Eravamo rimasti tutti molto colpiti da quelle quattro ragazze. Io e Merida, ci avvicinammo alla ragazza di fuoco, e le chiedemmo di smettere. Essa smise e si avvicinò a noi. Le chiedemmo chi fosse, e rispose dicendo che lei era Manuela, ninfa del fuoco. Lo stesso avvenne con le altre, che erano: Martina, ninfa dell'acqua, Giulia, ninfa della natura, e Elisabetta, ninfa del vento. Cosi io e Merida, all'insaputa degli altri, la invitammo a venire da noi. Arrivati a casa, scoprimmo che gli altri avevano a loro volta ospitato le altre tre ninfe. Così ci arrangiammo, e le ospitammo tutte e quattro. Appena entrati in casa,Malia e le ninfe, iniziarono a litigare per motivi a noi sconosciuti. Ogni mattina, ogni pomeriggio, e ogni sera, litigavano sempre per lo stesso motivo, finché una mattina, dopo l'ennesimo litigio, uscirono il cortile, e decidettero di combattere. Si vedevano tornadi, ondate di acqua, fiamme che sprizzavano da qualunque parte, e radici che crescevano da ogni punto, con in mezzo Malia, che cercava di parare i colpi con la sua spada di giada. All'improvviso la confusione cessò, e vedemmo Malia al centro, e ai lati le quattro ninfe, che sprigionavano il loro massimo potenziale, trasformandosi nel loro elemento stesso: Manuela diventò totalmente di fuoco, Martina di acqua, Giulia di foglie, e Elisabetta di nuvola. Subito dopo si addossarono precipitosamente su Malia, ed una luce potentissima le avvolse. Quella luce che avevano formato, si sollevò in aria, e prese la forma di un corpo, che si illuminò di viola, e che si dileguò nell'aria, lasciando a terra una ragazza. La ragazza disse di chiamarsi Sandy. Era una ragazza dai capelli lunghi e viola, vestita di viola, che indossava un diadema viola simile a quelli delle ninfe e di Malia. Lei era la loro fusione. Tutto a un tratto iniziò ad agitarsi, le senza volerlo, mentre mi avvicinavo, emanò una luce viola, che andò a formare una cupola intorno a lei, che impediva a me e ai miei poteri di passare. Inoltre ci accorgemmo che i singoli poteri di ognuna di loro era rimasto, e alla visione di tanta potenza, capimmo che lei era la forza supriore di cui avevamo bisogno per sconfiggere i cattivi.