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Autore: destiel87    15/04/2015    3 recensioni
"All'improvviso Dean sobbalzò e si alzò con un scatto, ancora immerso nel suo incubo si scontrò contro il petto di Cas, e si aggrappò disperatamente a lui, stringendo forte la sua schiena, boccheggiando ad occhi chiusi.
Castiel rimase immobile, sorpreso da quel gesto, ma dentro di sè si sentiva stranamente felice di quel contatto tra di loro, felice che Dean si aggrappasse a lui, sentì istintivamente il desiderio di proteggerlo, così lo strinse a sua volta, passandogli le braccia sotto la schiena."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Quando Dean si svegliò la mattina dopo e aprì gli occhi, la prima cosa che vide furono gli occhi azzurri di Castiel che lo fissavano.
Cas sussultò leggermente quando si accorse che Dean si era svegliato, ma rimase a guardarlo: era insicuro e imbarazzato, ma non abbassò lo sguardo. 
Dean rimase a guardare quegli occhi azzurri come il cielo, e per la prima volta si ritrovò a pensare a quanto fossero belli e magnetici, mentre una vocina dentro di lui gli ripeteva di smetterla.
Il suo trench lo copriva ancora, nascondendo metà del suo viso.
Dean sentì l'odore di Cas su quel trench, e trovò la cosa stranamente rilassante.
Sapeva di dover fare qualcosa, di dover parlare, ma non sapeva cosa dire.
Quando finalmente trovò il coraggio di parlargli gli fece l'unica domanda che riteneva importante in quel momento.
"Che cosa stavi facendo?"
Cas lo guardò a disagio e abbassò lo sguardo, "Ti guardavo dormire."
Passarano alcuni minuti prima che Dean riuscisse a rispondere.
"Perchè?" fu tutto quello che riuscì a dire.
"Perchè... Temevo che avessi altri incubi... E poi..."
"E poi?" lo incalzò Dean.
"No nulla... Lascia perdere." 
"E poi?" La curiosità e la testardaggine gli impedivano di lasciar perdere, sebbene sapesse che sarebbe stato meglio non chiederglielo.
"Sei tenero quando dormi..." bisbigliò.
"Tenero io? ma sei matto?! Non dire più una stronzata simile!" Disse irritato.
"Scusami io... Non volevo offenderti." Si ritrasse Cas.
"Non importa... " Dean sentì di aver esagerato, e per affievolire un po' la tensione aggiunse: "Grazie per il trench."
Cas sorrise, e Dean si ritrovò a sorridere a sua volta, sebbene non sapesse perchè.
"Vado a farmi una doccia adesso." Disse poco dopo, tutti quei sorrisi e quei gesti non erano normali per lui, sentiva che c'era qualcosa di sbagliato in tutto quello che stava succedendo, qualcosa che andava oltre il loro solito rapporto di amicizia, e la cosa lo spaventava, più dei suoi incubi, più dei vampiri.
La giornata trascorse come quella precedente, tra silenzi imbarazzanti, sguardi sfuggevoli, hamburger e interrogatori.
Quando a fine giornata Sam disse che avrebbe passato la serata con una vecchia amica che abitava in città a Dean prese un colpo, lo guardò ansioso e cercò di convicerlo a non andare, ma non ci riuscì.
"Finirai per metterti nei guai con quella ragazza!" Gli disse da buon fratello maggiore, ma quello che voleva realmente dire era: "Mi metterai nei guai con Cas se mi lasci da solo!" Naturalmente non poteva dirlo, e insistere più del dovuto avrebbe sollevato dei sospetti, perciò dovette accettare la scelta di Sam e farsi coraggio. 
Quando arrivarono al motel Dean guardò il letto, poi Cas, e si sentì soffocare.
"Non fa caldo qua dentro?" Disse nervosamente.
"Non saprei, sai che non avverto i cambi di temperatura..."
"Certo... Certo beh io vado a letto, sono davvero stanco! A domani!"
"Buonanotte Dean..." 
Senza neanche guardarlo si tolse la giacca e si buttò nel letto,  affondando la testa nel cuscino.
Si ritrovò immerso nelle tenebre, da solo. 
Intorno a lui era tutto buio, caldo. Non riusciva a respirare e si muoveva con fatica.
Non sapeva dove fosse, non riusciva a vedere niente intorno a sè, ma avvertiva dei movimenti vicino a lui, e delle urla in lontananza.
Si diresse verso le urla, mentre i rumori attorno a lui crescevano di intensità: qualsiasi cosa ci fosse nelle tenebre, lo stava seguendo.
Le urla erano sempre più forti, più strazianti.
Dean corse, e le cose che si muovevano nel buio corsero con lui.
La sensazione di soffocare era insopportabile, era come annegare, Dean correva sperando di trovare l'origine di quella urla, ma le urla erano davanti a lui, dietro di lui, intorno a lui.
Il terreno sotto di lui cedette e lui cadde, cadde in un abisso senza fine, mentre creature alate lo inseguivano e lo mordevano, strappandogli la carne.
Uno, due, tre, e in attimo furuno tutti su di lui: stringendolo, bruciandolo.
Dean era in trappola, non poteva muoversi, nè difendersi, poteva solo urlare, e il suono delle sue urla si unì al coro di disperazione delle altre anime dannate.
Avvolto da quelle creature si preparò a morire, finchè all'orizzonte apparve una luce, sempre più abbagliante, sempre più vicina.
Una figura si muoveva al centro di quella luce, volando con delle enormi ali nere.
Una voce famigliare lo chiamava, ripetendo il suo nome.
La figura alata si avvicinò velocemente, e la sua luce divenne sempre più  accecante, 
così sfolgorante che le creature si tramurano in cenere lasciando cadere Dean nel abisso.
La figura alata volò verso di lui, le sue braccia si sporsero verso il suo corpo per afferrarlo, la luce cominciò ad affievolirsi, e Dean potè riconoscere i suoi occhi azzurri.
Si ritrovò unito a quella luce, circondato dalle sue braccia forti.
"Dean stai tranquillo... Ci sono io con te... Non aver paura."
Una sensazione di pace e di piacere lo avvolse completamente mentre fissava quegli enormi occhi azzurri che lo guardavano dolcemente.
I suoi occhi si fecero sempre più vicini, finchè le sue labbra si appoggiarono delicatamente su quelle di Dean. 
Dean si abbandonò a quel bacio, e insieme alle tenebre la luce spazzò via anche i suoi dubbi e le sue paure.
Aprì gli occhi, e si trovò immerso in quelli di Castiel.
Nell' oscurità della stanza capì di essere tornato alla realtà, ma questa volta non voleva scappare, non era arrabbiato, spaventato o confuso, sentiva ancora il calore di quella luce dentro di sè, si sentiva felice, appagato.
Alzò lievemente la testa fino a toccare le labbra di Castiel, avevano lo stesso sapore di quelle nel suo sogno, ma le sensazioni che aveva provato non erano paragonabili a quelle che stava provando in quel momento, era tutto amplificato: più forte, più bello, più vero.
Castiel ricambiò il bacio, appoggiandosi sul petto di Dean.
"Pensavo stessi facendo un incubo..." Gli sussurrò tra un bacio e l'altro.
"Lo stavo facendo - rispose dolcemente lui - finchè sei arrivato tu e mi hai salvato..."
Sorrise e lo baciò di nuovo, finchè dal buio della notte iniziarono a uscire i primi raggi del sole del mattino...
  
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