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Autore: ellychan91    20/12/2008    1 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Rumori strani notturni,strane sensazioni e poi la rivelzione: una storia iniziata da un sogno, perchè ancora è possibile sognare..perfavore se leggete recensite,anche le critiche sono accettate poiché sono costruttive e aiuteranno la sottoscritta a scrivere capitoli e storia migliori (si spera...XP) thank's!ellychan91
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Strange Things: Ci siamo quasi

Sul fondo del lago vi erano dei mosaici e pavimentazioni con decorazioni musive fatte da piastrelle azzurre e bianche, poste in modo da formare disegni geometrici e floreali molto simili a quelli rimasti delle ville cretesi studiate anche a scuola da Elle quando ancora era al biennio: a differenza di quelle però, le superfici non erano affatto logore ma lucide come se fossero state costruite da pochi anni e fossero un normale monumento contemporaneo. Elle guardava rapita quei tratti seguendo i contorni per identificare meglio i soggetti di quei decori, ma non vi riuscì poiché Philip la tirava con una mano sempre più velocemente preoccupandosi che non finisse il fiato; la nuotata durò poco meno di un minuto e si ritrovarono dentro una grotta conducente a un pertugio roccioso color ruggine, tutt’intorno vi erano fiaccole accese che illuminavano il corridoio apertosi e permettevano ai due ragazzi di riconoscere sulle pareti altri ornamenti parietali a colori caldi raffiguranti fiori esotici, tronchi d’albero e strane alternanze geometriche somiglianti più a caratteri antichi che a semplici “cornicette”. Elle toccava i muri del loro cammino e a bocca semiaperta scrutava intorno a sé curiosa di tutto ciò che aveva intorno; Philip la guardava sorridendo e ripensando a quante volte si era immaginato quella scena, quello sguardo interrogativo, il suo compito di conduttore e guardiano, dovere temporaneo fino a quando la verità non sarebbe stata svelata; “Ormai manca poco: dobbiamo percorrere il Corridoio di Fuoco, passare la Stanza degli Elementi e avrai tutte le risposte” disse lui facendole l’occhiolino “Sarò in grado?”pensò Elle ad alta voce “Io temo di non riuscire a sopportare tutto questo, inizio a credere che tutto intorno a me sia stato sempre e solo uno scenario, uno sfondo teatrale in cui fatti e persone sono passate e si sono scambiati i ruoli a vicenda..” “Tu non hai nulla da temere: per ogni cosa io rimango il TUO protettore, guardiano e amico.” Elle si girò rivolgendosi a lui con lo sguardo ringraziandolo silenziosamente con un sorriso e gli occhi che nuovamente si erano persi nelle due ambre scure che avevano davanti a sé: di nuovo un vortice le prendeva lo stomaco e si sentiva contenta di tutto, dei rumori del bosco delle stranezze..non avrebbe avuto paura, non con lui al suo fianco. “Grazie.” rispose con tono sincero e tranquillo “Ti avverto, lo terrò bene a mente!” aggiunse poi facendo una smorfietta “Lo spero proprio” rimbeccò lui sorridendo, e così proseguirono il cammino.  
La stanza degli Elementi era piccola, totalmente diversa dal Corridoio di Fuoco: aveva le pareti color ghiaccio probabilmente di un materiale molto resistente e molto simile al cristallo; sembrava di essere entrati all'interno di un cubetto di ghiaccio o un diamante, perfettamente levigato solido e trasparente. Un’altra differenza che vi era con l’altro posto erano le decorazioni: erano ovunque! Sul pavimento, soffitto, pareti: non c’è un solo millimetro che non fosse coperto da incisioni astratte bianche e azzurrine che andavano a confondersi con la tonalità cristallina e pura di quel luogo. Elle era affascinata dalla maestria di chi intarsiò quelle pareti, di colui che lasciò la propria traccia in quel modo così delicato ma ammaliante; Philip sembrava non far caso a ciò che aveva intorno, forse da troppo tempo vedeva quei giochi di curve e linee e ormai non gli facevano più l’effetto della sua compagna, la quale al contrario sembrava interessargli molto di più. Elle si girò verso Philip per iniziare a sommergerlo di domande circa tutto quello che aveva visto con occhi spalancati fino a quel momento, ma prima di parlare si accorse dello sguardo che il ragazzo aveva posto su di lei e lì per lì arrossì com’era solita fare per qualsiasi cosa; il suo accompagnatore sembrò non farci caso, ma dentro di sé era contento del colorito che quelle gote avevano preso per più di una volta in sua presenza.
Al centro della parete che avevano davanti, vi era posta una porta coi cardini argentati e argentate le rifiniture, la maniglia, la serratura invece era più scura, come se l’avesse usurata il tempo; Philip pose la mano sul manico e con un unico gesto fece scattare il meccanismo interno per oltrepassare quella soglia: davanti ai loro occhi si presentava un’immensa sala con l’aspetto di un giardino fatato. La luce era soffusa e i raggi erano cosparsi di riflessi brillanti, vi erano dei laghetti sparsi qua e là, sulle superfici idei quali galleggiavano delle ninfee che sembrava stessero volteggiando come ballerine in quegli specchi cerulei; l’aria era pervasa da profumi floreali ma non c’era segno d’anima viva: era come ritrovarsi in uno di quei paesaggi descritti dai libri di fiaba che sempre i bimbi sognano ascoltando i racconti.
Elle avanzò inoltrandosi in quel paesaggio irreale e Philip la seguì senza perderla mai di vista, come se fosse pronto sempre per ogni possibile evenienza; tutto era però immobile e non accadeva nulla, non una foglia veniva spostata, era come un luogo dipinto da un abile pittore colto da un’ispirazione fiabesca; passarono un laghetto e l’albero vicino e finalmente ecco: una schiera di persone. Erano tutte lì, come se stessero aspettando il loro arrivo, in piedi ferme anch’esse, eleganti e composte, le espressioni dei volti non trasparivano alcuna emozione o pensiero: delle persone-statue.
Elle rimase a bocca aperta: come poteva non essersi mai accorta di nulla?Eppure erano tutti lì, nessun viso sconosciuto, nessun tratto mai visto, occhi conosciuti, sguardi già visti, niente, assolutamente nulla che potesse sembrare anomalo. “Ma non è possibile..” Pronunciò Elle “Voi cosa ci fate qui?..” “Aspettavamo il momento giusto per dirti tutto,Elle.” Rispose una voce nota, “Ora avvicinati, ci siederemo vicino alla Sorgente e ti spiegheremo per filo e per segno tutto ciò che dovrai sapere.” Elle senza dar un cenno di risposta si mosse automaticamente seguendo quel gruppo che aveva cominciato a camminare verso la “Sorgente”.

 

Spazio Autrice: Eccoci qui coll’ennesimo capitolo postato e recensito sempre e solo dalla mia “fedele”( ?) Hinakura_thebest..almeno tu lasci un segno (sempre gradito) del tuo passaggio!!Non come quei 170 lettori che hanno letto e puff spariti mai visti ma neppure una riga…vaaa beh cmq grazie mille per i tuoi commenti sempre positivi!!!Spero ti piaccia questo capitolo e spero piaccia anche a tutti i “lettori fantasma” ora VI chiamerò così..XD please recensite …anche critiche domande etc, non bisogna per forza far complimenti!Merci beaucoup !!

ellychan91

  
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