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Autore: Kagome 95    08/04/2015    1 recensioni
"Sesshomaru ha sempre e solo amato una donna nella sua vita,
fu solo per questo che divenne il sanguinario demone temuto da tutti ( ....)". Ma chi è in realtà questo demone?
Scopritelo in questa storia! [SessKagg F.F.]
TRA I RICORDI DI QUESTO DEMONE E IL DOLORE DI AVER PERSO L'UNICA SUA DONNA AMATA! TRA LE BUGIE E IL DOLORE, un velo di speranza si intravede (...)
Naraku riuscirà nel suo intento finale? Il destino porrà fine al caos creato quel giorno? O che tutto sia nato ancor prima che la sfera fosse creata?
Lo scoprirete solo leggendo !
Spero di aver attirato la vostra curiosità
Un Salutone dalla vostra Eriet (Kagome 95).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Story Notes:

Siccome sono buona ho deciso di anticipare il capitolo e di pubblicarlo oggi, ciao a tutti. Non dimenticatevi di lasciarmi qualche commento !
Saluti By Eriet



 
Era già trascorso un altro giorno senza avere notizie di Kikyo. Non avevo idea del perché quella stupida ci aveva abbandonato in quel modo. Avevo così insistito che non si sforzasse, qualcosa mi disse di fermala ma non ne abbi il coraggio. Sapevo bene quanto soffrisse per sentirsi solo un peso, una persona di cui provar pena tacitamente. Volente o meno venni a conoscenza del suo abbandono. Sul momento non volli crederci. Ancora una volta era scappata da me, io che sarei stato l’unico in grado di proteggerla… Il mezzo demone su cui la sacerdotessa riponesse le sue speranze più profonde… Eppure lei era scomparsa un'altra volta. Dopo tutto questo tempo capii che l’unico a cui faceva affidamento Kikyo fosse esclusivamente se stessa. Con questa amara verità che mi distruggeva l’anima proseguii per il sentiero che conduceva fuori dalla foresta.
“ ahahaaha” udii sghignazzare la mia nuova sorella maggiore vedendo una farfalla volare libera nel cielo. Kagome, o Kyoko, come volete chiamarla non era cambiata. Non importava se il suo aspetto fosse cambiato la sua integrità sembrava essere intatta. Sarebbe rimasto tutto uguale se non fosse stato per Sesshomaru. Quel lurido bastardo stava permanentemente al suo fianco senza un attimo di tregua. Mentre osservavo la demonessa gli rivolgeva dei caldi sorrisi sentii qualcosa dentro me bruciare. Io odiavo quel mostro con tutta l’anima, sapevo che non meritasse la sua compagnia e tanto meno i suoi sguardi. Quella bestia immonda poteva ingannare tutti dietro la sua maschera statica ma non me. Anche se non tradiva alcuna emozione gli leggevo dentro. Il cagnaccio  stava covando qualcosa di orrendo. Il principe dei demoni non era tipo da farsi trascinare da cose sentimentali.  Il suo unico obbiettivo era il potere e dominare il mondo. “ guardate” coprendosi gli occhi dal sole incandescente , Kagome, si avvicinò ad un vertiginosa distesa. “ ma quelle sono orchideee” esultò correndo vero quel piccolo sprazzo di terra tinto di rosso e giallo. I bambini insieme a Jacken sulla grappa di AH-Houn la seguirono senza esitare. Non capivo tutta quella gioia per una manciata di fiori puzzolenti. La demonessa si sedette nel ben mezzo del giardino e, raccogliendo qualche fiori in compagnia dei bambini, rise piena di vita.
“ una pausa non può che far bene” Sango prese per mano Miroku e si lanciarono sulla discesa. Raggiunsero immediatamente la ragazza dalla luna bianca. Kirara miagolando corse dalla padroncina preoccupata. Tutti ridevano felicemente, solo io e Sesshomaru eravamo rimasti sul sentiero battuto.  Il demonio dai lunghi capelli argentei  non si compose ed osservò la scena esattamente come farebbe un dio con le proprie bestie mortali. Si sentiva il padrone dell’universo ma in realtà era poco meno di niente. Io stesso l’avevo battuto più volte. L’aver riacquistato il suo adorato braccio sinistro lo fece tornare più altezzoso di prima. Strinsi un pugno tornandomi alla memoria il giorno che morì mia madre. Lei, povera ed innocente, ammalata di una rara malattia piangeva per me ed io disperato non sapevo cosa fare.
non credere che Sesshomaru ti odi” mi vennero alla mente le parole di quella stupida ignorante davanti al fuoco giorni e giorni fa “ lui ammirava nostro padre, lo adorata e “ mi guardò con i suoi occhi celesti “ avrebbe voluto batterlo per essere degno del suo titolo” sospirò malinconicamente. “ tu sei l’unico suo ricordo… anche volendo non potrebbe mai ucciderti” concluse malinconica prendendo la mia mano.
‘ Menzogna!’ esclamai piena di rabbia. Il ricordo nitido delle sue risate, di quei gli occhi e del mio sangue. Quelle viscere usate per appendermi ad un albero.
“Cosa c’è?” la sua voce tetra rimbombò nella mia mente “ hai paura, bastardo?” rideva quel ragazzino divertito mentre mi compiva con la sua frusta d’energia. “ muori” diceva gelido ed io subivo impotente “ Muori, muori” continuava la sua tortura “ Ho detto Muori Maledetto!” esclamò e se in quell’istante non mi fossi abbassato la testa per piangere me l’avrebbe troncata di netto.
A quel flash-back il mio povero cuore si gelò sentendolo la presenza del mio attentatore accanto a me. Lui godeva nel far soffrire gli esseri viventi. Per anni mi aveva perseguitato cercando di uccidermi ad ogni occasione. Poco prima che fui sigillato dal Kikyo ricontrai d’aver incontrato il mio adorato fratellino. Ancora non riuscivo a reggergli testa.
Vicino alla foresta del pozzo mi ritrovai a terra. Ridotto in fin di vita compresi di non avere scampo. sei debole” disse il mio fratellastro gelido come il marmo “ non vale la pena ucciderti” mi diede le spalle annoiato “ stupido mezzo-demone”acido soffiò tornando da dove fosse venuto.
Non mi importava cosa avesse passato o quale fosse la verità di Kagome. L’odio che nutrivo dei suoi confronti era più vivo che mai. Una volta finita questa farsa avrei vendicato me e il nome di mia madre.
“Inuyasha, Sesshomaru!” d’un tratto la voce della inuyoukai dai lunghi capelli neri ci chiamò. “ avanti, venite” agitò la sua mano destra verso il cielo limpido. Senza esitazione il mostro di ghiaccio la raggiunse senza proferire parole. Incredulo non capivo come quella sciocca facesse a convincerlo tanto facilmente, sembrava un burattino tra le sue mani.
“ arrivo” scivolai per la discesa d’erba. Quei fiori emanavano un tanfo orribile. “ Ecchiu!” starnutii, sicuramente questo non era un buon segno.
“ tutto apposto?” mi chiese il bonzo preoccupato.
“ si, è solo un banale raffreddore” mi asciugai il naso gocciolante.
“ ecco, tieni” Kagome porse dei fiori a Sesshomaru bella più che mai. “ non sono belli?” domandò divertita. Ringhiando disapprovai quel comportamento con ogni fibra del mio corpo. Quel bastardo disinvolto fece finta di nulla ma l’atmosfera che si era creata tra i due non era per niente una cosa SANA.
“ Ecchiu!” esclami per la seconda volta cadendo per terra. Una strana nuvola grigiastra oltrepassò il cielo minacciosa. Non ci feci caso più di tanto. Sospirando  vidi i bambini giocavano felici con i due umani.
“Padrone” chiamò il suo signore il servo-rospo. Sesshomaru non rispose. Incuriosito posando nuovamente gli occhi sull’amante dei fiori. Nel viso della demonessa era rivolto verso la foresta.
“ Kyoko-Hime!” Rin afferrò la sua gonna bloccandola.
“ ehi, sono bellissimi” si chinò verso la bambina. Con la coda dell’occhio notai che anche mio fratello guardava la foresta più gelido che mai.
“ Ecchiuhh!!” caddi nuovamente per terra senza forze. “ maledetti fiori” mi giravano gli occhi.
“ Inuyasha, stai bene” Kagome accorse soccorrendomi.
“ mi bruciano gli occhi” mi stropiccia il naso pieno di muco. Mi ritrovai tutti i presenti intorno a me.
“ Sarà una reazione allergica” la demonessa accarezzò la mia fronte preoccupata.
“ Tks” soffiò acido il mio adorato fratellone dall’alto della sua altezza.
 “ messo fuori combattimento da un paio di fiori” rise Jacken palesemente divertito da questa mia debolezza.
“ staa…” cercai di alzarmi ma non ne avevo le forze.
“ già” disse Shippo amareggiato.
“ portiamo via di qui” Kagome mi mise seduto. “avanti” prendendomi il braccio cerco di caricarmi sulle sue spalle ma sapevo che non era capace.
“ Ferma” la bestia dagli occhi d’oro mi afferrò per il colletto neanche fossi un pupazzo. Abbi le vertigini non ricordando che fosse così alto. Pochi istanti dopo il drago a due testi si avvicinò e con molto tatto mi fece cadere sulla sua sella.
“Inuyasha” prese la mia mano Kagome durante il cammino.
“ Sto bene” mentii per non essere un peso. Fortunatamente ci allontanammo quasi subito di lì ma l’effetto dei fiori era rimasto. Ci sarebbe voluto del tempo per disintossicarmi.
“ non morirà” disse Sesshomaru tenendo le redini dell’animale.
“ si, ma…” cercò di dire la ragazza sentendosi in colpa.
“ la colpa è sua” intervenne Shippo sedendosi sulla mia schiena “ avrebbe dovuto saperlo se fosse allergico o me” incrociò le braccia il volpacchiotto “ mica è un ragazzino” mi guardò in malo modo.
“ Sta zitto”ringhiai cercando di farlo star zitto.
“ già”Sango, Rin e Jacken annuirono.
Erano tutti contro di me.’ Maledetti pensai ma stavo troppo male per fargli veder io.
“ in effetti” ci si mise anche Miroku annoiato.
“ vi ammazzo…” sussurrai mentre la testa mi scoppiava.” Tutti quanti…” rantolai sentendomi un morto vivente. La mia vendetta sarebbe stata lenta e crudele.
“ sta peggiorando” fece fermare l’animale. “ fermo” mi prese il viso ed io arrossi di colpo. Preoccupato non avevo idea di cose volesse fare. Poggiò la sua guancia sulla fronte e be… Se-Sesshomaru aveva ragione, quella scollatura era troppo profonda.
“ sei completamente bollente.” Dissi con quella maledetta voce.
“ I-I-IO “ Esplosi e cadendo dall’animale mi usci sangue dal naso. Sbattendo su di una roccia persi i sensi per un po’….




 
 
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“ Inuyasha, Inuyasha” scossi il ragazzo tra i suoi lamenti sconnessi “ rispondimi!” gli ordinai ma ormai era bello che svenuto.  Preoccupata non sapevo cosa fare.
“ è un idota” commentò seccato il rospo col dono della parola.
“ non è colpa sua se si è sentito male” lo rimproverai aspramente. Inuyasha non era molto intelligente ma se l’avesse saputo non avrebbe rischiato la vita in quel modo. Purtroppo con queste cose non si scherzava affatto. Dopo che Kirara si accucciò accudendo Inuyasha decisi di andare.” Vado a prendere un po’ d’acqua “ afferrai una bottiglia dal mio zaino giallo e mi precipita nella foresta. Avevo percepito l’odore dell’acqua non molto lontano da lì e balzando sui i rami degli alberi non prestai attenzione alle parole degli altri. Affidandomi al mio naso giunsi ben preso alla mia destinazione. Un tranquillo torrente mi aspettava. ‘ finalmente’ pensai scende da quel ramo. Atterrando sulle mie gambe controllai che non vi fosse nessuno. Avendo la mia conferma mi sedetti sulle mie ginocchia e assaggiai l’acqua. ‘ fresca e pura come avevo immaginato’ sorriso asciugandomi la bocca. Alzandomi le maniche immersi la bottiglietta di plastica spettando che fosse piena. ‘ speriamo bene’ chiusi gli occhi sperando che il mezzo-demone si riprendesse in fretta. Finito, sigillai l’oggetto con il tappo e mi rimisi a correre tra gli alberi. Finalmente mi sarei resa utile. Ben presto arrivata in una radura a qualche metro di distanza dal luogo in cui avevo lasciato i miei compagni di viaggio.  Vidi Sesshomaru guardarsi in torno come se mi cercasse.
“ Onii-chan” lo chiamai rallentando. Stupita vedi dietro di se Jacken e Shippo. “ scusate se mi sono allontanata “ mi fermai a qualche passo da solo ansimante. D’un lampo dei ruggiti spezzarono la quiete. Voltandomi guardai dove provenisse il rumore assordante. 3 giganteschi cani demoniaci bianchi erano appesi nel cielo. In pochi attimi colui che stava in testa al gruppo si lanciò su di me cercando di afferrarmi con la sua zampaccia. Nonostante le sue dimensioni era velocissimo, per miracolo mi salvai scattando alla mia sinistra. Un enorme polverone di detriti si alzò. I tre cani tornarono al loro stato umanoide. Estraendo i miei artigli non mi feci intimidire, Sesshomaru era dietro quel bastardo che mi aveva attaccato.
Avevo il cuore in gola e lentamente si distinsero non 3 ma ben si 4 figure. Due erano molto vicine, la terza aveva le braccia sui i fianchi e l’ultima era del mio aggressore. Era ancora lì con il pugno piantato sul terre. Uscendo le mie zanne mi preparai a scoprire chi fosse e cosa volessero da me.
“ Signorina-Kyoko !” sentii la voce di Miroku chiamarmi preoccupato.
“ Tks..” una voce profonda disse al dissolversi della nebbia.
“ è davvero lei?” una voce di donna sussurrò incredula.
“ non è possibile” rispose sorpresa. Il mio battito iniziò ad accelerare inspiegabilmente.



















 To be continued . . .
   
 
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