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Autore: Torma    05/04/2015    5 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao gente!!! Buona Pasqua!! Ho una sorpresa per voi, lasciate stare le uova e dedicatevi alla lettura del nuovo capitolo :) .
Buona lettura, a presto -Torma.
P.S. Non mangiate troppo e cercate di recensire <3 .


39.
 
Pov Finnick

Il quarto giorno degli Hunger Games è arrivato. Sono veramente stanco di stare in panchina. È ora di passare all'azione. Oggi avrò la mia occasione per farmi valere e dare la possibilità di guadagnare punti alla Dtau. È una settimana nera per tutti noi. Gale ormai è teso come una corda di violino. Sembra quasi impazzito all'idea che quest'anno potremmo perdere.  Johanna è stata più astuta quest'anno e sta dando parecchio filo da torcere a tutti noi. Per di più la maggior parte dei confratelli ha legami sentimentali con quelle ragazze così terribilmente carine da essere  una distrazione in tutto quello che facciamo.  Neppure Gale è rimasto immune a Madge. Ho sempre sospettato che tutte quelle attenzioni alla amica di Everdeen non fossero casuali. Credo che quello stupido si colpevolizzi nella sua stanza la notte per i nostri risultati. Il secondo posto alla gara con l'arco ci è bastato per recuperare diversi punti, ma non è bastato a lui, e le AXO sono ancora in testa. Nel mezzo fondo oggi spingerò al massimo per dare un po' di tranquillità a quel bel imbusto.
La gara si svolgerà in un bacino artificiale poco più fuori Providence, dove l'acqua dovrebbe essere più calda di quella dell'oceano. Non che per me ci sia differenza. Nelle ultime due settimane ho incrementato le ore di allenamento in modo graduale in modo da non rischiare incidenti. Sono in forma perfetta. I movimenti impercettibili accanto a me risvegliano l'attenzione sulla mia sirenetta, Annie è profondamente addormentata e il suo respiro tranquillo e regolare solletica la pelle del mio petto, sul quale è accoccolata. È rilassante osservarla dormire così serenamente nel mio letto.  Johanna sa benissimo che Annie non è come le altre ragazze, nonostante gli Hunger Games ho avuto sempre  libero accesso alla sua stanza, alle sue labbra,  al suo corpo, durante queste ultime settimane. Anche Annie prenderà parte alla gara, si è allenata a stretto ritmo anche con me, può farcela benissimo a battere tutti, mi turba solo che non potrò aiutarla, la mia unica preoccupazione è, e sarà, il fatto che la mia piccola e fragile ragazza nuoterà accanto a me, per tutto il tempo, e dovrò ignorarla, cosa che mi è impossibile fare in qualsiasi occasione.
Sono quasi tre anni. I migliori mille giorni della mia vita. Quando sto con lei mi sento un uomo nuovo. Una persona migliore . Ho abbandonato tutte le mie pessime abitudini per lei. So per certo che il giorno in cui ci laureeremo sarà il giorno perfetto. L'anello che le ho comprato aspetta nel cassetto della mia biancheria da circa un anno, era un pomeriggio di pioggia quando l'ho acquistato. Non mi ricordo bene come, ma lo comprai senza pensarci due volte, e da quel giorno non ho avuto nessun dubbio. Le chiederò di sposarmi alla fine della cerimonia  di laurea, alla fine di questo periodo della nostra vita. La seguirò ovunque. È la mia luce. E nonostante esista l'oscurità sono sicuro del fatto che anche tra 1000 anni vorrei passare il resto della mia vita con lei. A piccoli passi, in silenzio, con una leggerezza angelica, Annie è entrata nella mia vita ed si è fidata di me come nessuno prima aveva fatto, e nonostante avessi paura  è stato impossibile non innamorarmi di lei. Molti credono sia strana. Ma pochi la conoscono realmente per quello che è. La maggior parte della sua vita è stata in salita. Non deve essere stato facile superare il trauma della notte che ha sconvolto per sempre la sua esistenza. È semplicemente speciale per me, non bizzarra o pazza, solo strabigliantemente forte . I suoi comportamenti sono del tutto giustificati dal suo passato. Quando i brutti ricordi la assalgono, decide autonomamente di nascondersi in un mondo perfetto, creato dalla sua mente, fino a quando non riacquista la serenità, e poi ritorna. Ritorna sempre da me la mia piccola Annie. La amo per questo. É l'unica in grado di accendere il mio cuore. Lei è fuoco, terra, acqua e aria. Lei è tutto per me.  Le passo una mano tra i capelli e il suo respiro cambia, non è più regolare e capisco che si sta svegliando. Sbatte più volte le ciglia dei suoi occhioni verdi e quando si accorge che la sto guardando mi sorride. Le sue labbra rosa si piegano all'insù regalandomi il più dolce sorriso della storia e sento il cuore diventare più caldo. -Buongiorno!- Mi saluta poggiando teneramente le sua bocca sulla mia. È sempre casta e pura la mia Annie, lascio vagare i miei occhi, guidati dai miei istinti maschili, certamente meno puri e soprattutto poco casti, sul suo corpo e non posso fare a meno di notare come, anche a letto, Annie cerchi sempre di essere ordinata e elegante. Sotto al lenzuolo il suo corpo è separato dal mio da una camicia di seta bianca a pois lilla mentre il suo sederino tondo è ricoperto da pantaloncini leggeri dello stesso tessuto. La amo nella sua perfezione e semplicità. Le ragazze a cui ero abituato prima di imbattermi per caso in lei, non avrebbero mai preso liberamente la decisione di vestirsi in questo modo nel mio letto. In realtà i vestiti non erano contemplati in quelle occasioni. A differenza loro Annie ogni sera prima di addormentarsi e ogni volta che passa la notte con me sfoggia un pigiamino sempre nuovo, che nonostante tutto è in grado di stuzzicare la mia mente e il mio corpo, sempre e comunque. Dopo il mio primo anno di perdizione i miei compagni del secondo anno non capivano come facessi a non  scopare ogni sera come facevano loro. Ma con Annie è stato diverso. Dopo averla quasi persa ho recuperato me stesso e ho aspettato di conquistare nuovamente la sua fiducia. Ho aspettato e aspetterei altri mille anni per lei. L'attesa non è stata vana. Fare l'amore con Annie fu come perdere la mia verginità, non quella reale, che purtroppo avevo regalato a una ragazza qualsiasi del mio liceo. A Annie donai la verginità del mio cuore, mentre tra le mie braccia e sotto al mio corpo lei sia abbandonò completamente a me.
- A cosa stai pensando?- Mi chiede gentilmente mentre si sposta lentamente, a pancia in giù sopra di me, per guardarmi negli occhi e accarezzare i mie capelli con le dita lunghe e affusolate -Alla nostra prima volta.- Confesso e noto con piacere che, dopo tanti anni, sono ancora in grado di fa scomparire le lentiggini dalle sue guance, facendola arrossire. - E sono pensieri belli o brutti?- Chiede titubante -Bellissimi, come te amore mio.- Quando un sorriso compare sulle sue labbra non posso fare a meno di congiungere le nostre bocche. Un bacio. Tre baci. Dieci baci. La mia erezione mattutina freme nei boxer e ho tutte le intenzioni di concederla a Annie. Ribalto le nostre posizioni e lentamente mi dedico a spogliare la ragazza perfetta che si trova sotto di me. Mi guarda senza sbattere le palpebre, con i capelli ramati sparsi sul cuscino e le labbra turgide per i baci di qualche secondo fa. Faccio scorrere ai suoi piedi i pantaloncini con una mano mentre con quella libera lentamente slaccio a uno a uno i bottoncini argentati della camicia, lasciando sul suo corpo libero dal tessuto una scia di baci. Posso notare divertito come Annie abbia indosso ancora la biancheria intima. Sempre impeccabile. Un completino avorio di raso contrasta con la sua carnagione chiara, sgancio il gancetto del suo reggiseno mentre le mie dita scivolano lungo la sua pancia in direzione della sua femminilità. Faccio scivolare il morbido tessuto in modo che le mie dita si possano fare strada dentro lei. Sobbalza la mia Annie mentre esploro la sua intimità. È calda, piacevolmente umida - Sei già così bagnata...- Sussurrò contro la pelle dei suoi capezzoli prima di baciarli e succhiarli tra le mie labbra. Geme sotto le mie mani e il senso di potenza che mi trasmette il suo abbandono mi fa sentire vivo. Annie attira a se il mio viso e il bacio che ci scambiamo mi lascia senza respiro, ansimante sopra di lei. Sento chiaramente pulsare la mia rigidità ancora nei boxer e perdo la ragione mentre Annie si muove su di essa per farmi impazzire. Sento il suo calore attraverso il tessuto e quando le sue dita scendono fredde verso l'elastico della mia biancheria so che ho il suo permesso. Mi libero velocemente di quel tessuto. Allargò le sue gambe lisce per permettere alla mia estremità di raggiungerla. Annie sotto di me freme quando la mia erezione sfiora il suo interno coscia. Il suo sguardo è carico di desiderio ma come ogni volta posso cogliere la paura che si nasconde sotto i suoi terribili ricordi. Lascio che la punta delle mia erezione appoggiata poco più fuori dal mondo che vorrei esplorare, mi trattengo prima di affondare e perdermi in lei, l'attesa mi logora all'interno e prima di lasciarmi condurre dalle emozioni le chiedo guardandola dritta negli occhi: -Come la prima volta, Amore mio?- e quando la risposta non tarda ad arrivare sono già dentro di lei -Come la prima volta.- sussurra.

Annie e io arriviamo all' idroscalo mano nella mano. Annie sorride e saluta allegramente tutti quelli che conosciamo con la sua solita aria sognate mentre raggiungiamo Johanna, poco distante dalle piattaforme di partenza. Sotto alla tuta della Dtau ho già indossato il costume per non perdere tempo negli spogliatoi e anche Annie ha fatto lo stesso, nonostante abbia insistito perchè io non lo vedessi prima della gara. L'aria è frizzante ma una volta in acqua non sarà più un problema. -Buon giorno piccioncini- Ci stuzzica Jo' sorridente. Ho dovuto accettare la presenza di Johanna fin da subito. Annie faceva parte del pacchetto Johanna e Johanna faceva parte del pacchetto Annie. Johanna è sempre stata molto protettiva nei confronti di Annie. Posso notare con piacere che oggi la mia amica non è per niente agitata. Ieri le sue ragazze hanno conquistato due primi posti, garantendole la stabilità in classifica, ma so per certo che questa tranquillità dipende molto anche dal fatto che oggi gareggerà Annie. Johanna si fida di Annie, come Annie si fida di me. Jo' sa benissimo che la nostra piccolina non la deluderà. Affiderebbe ad Annie la sua stessa vita, sono contento di vedere che nonostante il suo passato Annie abbia una vera amica al suo fianco. -Bell'imbusto lascia la mia ragazza.- Afferma con enfasi allontanando da me Annie e abbracciandola, Annie ride, l'ha sempre divertita la rivalità che fin da subito si istaurò tra me e Jo per contendersi le sue attenzioni, seppure in modo diverso -Prendila pure tanto non potrai fare nulla con il suo corpo, se il suo cuore è mio!- Le rispondo a tono e prima di allontanarmi la bacio sulla fronte: -Ci vediamo al traguardo.- Le sussurrò mentre annuisce, prima di spostare dietro il mio orecchio un ciuffo di capelli - Ti amo.-  La semplicità con cui lo dice mi riempie il cuore di gioia e non posso fare a meno di risponderle. Farei di tutto per lei. È la mia anima gemella e qualunque cosa faccia sarò sempre dalla sua parte. Senza di lei la mia vita non avrebbe senso, non sarebbe vita. Mentre la mia mente elabora tutte queste frasi mi limito a sussurragli a fior di labbra:  - Ti amo anche io Annie Cresta.-
Raggiungo Tresh per fare un po' di stretching con lui, quasi nessun Dtau se l'è sentita di fare questa gara, occorre una grande preparazione e resistenza fisica, per fortuna alla fine ha accettato lui. Tresh era uno dei pochi sicuri di potercela fare ed infatti eccolo li possente e sicuro di sé, mentre allunga le sue braccia massicce e muscolose fino a toccare i suoi piedi -Odiar!- Mi saluta quasi con un grugnito mentre lascio cadere nelle mani di una matricola i miei oggetti personali. Non posso fare a meno di ascoltare i gridolini e gli apprezzamenti delle ragazze che mi guardano come un pezzo di carne mentre tolgo la felpa e i pantaloni rimanendo in costume. Una volta queste attenzioni mi avrebbero lusingato, e  non mi sarei certo fatto problemi a divertirmi con loro nella mia camera da letto. Tutto questo mi sembrava normale in un mondo senza Annie. Ma da quando lei è parte di me respingo lontano anche solo l'idea di poter diventare un'altra persona. Mi irrito parecchio quando nell'angolo della piattaforma Annie e l'altra ragazza della AXO, che non conosco, mostrano i loro costumi. Capisco perché prima abbia insistito perché io non lo vedessi. Intercetto lo sguardo di Annie che imbarazzata si nasconde dietro Johanna mentre i ragazzi del pubblico fanno apprezzamenti, anche volgari, sul suo fisico. Non posso negare che il costume che indossi non le doni. Ma è molto lontano da quello che sceglierebbe di indossare ogni giorno. Lo stretto tessuto sintetico si modella attorno al fisico magro di Annie mettendo in risalto il suo seno piccolo e rotondo e il suo splendido di dietro, malamente coperto da quel tessuto. All'ennesimo fischio in direzione della mia fidanzata non ci vedo più dalla gelosia e scatto nella sua direzione, prendo il mio accappatoio e avanzo a grandi passi verso lei. La avvolgo in un morbido abbraccio che profuma di bagnoschiuma e quando la folla di smidollati alle mie spalle nota il mio sguardo intimidatorio si acquieta. -Odair quante storie per un costume!- commenta Johanna divertita -Mason si dal caso che questo costume non sia adatto a una gara sportiva.- Ringhio mentre sento il corpo di Annie rilassarsi tra le mie braccia -I costumi dei negozio sportivo erano troppo castigati ho preferito farlo confezionare dalle mie matricole a mio gusto.- Mi punzecchia -Non è una sfilata di moda! Non tutti adorano mettere in mostra le chiappe!- Strillo nella sua direzione facendo sobbalzare Annie che riacquista la parola -Smettetela subito!- il suo tono risoluto sorprende entrambi e lo fa sopratutto il suo gesto, in movimento veloce lascia cadere ai suoi piedi l'accappatoio e mi sorride - Posso resistere ai commenti.- Mi rassicura dolcemente e vederla così forte mi fa sentire orgoglioso di lei. Ho sempre pensato di doverla proteggere in qualsiasi momento ma a volte dimentico che Annie Cresta non è assolutamente una persona debole. - Ok amore mio.- Le dico ricambiando il sorriso e spostando i suoi capelli dietro le orecchie, un gesto ormai così famigliare da essere diventato naturale -Io sono laggiù se hai bisogno di me.- Le ricordo indicando la mia postazione e torno indietro dopo aver raccolto il mio accappatoio, mentre Jo' mi fa una linguaccia e mi trattengo da farle qualche brutto gesto. Passo i restanti dieci minuti seduto al bordo della piattaforma mentre bagno le mie estremità. Osservo Johanna aiutare Annie a infilare la cuffia e al suono della tromba mi posiziono ai blocchi di partenza con il resto dei  partecipanti. Lancio un ultimo sguardo a Annie nel suo costumino verde e cerco di memorizzare il numero stampato sulla sua cuffietta verde mela. Mi sorride poco prima che il colpo di cannone decreti l'inizio della gara e sono in acqua.
Ventiquattro persone agitano le loro gambe e braccia creando onde e spruzzi d'acqua ovunque. Nello stesso momento in cui il mio corpo si infrange con la superficie limpida dimentico tutto ciò che mi circonda e ritrovo me stesso. Sono nel mio elemento naturale. L'unico pensiero è quello di restare a galla e avanzare più degli altri. Sto attento. Calibro la forza in ogni bracciata, sarà una lunga gara,  non voglio rischiare di strafare e non arrivare al traguardo. Prendo grandi respiri ogni tre bracciate. Sono nato e cresciuto in una cittadina della Florida dove l'Oceano era il mio migliore amico. Nuotare e Surfare era ciò che amavo. L'unica cosa che riesco a percepire è che sono in acqua e agito le gambe con vigore per modulare la mia velocità. Nuotare mi è sempre venuto naturale. Fin da piccolo l'oceano ha attirato la mia curiosità. Ricorda con nostalgia le lunghe giornate che potevo trascorrere sulla mia tavola da surf i pomeriggi dopo il liceo. Vivevo per l'acqua e tra le onde ero libero di vivere mettendo alla prova le mie capacità. L'abbronzatura non abbandonava mai la mia pelle. Il mio ingresso alla Brown è stato decisamente per caso. Non sapevo bene cosa fare e cosa diventare. Era il periodo in cui la mia mente era troppo occupata a pensare alle ragazze. La Brown fu la prima università ad accettare la mia immatricolazione e non ci pensai molto prima di accettare. L'idea di trasferirmi in un altro stato attirò il mio interesse, un posto nuovo era tutto quello di cui avevo bisogno per divertirmi. Solo successivamente ho maturato un certo interessamento per le discipline accademiche. Frequentavo le lezioni quando le feste e le ragazze non interferivano con esse. Fu proprio a causa di questa mia passione irrefrenabile per le ragazze che conobbi Annie. Durante il mio secondo anno fui costretto a ripetere alcuni corsi del primo anno che avevo trascurato. Rifrequentare corsi come lettura inglese fu  una seccatura, non avevo di certo voglia di sorbirmi le noiose lezioni di quel professore so tutto io. Ma un giorno, non so cosa mi spinse ad andare a lezione, so solo che mi ritrovai nell'edificio VI e venni travolto da uno scricciolo rosso, che senza essersi accorto di me, mi era piombato addosso. La gentilezza con la quale si scusò mi fece intenerire e il fatto che mi parlasse come se non sapesse chi io fossi al campus mi intrigava. Ogni matricola voleva venire a letto con me o meglio ogni matricola che non fosse Annie voleva scopare con me. Lei invece si limitò a concedermi la sua amicizia. Un'ora più tardi scoprii  che Annie Cresta sarebbe stata la mia compagna di corso per il resto del semestre, che passai inutilmente ad invitarla ad uscire. Eravamo amici e questo le bastava ma ogni giorno che passavo in sua compagnia desideravo sempre più. Quando ormai avevo perso le speranze Annie accettò e dal nostro primo bacio capii che le cose tra noi sarebbero state diverse. Non è stato tutto rosa e fiori all'inizio ero ancora un po' montato ma sono migliorato per lei. Annie. Sento una presenza famigliare alle mia destra e intravedo la cuffietta verde della mia fidanzata. Brava amore mio. Non vedo l'ora di attraversare il traguardo per poterla di nuovo toccare. Rimaniamo nella nostra bolla di vetro separati dagli altri concorrenti  per la restante ora. Fino a quando la gara finisce. Taglio il traguardo immaginario da solo. Annie arriva pochi secondi dopo di me. Ma sento che c'è qualcosa che non va. Esco subito dall'acqua sollevandomi sulle braccia e non presto attenzione a nessuno. Non me ne frega nulla se ho vinto. Dov'è Annie? Vedo Johanna tenderle la mano per aiutarla. Si è tolta la cuffia e i suoi capelli galleggiano sparsi a filo dell'acqua. Il suo respiro è davvero irregolare. Sembra davvero stanca. -Joh lascia stare faccio io.- dico alla mia amica afferrando sotto le braccia Annie e sollevandola con facilità. È leggera come una piuma. -Dovresti mangiare un po' di più amore- scherzo mentre l'aiuto a mettersi in piedi ma non ottengo risposta. Annie chiude gli occhi e impallidisce all'istante. Le gambe cedono sotto al suo peso e sono costretto a afferrarla velocemente per non farle perdere l'equilibrio -Gira .Gira tutto. Fallo smettere ti prego.- Riesce a sussurrare nel incavo del mio collo. Senza pensarci due volte passo le mani sotto le sue ginocchia e dopo averla avvolta in un morbido asciugamano mi faccio spazio tra la folla, il quale entusiasmo si spegne a furia delle mie occhiate truci. -Johanna trova qualcuno con qualcosa da mangiare. E possibilmente zucchero.- Frugo nella mia borsa dopo aver fatto sedere Annie e le allungò un drink energetico -Bevi.- La mia voce esce più dura del previsto. Le candide mani di Annie tremano impercettibilmente ma riesce ad afferrare la bottiglietta. Un dubbio atroce mi attorciglia lo stomaco -Hai mangiato Annie?- Gli occhi verdi si abbassano sulle sue ginocchia e la rabbia ribolle dentro me prima di sgridarla -Ma sei pazza? Cosa ti dice il cervello? Certo che poi stai male. Mi avevi detto che avresti fatto colazione mentre facevo la doccia questa mattina- La mia invettiva viene interrotta dall'arrivo di Johanna e una piccola brioche confezionata. Il suo sguardo rimbalza tra me e Annie visibilmente scossa per il mio tono di voce. Nel frattempo un gruppo di curiosi si è avvicinato per osservare meglio. Quello di Annie è stato un gesto sconsiderato. Cerco di riacquistare la calma mentre Johanna spezzetta piccoli pezzi di dolce e li allunga a Annie che li mangiucchia intimidita. Non posso credere che sia stata così incosciente. La voce di Peeta alle mie spalle mi fa sobbalzare -Eih amico va tutto bene?- chiede preoccupato scansando la folla, alzo le spalle noncurante -Annie non aveva fatto colazione- Peeta mi guarda interrogativo -...di nuovo- aggiungo mettendo enfasi a ciò che dico.  Peeta sembra capire al volo -Vestitevi. Siete invitati a casa mia per il pranzo.- Dice autoritario -L'invito vale anche per te Johanna.- Aggiunge, ma la nostra amica declina l'invito.
Lascio Annie in compagnia di Johanna mentre approfitto degli spogliatoi per fare una doccia calda. Pensavo che Annie mangiasse di meno solo per gli Hunger Games, ultimamente è spesso distratta. Uscito dallo spogliatoio trovo Mellark e Katniss seduti su una panchina ad aspettarmi. Annie arriva solo venti minuti dopo. Ha legato i lunghi capelli in uno chignon e i jeans stretti le fasciano la vita mentre un maglioncino con dei cuoricini ricopre le sue spalle. È taciturna, sembra essere triste per la mia sfuriata di poco fa. Allungo la mia mano e dopo un attimo di esitazione la afferra. Porto la sua pelle morbida vicino alle mie labbra e mentre le bacio il dorso della mano le chiedo scusa: -Mi dispiace per prima.- Non mi risponde a parole ma dalla stretta più forte capisco che è tutto passato. Nonostante tutto non sono in vena di festeggiamenti e evito il resto dei Dtau. Sgattaiolando velocemente in auto. Seguo l'auto di Peeta fino al suo appartamento e sono contento di vedere che Annie sia tornata allegra come questa mattina. Parla con Katniss per tutto il tragitto in ascensore mentre in silenzio la osservo. Le guance hanno ripreso colore e la sua solarità riempie la stanza. Gli occhi verdi di Annie si illuminano appena varcata la porta dell'appartamento e entrati nel soggiorno di Peeta il sole ci abbaglia entrando dalle grandi vetrate. Il panorama che si intravede dalla finestra è meravigliosamente incantevole come il sorriso della mia fidanzata mentre allegra si accomoda sul divano insieme a Katniss. -Lasciamole tra donne.- Afferma Peeta invitandomi a seguirlo in cucina. Mi sorride mentre mi siedo sullo sgabello davanti a lui mentre si posiziona dietro i fornelli -Cosa vi va per pranzo?- chiede armeggiando con dei tegami sotto al mobile. La sua chioma bionda sparisce per qualche secondo mentre sento in lontananza la risata cristallina di Annie. Vengo colto alla sprovvista quando Mellark, riemergendo da sotto al mobile e  mi lancia uno straccio. -Cosa dovrei farci, amico?- Domando incuriosito -Dammi una mano.-  Sorride. Osservo meglio il panno tra le mie mani. È un grembiule, non sono uno chef ma qualcosa dovrei sapere fare, accetto senza farmelo ripetere due volte -Beh preparati ad assaporare i  miei manicaretti- affermo facendolo ridere -Sono sicuro che non potrai fare peggio di Katniss- afferma ridendo e scoppio in una risata fragorosa subito dopo lui. -Cosa avete da ridere voi due?- Katniss entra in cucina seguita da Annie e si siede sullo sgabello dal quale mi sono appena alzato prima di aprire il frigo e prendere del the freddo. Peeta le allunga dei bicchieri. Annie mi guarda dolcemente mentre tento di allacciarmi il grembiule, dopo qualche secondo le sue mani sfiorano le mie e un fiocco compare sulla mia schiena. La bacio tra i capelli per ringraziarla e subito dopo imita Kat accomodandosi dietro il bancone -Ho fame. Cosa prevede il menù?- Katniss domanda mentre sorseggia la sua bibita -Everdeen te l'hanno mai detto che puoi essere tremendamente fastidiosa?- le dico mentre Peeta scoppia a ridere per l'espressione scioccata della sua ragazza. Il suo volto si colora di rosso mentre lancia occhiatacce truci prima a me e poi al biondo alla mia destra. -Non credo di esserlo.- sbuffa incrociando le braccia al petto. Ma il muso scompare appena Peeta serve su un vassoio delle focaccine tonde e ben dorate. Che coppia strana. Aiuto Peeta con il pranzo: taglio cipolle, zucchine, spalmo maionese su tramezzini. Annie mi osserva come incantata e  mi diverto ad avvicinare alla sua bocca ogni tipo di ingrediente. Sono un po' goffo dietro ai fornelli e questo fa si che gli altri commensali si divertano alle mie spalle, ma in un'oretta riusciamo ad apparecchiare e servire un ottimo pranzetto. Controllo che Annie mangi tutte le sue porzioni e sono contento quando domanda a Peeta il bis di gnocchi. Concludiamo il pranzo con una bella fetta di crostata e sazi torniamo alla sede dei Dtau, dopo aver aiutato Katniss a lavare i piatti. Nonostante io non ne abbia la minima voglia, Annie è costretta a lasciarmi nel pomeriggio per andare a supervisionare Delly e Veronica per la sfida di cucina. Sono stanco per fare qualsiasi cosa. Salgo in camera mia e dopo aver lanciato le scarpe nell'angolo della stanza, mi lascio cadere sul letto ben fatto, opera di Annie. Come farei senza? Mi distraggo fissando alcuni granelli di polvere svolazzare nell'aria della stanza, cercando di prendere sonno. Il cuscino profuma di Annie. Quanto vorrei che fosse di nuovo qui. Sono dipendente di lei. Allungo la mano nel cassetto alla ricerca del libro che avevo iniziato poco tempo fa ma la mia mano si poggia sulla scatoletta di velluto. Rigiro la piccola custodia lilla tra le dita per poi controllare che il contenuto sia ancora al suo posto. Eccolo li, il piccolo anello elegantemente lavorato, attorno al quale le piccole pietre circondano quella a forma quadrata. Più volte ho desiderato regalarglielo, ma è un grande passo, la mia scelta cambierà del tutto la nostra vita. Saremo legati.  Vorrei che velocemente arrivasse il giorno della nostra laurea, ma ci sono ancora troppi esami a separare questo anello da Annie. Ma non ha importanza. Non potrei mai stufarmi di aspettare Annie. In qualunque città. Al freddo al caldo. Sotto al sole cuocente tra tempeste di neve. So che è la cosa giusta da fare. Conto i giorni che mi separano da quel nuovo inizio. Sono diventato quello che sono in parte grazie a lei. Darei di tutto per farla mia per sempre. Chiudo la scatola di scatto e la ripongo sotto ai calzini. Sono fermo nella mia decisione, l'amore è strano, ma è grazie a lui se posso alzarmi alla mattina, correre, camminare e andare in contro al mio futuro, perchè amo la ragazza che mi ha colto di sorpresa la giovane donna, splendida con i suoi occhi verde mare, in grado di farmi sentire  come se al mondo non ci fosse nessuno oltre noi due, che è stata in grado di aprire  un varco nello spazio per raggiungermi. Per diventare un giorno Indivisibili.
  
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