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Autore: dreamey    13/04/2015    7 recensioni
Quando la vita sembra prendersi gioco di te; quando sai perfettamente quanto sia importante quel minuto; quando ti rendi conto che ti accade proprio quello che non avresti mai creduto possibile; quando la persona che non avresti mai assolutamente pensato, diventa l'amore della tua vita.
Quando un litigio tra perfette estranee per un taxi,si trasforma in un'inaspettata storia d'amore.
E' quando accade tutto questo, che scopri che la vita ti ha regalato i momenti più preziosi della tua esistenza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Giunta al capitolo finale della storia, voglio ringraziare sinceramente chi l'ha seguita fino alla fine.
Grazie per aver letto.
Grazie per aver lasciato un commento facendomi sapere ciò che ne avete pensato.
 
 
Capitolo 18

- Ehi Callie, per quel consulto che dicevi..-
Si era avvicinata alla sua amica prendendo posto accanto a lei al tavolo della sala mensa, la guardò ancora una volta prima di riprendere a parlare, notando l'attenzione del chirurgo ortopedico su qualcos'altro, o meglio, qualcun'altro.
- Ehm Torres, pronto?! Parlo con te.-
- Cosa? Che dicevi?- Rispose alla rossa non staccando gli occhi dalla donna dall'altra parte della sala.
- Lo sapresti se mi avessi ascoltata invece che avere lo sguardo e la mente persi in tua moglie.-
La guardò con finta espressione infastidita prima di sorriderle maliziosa.
Callie si girò finalmente a guardarla.
- E' che lei è così.. bella. Insomma guardala. E' stupenda. Ed è mia moglie.-
Sorrise con aria sognante. Era davvero, davvero innamorata di Arizona.
- Ehm.. si.. ok. Ora possiamo tornare a quel consulto o devo stare qui anch'io a contemplare tua moglie, rischiando di innamorarmi di lei?-
La mora la guardò perplessa prima di darle scherzosamente un colpo sul braccio.
- Scordatelo. Lei è mia.-
Intanto era tornata a guardare nella direzione di sua moglie.
 
***
 
- Ti rendi conto che la stai fissando da tipo mezz'ora, vero?-
Teddy aveva appena addentato un pezzo del suo panino e con la bocca ancora quasi mezza piena, si era rivolta all'amica seduta accanto a lei. Arizona era seduta li, in sala mensa, col suo piatto di lasagna ancora rimasto intatto. La sua attenzione era letteralmente rapita da qualcos'altro.
Callie era vicino al bancone a parlare con una collega di un caso che avevano in comune.
Non staccando gli occhi dalla donna che da minuti interminabili stava fissando, rispose all'amica.
- Ho intenzione di chiederle di sposarmi.-
- Cosa? Arizona, stai parlando seriamente? Tu non ci credi nel matrimonio. E stai con lei da pochi mesi.. insomma mi sembra un pò azzardato e..-
- E non voglio aspettare più, Teddy. Ci siamo rincorse per così tanto tempo che ora voglio solo che lei sia solamente mia. Voglio che lei mi appartenga realmente. Voglio essere sua moglie. La donna con la quale lei condividerà il resto della sua vita, voglio essere io.-
- Hai ancora paura di perderla?-
- Non voglio che lei mi sfugga ancora.-
- Sei tu quella che fugge , Arizona.-
Non era per mandarla fuori strada o dissuaderla o farle cambiare idea, Teddy, che era la sua migliore amica da anni, voleva solo farla ragionare e rendersi conto lei stessa se la donna bionda seduta accanto a lei, si rendesse conto di quello che stava per fare.
Non le sembrava più la sua vecchia amica. Arizona era cambiata. In meglio. Incredibilmente grazie a Callie.
- E allora non voglio fuggire più.-
La guardò con aria risoluta prima di addentare finalmente la sua lasagna.
 
- Ehi.-
- Ehi.-
Guardò la donna che le era sopraggiunta alle spalle, con un ampio sorriso.
Rimase qualche istante a guardarla ammirata.  E come sempre,  trovò Arizona meravigliosa.
Aveva già tolto il camice e indossava quel vestito che la fasciava perfettamente. Era semplice, ma lei lo aveva sempre adorato tutte le volte che glielo aveva visto addosso.
Non che col camice non le piacesse. Anzi, la trovava perfetta ugualmente, con quella spilla a forma di orsacchiotto e quando la vedeva sfrecciare su quelle scarpe con le rotelle.
Solo che prima non le apparteneva. Fingeva di odiarla.
Ora, ora Arizona era finalmente sua.
- Finito? Le altre sono già andate da Joe.-
Era passata dal reparto di ortopedia, appena finito il turno.
- Si, finisco di compilare la cartella e sono subito tua.-
Rivolse al chirurgo pediatrico uno dei suoi sorrisi più maliziosi.
- Adesso dovremo stare con le altre, ma stasera, quando torniamo a casa, sarai mia.-
Le aveva risposto altrettanto maliziosamente, rubandole un bacio a fior di labbra.
E Callie non vide l'ora che arrivasse la fine della serata.
Erano riuniti al loro solito tavolo, c'erano anche Mark e Derek quella sera.
La serata trascorse piacevolmente ma un episodio adombrò l'umore di Arizona.
- Per l'ennesima volta Arizona, abbiamo solo ballato insieme, tutto qui. E tu eri li, potevi vederci.-
- Oh, e infatti ho visto come ti stringeva a lui, come ti afferrava i fianchi e..-
-Ed è cos' che si balla, Arizona. Andiamo, Mark è solo un amico.-
Erano tornate a casa e Arizona aveva chiuso più energicamente di quanto fosse necessario, la porta di casa sua.
Callie aveva assistito al suo mutismo per tutto il viaggio di ritorno in macchina. Non le disse niente, ma appena varcata la soglia, vedendo il nervosismo non più contenuto del chirurgo pediatrico, si decise a parlare.
- Lui ci prova con tutte, Callie. Anche con te.-
- Tu sei gelosa Arizona. Sei gelosa di Mark. Ma te lo ripeto ancora, per me è solo un amico.-
- E' che.. che.. io ho paura..-
Aveva iniziato ad abbassare il tono di voce.
Intanto aveva posato la borsa sul divano, aveva tolto il giubbino e si era girata a guardare Callie, in piedi a pochi passi da lei.
- Tu hai paura che io non sia abbastanza lesbica.-
Non aveva usato un tono duro. La guardava con dolcezza. Arizona le sembrava così indifesa in quel momento. La faceva impazzire.
Impazzire lei, la sua bellezza, le sue paure e soprattutto la faceva impazzire il fatto che proprio quella meravigliosa donna, avesse scelto lei.
Lei che fino a poco tempo prima era solo un casino. E poi era riapparsa  Arizona nella sua vita e piano piano aveva cominciato ad aggiustare tutto.
E allora le si avvicinò porgendole la mano.
- Vieni.- le disse dolcemente.
Aveva lasciato uno dei suoi cd nello stereo di Arizona. Le piaceva ascoltare musica e l'ascoltava spesso.
Si avvicinò al mobiletto, trascinando Arizona con se.
Accese, trovò la traccia che aveva in mente e fece partire la musica.
Strinse a se Arizona che si aggrappò a lei.
Le cantò all'orecchio la canzone che faceva da sottofondo.
Gliela stava dedicando.
Close the door, leave the cold outside
I don't need nothing when I'm by your side
- E' per te, Arizona. Solo per te.-
Le disse tra una strofa e l'altra.
And I'll never let go cause
There's something I know deep inside

You were born to be my baby
And baby, I was made to be your woman


Arizona sorrise. Aveva cambiato l'ultima parola.             
Si muovevano insieme, lentamente.
- Io odio ballare.- glielo sussurrò all'orecchio.
Callie le sorrise stringendola ancora più forte, prima di risponderle.
- Beh, al nostro matrimonio dovrai farlo per forza.-
L'allontanò solo di qualche centimetro per guardarla con aria furba, notando l'espressione confusa della donna che aveva tra le braccia.
La vide aprire più volte la bocca, come per parlare ma alla fine non disse niente.
- Si, Arizona Robbins, ti sto chiedendo di sposarmi.- rispose lei per la bionda. E continuò senza lasciarle spazio per non poter essere interrotta.
- Perchè, Arizona Robbins, io voglio passare il resto della mia vita con te.-
Si fermò solo un attimo, poi riprese a parlare.
- Riformulo, voglio continuare a passare il resto della mia vita a litigare con te.-
Le sorrise ancora. Arizona aveva gli occhi sgranati, era a bocca aperta. La canzone era alle note finali.
- Perchè adoro anche questo di noi. Litighiamo così tanto che è ridicolo. E adoro ancora di più, come poi cerchi di fare la pace. E io ti amo così tanto Arizona. Voglio che tu sia mia moglie.-
Non aveva staccato gli occhi dai suoi, arrivò finalmente alla domanda.
- Quindi.. Vuoi tu sposarmi?-
Callie le aveva appena chiesto di sposarla. Il cuore le batteva così all'impazzata che sembrava volerle uscire dal petto.
Anche la sua Callie , voleva sposarla.
Si destò dallo stato quasi di trance in cui era rimasta e si affrettò a rispondere.
- No.-
Questa volta fu il chirurgo ortopedico a guardarla confusa.
Arizona si mise entrambe le mani sul volto come a coprirsi gli occhi, prima di completare la sua risposta.
- Cioè si. Voglio sposarti Calliope. Ma.. insomma.. no.-
- Si o no?- le chiese con un mezzo sorriso.
La mora era confusa. Ma allo stesso tempo divertita dalla scena alla quale stava assistendo.
Arizona era così buffa in quel momento.
Aveva gesticolato. Molto. Si era coperta gli occhi, infilava una parola dietro l'altra.
- Calliope, certo che voglio sposarti. Ma volevo essere io a chiederlo per prima. Cioè, volevo che fossi tu a rispondere alla domanda che sto pensando di farti da giorni ormai. E se mi fossi decisa prima se...-
Non riuscì a finire la frase, Callie l'aveva azzittita con un bacio.
- Ammetto che per un attimo, mi hai fatta preoccupare, Robbins.-
- Shh, fammi fare le cose come si deve. Mi baci dopo.-
La guardò con un mezzo sorriso, Callie era divertita. Ed emozionata.
La bionda le prese entrambe le mani stringendole nelle sue.
Si schiarì la voce.
- Tu sei un incanto, Calliope Torres. E io sono innamorata di te. Sono ridicolamente innamorata di te. Amo tutto di te. E credo di amarlo da sempre. Amo il modo in cui lavori, la passione che metti in tutto ciò che fai. Amo la tua voce, sensuale e così perfetta quando ogni tanto canti. Anzi, dovresti farlo più spesso.-
Le strizzò l'occhio prima di continuare.
- Amo il fatto di come tu sia riuscita a farmi cambiare idea sull'amore. Tu hai sconfitto il  mio cinismo. Beh, in realtà,le mie difese sono già cominciate a crollare da quando ti ho rivista dopo dieci anni. Cavolo, sei diventata una donna stupenda. Amo il tuo fascino. Quell'aria di mistero che hai intorno. Amo i tuoi occhi. Amo il tuo sorriso. No, io amo il modo in cui mi sorridi.-
Il sorriso di Callie si allargò ancora di più.
- Ecco, proprio come stai facendo ora.-
Poi riprese fiato prima di continuare.
-E io voglio che i tuoi occhi, il tuo sorriso siano la prima cosa che vedrò ogni mattina. Tu mi rendi felice, Calliope Torres.  Io ti voglio mia. Ho bisogno di averti mia a tutti gli effetti. Voglio le fedi. Voglio vederti al dito un anello con su scritto il mio nome. Voglio un impegno.-
La voce le tremava, e poteva vedere le lacrime salire agli occhi della sua Callie.
- Voglio impegnarmi con te per tutta la vita. Quindi, Calliope Torres, vuoi sposarmi?-
Aveva rilasciato un lungo respiro appena finito il suo discorso.
Aspettava la risposta di Callie.
La vide asciugarsi una lacrima, poi udì quella sua voce dolce.
- Arizona-
Aveva cominciato così, pronunciando il nome della donna che amava fino all'inverosimile.
- Tu sei la donna più bella che io abbia mai visto. Da quando ho incontrato i tuoi occhi, ho capito che non mi sarebbe più stato possibile guardare qualcosa di più bello. E il tuo sorriso, beh, il tuo modo di sorridere, con quelle fossette, mi ha penetrato l'anima.-
Arizona voleva trattenere le lacrime che sentiva riempirle gli occhi. Il cuore che non aveva smesso di batterle all'impazzata.
Era  un momento che sapeva di magia.
-  Non so esattamente cosa tu mi abbia fatto. Ma tu sei quella persona che mi ha reso possibile amare, in  un modo così profondo e sconvolgente come mai  avrei creduto possibile si  potesse fare.  Tu sei quella persona che crede nella magia e che la porta sul lavoro. Tu sei quella persona, l'unica persona che io possa essere in grado di amare. Tu sei quella persona che crede che scappare sia più semplice, e lo hai anche fatto, ma sei anche quella persona che poi torna e che pur avendo sempre ammesso di non volere nessun tipo di legame nella sua vita, ora è qui, a tenermi le mani e a dirmi di volersi impegnare per sempre.-
Si fermò solo un attimo, giusto il tempo per sorriderle dolcemente. Prese un lungo respiro e continuò.
Arizona la fissava sorridendo con le fossette ben in vista e gli occhi che le brillavo più del solito.
-E quindi, come posso non sposarti Arizona? Si, ti sposo amore mio.-
 
Era stato tutto molto semplice, come piaceva a loro.
Pochi invitati, i colleghi più stretti e Teddy ed Addison come testimoni.
Avevano fatto le loro promesse, scambiato gli anelli, fatto il primo ballo da sposate.
E Arizona aveva ballato così tanto, stretta alla sua Callie.
 
***
 
- Da quando ci siamo sposate, ci hai preso gusto a ballare, eh?-
Aveva sussurrato quelle parole tra i capelli di sua moglie. Quel profumo l'aveva sempre mandata fuori di testa.
Sentì Arizona poggiarsi leggermente con la fronte sulla sua spalla, prima che le rispondesse. La percepì sorridere appena.
- Ti devo tenere impegnata per tutta la sera, altrimenti mi tocca fare i conti col vederti ballare con qualcun altro. Mark è già all'agguato.-
- Mhh.. non è questo il motivo. Lo so. E poi tu e Mark siete diventati grandi amici da quando vi siete messi a cucinare insieme.-
Sorrise, richiamando alla mente le scene di Arizona e Mark alle prese con i fornelli. Riuscivano a litigare anche per delle stupide ricette.
 
Solo che ora  era tutto completamente diverso, più leggero.
 
Come ogni mese, avevano organizzato la cena fuori tra colleghi. Il bar di Joe, era come sempre la meta prescelta. Col loro solito tavolo, i loro drink, le loro risate e i loro inaspettati balli.
 
- Davvero Calliope.  E' un sacrificio che faccio, per proteggere i miei occhi e il mio cuore. Io odio ballare. Quindi credimi.-
- No. non ti credo. E tu non odi ballare, almeno non più.-
Le sorrise con aria furba. Proseguì, prima che la bionda potesse ribattere come già aveva intuito stava per fare.
- Tu adori ballare.-
La guardò divertita prima di continuare ancora.
- Con tua moglie. Tu vuoi ballare perchè adori tenermi stretta a te.-
Era stata colta in fallo. Ma decise di dissentire comunque. Faceva parte del suo carattere.
Cercò di nascondere quel sorriso che da minuti interminabili era comparso sul suo viso e schiarendosi prima la voce, rispose alla sua  bellissima moglie.
- Ti sbagli, non è questo il motivo.-
Non aveva mollato per niente la presa sul chirurgo ortopedico. Continuava a stringerla a se.
- Ah no? Allora non ti dispiace se torno a sedermi al tav..-
Le ritorse furbamente la mora, cominciando ad allontanarsi da sua moglie. Un sorriso divertito che non riusciva a mascherare.
- Stai ferma qui, tu non vai da nessuna parte.-
 
Le rispose la bionda, avvicinandola a se il più possibile e stringendola quasi con tutte le sue forze.
Poi le sussurrò all'orecchio.
- Non mi scappi più, Calliope.-
Callie inclinò leggermente la testa verso il basso, per appoggiare delicatamente la sua fronte su quella di Arizona.
La canzone finì, rimasero per qualche altro istante così, al centro del bar.
Forse avevano raggiunto la perfezione.
  
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