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Autore: Usagi Kou    20/12/2008    7 recensioni
Harry passò un braccio intorno alla vita di Ginny, sorridendo. La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene. Ma in quel preciso istante, un dolore lancinante gli squarciò a fronte. [...] “E brava la mia sorellina! Glie l’hai fatta vedere, eh?” disse Harry abbracciando Isabella “Sei proprio brava, sai?” “Harry, la pianti di gongolare tanto?” si lamentò Isabella “Non sei mi padre” “Ma lui si” disse Sirius indicando James “La mia Isa!!” esclamò James precipitandosi a stritolare sua figlia in una morsa d’acciaio “Sono davvero, davvero, davvero fiero di te! Sei il mio orgoglio, la luce dei miei occhi…” Una ff dedicata a una saga che adoro. Inizia appena i figli dei nostri eroi sono partiti per il nuovo anno a scuola. E se venissero catapultati in una dimensione alternativa, dove Voldemort non è mai esistito? E se si scoprisse che Harry ha una sorela gemella? Come reagirebbero? ^^
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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harry potter 2 Buone feste a tutti! Scusate il megasuperiperritardo, ma l'ispirazione è sparita per un sacco di tempo.
Eppure, eccomi qui ad aggiungere un altro capitolo! Potete considerarlo un regalo di Natale. Qui i nostri eroi Adulti farano conoscenza con i piccolini, e... Grazie a chi ha aspettato tanto pr un mio aggiornamento, vi adoro, e a chi mi ha messo tra i preferiti.
si ringrazia che ha commentato:

bulmettina: Grazie! Non pensavo potesse piacere così tanto! Non ti preoccupare, ci saranno tutti, e con risvolti a dir poco... ehm, "interesanti"
Finleyna 4 Ever: Ciao! Ti ritrovo anche in Harry Potter, che Bello! Scusa il ritardo, e fammi saper come va
WingsHP: Ciao! Conenta che l'idea ti piaccia! Per rispindere alle tue domande si, Harru, Ginny, Hermione e Ron sono adulti, ma si ritroveranno a convivere con i loro altereghi più piccoli. E ancora si, Isabella sembra apere il vero motivo per cui sono lì, ma non lo rivelerà presto... e infine, a Harry fa male la cicatrice perchè... c'è qualcosa che lo sconvolgerà nel profondo!
alice brendon cullen: Scusa il ritardo, piccola! Eccoti un bel capitolo, pronto per te!
daphne 92: Felice che Isabella sia apprezzata! E solo per inciso, Harry noncredo lo modificherò tanto. Figlio di James si, ma...
Thaleron: Grazie, tesoro! Ecco il continuo

E Chi mi ha messo tra i preferiti:

1 - Alexandraleon [Contatta]
2 - alice brendon cullen
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3 - bulmettina
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4 - celebrian
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5 - cesarina89
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6 - daphne 92
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7 - Elanor92
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8 - Finleyna 4 Ever
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9 - Lady85
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10 - ladyarle
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11 - leo miao
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12 - mikelina
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13 - sarita46
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14 - scheggia94
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15 - Thaleron
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16 - WingsHP
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17 - _chocola_
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“Ok. Calmiamoci e ragioniamo. Ancora.”
Hermione si sedette alla finestra e studiò i volti dei suoi amici tesa e ansiosa. Non venire a capo di quel dannato problema le faceva crescere dentro un irritazione che la rendeva intrattabile.
Per la loro incolumità, e su intelligente consiglio di Ron – che benché l’amasse come un matto non poteva sopportarla quando tornava ad essere Miss Perfettini - , decisero di assecondarla e provare a concentrarsi sul discorso.
“Allora, sappiamo che non può essere stata un’allucinazione di gruppo perché abbiamo quello” disse, mentre tutti si voltavano a fissarle il normalissimo cellulare posato sul tavolo.
Non era uno degli ultimi modelli, ma era abbastanza recente. Bianco e rosso, era stato decorato con uno scuby doo rosso e oro, dei pupazzetti colorati e una miriade di ciondoli, tra i quali spiccavano una G e una P d’argento.
“Quindi, rassicuriamoci del fatto che non siamo matti” continuò Hermione
“Oh, beh, grazie, ma lo sospettavo” disse Ron
“Non è divertente, e non ci è utile il tuo sarcasmo, tesoro” disse Hermione lanciandogli un’occhiataccia
“Io credo che dovremmo preoccuparci di Harry, invece” disse Ron, scoccando all’amico un’occhiata veloce.
Harry, da quando erano arrivati a casa non aveva aperto bocca.
Si era seduto in salotto e mentre loro discutevano animatamente, lui continuava a fissare il cellulare con sguardo vuoto.
E pensava.
Pensava ai suoi genitori, che aveva visto vivi e vegeti alla stazione, battibeccare tra loro con amore.
Pensava al suo padrino, alla sua voce allegra e ai suoi scherzi, mentre lo rivedeva giocare con James.
Pensava a Remus Lupin, il suo insegnate, il suo amico, il padre del suo figlioccio, sorridere ai battibecchi dei suoi due migliori amici.
Pensava a sua madre, e a come gli aveva baciato i capelli quando era sceso dal treno.
Pensava a suo padre, a come lo aveva guardato orgoglioso e fiero di suo figlio.
Pesava a Fred, che aveva visto ancora una volta ridere e scherzare con suo fratello.
Pensava alla piccola Ginny, che a quanto pareva era già la sua fidanzata.
Pensava a Ron e a Hermione, i suoi migliori amici, che lo difendevano dalle prese in giro dei gemelli.
E pensava a lei, a quella ragazzina stranamente famigliare, ma irraggiungibile, come un riflesso sull’acqua.
Pensava a Isabella.
“Harry, è tutto ok?” chiese Ginny gentilmente, posandogli una mano sul ginocchio
“Uhm?” disse Harry, distogliendo lo sguardo dal cellulare per la prima volta dopo parecchie ore
“Ti senti bene?” ripeté Ginny
“Beh… sono scombussolato” disse Harry sprofondando nel divano “Mai avrei pensato potesse capitarmi una cosa del genere”
“Eh, già, ma scommetto che non sei l’unico che quando accompagna i figli a scuola viene catapultato accidentalmente in un universo alternativo” disse Ron
Harry sorrise, grato all’amico per gli sforzi che faceva per alleggerire la tensione.
“Beh…” iniziò Hermione, titubante, ma scosse la testa e non proseguì.
“Cosa?” chiese Harry
“No, niente. Una cosa stupida” disse, evitando di guardarlo
“Hermione, tutte le cose che dici, stupide o intelligenti, di solito sono azzeccate” sospirò Harry “Vorrei davvero sapere cosa pensi”
Hermione si morse il labbro inferiore, indecisa.
“Sicuro?”
Harry annuì, aspettando la risposta.
“Beh… noi abbiamo… visto, tutte persone che conoscevamo. Che sappiamo siano esistite veramente” cominciò, titubante
“Si” annuì Ginny, non capendo dove volesse arrivare
“E allora… forse… anche… anche tua sorella… non potrebbe esistere, in questa dimensione?” concluse
Tutti la guardarono, tranne Harry.
“C’ho pensato anch’io” disse, il capo tra le mani “Ma non so dove…”
In quel momento, il cellulare iniziò a squillare, mentre nell’aria si diffondeva il motivetto dell’inno di Hogwarts.
Harry corse al tavolo, e lo prese con mani tremanti.
“Pronto?” balbettò
“Ehilà, ci siete?” gli rispose la voce di Isabella “Con chi ho l’onore di parlare?”
“Sono Harry”
“Perfetto! Allora, fratellone, siete solo voi quattro in casa?” chiese Isabella
“Si”
“Ancora meglio! Indietreggiate tutti fino al divano e sedetevi, arriviamo!”
“Come?” chiese Harry, sorpreso, ma Isabella gli attaccò in faccia
“Cos’ha detto?” chiese Ron, serio
“Sediamoci” disse Harry
“Cosa?”
“Ha detto di sederci, sta arrivando” disse Harry, sedendosi sul divano
“Ma…”
Grosse nuvole viola iniziarono ad addensarsi sul soffitto del salotto di casa Potter, e i tre ancora in piedi si affrettarono a obbedire a Isabella. Con un rombo assordante, un fascio di luce rosa colpì il centro del tavolo. Un attimo dopo, Harry e Isabella, insieme a una grossa sacca, caddero sul tavolo e lo spezzarono in due.
“Per tutte le mutande del mio bis nonno, che cavolo è successo?” esclamò Ron preoccupato, mentre con i suoi amici si alzava.
“Beh, Ron, per tutte le mutande del tuo bis nonno, siamo caduti” disse Harry, massaggiandosi la testa “Può capitare, sai?”
Si guardò intorno e focalizzò i quattro, sorridendo.
“Allora avevi ragione, Isa!” esclamò “Ma che brava… Isa? Dove sei?”
“Sai, Potter, se alzassi quel culone che ti ritrovi forse potrei tornare a camminare, un giorno o l’altro” disse Isabella, scocciata.
Harry guardò giù e vide di essere comodamente seduto sulla schiena di sua sorella, che lo guardava storto e tamburellava impaziente sul pavimento.
Sorrise ancora di più, e si sdraiò su di lei.
“Ma lo sai che sei  proprio comoda, sorellina? Quasi quasi rimango qui, sei troppo morbida…” disse, chiudendo gli occhi e mettendo le braccia dietro la nuca, in un espressione di assoluto relax.
“Harry James Potter, se non ti alzi subito non arriverai ai G.U.F.O.” lo minacciò Isabella, furiosa.
Harry ridacchiò e si alzò, prima di porgere una mano alla sorella e aiutarla ad alzarsi.
“Stai bene?” chiese gentilmente
“Si, non preoccuparti” disse Isabella spolverandosi i vestiti e spostando lo sguardo sul tavolo “Oh, no, abbiamo rotto il tavolo!”
“Magari mi hai rotto il tavolo” disse Harry “Ti ricordo che questa sarebbe la mia casa, in un universo parallelo”
“Oh, allora ho fatto una cosa giusta” disse Isabella “Mi dispiace per Ginny, però, non volevo che c’andasse di mezzo lei…”
“Oh, non fa niente” disse Ginny “Così convincerò Harry a comprarne uno nuovo”
“Beh, di bene in meglio!” esclamò Isabella regalandole un sorriso radioso
Reparo” disse pigramente suo fratello, facendolo tornare come prima
“Harry, sai come rovinare un’amicizia sul nascere” borbottò Isabella
“Oh, non c’è di che, Isa” disse Harry sorridendo e raccogliendo la sacca “Allora, iniziamo?”
“A scombussolargli la vita come mai era loro capitato prima d’ora? Direi di si” disse Isa “Possiamo sederci?”
“Prego” disse Harry, ritrovando la parola
Gli adulti si accomodarono sul divano, mentre i due ragazzi si sedettero a gambe incrociate per terra, fissandoli con interesse.
“Ehi, abbiamo vinto la scommessa con Fred e George” disse poi Harry, guardando la sorella “Alla fine Ron e Hermione si sposeranno, no?”
“Te l’ho detto” disse Isabella come se fosse una cosa ovvia “Non dirmi che non ti fidavi”
“Non scommetterò mai più contro di te” assicurò Harry
“E se è per questo anche tu ti sposerai con Ginny” aggiunse Isabella come se stessero conversano del tempo in una stanza vuota
“Ma io già lo sapevo”
“Si, ha parlato il figliol prodigo della Cooman” disse Isabella
“Io quella la detesto. Mi spieghi perché tu non ci sei venuta a Divinazione?” chiese Harry
“Perché io già sapevo” disse Isabella
“Se dici così mi fai paura” disse Harry (nda. Tono da Dori de “alla ricerca di Nemo”) “Potevi anche dirmelo, invece di suggerirmi quell’insulsa materia idiota… se penso che l’anno prossimo devo fare anche l’esame...”
“Ehm… ragazzi, scusate… non vorremmo interrompervi…” disse Hermione cortese
“Ma non ci stiamo capendo un emerito cavolo. Potreste per cortesia spiegarci qualcosa?” completò Ron andando direttamente al sodo.
“Complimenti, Ronald, sempre fine” lo rimproverò Hermione
“Tesoro, non fare tanti giri di parole. Sono pur sempre quel tonto di Harry con la su dolce gemella Isabella” disse Ron
“Grazie Ron” dissero in coro i due Harry
“Ok, allora, inizio a spiegare” disse Isabella sorridendo “Forse suonerà un po’ confuso, e vi prego di fare domande se non capite, ok?”
“Prof, vuole cortesemente iniziare?” sbuffò suo fratello “Non tirarla tanto per le lunghe, datti una mossa!”
“Madonna, quanto sei polemico…. Allora, da quel che avete capito, io sono Isabella Lily Potter, e lui è il mio fratello gemello, Harry James Potter, e fin qui è semplice. Entrambi frequenteremo l’anno prossimo il quinto anno alla scuola di Hogwarts, che non mi metto a spiegare che cos’è perchè l’avete frequentata anche voi, e siamo grandi amici dei Weasley e dei Granger. Fin qui ci siete?” chiese Isabella
I quattro annuirono.
“Noi veniamo da un mondo parallelo in cui noi – cioè voi – avete ancora quattordici anni, andate ancora a scuola e i nostri genitori, per non citare Felpato, Lunastorta e il professor Silente, sono  ancora vivi e vegeti, e dove non è mai esistito Lord Voldemort” continuò Isabella
“Praticamente, un universo parallelo in cui la vostra vita scorre come sarebbe stata la mia vita senza Voldemort” riassunse Harry
“Esatto, big Harry, vedo che hai capito” disse Isabella “Credo che ora Hermione voglia fare una domanda”
“Esatto. Com’è possibile che voi sappiate quello che è successo a noi se noi non vi abbiamo mai visto?” domandò la donna
“Oh, questo è facile” disse Harry anticipando la sorella “Grazie a mia sorella”
“Eh?”
“Isabella non è normale, neanche per noi maghi” ghignò Harry fissando con affetto la ragazza
“Grazie, Harry, ora penseranno che sia matta” sbuffò Isabella
“In che senso?” chiese Ginny
“Isabella ha dei poteri incredibilmente fuori dalla norma” spiegò Harry “Persino Silente ha detto che non è normale che una ragazzina sia così potente… le ricorda lui alla sua età”
“Grazie” disse Isabella
“Per cosa?” chiese Harry
“Lascia perdere, sei un povero decelebrato…” disse Isabella scuotendo la testa “Comunque, tornando alla domanda, io sapevo della vostra esistenza perché ho il potere della preveggenza”
“Tipo la Cooman” disse Harry con un ghigno
Isabella gli tirò un cuscino.
“Non ti azzardare a paragonarmi a quella megera!” esclamò scocciata “A parte il fatto che io sono molto meglio, ma le non ha un briciolo delle mie capacità! È una dilettante!”
“Suscettibile, eh?” scherzò Harry lanciandogli il cuscino “Sei gelosa, per caso?”
“Assolutamente no!” esclamò Isabella
“Comunque sia, non è il suo unico potere speciale” continuò Harry schivando con facilità altri proiettili che Bella gli lanciava “Lei è capace anche di leggere nel pensiero ed è in grado di compiere facilmente incantesimi di livelli molto superiori al nostro. Un po’ come Hermione, ma a lei risulta tutto più naturale. Pensate: in questo tempo, la migliore della scuola eri tu, vero Hermy? Da noi, ci sono tre super maghi”
“Tre?” ripeté Ron “Accipicchia, Hermione, ti sarà venuta l’ulcera per la rabbia!”
“No, anzi, è contenta di non essere l’unica secchia della scuola” disse Isabella
“E chi sono gli altri due?” chiese Harry
“Beh, ovviamente mia sorella e poi…” disse Harry
“Michael Collins” sibilò Isabella, gli occhi infuocati, perdendosi in pensieri senza alcun dubbio omicidi
“Diciamo che è il suo peggior nemico” sogghignò Harry “Ma è un mio amico, e soprattutto è un bravo ragazzo”
“Nemmeno Tom Riddle regge il confronto” disse Isabella inca… nera “Non sai quanto darei per ammazzarlo con le mie mani.…”
“Brutta cosa la gelosia” sospirò il fratello
“Va beh, riprendiamo” disse Isabella calmandosi “Io so tutto quello che è successo perché da quando voi avete iniziato a vivere le vostre avventure, io mi sono… “sintonizzata” sui pensieri di mio fratello, e ho seguito ogni vostra avventura dal primo giorno. Ed ho anche le prove!”
Prese la sacca e ne estrasse sette grossi volumi, per mostrarli agli adulti.
“Harry Potter e il principe Mezzosangue?” disse Ginny storcendo il naso “Sarebbe il racconto del sesto anno, per caso?”
“Esattamente. Avevo queste visioni e mi impegnavo a metterle per iscritto” disse Isabella alzando le spalle “Sono usciti fuori questi”
“Il Calice di Fuoco” disse Ron “Io l’avrei chiamato “Harry Potter e il Torneo Tremagli”, o “il ritorno di Lord Voldemort”, mi sembrano più appropriati”
“Beh, ma è stata tutta colpa del Calice se Harry è diventato campione” disse Isabella
“Allora per il mio racconto scriverai Harry Potter e il malefico piano di George Weasly?” chiese Harry sfogliando il settimo libro “Cavolo, però… la nostra vita qui dev’essere stata un inferno. Prima ‘sto Lord Voldemort che mi uccide i genitori, poi gli zii malefici, e ancora, via! con prove senza fine e la perdita degli amici di mio padre…. Alè, che allegria!”
Harry rise, divertito dall’assurdità della situazione e dalla sincerità di quelle parole. Poi si fece serio.
“Ehi, Isabella…” chiese “Perché tu nei libri – e nella mia vita – non ci sei?”
“Già” disse Harry “Non mi hai mai detto perché non ti sei messa in mezzo. Credo che nella sua vita sei stata presente, no?”
Isabella scosse il capo, seria.
“No? Che significa no?” chiese Harry andando nel panico “Perché non ci sei, Bella?”
“Semplice” disse, con una punta di nero sarcasmo “Voldemort mi ha eliminato prima di uccidere te, Harry”
Calò un silenzio glaciale.
“Perché non me l’hai detto?” disse Harry neutro
“Che vuoi che ti dica, è stato meglio così” disse Isabella con lo stesso tono “Non cambierà niente se lo sai o non lo sai, no? Beh, per te, big Harry, farà la differenza, ma per te che cosa cambia?”
“Oh, proprio nulla!” sbuffò Harry arrabbiato “Solo, sapere con nonchalance che mia sorella mia sorella è morta e che mi ha nascosto questo piccolo fatto non mi cambia niente, figurati!”
“Mi spieghi perchè te la prendi tanto?!” esclamò Isabella arrabbiata “Mi sembra che io sia qui, o sbaglio? Hai bisogno di un nuovo paio di occhiali, Harry?!”
“LO VEDO, CAZZO!” urlò Harry “MA COSA ACCADREBBE SE DA UN MOMENTO A L’ALTRO MORISSI ANCHE TU, EH? MI SPIEGHI IO CHE COSA CAVOLO FAREI?! SEI MIA SORELLA!!”
Isabella tacque, fissandolo torva.
“Mi sembra di essere in buona salute, grazie” disse impassibile Isabella “Puoi anche stare tranquillo, io avrei intenzione di vivere per un altro bel po’”
“Ma sentitela, che razza di idiozie che spara…” sospirò Harry fissandola allibito “Ma secondo te perché mi dovrei preoccupare? Solo perché la mia sorellina è morta non si sa quando e potrebbe anche lasciarmi da un momento a l’altro, che sarà mai…”
“Sei un fratello idiota, Potter” disse Isabella “Quante volte ti dovrò ripetere che voglio vivere per altri duecento e passa anni?”
“Vedi di mantenerla, questa promessa” disse Harry abbracciandola “Lo sai che non ti perdonerei mai se morissi prima di me?”
“Che discorsi  lugubri” disse Isabella abbracciandolo “Non potremmo parlare d’altro?”
“Oh, parliamo di quello che ci farà papà quando… PAPÁ!!” esclamarono in coro, separandosi
“O porca paletta, ci spezzerà le gambe!” disse Harry
“Gli avevamo detto di andare in paese, e invece ci manderà lui!” disse Isabella “Come cavolo facciamo? Dobbiamo per forza anticipare la partenza!”
“Partenza?” chiese Ron
“Ma si devono preparare, e poi dovremmo anche preparare i nostri amici!” ribattè Harry “Sai le risate che si fanno se andiamo là e diciamo “Ehilà, questi siamo noi del futuro provenienti da un mondo parallelo”!”
“Ehm, ragazzi…” iniziò Ginny, ma i gemelli non sentirono.
Afferrarono la sacca e presero un paio di cartine, che appoggiarono sul tavolo, e iniziarono a studiarle intensamente.
“Allora, i ragazzi sono al lago” disse Harry indicando un punto sulla prima cartina “Mentre i signori Weasly e i nostri sono in salone. Ora, il problema…”
“No, non è la scelta giusta” lo interruppe Isabella concentrata “Allora, mamma e papà lo sanno, glie l’ho detto, e loro lo hanno raccontato a Felpato e Lunastorta. Molly e Arthur ormai lo sapranno, hai chiesto di dirlo anche a loro, no? Quindi, bisogna fare solamente due cose”
“Organizzare la partenza e dirlo ai ragazzi” terminò Harry, avvicinandosi alla sorella così tanto che i loro capelli si sfioravano.
I quattro li osservarono, ammirando quanto si assomigliassero fisicamente, soprattutto per via dello sguardo assorto e concentrato.
Isabella sorrise e schioccò le dita, trionfante.
“Ci sono! Basta fare le copie!” esclamò euforica
“Ma scusa, non possiamo fare magie qui” le fece notare Harry
“Ti ricordo che hai appena aggiustato un tavolo” disse Isabella
“Lo so, ma io in questo tempo sono maggiorenne, perciò la Traccia non vale più” disse Harry
“Si, ma io sono…” iniziò Isabella, ma un’occhiata furiosa e terrorizzata del fratello lasciò perdere “quello che sono, perciò la mia magia verrebbe scambiata per quella di questi graziosi maghi maggiorenni”
“Quindi non ci sarebbero problemi?” chiese Harry
“No, a parte…” disse Isabella
“A parte?”
“A parte le conseguenze di quello che ci faranno i nostri amici” disse Isabella
“Già” sospirò Harry “Che tristezza, dopo essere sopravvissuto a Draghi, Avvicini, Sirene e chi più ne ha più ne metta, muoio per mano dei miei migliori amici”
“Che amarezza” disse Isabella
Sospirando, i due si accasciarono per terra, sdraiandosi supini e allargando le braccia.
“Hai qualche idea, Miss Potter?” chiese Harry
“No, Mr Potter, sono a corto di idee” sospirò Isabella “Però…”
“Si?”
“Però… potremmo non dire tutto quello che c’è da dire, e rimandare quello che diremo a un giorno in cui potremo dirlo con sincerità” disse Isabella
“Eh?!” esclamarono i presenti, lanciandole un’occhiata confusa
Isabella fisso a testa in giù gli adulti.
“Beh, sicuramente io vorrei evitare che a Ron, Hermione, Ginny e penso anche hai gemelli venga un infarto prematuramente” disse Isabella “Quindi, non possiamo dirgli che voi due siete sposati, che metà delle persone che da noi campano alla grande sono morte e che qui è esistito un perfido Signore-del-male-che-non-ci-faceva-campare-in-santa-pace-un-giorno-che-sia-uno”
“E quello lo avevamo accurato” disse il fratello “Perciò?”
“Perciò, ometteremo un paio di verità” disse semplicemente a Isabella, storcendo il naso
“Cioè eviteremo di dire che siamo sposati, abbiamo dei figli e la nostra giovinezza è stata rovinata da un folle sadico con la mania di conquistare il mondo?” chiese Harry “Oh, si semplice. Spiegami una cosa: come giustificheremo la loro presenza?”
“Diremo la verità”
“Allora non serve a niente il piano di prima” disse Harry
“Ma mi ascolti o fai come Ramoso?” chiese Isabella scoccandogli un’occhiataccia “Diremo l’altra verità, quella della dimensione spazio-temporale che si è distorta provocando una spaccatura interdimensionale che ha causato uno storpiamento in entrambe queste dimensioni”
“Eh?” esclamò Harry
“Ma tu sei davvero figlio dei due cervelli più brillanti di Hogwarts?” chiese Isabella con una smorfia “D’accordo, ora te lo spigo in modo tale che lo capisce anche il tuo cervellino bacato. Gli diremo che c’è stata una frattura tra queste dimensioni e che ormai loro ci hanno coperto, così li abbiamo portati qui”
Harry scattò su a sedere, guardano la sorella con un ghigno.
“Tu” disse “Sei un genio”
“Beh, ci credo” disse Isabella “Sono o non sono l’erede dei Malandrini?”
“Spaccona”
“Sbruffone”
“Beh, allora forza” disse Harry alzandosi “Procediamo?”
Isabella rimase sdraiata a terra, chiudendo gli occhi.
“Oh, su, non farti prendere dai sensi di colpa!” sbuffò Harry “Lo sai che un giorno capiranno! ... forse”
Odio mentire a Ron e a Hermione” sbuffò Isabella posandosi un braccio sugli occhi “E poi, Ginny, Fred e George non se lo meritano. Inizio a pensare che non sia una buona idea”
“Ah, tu e i tuoi maledetti sensi di colpa!” sospirò Harry scuotendo la testa “Fingi che sia un’altra delle nostre malefatte, ok? Non mi sembra che per quelle ti fai tanti problemi”
“Ma nelle nostre malefatte ci sono anche loro” disse Isabella
“Senti, piantala, o ti ammazzo io con le mie mani, altro che duecento anni” disse Harry
Isabella sorrise.
“Ma non hai appena detto che devo assolutamente rispettare la promessa?”
“Si, ma io sono autorizzato a ucciderti in caso di bisogno” disse Harry “Ah, Isabella, sei davvero tremenda, ma basta parlare di sentimenti che diventi una femminuccia. Certo che le donne sono troppo sensibili….”
In un lampo, Harry si ritrovò scagliato dall’altra parte della stanza, bloccato contro il muro da dai coltelli che gli bloccavano i vestiti.
Isabella lo fissava arrabbiata, la bacchetta puntata contro di lui.
“Prova soltanto a discriminarmi perché sono una ragazza, e giuro sulla tomba di Merlino che ti uccido con le mie mani” disse, puntandogliela sotto la gola
“Oh, davvero?” la provocò Harry sorridendo, fissandola con uno sguardo voglio-proprio-vedere-se-hai-il-coraggio “E come giustificherai la mia morte?”
“Te la sei cercata” disse Isabella, passandogli la punta della bacchetta sul collo “E non preoccuparti, le tue cose le prenderò io”
“Oh, e mettiamo caso che con la mia morte morirebbe anche questo Harry, cosa faresti? Renderesti Ginny vedova?” disse Harry continuando a fissarla con quello sguardo da spaccone
“Io non mi preoccuperei per Ginny” disse Isabella, fissandolo allo stesso modo, mentre un sorrisetto malizioso le increspava le labbra “Forse non te ne sei accorto, ma non credo che rimarrebbe sola molto a lungo. Anzi, le farei un favore eliminandoti”
“Cosa!?” esclamò il fratello, preoccupato.
Isabella sorrise e si voltò verso Ginny, sorridendo.
“Senti, Ginny, mi spieghi per quale accidente di motivo, con tutti fighi che ti correvano, e che ti corrono ancora appresso, ti sei sposato con quel catorcio di mio fratello?” chiese, indicando l’Harry grande
Ginny sorrise e alzò le spalle.
“Forse qualche anno fa avrei detto per amore” rispose “Ora ti risponderei o perché mi ha dato un filtro o per pura convenienza economica”
“COSA?! COME PUOI DIRMI QUESTO?!” esclamarono i due Harry, mentre gli altri ridevano
“Beh, ora si che me lo spiego” disse Isabella ridendo
Harry, riuscito a liberarsi non si sa come, la stringe in una morsa di ferro da dietro, fissandola dispettoso.
“Adesso la pianterai di portare discordia nella mia famiglia, malefico elfo!” esclamò, iniziando a farle il solletico.
“No, basta! Ah, ah, ah!... Harry, ti prego... ah, ah, ah, ah... basta!” gridava Isabella con le lacrime agli occhi.
“La pianterai di convincere Ginny a lasciarmi?” disse lui, sorridendo mentre continuava a torturare la sorella
“Ah, ah, ah… ma io… ah, ah, ah… lo faccio… ah, ah, ah… per il suo bene!” rise Isabella, accasciandosi a terra
“Piantala o ti spezzo le gambe, chiaro?” disse Harry continuando a farle il solletico
“Ah, ah, ah, ah… no!”
“No cosa?”

“Ah, ah, ah, no! AH, AH!”
“No non hai capito, o no non lascerai perdere?”
“No! Ah, ah, ah, ah!”
“Brutto mostriciattolo, parla chiaro!”
“Ehm, ragazzi” li interruppe Ginny “Credo che forse dovreste spiegarci cosa esattamente vorreste fare”
I gemelli si fermarono per guardarli in faccia.
“Oh, semplice…” ansimò Isabella tirandosi su “Vedete, adesso noi vi porteremo nella nostra dimensione, e qui lasceremo delle copie che prenderanno il vostro posto”
“Oh, certo, ora si che mi sento sicuro” disse Ron “Fidarmi di due ragazzini che forse sono anche frutto della mia immaginazione… perché preoccuparmi?”
Harry e Isabella ridacchiarono.
“Non temere, Ron, non siamo sprovveduti” disse Harry “Isabella se la cava con le magie potenti, e il piano messo a punto da me è a dir poco geniale”
“Sempre modesto, eh?” disse Isabella
“Ognuno fa quel che può”
“Spaccone”
“Malfidata”
“Ok, ragazzi, spiegateci meglio” disse Hermione
“Ok.” disse Isabella prendendo la bacchetta “Vedete, adesso io creerò delle copie esatte di voi stessi, che prenderanno il vostro posto e vi sostituiranno ogni volta che voi verrete da noi” disse Isabella
“Queste “copie” vivranno le vostre giornate comportandosi esattamente come voi, pensando come voi e parlando come voi, e ogni volta che voi tornerete in questo tempo vi renderanno i loro ricordi facendoli diventare vostri, così che sarà come se voi avesse vissuto la loro giornata” completò Harry
“Un po’ complicato, ma credo di aver capito” disse Harry “Quindi procederete subito?”
“Beh, prima vorremmo illustrarvi i piani per il viaggio” disse Harry “prima cosa, procuratevi un paio di scope”
“Non c’è problema” disse Ginny andando nell’altra stanza, per tornare poco dopo con due paia di manici di scopa.
“Perfetto” Harry “Dunque, ora noi vi porteremo alla villa, dove…”
“Aspetta, aspetta, aspetta… villa?” chiese Ron “Di che villa parli?”
“Della villa al lago dei Black” disse Isabella “Ogni estate zio Sirius ci invita a trascorrere le vacanze lì, ed è una buona occasione per stare tutti insieme”
“Beh, chiamarla villa è riduttivo” disse Harry pensieroso “È più che altro una sorta di albergo a cinque stelle. Enorme, sette piani, immersa nel verde, con di fronte il lago cristallino, circondata da boschi… è una reggia”
“Concentrati, Harry” disse Isabella
“Ah, si. Allora, dicevo, dopo aver creato le vostre copie apriremo un portale temporale che ci riporterà nella nostra dimensione, e dovremmo atterrare proprio a casa” disse Harry “Vi prego solo di fare attenzione a quel che dite, soprattutto con i ragazzi”
“Non menzionare Voldemort, la nostra infanzia, i matrimoni, figli e la morte di Isa” chiarì Hermione per dimostrare che avevano capito
“Esattamente” concordò Harry “Con noi e gli adulti potrete parlare tranquillamente, loro conoscono tutta la storia… e immagino che il professor Silente voglia approfondire la questione”
“Silente?” chiese Harry “Silente verrà lì?”
“Silente viene a trascorrere qualche giorno da noi ogni estate” disse Harry “Ormai è uno di famiglia”
“Harry, per favore, puoi andare a controllare che non ci siano problemi di sopra?” disse Isabella
Il fratello la studiò un istante, poi annuì con un impercettibile segno del capo e tornò di sopra.
“Ragazzi, siete sicuri di farcela a sopportare tutto questo?” chiese Isabella “Posso sempre farvi un Incantesimo della Memoria e farvi dimenticare di noi”
“No” disse Harry deciso “Io vorrei… capire. Vorrei provare a vedere come sarebbe stata la mia vita senza Voldemort”
“Non ti farai venire rimpianti o complessi?” chiese titubante Isabella
“Lo giuro” disse Harry portandosi una mano sul cuore “Lo giuro su tutto ciò che ho di più caro, croce sul cuore!”
Isabella sorrise.
“Iiiisaaaa!” la chiamò Harry da sopra “È finito il momento toccante o devo rimanere quassù altri cinque minuti?”
“Perché non ci rimani per tutta la vita?” urlò Isabella fissando il soffitto
“Sai, a un certo punto finisce la carta da parati” disse Harry “Non è che posso sempre contare le strisce sul muro!”
“Forza, scendi, scemo!” esclamò Isabella scuotendo il capo “Non farmi perdere altro tempo!”
Isabella scosse il capo, esasperata.
“Ma perché tocca a me subire questa tortura?” chiese al cielo “Perché proprio io sono la gemella del Prescelto? Cosa ho fatto di male?”
“Ehi, dovresti sentirti onorata di condividere i miei geni” disse Harry tornando
“Bleah, che schifo!” esclamò Isabella “Sono anche contaminata, bleah!”
“Si, si, concentrati ora” disse Harry “Sei pronta?”
“Sempre pronta” disse lei assumendo un’espressione seria e concentrata.
“Non l’aiuti?” chiese Hermione
“Isabella è dieci volte più potente di me” disse Harry sorridendo “Ed è anche più brava. Meglio che faccia da sola”
Isabella sorrise, senza però deconcentrarsi, e agli adulti non rimase che aspettare e affidarsi a quei due strani e fantastici gemelli.

  
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