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Autore: Isidar Mithrim    31/03/2015    4 recensioni
"James dovette ammettere che Victoire era stata come sempre molto convincente.
Non che lui avesse paura di entrare nella Foresta Proibita di notte, figuriamoci.
Solo, non si sarebbe aspettato di trovarsi a infrangere le regole fin dal suo primo giorno a Hogwarts.
Nella Foresta Proibita.
Di notte."
{Quarta classificata e vincitrice del premio WTF al contest 'Dieci Novelle' indetto da pasionbertotti sul forum}
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter, Sorpresa, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Malandrinate junior a casa Potter!'
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Buon sangue non mente

James dovette ammettere che Victoire era stata come sempre molto convincente.
Non che lui avesse paura di entrare nella Foresta Proibita di notte, figuriamoci.
Solo, non si sarebbe aspettato di trovarsi a infrangere le regole fin dal suo primo giorno a Hogwarts.
Nella Foresta Proibita.
Di notte.
**

“Bene, sai come evocare scintille colorate, James?”
“Scintille colorate?” domandò lui, perplesso.
“Certo, nel caso dovessimo separarci e ci fosse qualche problema” spiegò Victoire con praticità.
James deglutì.
“Separarci?” chiese titubante.
La cugina lo guardò con aria di sufficienza.
“Non stiamo andando a fare una passeggiata di salute, James. Sai quali e quante creature vivono in questa foresta, no? Ma se hai troppa paura e vuoi tornare a letto…”
“Non ho paura!” esclamò James, piccato.
 “Immaginavo” commentò Victoire esibendo un sorrisetto compiaciuto. “Ora voglio che provi a evocare qualche scintilla.”
Era la seconda vera magia che James avesse mai provato. Sperò che gli riuscisse meglio dell’incantesimo insegnatogli dallo zio George che aveva provato sul treno: il tentativo di far diventare blu la sua civetta era stato decisamente fallimentare.
Si concentrò a fondo prima di rendersi conto di non avere la più pallida idea di come fare.
“Ehm…”
“È magia elementare, James” commentò indispettita Victoire. “Forse è stato un errore pensare che fossi pronto a fare un tour della Foresta.”
“Certo che sono pronto! È solo che non ho mai fatto prima quest’incantesimo!”
Victoire sbuffò.
“Basta che pensi intensamente al colore e che punti la bacchetta verso l’alto.”
James ascoltò il consiglio, e questa volta qualche flebile scintilla rossa si alzò nell’aria.
“Hai visto?! Ci sono riuscito!”
“Shh! Vuoi svegliare tutta la foresta? Se urli così ti sentiranno perfino gli Acromantula!” lo redarguì Victoire.
“Ci sono anche gli Acromantula?!” chiese James, facendo attenzione a non alzare la voce.
“Certo che ci sono, zio Ron non te l’ha mai raccontato?”
“Pensavo scherzasse!”
“Invece non scherzava affatto. Questo ci riporta all’importanza delle scintille colorate, James. Prova ancora.”
Il secondo tentativo fu poco più efficace del primo, ma questa volta James tenne la bocca cucita e si apprestò a provare una terza volta.
Finalmente una piccola cascata di scintille rosse spillò dalla sua bacchetta, rincuorandolo un po’.
“Bene” disse Victoire, ma senza troppo entusiasmo. “Possiamo procedere. Non sarebbe male se anche tu fossi in grado di fare luce con la bacchetta, ma non vorrei chiederti troppo per una sola notte” aggiunse scettica.

Stavano camminando lungo il sentiero da pochi minuti quando James udì chiaramente un rumore provenire da un punto indeterminato alle sue spalle.
“Hai sentito?” esclamò a bassa voce, fermandosi di botto.
“Sentito cosa?” chiese Victoire.
“Quel rumore!”
“James, non essere paranoico.”
“Giuro che l’ho sentito! C’è qualcosa là!” ribadì il ragazzo, indicando nella direzione da cui erano venuti.
“Sarà stato un Centauro”
James trasse un sospiro di sollievo. I Centauri erano l’ultima cosa di cui preoccuparsi.
Invece c’era assolutamente da preoccuparsi dell’ululato che si alzò nell’aria un attimo dopo. Gli occhi di James volarono subito verso il cielo.
Anche attraverso le fitte chiome degli alberi si intravedeva benissimo la luna piena.
“Scappiamo!” gridò Victoire, strattonandolo.
James – il cuore che batteva a mille – cominciò a correre a perdifiato inoltrandosi nella foresta sempre più fitta e buia.
Troppo buia, realizzò all’improvviso, ma solo quando sentì in lontananza l’urlo disperato di Victoire comprese il perché.
Senza pensarci due volte cominciò a correre nella direzione da cui gli era sembrato provenire il grido, mentre un altro ululato si alzava nell’aria.
La morsa di terrore fu alleviata dall’ondata di sollievo che provò quando udì la voce ferma e determinata di una donna pronunciare incantesimi a lui sconosciuti. Un attimo dopo il lamento di un animale ferito riempì l’aria, affievolendosi sempre di più.
Non avrebbe mai pensato di poter essere felice che quella notte la professoressa McGranitt si aggirasse nella foresta.

Quando finalmente la raggiunse, il suo cuore sembrò fermarsi all’improvviso.
L’anziana donna era china sulla figura di Victoire, stesa a terra con il viso nascosto dai capelli chiari, sinistramente tinti di rosso.
Infine si rialzò, girandosi lentamente verso James. Il suo volto era terreo.
“No…” mormorò il ragazzo, mentre il mondo sembrava precipitargli addosso.
“A cosa stavate pensando, Potter, quando avete deciso di venire nella foresta di notte?” domandò la professoressa con voce rotta.
“Professoressa…” disse James con tono di supplica. “La prego, faccia qualcosa…”
“Non c’è niente che io possa fare, ormai, Potter” commentò lei duramente.
“No, la prego! Deve esserci qualcosa! Un incantesimo, un –”
“Questo è il prezzo delle vostre bravate, Potter” lo interruppe lei con la voce incrinata.
“Io… io non volevo… non…”
La McGranitt si limitò a fissarlo gravemente.
E poi scoppiò a ridere.
James la fissò allibito, ma ciò che lo sconvolse davvero fu vedere Victoire sedersi e cominciare a ridere a sua volta, mentre la professoressa le porgeva una mano per aiutarla ad alzarsi.
“Guarda la sua faccia!” esclamò la McGranitt, indicando James a Victoire e ricominciando a ridere a crepapelle.
James si affrettò a richiudere la bocca.
“Dovevi vedere quella che ha fatto quando gli ho detto degli Acromantula!” rispose Victoire.
“Ci ha creduto sul serio?!” chiese la professoressa, sbalordita.
“Sai, so essere piuttosto convincente” commentò Victoire con un sorrisetto soddisfatto.
James era sempre più confuso.
Perché mai sua cugina dava del tu alla McGranitt?
E poi capì.
“Tu!” esclamò, additando la professoressa. “Tu, brutto bastardo! Ma che cavolo di scherzo è! Mi avete fatto morire di paura!”
“In effetti era esattamente quello l’intento” rispose Victoire compiaciuta. “Sai, a volte capita che il Cappello faccia qualche errore… Noi vogliamo solo verificare che non abbia sbagliato a Smistare i nostri cugini, tutto qui.”
“Tutto qui!? Eri morta!”
“Quella è la parte che preferisco” commentò la McGranitt.
“E tu smettila di parlare con quella voce, Teddy!”
La McGranitt sghignazzò, prima di strizzare gli occhi e riprendere le sembianze di Teddy Lupin.
“Quella vestaglia da vecchia strega non ti dona affatto” commentò acido James.
“Hai ragione” concordò Victoire, trasfigurando la veste di Teddy nel suo mantello.
“Comunque non è stato per niente divertente!” riprese James, rimpiangendo di aver cambiato discorso.
“Oh, ti assicuro che è stata una delle nostre migliori performance!” garantì il Metamorfomagus.
“Già, ogni volta affiniamo un po’ la tecnica” spiegò Victoire a beneficio di James. “Quando Dominique mi ha vista a terra è corsa da me, peccato che mi abbia pestato una mano facendomi un male cane, quindi ci ha smascherati subito.”
“Molly invece si è fissata sul fatto che non aveva senso che la McGranitt fosse nella foresta” aggiunse Teddy. “Scusi, ma lei che ci fa qui, professoressa? Da allora abbiamo aggiunto le stelline colorate, quelle potrebbero vedersi perfino dal castello.”
“Fred invece non ha creduto agli Acromantula, ma quasi se la faceva sotto quando ha sentito l’ululato!”
Finalmente James comprese perché il cugino gli avesse consigliato di bere mezzo litro d’acqua prima di andare nella foresta.
“Adesso però ci rifornisce di Sangue Finto Weasley e la scena è ancora più realistica… Louis è persino svenuto quando ha visto Victoire a terra!” ricordò Teddy.
James continuava a fissarli allibito mentre ricordavano le loro malefatte passate.
“Ah, non una parola con Roxanne!” si raccomandò la cugina. “Il prossimo mese toccherà a lei” aggiunse sorniona.
“Voi… voi… siete degli infami!” disse James, senza riuscire a trovare le parole giuste per definirli.
“È quello che dicono tutti” commentò Teddy. “Ma scommetto che anche tu cambierai idea quando realizzerai che il prossimo anno toccherà a tuo fratello…”
All’improvviso, a James lo scherzo parve molto, molto più divertente.

*********


Come sempre quando scrivo cavolate non ho molto da aggiungere! *mai vero*
Ovviamente non conosciamo le date di nascita degli altri cugini Weasley, né a che case appartengano, quindi ho fatto di testa mia.
Se questa cretinata vi è piaciuta, potrebbero incuriosirvi anche altre storie della serie “Malandrinate junior a casa Potter”, di cui questa one shot fa parte (pur non essendo ambientata a casa Potter^^)
Ah, all'inizio il titolo era "Espulso?!" (richiamando la storia "Espulsa?!", in cui è Lily Luna la protagonista), perché lo scherzo era semplicemente che la “McGranitt” lo beccasse (ed “espellesse”), poi questa idea malsana si è formata nella mia mente quando ho scritto “ululato” e niente, è andata così xD


Alla prossima,
Isidar^^

Ps: mi farò grasse risate quando Teddy e Victoire si imbatteranno in un Acromantula :P

Pps: il sangue di "Buon sangue non mente" è il sangue di Malandrino, il sangue di Veela e ovviamente il Sangue Finto Weasley! ;)


   
 
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