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Autore: SaraEManuel95    27/03/2015    2 recensioni
Katherine ha ventisette anni, è la proprietaria di un pub molto conosciuto a Log Angeles, è una donna piena di impegni e dopo l’ennesima relazione finita male decide di lasciar stare l’amore, anche se così piena di impegni è molto legata alla famiglia, ed è proprio al terzo matrimonio del nonna che incontra David. David ha trent’anni ed è un poliziotto, dopo varie delusioni amorose è diventato uno di quegli uomini dai quali è meglio stare alla larga, ma qualcosa cambia quando al matrimonio della nonna incontra Katherine. Ma non è tutto come sembra, la loro non sarà da cuori e fiori, e l'amore a volte si presenta come l'ultima cosa alla quale avessi mai creduto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 15

I mesi passavano più in fretta di quanto pensassi, i bambini ormai avevano otto mesi, e io e David, beh noi due ci frequentavamo da cinque mesi, perché da accordo comune, più il suo che il mio, avevamo scelto di non dare nessuna etichetta al nostro rapporto, quindi lui abitava a casa mia, facevamo l’amore tutti i giorni, passeggiavamo mano per la mano, insomma facevamo tutto quello che fa’ una coppia normale, ma non eravamo una coppia, ma diciamo che mi stava bene così, perché infondo sapevo della sua paura delle relazione, che era anche la mia, quindi ci avevo fatto l’abitudine. Quella mattina mi ero svegliata con uno strano senso di inquietudine che non mi aveva seguito per tutto il resto della giornata e stavo dando la colpa alla festa a sorpresa che avevo preparato per i trentuno anni di David, alla quale avrebbero partecipato anche la sua famiglia adottiva, che avrei conosciuto per la prima volta, già, perché in tutto questo tempo non erano venuti neanche una volta a trovare i loro nipoti, e la colpa non era la loro, era di David che li teneva lontani non so’ per quale motivo, e avevo una paura pazza che si sarebbe incazzato, era già abbastanza dura dovergli nascondere della festa e in più aveva invitato anche i suoi parenti
“ Kath, sono tornato “
per poco non mi prese un colpo vedendolo entrare in camera con i bambini in braccio, cercai di sorridere il più possibile
“ ciao David “ dissi andandogli incontro e baciandolo all’angolo della bocca
“ok, che succede “ ormai mi conosceva troppo bene e sicuramente si era accorto del nervosismo che avevo addosso
“ che intendi? “

“ prima di tutto mi hai chiamato David “
“ non è il tuo nome? “
e brava Katherine, proprio anti sgamo
“ sai che intendo, non mi chiami mai David, quanto ti arrabbi al massimo mi chiami per cognome, ma non sei arrabbiata anche perché sono sicuro di non aver fatto niente “

“ hai ragione, non sono arrabbiata “
“ sei nervosa però, che c’è hai le tue cose? Non le avevi avute la settimana scorsa ? "
“ ma che fai ti segni quando mi viene il ciclo? “
“ no, ma sai, quando c’e l’hai non possiamo fare delle cose con te, che mi piacciono molto, tipo questo “
mi si avvicino e  iniziò a baciarmi il collo
“ ah che vorresti dire?! Che vuoi solo quello? “ dissi dandogli uno spintone
“ oh, tira dentro gli artigli gattina, vuoi dirmi che hai? “
“ ti ho organizzato una festa a sorpresa e ho invitato i tuoi genitori adottivi “
mi tappai la bocca subito dopo averlo detto, e maledii il canale che collegava il cervello alla bocca
“che cazzo hai fatto? Ma sei scema? “ mi urlò lui, Hope cominciò a piangere e a chiamarmi, così mi avvicinai a lui e gli presi i bambini dalle braccia
“ non osare mai più urlare davanti ai bambini “ detto questo uscii dalla stanza e portai i bambini nella loro, misi Aaron nel boxe mentre calmavo Hope che poco dopo raggiunse il fratello e cominciarono a giocare con dei dadi colorati, anche se più che giocarci li mettevano in bocca e provavano a mangiarli, poggiai le mani sul bordo bel boxe e feci un lungo respiro, doveva davvero reagire così? Capisco lo shock ma io l’ho fatto per lui, non mi aveva mai voluto parlare del perché di quella lontananza ma non avevano fatto niente di male giusto? Oh Dio e io che ne sapevo? Stupida ecco cosa sono una stupida, come avevo potuto invitarli non sapendo cosa avevano fatto? Stavo per andare a cercare David quando due braccia forti mi strinsero la vita e un respiro caldo mi sfiorò l’orecchio
“ mi dispiace di averti urlato contro “ la voce di David era un sussurro che mi provocò brividi per tutto il corpo, mi lasciai andare e indietreggiai di mezzo passo così da far aderire il suo petto alla mia schiena e poggiai le mie mani sulle sue
“ sono io che devo scusarmi, insomma non sapevo perché non volessi vederli eppure ho fatto di testa mia e li ho invitati, non volevo rovinarti la festa, ma pensavo ti facesse bene vederli “
“ non devi scusarti di niente, ho capito che l’hai fatto per me, ed è per questo che... “ il campanello suonò, erano arrivati tutti, mi voltai per guardarlo negli occhi, sapevo che stava per dirmi qualcosa di estremamente importante lo leggevo nei suoi occhi
“ ne riparliamo dopo? “ lui annui e mi sorrise, ma sembrava deluso.

Scesi al piano di sotto e senza guardare chi fosse aprii il cancelletto, sentii Tyson e Akira che abbaiavano e ringhiavano ma non ci feci troppo caso visto che non conoscevano la maggior parte degli invitati, poi bussarono alla porta, erano molto silenziosi e perfetti per una festa che ormai di sorpresa non aveva niente, aprii la porta con un sorriso, che svanì immediatamente
“ ti sono mancato? “
“ M-Malcolm “
balbettai io con la poca voce che avevo visto che la gola sembrava essersi chiusa, facevo fatica anche a respirare
“ che fai non mi inviti ad entrare? “ mi chiese con un sorriso da viscido piantato sulla faccia,

come se mi fossi ripresa dallo shock feci per chiudergli la porta in faccia ma il suo piede la bloccò “ sta volta non mi scapperai “ e mi colpì il viso, presa alla sprovvista caddi a terra, ma non mi preoccupai tanto del dolore al viso, ma dei bambini che erano al piano di sopra insieme a David e queste mi fece tranquillizzare un po’, cercai di urlare ma l’unica cosa che ricevetti in cambio fu un calcio alle costole che mi fece mancare il respiro “ non azzardarti ad urlare, sai non sono da solo, e i miei amici hanno un ordine ben preciso se ti sentono urlare entreranno in casa e faranno una visitina al piano di sopra, non devi mai lasciare i bambini da soli non te l’ha mai detto nessuno? “ disse poi piegandosi verso di me che indietreggiai finché non sbattei la schiena al muro, non sapeva che David era a casa, in quel momento amai il vizio di David di farmi scherzi ed entrare dalla porta sul retro, non l’aveva visto
“ non puoi scapparmi sta volta, te l’ho detto, ora ci divertiamo un po’, che ne pensi? “
“ vaffanculo “ feci fatica persino a mandarlo a fanculo tanto era il dolore alle costole
“ risposta sbagliata “ e mi colpì le gambe, avevo una sola speranza, David.

***
Ciaooo a tutteeee!!
ho una buona notizia e una cattiva
partiamo dalla cattiva: mancano solo due capitoli alla fine, eh già David e Katherine stanno per abbandonarci
ma quella buona è che: ho ripreso a scrivere la terza storia, in un giorno ho già scritto tre capitoli, quindi penso proprio che procederà alla meraviglia :)

E ora ho una domanda per voi, in molti mi scrivono che gli piace tantissimo il mio modo di scrivere e per non lasciarvi senza mi è venuta un'idea: visto che sto scrivendo e non è ancora finita, preferite che pubblichi un'altra storia così da avere il tempo di finire questa, o che parta direttamente con la pubbliczione della terza storia? perchè se pubblico l'altra, che è già finita, c'è l'assicuraione che pubblichi senza pausa, se invece parto direttamente con la terza storia, farò sicuramente delle pause, fatemi sapere cosa preferite :)
 
  
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