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Autore: krys    28/03/2015    4 recensioni
Seguito di TRA PALCO E REALTA', il Mondiale Brasile 2014 è alle porte, ritroviamo Tsubasa e Sanae a Barcellona, con i loro gemellini che hanno 3 anni, tra calcio, musica e tanti amici vecchi e nuovi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente Kepler pagò il conto, poi i 4 si diressero nuovamente all’aeroporto prese 4 biglietti per il volo diretto a Montepellier Méditerranée da lì poi avrebbero preso il treno che li avrebbe portati alla stazione di Barcellona per il quale aveva già acquistato i biglietti.

Dopo un volo di circa 1 ora e mezza presero il bus navetta che li condusse al centro della città in poco più di 15 minuti erano alla stazione dove presero la TGV per Barcellona, finalmente poterono rilassarsi un attimo …

Kepler mandò un messaggio a Tsubasa per avvisarlo che sarebbero stati in stazione a Barcellona tra circa 3 ore, il calciatore gli rispose che si erano già accordati con il manager di Sanae, sarebbe andato lui a prenderli con l’auto in modo di non dare troppo nell’occhio e gli aveva mandato un mms con la foto, in modo da poterlo riconoscere facilmente.

Intanto Koshi e Yuuki cominciavano ad avvertire la tensione, l’idea del confronto con Tsubasa e Sanae un po’ li spaventava, mentre Kazuki era la gioia di vivere fatta a persona, guardava con stupore e curiosità quel mondo nuovo e così diverso da quello dov’era cresciuta.

Tra una battuta e l’altra e dopo aver consumato dei panini e delle bibite acquistate dal carrello del treno, arrivarono a destinazione, il manager dei KASHIT GO  era già li ad  attenderli, salirono sull’auto dai vetri oscurati e circa mezz’ora dopo erano nel vialetto degli Ozora … il momento era infine giunto.

Fu Tsubasa in persona ad aprire la porta e a farli accomodare, Sanae li attendeva in salotto, aveva preparato una piccola merenda con: the, biscotti, una torta al limone ed una torta al cioccolato.

Neanche si fosse trattato di una visita di buon vicinato, ma era nervosa e quella mattina l’aveva passata in cucina con Agnes ed i bambini, loro adoravano pasticciare con la farina e fare i biscotti con la mamma era una cosa che li faceva divertire moltissimo e Sanae aveva bisogno proprio di questo quel giorno, delle risate cristalline dei suoi figli.

“Bene se ritenete io e Kazuki andiamo a fare una passeggiata, così potete parlare in tranquillità” disse l’investigatore

“Non è necessario sig. Kepler,  ha già fatto tanto per noi ed è giusto che sia lei, che mia figlia sappiate la verità nuda e cruda così com’è, anche se scomoda,  nessun rapporto sarà mai solido se basato sulla menzogna ed io non voglio mentire a mia figlia, mai!”disse Yuuki lapidaria

“Yuuki ha ragione meritate di sapere la verità tutti quanti, ma soprattutto tu Sanae!” disse Kanda abbassando lo sguardo

“Intanto che ne dite di sederci e di fare merenda? Che ne dici Kazuki ti piace la torta al cioccolato? Sig. Kepler, Kanda, Watanabe, gradite una tazza di the? Servitevi pure e non fate complimenti!” disse la moglie del Capitano lasciando tutti schioccati e rendendo suo marito ancora più orgoglioso.

“Wow!!! La torta al cioccolato?! Davvero posso mangiarla?! Posso mamma?” chiese la ragazzina dagli occhi luccicanti

“Certo tesoro, Nakazawa, cioè la Sig.ra Ozora è stata molto gentile ad offrirtela e quindi è buon costume accettare!” disse Yuuki

“Ma se non ti piace non sei obbligata Kazuki non mi offendo, c’è anche la torta al limone ed i biscotti se preferisci, ti ho proposto la torta al cioccolato perché so ch’è quella che va per la maggiore tra i ragazzini!” Rispose con dolcezza Sanae

“O no sig.ra Ozora, sono sicura che mi piacerà di sicuro, il fatto è che non l’ho mai assaggiata, anche se l’ho sempre desiderato ardentemente …” rispose la ragazzina abbassando lo sguardo

“Non hai mai assaggiato una torta al cioccolato?!”  chiesero in coro i presenti

“E perché mai se lo desideravi?”  chiese Tsubasa

“Semplice sig. Ozora, a noi apprendiste sacerdotesse non è concesso, non sono concessi i dolci in genere tranne quelli tradizionali Giapponesi e solo nelle ricorrenze, per onorare i Kami!”

Sanae, Tsubasa ed il sig. Kepkler, rimasero basiti da quella rivelazione e poterono vedere chiaramente il volto tirato di Koshi e Yuuki ed i loro pugni stringersi in una morsa dolorosa.

“Senti Kazuki tu sei ancora un’apprendista sacerdotessa ora?”

“No sig.ra Ozora! Mi sono ritirata dalla vita monacale per sempre, per poter seguire i miei genitori, anche se di loro non so moltissimo, ma ho tutto il tempo per scoprirlo giusto?! Ora non ci separeremo più!”

Yuuki e Kanda si guardarono sconsolati, stavano per rispondere quando …

“Ma certo che starete sempre insieme e poi a questo punto abbiamo stabilito che non sei più un apprendista sacerdotessa, quindi una bella fetta gigantesca di torta al cioccolato non te la toglie proprio nessuno, visto che da quello che ho capito la mamma è d’accordo!” e così gliela porse …

Rimasero tutti li a guardarla intanto che assaggiava la sua prima torta al cioccolato, vedere i suoi occhi che brillavano di gioia e la sua faccia estasiata era davvero un miracolo, nessuno dei presenti si sarebbe mai più tolto dalla testa quell’immagine.

Sanae prese a versare il the per tutti e Tsubasa avvicinò i biscotti e le 2 torte sul tavolino, in modo che tutti potessero servirsi comodamente

“Avete sentito mia moglie?! Servitevi pure senza complimenti!”

Una volta che tutti ebbero finito, Tsubasa riordinò, mentre Sanae osservava Koshi e Yuuki, in loro scorgeva il desiderio di liberarsi, ma il peso della vergogna che gravava su di loro come un macigno, inoltre era chiaro che non sapevano come iniziare ad intavolare il discorso, così appena Tsubasa li raggiunse, iniziò …

“Ero davvero furibonda durante la prigionia sapete?! Più che altro perché ve la stavate prendendo anche con Hayate e non riuscivo a comprendere come riusciste a fare una cosa del genere ad un bambino di soli 3 anni!! Quando poi lo avete liberato, ero sempre arrabbiata e preoccupata per la mia sorte, ma per assurdo ero anche sollevata perché mi sono detta, allora anche questa gentaglia ha un cuore … Quando poi ho capito ch’eravate persone con cui avevamo condiviso gli anni della scuola mi sono completamente gelata e dopo la liberazione, volevo solo tornare alla mia vita ed alla mia serenità. Infine Tsubasa mi dice che volevate un incontro con noi e la prima cosa che ho pensato è stato vendetta, infine ho capito che volevo solo capire … e quindi vi chiedo perché?! E soprattutto perché proprio a noi? Perché tutto questo accanimento?!”

“Sono tutte domande lecite Sanae ed ora ti spiego …” iniziò Kanda

“No! E’ colpa mia ed è giusto che sia io a farlo Koshi!”disse Yuuki

“Ma io sono colpevole quanto te e quindi inizio io!”

“Ho detto di no non insistere, ci sono cose che non sai nel dettaglio e che non potresti quindi esporre!! Kazuki, tesoro ti conviene ascoltare, perché per quanto deplorevole sia, questa che sto per raccontarti è la storia della tua famiglia e finalmente riusciremo forse a chiarirti alcune cose sul tuo passato. Dunque entrambi sapete che la mia famiglia d’origine è molto tradizionalista, so che voci di corridoio davano mio padre come violento e mia madre come succube, nessuno di voi ha mai fatto nulla perché non avevate riscontri, beh il riscontro ve lo do io, era la pura e semplice verità!!! Mio padre era il discendente di un famoso Samurai Moritsuna Watanabe (*), questo gli permise di essere considerato dai più, una delle persone più influenti di tutto il Giappone. Lui non riusciva a tollerare il fatto che la nostra Nazione si fosse così tanto occidentalizzata nel corso dei secoli, ma soprattutto che i valori sacri quali l’onore ed il rispetto venissero ormai presi così sottogamba. Per lui questo era così fondamentale che pretendeva da tutta la famiglia rigore e disciplina!!! Mia madre non poteva uscire di casa se non accompagnata da lui, dai miei fratelli o da qualcuno di fiducia, non doveva mai vestire in modo sconveniente e possibilmente sempre con il kimono, doveva occuparsi di lui e della casa, poteva avere rapporti di amicizia con altre donne ma solo se appartenenti al clan Watanabe. Per quanto riguarda i miei fratelli Shiro e Fujihiro, invece, da loro pretendeva il massimo in ogni disciplina, loro sarebbero stati gli eredi della famiglia un giorno, e se non erano in grado di resistere agli allenamenti estenuanti, lui li puniva severamente a volte anche con punizioni corporali, diceva che temprava lo spirito, non c’era nulla di onorevole in quello che faceva e quelle erano le uniche circostanze in cui mia madre si ribellava, non sopportava l’idea che lui facesse del male ai suoi figli, con il risultato che poi era lei a prenderle e con gli interessi perché aveva osato ribellarsi, infine arrivo io la più piccola, l’unica femmina e finché sono stata piccola le cose per me andavano benissimo, venivo trattata come una principessa e mio padre con me era l’eroe delle fiabe, aveva cura di me e che non mi mancasse nulla, specialmente pretendeva dalla servitù che avessero sempre molta cura della mia toletta e della mia bellezza in generale, mia madre doveva occuparsi di insegnarmi tutte le tradizioni, prima fra tutti la cerimonia del the. Intanto io e Koshi crescevamo spensierati, i nostri genitori avevano combinato il nostro fidanzamento, la famiglia Kanda era molto ricca, la palestra di karate andava molto bene e Koshi ne sarebbe diventato l’erede indiscusso, noi però non pensavamo mica a quelle cose ma ci volevamo molto bene, quando iniziammo le scuole medie cominciammo a capire di provare reciprocamente qualcosa che andava al di la dell’affetto fraterno, forse noi saremmo stati fortunati, perché forse il nostro anche se combinato, sarebbe stato un matrimonio felice, perché io e Koshi ci eravamo innamorati sul serio. Ma la nostra felicità non era destinata a durare … un giorno alla porta di casa nostra bussò  un certo Xu Lang, disse che voleva parlare con mio padre e gli fece degli strani discorsi, sul potere e sull’egemonia del territorio, sul ripristino delle tradizioni e dell’onore perduto e quello stupido si è fatto invischiare dentro la mafia cinese, ci ha trascinati nell’abisso della vergogna cominciando a fare lavori discutibili pur non sporcandosi le mani in prima persona, no il vigliacco ha mandato Shiro e Fujihiro in avanscoperta, dicendo che non potevano tirarsi indietro, che ne valeva dell’onore della famiglia, ma i miei fratelli erano poco più che degli adolescenti e non resistettero alle continue vessazioni di mio padre quindi se ne andarono senza preoccuparsi minimamente delle sorti mie e di mia madre. Inoltre la mafia cinese raggirava mio padre senza alcun riguardo cominciarono a tenere d’occhio la famiglia Kanda e quello che videro non gli piacque, Koshi era un bravissimo atleta, ma non di discipline marziali come richiedeva il codice d’onore, ma di box un volgarissimo sport occidentale, era mio dovere, in quanto sua fidanzata rimetterlo sulla retta via e così mio padre prese a picchiare anche me, in punti non visibili, per non scadere nella vergogna e mi urlava contro, ogni giorno, mia madre non faceva come i miei fratelli, a me le botte non le parava, una sera mi spiegò perché, ero una donna e dovevo imparare a subire i maltrattamenti perché ad una sposa degna si richiedeva anche questo, ma io sapevo che finché avevo Koshi non mi sarebbe accaduto nulla, mio padre mi costringeva a rimproverarlo continuamente a dirgli che doveva smetterla con la box e che doveva cominciare a prendersi cura della palestra di famiglia ed io per cercare di salvarmi dalle botte, lo facevo, a lui non dicevo del perché lo facevo, volevo proteggere anche lui e la sua famiglia, meno sapevano di questa cosa della mafia cinese e meglio era, però non avevo previsto che lui potesse stancarsi di me, anche se in effetti per diverso tempo cercò di farmi rinsavire, ma ogni apparente sbaglio di Kanda ricadeva, su di me e  poi sei sbucata fuori tu Sanae ed allora la mia vita è diventata una trappola, una casa degli orrori da cui non riuscivo più ad uscire. La sera che tu e Tsubasa vi siete confessati il vostro reciproco amore, la stessa sera in cui Koshi ha perso anche come pugile, la stessa sera in cui io ho donato la mia verginità all’uomo che amavo e che mi aveva detto di essersi accorto di amarmi ancora e che aveva sbagliato a venirti dietro, la stessa notte in cui sei stata concepita tu mia piccola Kazuki, qualche ora dopo che tuo padre se ne andò per tornare a casa sua, il mio entrò nella mia stanza per dirmi ch’ero una figlia indegna perché non ero capace neanche di tenere a bada il mio fidanzato figurati un clan. La mattina seguente umiliata per l’ennesima volta dall’uomo che mi aveva messa al mondo, andrai a cercare conforto tra le braccia di tuo padre, ma lui mi allontanò dicendo che non mi amava, che nel suo cuore c’era comunque Sanae, ch’era stato un errore che non voleva farmi del male e che voleva rompere il fidanzamento e lo disse davanti a tutta la scuola ed io mi sentii morire e ti odiata Sanae, ti odiata come non avevo mai odiato nessuno forse neanche mio padre, perché tu mi avevi portato via l’unica mia ancora di salvezza, 3 settimane dopo il ciclo non mi venne, feci il test, ero incinta … mia madre gridò al disonore e mi schiaffeggiò, ma mi voleva comunque bene e quindi aveva deciso di farmi andare via da Nankatsu, se mio padre lo avesse scoperto sarei morta, è stato il giorno in cui ti ho minacciata ti ricordi?! E’ stato allora che sono partita. Mio padre intanto si sfogava sulla famiglia Kanda, li minacciava e li stava mandando in rovina, il padre di Koshi lo supplicava, l’obbligava a ritornare con me, ma lui non voleva saperne, ormai mi odiava, pensava che io fossi l’artefice di tutte le angherie che mio padre gli stava facendo subire e forse anche se indirettamente era davvero così. Quando ho partorito però, mi sono resa conto che non volevo separarmi dalla mia meravigliosa bambina che con o senza Kanda io l’avrei allevata, passai dei mesi bellissimi in compagnia della mia bambina, poi mio padre ci trovò mi diede della sgualdrina, mi picchiò e mi portò via mia figlia per sempre, ne fece sparire le tracce, non avevo più nulla da perdere ormai così decisi di arruolarmi nel clan di mio padre, mi ero detta che se avessi conquistato la sua fiducia, forse avrei avuto sue notizie, ma quando entri nel clan non ne puoi più uscire, intanto i signori Kanda,  furono presi in ostaggio nella loro stessa casa e dietro minacce di morte Koshi, fu costretto ad arruolarsi anche lui nel clan, secondo mio padre doveva saldare il suo debito ed io ero d’accordo con lui da un certo lato, certo non con la minaccia di morte, o costringendolo a diventare un mafioso, ma ero d’accordo sul fatto che dovesse rispondere alle sue azioni e per umiliarlo mio padre lo mise alle mie dipendenze. Il resto lo sapete! Non ho scusanti per quello che ho fatto a te e tuo figlio Sanae e sono disposta a pagare per le mie azioni, ma prima devo chiederti un favore da madre a madre, consentimi prima di mettere in salvo Kazuki e Koshi loro non hanno colpe, ma se gli scagnozzi di mio padre li trovano, non avranno alcuna pietà! Io t’imploro Sanae aiutatemi a nasconderli!”  disse con le lacrime agli occhi ed inginocchiandosi davanti alla moglie del capitano

“L’unica cosa per cui non hai scusanti, è l’aver permesso che tuo padre potesse fare tutto ciò! Per quanto mi riguarda hai già patito talmente tanto che non hai proprio nulla da scontare, quindi se ci fosse un modo per farvi sparire, lo farei senza esitare e vi farei sparire tutti e tre, in modo da poter cominciare una nuova vita, la verità è che non saprei neanche da dove iniziare!”  disse Anego aiutandola ad alzarsi

“Tsubasa il denaro del riscatto, una parte l’ho usata per cercare Kazuki, ma tutto il resto è ancora nella valigetta dentro la cassetta di sicurezza, doveva essere utilizzata nello scambio per la partita di droga, ma l’ho sostituita con una contenente banconote false, quella vera non ha mai lasciato la Spagna ora ti dico dove andarla a ritirare e la combinazione del lucchetto, ecco è tutto scritto su questo foglietto, appena troverò un lavoro onesto, se ci riuscirò, ti darò la somma che ho speso per le ricerche questo te lo prometto sul mio onore, ch’è molto diverso da quello del mio ahimè futuro suocero. Eh Yuuki la colpa è tanto tua, quanto mia, se non fossi stato così superficiale e non mi fossi fermato alle apparenze tu non saresti caduta nella trappola di tuo padre e non saremmo a questo punto ed ora che abbiamo ritrovato Kazuki il mio unico pensiero è costruire una nuova famiglia con voi 2!”  disse il pugile

Poi si sentirono dei vetri infrangersi

“BASTARDO!!! VOLEVI FARMI FUORI È COSÌ?! Soldi falsi così i cinesi mi avrebbero fatto la festa ed invece ti è andata male sai ragazzo … perché io ho ucciso Xu Lang ed i suoi scagnozzi e sempre io ho preso la partita di droga e la smercerò in tutto il continente asiatico e  tu figlia degenere e quella bastardina di tua figlia, ma io vi faccio fuori tutti, mi dispiace ma voi 6 non rivedrete più la luce del giorno! FATE FUOCO!!!”  disse il sig. Watanabe

“NOOOO!!!!! Kazukiiii!!!”

BANG!! BANG!!!

“Ahhhh!!”

“Sanae stai giù!!”

TARATATATATA TARATATATA

BANG BANG BANG

“Yuuki?! Kazuki?! Bastardooo!!!”

TARATA TARATATA

 Poi il silenzio ….

 

NOTE DELL’AUTRICE

Questo capitolo è stato un parto e non odiatemi se vi lascio così dovevo darvi un po’ di souspance no?!? Quindi non vi anticipo nulla sul prossimo capitolo, si lo so sono perfida!!!

Intanto un brevissimo cameo storico (*) Moritsuna Watanabe è un Samurai realmente esistito (1542-1620) si distinse in varie battaglie infatti si unì a Tokugawa Ieyasu nel 1557, e combatté nelle battaglie di Anegawa (1570),Mikatagahara (1573) e Nagashino (1575).

Al prossimo capitolo

Krys

  
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