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Autore: HelenHM    23/03/2015    2 recensioni
Astoria uscì dal San Mungo raggiante. Finalmente, dopo tanti tentativi, lacrime e fallimenti, aspettava un bambino. O una bambina, pensò sorridendo, mentre si accarezzava il ventre impercettibilmente arrotondato.
(storia SOSPESA)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E’ davvero straordinario il modo in cui una giornata apparentemente perfetta possa trasformarsi in un incubo senza fine.


Non appena Astoria e Scorpius misero piede nel Maniero, scoppiò un putiferio. In seguito, la consorte di Malfoy non avrebbe saputo raccontare nei dettagli ciò che era accaduto. Avrebbe ricordato di essersi sorpresa nello scorgere Daphne correrle incontro apprensiva, porgendole una copia spiegazzata della Gazzetta. Le era bastato dare un’occhiata, per comprendere tutto. Non aveva letto da cima a fondo l’articolo in questione: la foto ed il titolo stampati a carattere cubitale erano stati più che eloquenti. I famigliari lineamenti aristocratici dell’uomo fusi con quelli grossolani della Granger. Un’immagine rivoltante.

Doveva aver lanciato un urlo strozzato, simile a quello di una bestia agonizzante. Si era sentita così: colpita alle spalle, ormai in punto di morte. Aveva cercato di sopportare, accettare, persino dimenticare il comportamento di Draco. A nulla, però,  sembravano essere valsi quegli sforzi, quel dolore. Per tutti quegli anni, infatti, era stata usata: prima come fattrice di lusso dell’unico e prezioso erede di Malfoy, poi come sofisticata governante della magione.  L’aspetto più doloroso della vicenda era, però, la modalità con cui si era consumato l’adulterio;  Draco non si era limitato ad andare a letto con un’altra: lo aveva fatto pubblicamente, senza ritegno, disinteressandosi completamente della sua reputazione e dei suoi sentimenti.
Ignorando il cicaleccio petulante ed eccitato della sorella, Astoria concentrò la propria attenzione su Scorpius: ancora avvolto nella mantella invernale, la guardava di sottecchi, palesemente disorientato dalla situazione. Sembrava quasi un coniglietto, con quell’aria spaurita ed il nasino fremente. Avrebbe tanto voluto abbracciarlo e rassicurarlo, povero piccolo. Ma non poteva, non riusciva… La testa le pulsava terribilmente e non riusciva a controllare il tremore delle mani. E poi, le sembrò di annaspare nel vuoto.
 

Draco alzò gli occhi al cielo, esasperato. Un anonimo gufo color nocciola gli era appena planato sulla testa, scagliandogli addosso una busta.  Secondo il messaggio, Astoria era stata male. Per questo, si esortava il consorte a raggiungerla il prima possibile. Non era il momento, maledizione. Doveva risolvere una crisi di proporzioni epiche, non aveva tempo di gestire le paturnie isteriche di quella sciocca. Sbuffando, si smaterializzò con un gesto di impazienza, accogliendo la richiesta di aiuto da parte di Dafne. Lo fece sotto la spinta di un vago senso di colpa, conscio di essere
contemporaneamente il motivo scatenante e la cura di quel malore.
 

 
Quando riaprì gli occhi, venne disorientata dall’oscurità nella quale si trovava. La stanza era quasi completamente immersa nel buio. Non era sola: poteva percepire il respiro di un’altra persona, oltre al proprio.
“Draco?” chiese, speranzosa e titubante, odiandosi . Continuava a sperare, ad avere un’esigenza spasmodica della sua presenza. Forse le avrebbe chiesto perdono. Magari si sarebbe impegnato maggiormente, arrivando persino  -chissà - ad amarla come meritava.  D’un tratto, il manto scuro che avvolgeva la stanza fu squarciato dalla luce fioca di una bacchetta. Quel lurido, bastardo, amatissimo fedifrago del suo consorte si avvicinò al letto matrimoniale, il volto parzialmente nascosto nell’ombra. Le fece segno con un dito, invitandola al silenzio.
“Astoria…” sussurrò lui, la voce rotta dall’emozione. La giovane donna trattenne il fiato, indecisa se baciarlo o schiaffeggiarlo. “Astoria…” ripeté, prima di asciugarle una lacrima. “Non posso stare qui per molto tempo. Daphne me lo ha categoricamente vietato. E ho paura di essere cruciato da un momento all’altro, se non mi sbrigo.” Draco alzò le sopracciglia, strappandole un sorriso: era un vecchio gioco tra loro, prendevano spesso in giro sua sorella per il carattere dispotico e vagamente autoritario. Per una frazione di secondo, tutto sembrò essere tornato alla normalità. “Mi dispiace tanto. Ho provocato tanto dolore… a tutti noi. Non volevo che lo scoprissi così…Ad essere sincero, ho sempre sperato che nessuno avrebbe mai saputo niente di me ed Herm…” Draco esitò un attimo, prima di correggersi cautamente: “Sì, insomma… di me e lei.”
 
 
In quel preciso istante, mentre la rabbia incominciava a scorrerle impetuosamente nelle vene, Astoria comprese: e fu come morire. Draco Malfoy si era recata da lei con un unico scopo: lasciarla, abbandonarla, come se tutto quel tempo trascorso insieme non avesse significato nulla. Che cosa ne sarebbe stato di lei? E di Scorpius?
Una terribile consapevolezza fece capolino, mozzandole il fiato.

 
Angolo dell’autrice:
Forse avevate perso le speranze… invece, ce l’ho fatta! Eccomi qui un nuovo capitolo… Presto la storia assumerà tratti più drammatici, per questo ho dovuto cambiare il rating.
 Fatemi sapere cosa ne pensate… i vostri commenti mi sono sempre di grande aiuto.  =)
  
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