh, che peccato, il bell’imbusto ha già la
fidanzatina –
la schernì.
-
Ti odio. –
-
La cosa é reciproca, rossa. –
Dopo
che anche Christina e un’Abnegante dall’aria
simpatica,
le sembrava si chiamasse Beatrice, si furono unite a loro la Scelta
ebbe
termine e il gruppo d’Intrepidi si alzò in piedi
compatto e si lanciò in una
corsa senza respiro lungo le scale e poi fuori fino ai piloni che
conducevano
ai binari del treno.
Riley
fece leva sulle braccia, ringraziando mentalmente la
ginnastica artistica che aveva praticato e che le aveva permesso di
sviluppare
una certa resistenza sulle appendici, e riuscì a scalare
quella piccola parete
velocemente.
Giunse
sui binari proprio mentre alle sue orecchie giungeva
il fischio del treno in avvicinamento. Si sistemò tra gli
Intrepidi, correndo
insieme a loro e cercando di
calcolare lo slancio necessario per afferrare la porta del vagone e
riuscire a
entrare nello scompartimento.
Una
volta dentro, si lasciò cadere a terra, la schiena
appoggiata contro la parete, e cercò di riprendere fiato.
Si
poteva sapere perché gli Intrepidi dovessero fare sempre tutto di corsa?
Christina
e Beatrice le sedettero accanto, entrambe a corto
di fiato e con l’espressione stordita di chi ancora non
riesce a credere a ciò
che ha appena fatto.
-
È una mia impressione oppure stanno cercando di ucciderci?
– chiese Chris.
Beatrice
si limitò ad annuire sorridendo, ma il suo sguardo
si rabbuiò quando incrociò la sagoma di Peter.
-
Magnifico, anche lui é qui – borbottò.
-
Lo conosci anche tu? –
Non
era raro che Peter attaccasse briga con i membri delle
altre Fazioni e da un po’ di tempo a quella parte sembrava
prendersela in
particolar modo con gli Abneganti. Tutta colpa di quegli stupidi
articoli che
facevano stampare gli Eruditi e dei quali lei nutriva una scarsissima
considerazione.
-
Il giorno del test ha cominciato ad accusarci di rubare
cibo extra. –
Riley
sbuffò. – Tipico di lui, é un vero
idiota. –
-
Ho come l’impressione che stiate parlando di me -, disse
avvicinandosi, - Quindi ci tengo a dirvi che, come ex Candido, non ho
problemi
nel sentirmi dire le cose in faccia. –
-
Pensiamo che tu sia un idiota – lo accontentò,
sorridendo
sfrontata.
Beatrice
rise, imitata da Christina, e il ragazzo parve
perdere un po’ della sua baldanza. Poi, quando gli occhi gli
caddero sugli
abiti di Beatrice, aggiunse: - Una Rigida, eh? Chissà quanto
tempo resisterai
prima di finire tra gli Esclusi. –
Voltò
loro le spalle e raggiunse nuovamente Drew e Molly.
-
Secondo voi se lo butto giù dal treno avrò dei
problemi
con i Capofazione degli Intrepidi? – chiese Riley,
assottigliando lo sguardo
con espressione omicida.
Spazio
autrice:
Eccomi
con una nuova long, questa volta incentrata sul personaggio di Peter
(perché dopo
Eric é il mio preferito). Più che altro si
parlerà dei fatti di tutti e tre i
libri (maggiormente Divergent e Insurgent) e ci saranno naturalmente
anche accenni
ad altre coppie come la Wistina, la FourTris e la Eriamma
(Fiamma/Eric). Spero
di avervi incuriositi almeno un po’ e che questo primo
capitolo vi sia
piaciuto. Alla prossima.
Baci
baci,
Fiamma
Erin Gaunt