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Autore: destiel87    18/04/2015    2 recensioni
Castiel mise una mano sopra la cicatrice sul suo braccio, coprendo perfettamente le impronte delle sue dita.
"Allora piantala di guardarlo e guarda questa! Non ti ho trascinato fuori dall'inferno per vederti arrendere in questo modo. Tu sei un guerriero, perciò combatti! Anche se dovrai combattere contro te stesso... Le battaglie più dure che combattiamo sono quelle contro i nostri istinti e le nostre paure Dean. Non permettere che vincano.
Non permettere che questo marchio ti distrugga, ricordati chi sei."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Dean era seduto sul suo letto e fissava il lungo coltello argentato che teneva tra le mani, con lo sguardo assente premette il dito contro il filo del coltello e guardò scorrere il rigoletto di sangue che colava, poi si passò lentamente la mano sul marchio, sospirando.
Castiel era appoggiato contro il muro della stanza di Dean e lo guardava, aveva lo sguardo pensieroso e preoccupato, le braccia incrociate sul petto, e si mordeva nervosamente il labbro mentre fissava il ragazzo di fronte a sè.
Per terra il borsone da viaggio di Dean, pronto per il nuovo viaggio che lo attendeva, aspettava di essere riempito con le ultime cose.
La tensione si avvertiva nell'aria, entrambi sapevano che sarebbe stata una caccia difficile, non tanto per i demoni che gli attendevano alla fine del viaggio, ma perchè il marchio era sempre più difficile da gestire.
La rabbia di Dean stava diventando un problema serio, non riusciva più a controllarsi come una volta, era diventato come una macchina da guerra che attendeva solo un motivo per dare il via alla sua danza del sangue.
"Come stai Dean?" Chiese Cas, preoccupato per l'amico.
"Alla grande." Rispose lui seccato.
"Dean..."
"Senti stò bene ok?"
"No... Non stai bene, non cercare di mentirmi."
"Che cosa vuoi che ti dica Cas eh? Che sono sull'orlo dell'abisso? Bene, l'ho detto, sei contento adesso?"
"No. Non potrei essere meno contento di così. Non sei obbligato a venire Dean, Sam e io possiamo cavarcela anche da soli.."
"Sai che verrò lo stesso.." 
"Si lo sò... Voglio solo che tu sappia che se non te la senti noi lo capiamo..."
"Quello che sento non ha importanza, è quello che sono che conta."
Cas si sedette accanto a lui e gli mise una mano sulla spalla.
"Tu sei solo Dean, nient'altro."
"No, non più ormai. C'è una parte oscura dentro di me Cas, e io non sò per quanto ancora riuscirò a controllarla."
"C'è una parte oscura in ognuno di noi, anche dentro di me. A volte può essere difficile gestirla, ma le sfide non ti hanno mai spaventato no?"
Dean rise, ma i suoi occhi erano ancora tristi, un velo di inquetudine gli ricopriva.
"Questa volta è diverso, è il marchio, lo sento pulsare dentro di me, sento la sua sete di sangue..."
"Allora non ascoltarlo! Sò che è difficile ma..."
Dean si alzò di scatto "No non lo sai Cas, nè tu nè Sammy! Non potete capire cosa voglia dire avere addosso questa maledizione, vederla ogni singolo giorno sul mio braccio."
Abbassò la testa mentre con una mano premeva sul marchio, come a volerlo coprire.
"Ogni volta che lo vedo sento di non potergli sfuggire... Come se ogni giorno che passa fosse un passo più vicino a me, e quando mi avrà raggiunto... Sarà la fine."
Cas si alzò e si avvicinò a Dean, "No, non accadrà, troveremo un modo per fermare tutto questo vedrai..."
"E se non lo trovassimo? Se non ci fosse un modo?"
"Troviamo sempre un modo, lo troveremo anche stavolta!"
"E che cosa faccio nel frattempo? Tu... Tu non sai cosa voglia dire sentirsi segnati, come se il tuo destino fosse già stato scritto e non ci fosse nessun modo per cambiarlo!"
"Il Dean che conosco non parlerebbe così... Il Dean che conosco lo manderebbe a farsi fottere il suo destino!"
"Il Dean che conoscevi è morto Cas... E questo dannato marchio è sempre sotto i miei occhi a ricordarmelo!"
Castiel era stanco, stanco di sentirlo parlare come se si fosse già arreso, ed era arrabbiato: con se stesso perchè non poteva aiutarlo, e con Dean, perchè non sopportava di vederlo ridotto in quel modo.
Aveva già sentito parlare così molte persone: persone deboli che non ne potevano più della loro vita, e che si erano rassegante al loro destino, ma non lui, non il suo guerriero.
Sentiva di dover fare qualcosa, qualcosa per ricordargli chi fosse e cosa poteva fare.
Si avvicinò a lui senza dire niente e con un impeto gli strappo via la camicia rossa.
"Che diavolo fai Castiel??" Protestò Dean.
Aveva gli occhi sbarrati e l'espressione imbarazzata.
Castiel mise una mano sopra la cicatrice sul suo braccio, coprendo perfettamente le impronte delle sue dita.
"Allora piantala di guardarlo e guarda questa! Non ti ho trascinato fuori dall'inferno per vederti arrendere in questo modo. Tu sei un guerriero, perciò combatti! Anche se dovrai combattere contro te stesso... Le battaglie più dure che combattiamo sono quelle contro i nostri istinti e le nostre paure Dean. Non permettere che vincano.
Non permettere che questo marchio ti distrugga, ricordati chi sei."
"Io non lo sò più chi sono Cas..." sussurrò.
"Tu sei Dean Winchester. Sei un uomo buono e giusto, per questo sei finito all'inferno e per questo mio padre mi ha comandato di salvarti. E se non riesci più a ricordarlo allora te lo ricorderò io, ogni singolo giorno!"
Dean restò qualche minuto a fissarlo, negli occhi di Cas ardeva un fuoco, era sicuro, determinato.
"Grazie Cas... Non sò cosa farei senza di te." disse abbassando la testa docilmente.
Guardandolo Castiel provò una gran tenerezza, sembrava così fragile rispetto al solito Dean.
Lo attirò a sè e lo strinse al suo petto, lasciando scivolare le mani sulla sua schiena nuda.
Dean si lasciò abracciare e appoggiò la testa sulla spalla di Castiel, stringendolo a sua volta. 
"Ehi ragazzi siete... Oh cazzo!"
Sam aprì la porta della stanza del fratello e alla velocità della luce la richiuse.
"Non... Non è come sembra Sammy!!" sentì urlare Dean dall'altra parte.
"No... Certo... Vi... Vi aspetto in macchina!" Disse balbettando appoggiato alla porta.
Dall'altra parte della porta Dean si stava rimettendo velocemente la camicia e guardava storto Cas, che se ne stava in un angolo a testa bassa.
"Grazie tante Cas! Ora non riuscirò più a guardarlo in faccia!" lo sgridò Dean.
"Scusami..." disse giocherellando nervosamente con la cravatta.
Alzò la testa, e quando incrociò gli occhi di Dean un ondata di imbarazzo assilì entrambi, si girarono di scatto e mentre Dean buttava frettolosamente dei vestiti a caso nel borsone Cas si avviò verso la porta.
"Ti aspetto in macchina ok?" 
"Si ok..." Disse senza distogliere lo sguardo dal borsone.
Cas si avviò verso l'uscita, mentre sentiva il viso scaldarsi sempre di più.
Quando finalmente Dean arrivò alla macchina, Sam guardò nervosamente fuori dal finestrino facendo cadere il cellulare, e Cas si nascose dietro il sedile abbassandosi il più possibile.
Sarà un lungo viaggio pensò amaramente Dean davvero un lungo viaggio.
  
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