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Autore: arangirl    08/04/2015    2 recensioni
Jaime è un ex atleta che dopo la perdita della mano destra ha perso anche se stesso. Brienne è una soldatessa al fronte, senza nessuno ad aspettarla a casa.
Un programma di scambio lettere farà incontrare (o forse scontrare) le loro vite, ma forse non tutto il male viene per nuocere...
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister, Loras Tyrell, Renly Baratheon, Tyrion Lannister
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci volle solo qualche ora nel suo vecchio accampamento perché a Brienne sembrasse di non essere mai andata via veramente. Ogni movimento per lei era quasi automatico, rispondere agli ordini una componente naturale della sua educazione, del suo essere. Ma c'era di più, qualcosa nell'aria che la rendeva diversa, unica; la sensazione della sabbia sotto i suoi anfibi, le voci dei soldati trasportate dal vento caldo... Un tempo tutto questo l'avrebbe resa quasi felice, come tornare nell'unica casa che si era mai sentita di possedere, l'unico posto nel modo che era riuscita a sentire suo in qualche modo, ma adesso... Adesso poteva quasi fisicamente sentire la differenza nel suo animo. Posò le sue cose sulla solita branda, tirando fuori per prima cosa le lettere di Jaime, tenute insieme da un buffo nastro rosa che Margaery le aveva dato prima che lei partisse, che stonava in modo così evidente con l'ambiente che per un momento la fece sorridere.
 
 
 
Strinse le lettere tra le mani, ripassando mentalmente ogni frasi che le era rimasta impressa, riuscendo a sentirle nella mente con la voce di Jaime, ad associare la sua calligrafia leggermente storta e contorta al tocco delle sue mani, alle piccole inflessioni delle sue labbra mentre rideva.
Le sembrava così strano ora, adesso che lo spettro di Jaime era uscito dalla sua fantasia per diventare realtà, uomo in carne ed ossa... Era stato straordinario il modo in cui ogni cosa che si erano scritti le fosse tornata in mente nel guardarlo, nell'ascoltarlo parlare. La sua personalità era impressa in quella lettere come un profumo inebriante, e Brienne si chiese per un attimo se anche lui fosse lì nel suo salotto, con le sue lettere in mano, a guardare il nulla davanti a sé... Per un momento la sola idea di mancare così tanto a qualcuno, tanto quanto lui mancava a lei la lasciò senza fiato.
 
 
 
Loras le passò accanto guardandola con un sorriso sconsolato "Sarà dura questa volta..." Brienne si limitò ad annuire, senza trovare altro da aggiungere. Sarebbe stata terribilmente dura. Lo è sempre, pensò con un brivido, quando hai qualcosa da perdere. Posò con delicatezza le lettere nel cassetto del piccolo comodino che aveva accanto a lei, cercando di pensare a qualsiasi altra cosa pur di non pensare a lui. "Ho parlato con la base delle comunicazioni per quella cosa che mi hai chiesto, ma sembra che non sia possibile. Solo chiamate d'emergenza." Brienne se l'era aspettato, ma si sentì comunque delusa, aveva sperato di poter chiamare Jaime, anche solo per dirgli che era arrivata sana e salva a destinazione "Sembra che dovrai fare alla vecchia maniera." Loras indicò con un cenno le lettere e Brienne si limitò ad annuire, prima che un mezzo sorriso le sfiorasse le labbra "Ma prima... che ne dici di fare quattro tiri, Tyrell? O ti sei arrugginito troppo durante le vacanze?" Loras le diede una pacca sulla spalla e si avviò sorridendo verso il poligono, e per un attimo fu come se non fosse successo nulla, come se Renly fosse ancora lì con loro. Brienne si lasciò immergere nella felicità del momento, cercando di lasciar andare tutto il resto.
 
 
 
10 Ottobre 2002
 
Jaime,
 
ti scrivo per dirti che siamo arrivati, e che va tutto bene. Speravo di riuscire a trovare un modo di contattarti più veloce, ma chiamare a casa sembra quasi impossibile. Il nostro campo non è ben attrezzato per chiamate internazionali e sono riservate alle emergenze... Perciò sembra proprio che dovremmo utilizzare i metodi tradizionali ancora per qualche tempo.
Mi sembra terribilmente strano scriverti ora, dopo averti visto, dopo averti parlato... In certi momenti mi sembrano passati mesi, in altri solo pochi attimi. Non so nemmeno perché te lo sto scrivendo, non sono mai stata brava in queste cose... Volevo solo farti sapere che mi manchi. E che spero di mancarti un po’ anche io. Mi fa quasi sorridere scriverti queste cose da romanzo rosa (che, e te lo dico in confidenza, Loras legge in continuazione) tra una sessione di addestramento e l'altra, sarebbe come paragonare i proiettili che vengono sparati dal mio fucile alle parole che escono di getto dalla mia penna... E forse mi troverai inopportuna e imbarazzante, ma tanto vale essere sinceri a questo punto, no?
Qui la situazione si fa sempre più accesa, le comunicazioni tra i due fronti sempre più aspre... Non so come si evolverà la cosa, ma di certo non finirà presto, di questo sono sicura. Renly mi manca anche più di quanto pensassi, essere qui senza di lui... non è lo stesso, non sembra più casa. Non ricordo bene quello che ti ho detto durante la nostra ultima telefonata, ma... lui è stato davvero importante per me, e non solo perché è stato merito suo se ci siamo conosciuti... è stato il fratello maggiore che non ho mai avuto, e lo è ancora. Dio, a volte ne parliamo come se fosse morto... E' sconvolgente per noi, non oso immaginare per lui. Vorrei davvero poterlo aiutare di più, come lui mille volte ha aiutato me a non sentirmi sola, sperduta... Ma essere qui mi preclude ogni cosa. Per la prima volta nella mia vita Jaime, non vedo l'ora di tornare a casa. Spero che tu stia bene, salutami tuo Tyrion, Tysha e la piccola Joanna e... Sappi che anche se io sono qui, una parte di me è rimasta al tuo fianco.
 
Brienne
 
 
 
Jaime camminava per il lungo corridoio bianco, leggermente abbagliato dal riflesso delle forti luci al neon sulla superficie candida delle pareti. Per un attimo si chiese perché proprio il bianco. Forse voleva indicare pulizia, salute, essere esempio estremo dell'igiene a cui era sottoposto quel posto, ma il bianco era scolorito e triste, ormai un grigio ricoperto di macchioline sulle quali Jaime non sentì necessario soffermarsi, pensando a quanto fosse terribilmente facile imbrattare qualcosa di bianco, qualcosa di puro. La sua mente, come spesso, quasi sempre, accadeva in quei giorni, gli ripropose immagini di Brienne, scatti rubati dalla sua mente in tutti i tipi di momenti passati insieme. Lei era pura, in modo speciale e tutto suo e Jaime più di ogni altra cosa aveva avuto paura di sporcarla con ciò che lui era. Con estrema meraviglia si era reso conto che invece di ciò che temeva era successo l'esatto contrario, Brienne era riuscita a trasmettergli un po’ del suo candore, e si sentiva in pace con se stesso come mai prima d'allora.
 
 
 
Svoltò a destra per la terza volta, rendendosi conto di essere finalmente arrivato. Gli ospedali lo mettevano sempre a disagio e in quei momenti il fantasma della sua mano si faceva sentire più presente che mai, tormentandolo nonostante tutto il tempo trascorso. Ma era una cosa che doveva a Brienne, voleva farlo per lei.
Entrò nella piccola stanza, bianca anche quella in modo fastidioso, e incrociò lo sguardo con l'uomo seduto nel piccolo lettino d'ospedale, intento, fino ad un attimo prima, a sfogliare un libro. "Buongiorno" disse cercando di ostentare una sicurezza di sé che non sentiva di possedere. "Buongiorno" gli rispose l'uomo con un sorriso tirato, e Jaime si accorse in quel momento che doveva essere molto più giovane di quanto non avesse pensato. "Cerca qualcuno?" gli chiese di nuovo il paziente, e Jaime si passò la mano sana sui capelli, leggermente imbarazzato "Veramente, sto cercando lei. Renly Baratheon, giusto?" Il volto dell'uomo cambiò, facendosi d'un tratto leggermente sospettoso "Ci conosciamo?" Jaime gli sorrise "No, ma abbiamo un'amicizia in comune. Sono Jaime Lannister."
 
 
 
Renly rimase basito per un attimo, prima che un lampo di comprensione gli attraversasse gli occhi "Quella ragazza mi farà impazzire... Ha trovato il modo di sorvegliarmi anche a distanza." Jaime sorrise avvicinandosi al letto lentamente "Veramente non mi ha detto lei di venire qui... E' stata una cosa spontanea. Possiamo darci del tu?" Renly annuì "Lei tiene molto a te, e so che le dispiace non poter essere qui. Per quello ho pensato di passare ogni tanto a trovarti, per aggiornarla, se non ti dà fastidio." Renly sorrise guardandolo con attenzione "Ne ha trovato uno di davvero buono la vecchia Tarth." Jaime esibì il suo miglior sorriso accattivante "Devo dire che è una fanciulla fortunata." Renly per poco non si soffocò dalle risate "Tu non la chiami davvero fanciulla, vero?" Jaime rise con lui "Lo faccio a mio rischio e pericolo." Renly gli indicò una sedia e lui si accomodò accanto al letto "Volendo essere completamente sinceri ho anche un'altra ragione per venire qui..." Renly inarcò il sopracciglio, curioso "La situazione che abbiamo io e Brienne è... diciamo particolare. Io volevo chiederti se per te non era un problema, parlare un po' di lei ogni tanto... Non posso farlo con nessun altro, e le lettere... ogni volta sembra che il tempo si dilati al'infinito mentre aspetto."
 
 
 
Renly gli sorrise "Non mi dispiace per niente. Qui è una noia mortale." "E poi... Be ho pensato che ti avrebbe fatto piacere parlare con qualcuno che ti potesse capire in un certo senso." Renly corrugò la fronte e lo guardò confuso, e solo in quel momento Jaime si rese conto che non si era accorto della mano mancante; alzò il moncherino vicino al suo volto con un sorriso triste e gli occhi di Renly si dilatarono solo leggermente "Non mi ero reso conto... Mi dispiace." Jaime alzò le spalle "E' stato tanto tempo fa. Volevo solo dirti che so come ci si sente, e so cosa vuol dire avere intorno una miriade di gente che ti guarda compatendoti, dicendoti che capiscono, quando in realtà non hanno idea di ciò che si significa perdere una parte di se stessi. Se vuoi parlarne, io ci sono." Renly rimase in silenzio per un momento, evitando il suo sguardo, e Jaime sperò con tutto il cuore di non aver detto qualcosa di sbagliato; Renly gli era stato subito simpatico, cose che non gli capitava spesso con degli estranei. "Ti ringrazio. Davvero." Jaime annuì e gli sorrise e vide le spalle di Renly rilassarsi leggermente sul cuscino.
 
 
 
"Lo sapevi che è stata la tua fanciulla a salvarmi la vita?" Jaime lo guardò stupito "No, non me l'ha detto." Renly scosse la testa "Sempre modesta Brienne. Non ho mai conosciuto una persona così dedita al dovere come quella ragazza. Quando lo vista qui accanto a me prima che partisse... Ho capito quanto deve esserle costato ripartire questa volta, lasciando così tanto indietro. Ma nemmeno per un momento ho dubitato delle sue intenzioni. Suo padre era un uomo d'onore e lei è identica; questo è il suo più grande pregio, ma è anche la sua maledizione..." Un brivido freddo si impadronì di Jaime, ma fu solo un attimo, poi Renly tornò a sorridergli e il cupo presentimento passò veloce com'era venuto.
"Prima di perderci in altro, c'è un favore che vorrei chiederti." Renly lo guardò con curiosità che si trasformò in un sorriso quando capì cosa Jaime aveva in mente.
 
 
 
 
In tutti i suoi lunghi mesi di servizio mai Brienne aveva trovato più difficile soffocare le lacrime come in quel momento. Respirò profondamente, cercando di pensare alla gioia che provava in quel momento, mista alla terribile malinconia che da giorni dimorava nel suo animo. Tra le mani stringeva la piccola, fragile foto che Jaime le aveva mandato nella sua ultima lettera, che lo ritraeva sorridente e bello come lo ricordava, accanto ad un altrettanto allegro Renly. Era splendido e allo stesso tempo terribile vedere due delle persone che più amava al mondo insieme, ma così lontane da lei. Il pensiero che Jaime di sua spontanea volontà fosse andato da Renly, per parlargli, per consolarlo, per fare quello che tanto avrebbe voluto fare lei, ovvero non lasciarlo solo, le scaldava il cuore in un modo che non avrebbe mai creduto possibile. Appoggiò la foto sul comodino, appuntandosi mentalmente di farla vedere a Loras non appena fosse tornato, e rilesse le lettere che teneva in grembo, oggetti inanimati che le parlavano con la voce a lei tanto care degli uomini che le avevano scritte.
 
 
27 Ottobre 2002
 
Cara fanciulla,
 
da quando non ci sei tu le giornate scorrono lente e monotone, mi ritrovo a giocare con Onore più spesso di quanto sarebbe conveniente per un uomo della mia età... Così ho pensato, perché non andare a trovare il tuo amico in ospedale? Devo dire che Renly mi è stato subito simpatico, si vede che è un brav’uomo, e mi dispiace davvero molto per la sua gamba. C'è da dire comunque che la sta prendendo molto meglio di come la presi io a suo tempo... anche se a onor del vero non ci vuole tanto per farlo. Gli ho chiesto di scriverti qualcosa, da qui la lettera che trovi in allegato, ho pensato che potesse farti piacere leggere qualcosa in una calligrafia che non fosse uno scarabocchio completo, e lui ha accettato di buon grado. Probabilmente ti ha scritto un papiro su quanto io sia una persona dall'aspetto poco raccomandabile (non ho letto la lettera, non mi sembrava carino... okay, potrei aver sbirciato le prime parole, ma poi il senso dell'onore ha prevalso, visto come sto migliorando? Il gatto è fiero di me.) Penso che tornerò ancora a fargli visita, lui sembra aver apprezzato la compagnia di qualcuno che non fosse l'infermiera, e abbiamo parlato di andare insieme ad un incontro di quelli organizzati dall'ospedale per le persone senza gamba o cose simili (se è solo per persone senza gambe sono anche capaci di lasciarmi fuori, devo stare attento), non che a me piacciano, ma a lui potrebbe essere utile.
Comunque, mi sembri adornata di una vena poetica che non ti ho mai sentito addosso mia cara fanciulla, se continui così manderò le tue lettere ad un concorso di poesia!
Se tu non sei brava in queste cose, non posso immaginare a che livello mi trovo io... Sottoterra oserei dire. Ti basti sapere che il primo e più importante motivo che mi ha convinto ad andare da Renly era la speranza di poter parlare di te, perché altrimenti l'idea di tutti questi mesi in attesa diventa quasi insostenibile. Tutta la famiglia Lannister (o almeno, la parte simpatica) ti saluta di cuore, e spera che tu stia bene.
Mi manchi Brienne, vorrei che tu fossi qui con me.
 
Jaime
 
 
Brienne accarezzò la carta con dolcezza, fissando lo sguardo sull'ultima riga, quasi indecifrabile tanto la scrittura di Jaime si era fatta fitta e veloce. Notò che l'inchiostro della penna era leggermente diverso da quello del resto della lettera, come se si fosse deciso a scrivere quell'ultimo pensiero di fretta, giusto prima di spedirla, in modo da non potersi pentire di averlo fatto. Lei e Jaime erano così simili per tanti aspetti che la cosa quasi la sorprendeva, e allo stesso tempo la faceva sorridere. Guardò di nuovo la foto, notando come si era lasciato crescere la barba dal loro ultimo incontro, facendolo sembrare più maturo di prima; forse entrambi stavano crescendo, molto di più ora che le loro strade si erano incrociate rispetto a prima.
 
 
27 Ottobre 2002
 
Cara Brienne,
 
Non ti ho mai scritto una lettera, non ne ho mai avuto bisogno, visto che da quando ti conosco siamo sempre stati vicini. Mi sembra così strano pensarvi laggiù da soli, senza di me. Non perché non credo che voi possiate farcela da soli, conosco sia te che Loras troppo bene per dubitare di voi, ma perché non sono sicuro di farcela io senza di voi. La mia vita è sempre stata quella del militare, fin da quando ero un ragazzo. Ora che mi trovo costretto a letto, a guardare il mondo fuggire via da una finestra, dopo aver abbandonato tutte le metodiche abitudini che avevo accumulato negli anni, mi sento perso. Non so se ho ancora uno scopo. Per ora mi sto concentrando nella riabilitazione, nell'adattarmi al meglio alla protesi che lentamente mi stanno costruendo su misura, ma... il pensiero del dopo mi spaventa, come mai prima. Era più facile affrontare il fuoco nemico che un futuro incerto. La visita di Jaime mi ha fatto però molto piacere, è una bravo ragazzo, si vede. E tiene molto a te, questo è certo; gli brillano gli occhi ogni volta che nomino il tuo nome, eppure è stato anche molto disponibile nei miei confronti, ed è stato bello parlare con qualcuno che sa cosa vuol dire... tutta questa situazione.
Vorrei poterti scrivere che sto meglio, che il dolore è passato, ma ogni volta che guardo il nulla che una volta era la mia gamba mi si stringe il cuore... Forse con il tempo passerà; Jaime mi ha detto che ad un certo punto smetti di rimpiangere ciò che hai perso e cominci ad apprezzare quello che hai guadagnato, e che riesci a tenerti stretto; non l'ha detto, ma penso parlasse di te.
Ho sentito dire che sono stato sostituito temporaneamente dal caporale Seaworth, e sono sicuro che farà un buon lavoro, è un uomo ligio al dovere e dalla mente pronta, di sicuro tu e Loras vi troverete bene con lui. Salutami tutti lì, e dì loro che il mio pensiero và a voi ogni giorno. Stai attenta Brienne.
 
Renly
 
 
Brienne appoggiò entrambe le lettere sul materasso accanto a lei, ammirando nuovamente le calligrafie così diverse di due uomini così diversi tra loro, eppure così vicini, tra loro e a lei. Si augurò con tutto il cuore che Jaime riuscisse ad aiutare Renly, e fu grata come non mai di averlo conosciuto, di averlo al suo fianco.
Aveva appena preso in mano la carta per rispondere ad entrambi quando Loras le passò accanto correndo per prendere il suo zaino dalla branda "Muoviti Tarth, il caporale ci ha mandati in prima linea. Ci sono degli scontri a sud-ovest della città, dobbiamo andare." Brienne si alzò in un lampo, sempre pronta all'azione in ogni caso, posando le lettere accanto alle altre, in attesa della risposta che avrebbe scritto più tardi, se non il giorno dopo. Raccolse lo zaino e fece un passo verso l'esterno, poi tornò indietro e raccolse la foto di Jaime e Renly; a Loras avrebbe fatto piacere vederla prima di scendere in campo.
 
 
 
Fuori dalla loro tenda tutti erano in movimento frenetico, e a Brienne fu subito chiaro il perché; in lontananza si vedeva il fumo delle case bruciate, e il suo cuore di fece di ghiaccio; pregò per un attimo che non ci fossero ancora civili in quella città dimenticata da Dio. Un grosso elicottero verde dall'aspetto minaccioso li aspettava più avanti, muovendo la sabbia in grandi onde attorno a sé con il movimento ritmico delle pale. Brienne camminò accanto a Loras fino all'elicottero, tenendosi il casco ben saldo sulla testa. Un ragazzo che ricordava di aver visto di sfuggita più di una volta sorrise ad entrambi "C'è solo un posto ancora, gli altri dovranno aspettare il prossimo." Loras la guardò alzando un sopracciglio "Prima le signore..." Brienne lo colpì alla spalla e salì con decisione sull'elicottero, non c'era tempo da perdere. Il fucile che portava in mano non le era mai sembrato così leggero mentre con metodica ormai automatica si allacciava le cinture e salutava Loras con un cenno mentre l'elicottero si alzava in volo.
 
 
 
Avrebbe dovuto essere tesa, preoccupata, e in parte lo era, ma allo stesso tempo sentiva una calma quasi glaciale addosso. Guardò fuori e vide che le grandi dune di sabbia si illuminavano di mille colori nel tramonto; non si era accorta che la giornata stava quasi per concludersi. Si meravigliò di quanto potesse essere bello quel panorama, nonostante sentisse chiaramente in lontananza gli spari. Avrebbe dovuto scrivere anche quello a Jaime nella sua prossima lettera, la struggente bellezza di quel paese divorato dalla guerra e dall'odio. Solo in quel momento si ricordò che non aveva mostrato la foto a Loras, e si diede della stupida.
Poi l'elicottero cominciò a precipitare.
 
 
 
 
 
 
Note: Eccoci di nuovo qui, non sono morta XD E’ stato un periodo terribilmente frenetico e purtroppo ho dovuto accantonare la scrittura, almeno fino a queste brevi vacanze!
Spendo qualche parola per parlare di Renly, perché da genio quale sono non mi sono resa conto che ho inserito sia lui che Robert nella storia, anche se ovviamente non sono imparentati (altrimenti lui e Jaime si conoscerebbero di sicuro) ma il bello degli AU è questo, no XD? Quindi Robert e Renly non sono fratelli, non in questo caso, scusatemi per il grossolano errore! Non so ancora se inserire Stannis, si vedrà.
Spero di non avervi sconvolto troppo con il finale, e di riuscire ad essere più veloce dell’ultima volta (come direbbe Jaime, non ci vuole tanto fanciulla) un saluto a tutti e grazie di continuare a seguire la storia e a recensire!
  
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