Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: eppy    19/04/2015    4 recensioni
Quando presente e passato si fondono, le convinzioni vacillano, le barriere si spezzano, desideri mai conosciuti sconvolgono, vecchi sospiri ritornano, e inevitabilmente, cominciano i casini.
Emma è testimone dell'esistenza di un passato che per lui è stato troppo breve e bello, e lo ha lasciato con l'amaro in bocca.
Ethan è semplicemente il ragazzo che è stato capace di farle tremare le ginocchia senza aver mai incrociato i suoi occhi, e che lei, a distanza di anni, ha inserito in una parentesi della sua vita che considera conclusa.
Londra è la meravigliosa città che ospita la vecchia biblioteca che inneschera' i sopracitati casini.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EMMA

Uscii dall'edificio che ospitava la scuola all'una come al solito, telefonai a Ethan per dirgli che avevo un impegno che mi avrebbe tenuta occupata tutto il pomeriggio, e gli dissi che lo aspettavo a casa mia per la cena; tanto sapevo che se pure non lo avessi invitato si sarebbe presentato comunque, e io ne sarei stata felice.

Mi concessi un'insalata non troppo imbottita di schifezze (stavo veramente esagerando in quel periodo, e non ero sicura che facesse bene alla creatura che mi portavo in grembo) e poi salii a bordo di un treno della Bakerloo line, fino a Lambeth.
Dopo circa cinque mesi trascorsi a Londra, ero diventata una specie di genio delle metropolitane: conoscevo praticamente il nome delle fermate di tutte e dodici le linee e pure quelle dove si potevano fare gli scambi...alla faccia di quel primo giorno in cui avevo preso il treno diretto nella direzione sbagliata!
Non sapevo dove fosse ubicato di preciso il 'Number One Bar' , ma per quello mi sarei servita dell'aiuto del navigatore che avevo installato sullo smartphone. Speravo solo che fosse stato indentificato su Google Maps; alla fine lo raggiunsi senza troppe difficoltà, anche se con qualche minuto di ritardo. 
Quando mi resi conto di essere nel posto giusto, mi presi un momento per realizzare che di lì  poco avrei incontrato niente di meno che Derek Sedman, al quale avrei dovuto spiegare diverse cavolate che gli avevo detto per telefono. Ma era stato necessario per guadagnare quell'incontro.

Lo riconobbi subito: indossava una felpona sportiva, decisamente nel suo genere, i pantaloni di tuta e le scarpe da ginnastica; i capelli erano ancora biondi biondi come li avevo visti nelle ultime foto di gruppo. Per osservare gli occhi, fui costretta ad avvicinarmi di più, e quando gli fui di fronte, e riuscii per la prima volta a specchiarmi in quell'azzurro mare che avevo sempre considerato meraviglioso, sentii il battito del cuore accelerare.
Va bene che rispetto alla reazione che avevo avuto quando avevo incontrato Ethan per la prima volta, mi stavo comportando da gran signora, però..accidenti..era pur sempre Derek Sedman, proprio lui, il ragazzo con il quale avevo un appuntamento.
No, non un appuntamento in quel senso. Anzi, il diretto interessato credeva che si trattasse di questioni di linee telefoniche!
" Ciao, tu devi essere Emma" fu lui a sciogliere il ghiaccio, visto che io non ero nel pieno delle mie facoltà intellettive..mi mancava solo Dylan, e poi, potevo dire di essere riuscita a realizzare quello che era il mio sogno più grande e più segreto a sedici anni: incontrarli, tutti e tre, e magari sentirli pure cantare dal vivo.
Se poi fossi pure riuscita ad abbracciarli, e a far innamorare Ethan di me nel giro di quei pochi minuti che un meet&greet ci avrebbe concesso di trascorrere insieme..sarei stata la ragazza più felice sulla faccia del pianeta.Non avevo mai avuto la fortuna di vincere uno di quegli incontri programmati dalle case discografiche, ma a conti fatti, avevo vinto molto ma molto di più.
Il semplice fatto di avere la possibilità di trascorrere del tempo con Ethan, lasciarmi coccolare e mandare in tilt da lui, e dover resistere all'impulso di riempirlo e lasciarmi riempire di baci..Dio, ero innamorata del rapporto che avevamo instaurato.
" Posso darti del tu, vero? Potremmo essere coetanei" il mio interlocutore mi distrasse, concedendosi un sorriso
" Certo! E.." esitai un istante "in realtà siamo quasi coetanei: tu hai tre anni in più di me" precisai, sorridendogli a mia volta come se fosse la cosa più naturale al mondo
" Come fai a saperlo? Tu..tu mi conosci?" aveva fatto la scoperta dell'acqua calda
" Sarebbe difficile da credere il contrario" "..Derek" dissi, ancora un po' scossa dalla consapevolezza di star parlando con lui sul serio..per telefono non era stato lo stesso
" Non so se te lo ricordi, ma hai fatto parte di una band amata dal mondo intero, e anche dalla sottoscritta" confessai
" Lo ricordo persino troppo bene" fu la sua risposta, e da lì capii che anche lui soffriva ancora per la rottura del gruppo
" Senti..mi dovevi parlare delle nuove offerte, no?" sviò immediatamene il discorso, confermando le mie ipotesi, e accomodandosi.
Lo feci anche io, e soltanto dopo aver essermi imposta di assumere una faccia tosta che non mi era mai appertenuta, gli dissi la verità.
" Ecco..riguardo a quello che ti ho detto per telefono...potrei averti raccontato un cumulo di fandonie" buttai lì
Sperai di riuscire a fermarlo prima che tentasse di andarsene o urlarmi contro..anche se in fondo in fondo, sapevo che non avrebbe fatto nulla del genere. Per come avevo imparato a conoscerlo io senza conoscerlo, Derek, era il più moderato, ragionevole, timido, e forse pure ingenuo.

Per intenderci: non mi sarei mai aspettata continue e snervanti provocazioni da parte sua, nè che avrebbe potuto perdere il controllo così facilmente,come era successo a Ethan e a me,mentre ci baciavamo a casa mia.
L'immagine di me stessa sbattuta contro un muro, con lui appicicato addosso e intento a baciarmi il collo e la bocca in modo veramente poco pudico e casto..non potevo farci niente, veniva fuori spesso, anche nelle situazioni più inopportune.
Dylan invece, il terzo membro degli 'Uk Hearts', era sempre stato quello introverso, misterioso, tenebroso. Erano profondamente diversi l'uno dall'altro, ma forse era proprio per quel motivo che insieme erano riusciti a produrre scintille. Anche le loro voci li rispecchiavano, e perciò erano così armonicamente perfette: roca, sensuale, graffiata, in grado di scuoterti pure l'anima, quella di Ethan, esattamente come  lui; dolce, squillante, divertito e soave il timbro di Derek; e infine, profondo, duro, aspro quello di Dylan.
" Mi hai raccontato delle bugie? Tipo?" domandò con un sopracciglio alzato, riportandomi bruscamente alla realtà
"Tipo che non ho nulla a che fare con la Telenò" confessai senza peli sulla lingua
" Lo sapevo!" mi puntò un dito contro
"Ma quanto posso essere idiota da uno a cento..quanto?  Non imparo mai..mi fido sempre di tutto e di tutti e poi mi ritrovo in situazioni del genere!
 Mi pareva troppo strano, che fosse necassario addirittura un incontro per parlare di banali tariffe telefoniche..

Ha ragione, ha ragione mia madre, quando mi dice che mi farei fregare pure da un bambino..ma quando impererò?!" sbuffò sonoramente, e di tutta risposta, io scoppiai a ridergli in faccia. Non era arrabbiato con me, semplicemente..aveva voglia di prendersi a schiaffi da solo per esserci cascato, ed  era tenerissimo, e sì, anche parecchio divertente.
" E adesso che ti prende?" domandò un tantino contrariato, quando mi sentì ridere.
" Stavo solo pensando che anche tu, come Ethan, sei esattamente come immaginavo che fossi" lo dissi senza pensarci.
Non c'erano dubbi: era proprio lo stesso Derek Sedman che quando veniva in Italia per i concerti, storpiava quei 'grazie' in un modo assurdo, e dolce.

Stesso aspetto, stesso sorriso, stesso modo di vestire, stessa personalità; Derek non era cambiato di una virgola, e mi piaceva che fosse così.
" Perchè mi hai cercato?" domandò, e prima che potessi rispondere "apetta un attimo..hai appena detto 'Ethan'..che-che sta succedendo?" si allarmò 
" Si" dissi semplicemente "ho detto proprio Ethan" aggiunsi, ormai non stavo più ridendo..ormai mi ero messa in ballo
" Conosci Harrow?" pareva quasi incredulo
" Non dirmi che ci è cascato anche lui in questa cosa delle linee telefoniche!...Lui, lui non è il tipo che si fa abbindolare così" 
Non c'era dubbio che  fossero stati molto legati, ne ebbi la conferma dal tono in cui lo disse..lo conosceva troppo bene, e mi accorsi che aveva intuito i miei pensieri, quando aggiunse "o almeno, prima non si sarebbe mai fatto abbindolare così"
" In realtà tra di noi è andata in  modo diverso: l'ho trovato quando pensavo di aver smesso di cercarlo" mi strinsi nelle spalle
" Cercarlo..trovarlo...ma cosa sei..una stalker allora?" la cosa assurda era che lui pareva divertito dalla situazione, invece che essere arrabbiato per le bugie che gli avevo raccontato
" No!" mi affrettai a chiarire "ho incontrato Ethan per caso, in una biblioteca, e da allora non ci siamo mai più persi di vista" spiegai
" Adesso siamo amici, e tengo tantissimo a lui" dissi tutto d'un fiato, non riuscendo a impedirmi di sorridere
" E perchè.. insomma..che intenzioni hai? Perchè volevi parlare con me?" era un tantino confuso, e ne aveva tutte le ragioni
" Perchè conosco Ethan, e perciò so anche che ha sofferto in modo indecente quando la band si è sciolta. E ne soffre ancora, anche se non gli piace affatto parlarne; e mi ha confessato di aver perdonato Dylan perchè...beh, te lo spiego in un altro momento il perchè, ma sono certa che muoia dalla voglia di riabbracciarvi, tutti e due" spiegai
" E allora? Che ci posso fare io?" stava tentando di restare sulla difensiva con tutte le sue forze, lo vedevo, e forse lo faceva per dimostrare a se stesso di non essere così sensibile come effettivamente era
" Tu non vorresti riabbracciare lui e Dylan? Non pensi che non possa finire come è finita?" lo incalzai, e Derek restò zitto.
" Te l'ha detto lui di venire a cercarmi? Se vuole tanto vedermi, perchè non lo ha fatto personalmente?" beh, domanda lecita
" Perchè Ethan è all'oscuro di tutto..anzi, per recuperare il tuo numero dal suo cellulare ho dovuto aspettare che si facessero le quattro del mattino e lui decidesse di immortalarci mentre eravamo tutti e due stanchi morti dopo aver trascorso l'intera nottata a studiare in bibioteca"
" Ti vorrei chiedere che ci facevate in una biblioteca di notte, insieme..ma non sono sicuro di volerlo sapere. Ethan è sempre stato piuttosto..originale con i suoi appuntamenti" si lasciò scappare un sorriso 
" Ma se ti ho appena detto che eravamo lì per studiare" protestai, e lui non se ne curò.
" Quindi stai organizzando tutto da sola" riflettè "perchè lo fai?" quella era stata la domanda più spontanea  al mondo.
Per lui. Lo facevo per lui, perchè desideravo ardentemente essere io a renderlo felice per una volta. Lui con me lo faceva praticamente tutti i giorni, probabilmente senza nemmeno accorgersene, e non mi aveva mai permesso di sentirmi sola, nemmeno per un misero istante. C'era sempre stato, soprattutto da quando avevo scoperto di essere incinta, e io volevo fare qualcosa per lui. Qualcosa di bello e grande, che lo avrebbe fatto sorridere, anzi, piangere dalla felicità.
Tuttavia impiegai un po' troppo tempo per raccogliere i miei pensieri, e Derek mi anticipò.
" Che domanda stupida!Fai tutto questo perchè lo ami" lo disse come se fosse stata la cosa più ovvia di tutte.
E io avvampai. Sentii le mie guance andare a fuoco, e un formicolio alle mani, e il battito troppo forte.
Nessuno me lo aveva sbattuto in faccia così. Nessuno lo aveva fatto, dopo che mi ero autoconvinta di averlo dimenticato.
Non ero talmente stupida da non aver capito di non esserci riuscita, ma dirmi che lo amavo, che lo amavo davvero,sul serio, con tutta me stessa, con tutta la mia anima...no, non poteva farlo. Anche perchè iniziavo a temere che fosse vero.
"No..ma che dici? Io..noi..te l'ho detto...siamo amici" provai a ribattere
" E non sei innamorata persa di lui?" sembrava che adesso si divertisse a prendermi in giro
" No" deglutii "e lui di te?" continuò "nemmeno" decretai
" Sarà..ma io non resterei a 'studiare' con qualcuno fino alle quattro del mattino in una squallida biblioteca, se questo qualcuno non fosse per me una persona speciale" ..non faceva una piega, lo sapevo, ma volevo negare.
Proprio in quel momento sentii il cellulare vibrare in tasca, e istintivamente lo tirai fuori, se non altro per far finta di essere occupata con qualcosa e non essere costretta a rispondere a Derek Sedman, che mi stava mettendo seriamente in diffioltà..nonostante fosse sempre stato il più ingenuo del gruppo.
' Ti conviene sbrigarti a fare quello che devi fare, e venire qui' ...era lui che mi minacciava con le faccine di whatsapp
' Dovrei studiare, e potrà sembrarti assurdo, ma senza di te che mi fai compagnia e mi stai addosso, non ci riesco' un secondo messaggio.
Avevo imparato a conoscerlo abbastanza bene da intuire che quello 'stare addosso' non voleva significare soltanto che controllavo se studiasse o meno...certe volte mi pareva un perverito, e che un fulmine mi colpisca se non dico la verità, ma io lo adoravo anche quando faceva allusioni sconce. Sentivo i brividi lungo la schiena, e non di certo per colpa del freddo. E poi io stavo al gioco, mi piaceva da matti.
' E se mi dai buca anche oggi pomeriggio, sappi che stasera ne pagherai le conseguenze...' ecco, appunto.
Lasciava le frasi insospese, quando tutti e due sapevamo le parole mancanti, così come lasciavamo il nostro meraviglioso rapporto insospeso, pur sapendo benissimo come poterlo riempire.
" E' lui?" Derek spezzò bruscamente il filo dei miei pensieri, ma non riuscii a prendermela, aveva il suo sorriso era troppo dolce. Annuii soltanto.
" Bene...allora mi aspetto di ricevere a breve l'invito del vostro matrimonio" ..era pazzo
" Allora ...ci verresti al nostro matrimonio" constatai, pensando di cogliere la palla al balzo per riportare il discorso sulla loro amicizia interrotta
" E tu lo sposeresti?" Errore. Avevo decisamente sbagliato tattica.
" Lascia perdere me adesso...dimmi soltanto se sei disposto a incontrare i tuoi vecchi amici" tentai di venirne a capo
" E' passato troppo tempo" tagliò corto lui
" Ti ho chiesto se avresti voglia di incontrarli..devi rispondere solo a questo, e per favore, fallo sinceramente" lo pregai
" Si, sarebbe bello sapere come se la stanno cavando...ma non sono sicuro che possa tornare tutto come prima, ok?
 E' ovvio che abbia sentito la loro mancanza in modo allucinante da quando abbiamo litigato, ma l'ultima volta che ci siamo visti, le ultime parole e gli ultimi sguardi che ci siamo rivolti nel backstage di quel palco..sono stati terribili" ricordò, incupendosi
" E vuoi davvero che resti quello l'ultimo ricordo di voi tre insieme?" domandai a quel punto
" No...certo che no. Non immagini quanto mi piacerebbe credere che le cose siano andate in modo diverso...forse prima o poi il gruppo si sarebbe sfaldato comunque,  e a quest'ora ognuno di noi condurrebbe la propria vita, ma sarebbe stato meglio salutarci diversamente..o anche vederci, sentirici ogni tanto. Però ho un ricordo talmente brutto dell'ultima serata trascorsa insieme, che mi riesce difficile pensare a una riappacificazione"
" Non avete nulla da perdere se ci provate"
Derek restò in silenzio per qualche minuto, e io lo lasciai riflettere con calma.
 "Hai ragione" disse dopo un po', e sorridemmo entrambi.
" Perfetto, allora chiama Dylan...quell'idiota del tuo amico doveva essere così arrabbiato con lui da aver cancellato il numero. Per fortuna che ora ha cambiato idea" dissi, divertita e sollevata contemporaneamente, riferendomi ovviamente a Ethan.
" Adesso vuoi troppo..sei tu che stai organizzando tutto..quindi, tieni" mi passò il cellulare "qua dovrebbe esserci ancora il suo numero" aggiunse l'attimo successivo.
L'afferrai e mi misi a spulciare la rubrica di Derek Sedman..incredibile! La storia della mia vita aveva davvero dell'incredibile.
" Non ci posso credere che ti sto permettendo di fare una cosa simile!" esclamò subito dopo
" Cosa? Curiosare sul tuo cellulare?" 
" No..beh, anche quello in realtà, visto che non ti conosco e potresti essere riuscita a farmela un'altra volta" riflettè
" Ti fidi?" domandai a quel punto, sorridendo come una scema, perchè effettivamente, era tutto assurdo!
" Mi fido dei tuoi occhi" disse 
" Cioè?"
" Brillano di luce propria quando parli di lui...puoi volere solo il suo bene" mi spiegò, lasciandomi a bocca aperta
" Posso chiederti perchè Ethan ha cambiato idea riguardo Dylan?" domandò subito dopo, cambiando repentinamente discorso.
A quel punto mi alzai in piedi e mi posizionai di profilo davanti a lui...tanto se le cose fossero andate come speravo andassero, lo avrebbe scoperto comunque.
Il mio era ancora un pancino, e non un pancione vero e proprio, però cominciava ad essere evidente, soprattutto di  profilo.
L'espressione che si dipinse sul suo viso fu impagabile.
" Per questo" sussurrai, e lui sbiancò. Mi resi conto che aveva travisato tutto "non farti strane idee...il padre del bambino mi ha piantato in asso, e quando ho fatto la prima ecografia c'era Ethan con me, e si è emozionato nel vedere le diapositive in bianco e nero di quel microbo con un cuore che batteva già. Ha capito il motivo per il quale Dylan vi ha aveva detto di non essere disposto a perdersi tutto quello, e l'ha perdonato."
" A che mese sei?" domandò chiaramente intenerito "quasi al quarto" risposi con un sorriso. Cominciava addirittura a piacermi l'idea di essere incinta, nonostante avessi una paura folle di quello che sarebbe accaduto.
Finalmente trovai il numero di Dylan, e senza attendere oltre, lo digitai sul mio cellulare e feci pressione sul tasto di avvio chiamata.
" Un consiglio: non dirgli stronzate, tipo, che so, che lo chiami per conto di una compagnia telefonica..non tutti se le bevono come me" disse ridendo, sinceramente divertito, e io seguii il suo consiglio. Adoravo Derek, e mi sarebbe piaciuto se fossimo diventati amici.


ETHAN

Mi ero cacciato nel guaio più grande e più bello al mondo. Non glielo avevo mai detto a parole, ma cercavo di farglielo capire ogni giorno in tutti i modi possibili, che l'amavo, l'amavo talmente tanto che avrei fatto di tutto per proteggerla e renderla felice. 
Nessuno era riuscito a sconvolgermi l'esistenza come aveva fatto lei. Sì, perchè Emma me l'aveva davvero cambiata la vita: lei mi aveva scosso dal mio pericoloso stato di apatia, lei mi aveva fatto venir voglia di rendermi utile al mondo, lei mi aveva fatto desiderare di non essere un fallito, lei era riuscita a riaprire le ferite del mio passato senza farle sanguinare ancora, lei mi aveva praticamente costretto a tornare a vivere una vita normale uscendo da quella biblioteca, lei mi aveva incosapevolmente spinto a mettermi a studiare per realizzarmi nel futuro, e lei era diventata il mio tutto.
Lei mi mandava in tilt ogni minuto, lei mi faceva pensare e immaginare cose asssurdamente belle e proibite, lei aveva risvegliato in me la voglia di fare l'amore con gli sguardi, con le risate e i sorrisi, ancora prima di farlo con il corpo, e sempre lei, mi faceva battere forte il cuore, ubriacandomi di qualcosa di talmente infinito e coinvolgente, da farmi perdere ogni freno e pudore.
Se solo avessi potuto, avrei baciato quelle labbra initerrottamente,  l'avrei tenuta stretta contro il mio petto ogni notte, e avrei continuato a farlo per il resto della mia vita. Non avevo mai provato nulla di simile prima di allora, ma dopo averla conosciuta, ero assolutamente certo che la sua presenza nella mia vita sarebbe stata insostituibile..non importante, non necessaria, non fondamentale...insostituibile.
Nessuno avrebbe potuto più prendere il suo posto, perchè le sue dita si intrecciavano perfettamente con le mie, i suoi capelli si modellavano spontaneamente tra le mie mani, le sue labbra si incastravano benissimo con le mie, il suo corpo sembrava stato fatto per essere fatto prigioniero delle mie braccia, e il mio cuore batteva allo stesso ritmo del suo.
Mi sarebbe piaciuto da matti costruire una famiglia con lei, e avere tante dolcissime pesti in giro per casa che si sarebbero rivolte a noi chiamandoci 'mamma' e 'papà'. Avevo sempre amato i bambini, ma se prima di lei mi ero limitato a tenere in braccio e coccolare cuginetti e figli di amici dei miei, adesso ero pronto ad assumere responsabilità più grandi; e ve lo giuro, non avrei mai creduto che a ventiquattro anni, avrei sentito l'impellente desiderio di diventare padre, e magari anche marito. Sì, volevo sposarla.
Ma evidentemente questo era lo stupefacente effetto che Emma aveva su di me..per lei sarei stato pronto a tutto, anche a bruciare le tappe, e sapevo per certo che non me ne sarei mai pentito. Emma era incinta, e la cosa non mi turbava affatto, anzi, mi inteneriva pur spaventandomi un po'. Ma il mio era un tipo di timore del tutto logico e adeguato, e quasi anelito di un desiderio.
Furono singhiozzi strozzati a farmi tornare nel mondo reale. " Stai piangendo?" domandai preoccupato, vedendola rannicchiata sul divano accanto a me, con le mani davanti al viso e i capelli legati in una treccia lenta. Era troppo bella per essere vera.
" Non mi guardare" disse lei di tutta risposta, il tono di una bambina "perchè?" "non mi guardare e basta" sussurrò, ancora con lo stesso tono. Era tenerissima.
Prima che potesse anche solo pensare di cavarsela così, le presi il viso tra le mani e la guardai dritto negli occhi nocciola.
" Dai, è soltanto un film...non è morto davvero" utiizzai il tono più dolce che conoscessi
" Lo so! Ma non posso farci niente...queste scene mi fanno sempre piangere come una scema" spiegò, le mie mani ancora sulle sue guance.
Dopo aver trascorso tutto il pomeriggio lontano da lei, e davvero mi domandavo che cosa avesse avuto da fare per due giorni di seguito, l'avevo raggiunta per cena, e dopo aver mangiato, ci eravamo appollaiati sul divano a vedere un film che aveva per protagonisti un cavallo bianco, una ragazzina e la loro disavventura. Alla fine a rimetterci con la vita era stata solo la povera bestia, ma era stato straziante vederla morire, dovevo riconoscerlo, e Emma era addirittura scoppiata in lacrime. E no, ero sicuro che il suo stato d'animo non fosse stato in alcun modo alterato dalla gravidanza..era lei che era dannatamente sensibile, e fragile, e indifesa, che ti faceva solo venir voglia di stringerla forte. Quando voleva però, sapeva anche essere forte e determinata come una leonessa, e io l'amavo in entrambi i casi.
" Ma tu non puoi piangere per un film..non puoi, capito?" mi sembrava di parlare con una bambina di cinque anni, ma mi stava bene così
" Perchè?" domandò con gli occhi ancora rossi, non capiva che se la vedevo così, proprio non riuscivo a starmene al mio posto
" Perchè mi costringi ad abbracciarti e tenerti stretta contro il mio petto" ops, pensavo di averlo solo pensato

" Nessuno ti obbliga a farlo" mi sfidò, lasciandosi carezzare il viso lentamente
" Davvero? Oh bene" sospirai, apparendo sollevato, e allontanandomi un po' da lei. Ci rimase male, e si voltò dall'altra parte, mentre io sorridevo come un cretino, un attimo prima di avventarmi su di lei e imprigionarle il corpo in un rassicurante abbraccio.
" Lo so che non sono obbligato..è che proprio non resisto" sussurrai, le labbra premute contro la sua nuca. Lei sorrise in modo sghembo, e si lasciò coccolare senza opporre la minima resistenza. Dalla nuca, senza separare le labbra dalla sua pelle, mi spostai sul collo, e presi a baciarlo lentamente. Emma si lasciò andare appoggiando la testa sulla mia spalla, abbandonandosi completamente a me, mentre continuavo a lasciare dolci e infuocati baci lungo quel lembo di pelle così delicato, e buono..sapeva di buono.
Non piangeva più, avvertivo soltanto il suo respiro accelerato e i suoi sospiri di piacere.
Non sapevo più come farle capire che ero pazzo di lei, e lei non sapeva più come resistermi, me ne accorgevo, e quella situazione mi eccitava da morire. Perchè ci amavamo, anche senza dircelo esplicitamente, ed era bellissimo anche così. Sì, io lo sentivo quello che lei provava per me, forse addiritura meglio di quanto lo sentisse lei stessa..e quando mi guardava perdendosi nei miei occhi, ci leggevo tutta l'incredulità e la felicità che le scoppiava dentro ogni volta che si rendeva conto che ero reale, e non la proiezione di un sogno fatto a sedici anni. Mi aveva detto che ero stato il suo tutto, e adesso il mio tutto era lei.
Ci avevo proprio perso la testa per quella ragazza incinta, che piangeva per un film su un cavallo.
" Sabato prossimo andiamo al mare?" quando me lo propose, le mie labbra restarono immobili, poggiate sul sul collo, a contatto con la sua pelle
" Cosa?" ..forse avevo capito male
" Sabato prossimo..andiamo a Brighton? Al mare?" ripresi a baciarle di nuovo il collo, lentamente, non riuscivo a resistere
" Sei pazza? Siamo in inverno.." sussurrai contro la sua pelle
" Ti preeeego Ethan" insistè, voltando lentamente il viso verso di me, e lasciandomi un bacio all'angolo delle labbra. Sapeva di avermi in pugno.
" Va bene" le concessi, stringendola di più a me e desiderando poter restare in quella posizione anche per sempre.
Se mi avesse chiesto di accompagnarla al polo Nord a vedere la casa di Babbo Natale,  sarebbe riuscita a convincermi con la stessa facilità. 
Rettifico: ci avevo proprio perso la testa per quella ragazza incinta, che piangeva per un film su un cavallo, e voleva andare al mare a febbraio.






BUONSALVEEEEEEEE :))
Eccomi con il nuovo capitolo :DD
Spero con tutta me stessa che sia stato di vostro gradimento, e mi farebbe davvero piacere sapere le vostre opinioni a riguardo...perciò recensite, recensite, recensiteeeee ♥♥
Come vi è sembrato l'incontro con Derek? E Etahn..ha proprio perso la testa...
Per non parlare di lei che vuole andare al mare in pieno inverno, ma non vi preoccupate, non si è rimbecillita in  un colpo solo ;)
Ringrazio di cuore tutte voi che avete recensito la storia fino a questo momento e chiunque vorrà farlo in futuro. Sappiate che siete e sarete sempre le benvenute, perciò non siate timide, ed esprimetevi :DD
Io vi aspetto, eh? ;)
Prima di lasciarvi lo spoiler, vorrei consigliarvi, se posso, di passare dalla nuova storia di una mia amica.
Le peripezie di Cosimo e Alessia sono appena cominciate, e se vi incuriosisce sapere cosa combineranno questi due, passate di qua: http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=3088339
Adesso un piccolo spoiler del prossimo capitolo, che spero apprezzerete ;)

************
 
" Gentili passeggeri, siamo in arrivo alla stazione di Brighton" l'annuncio da parte di quella voce metallica, ci interruppe sul più bello.
Cazzo! Ma dovevamo arrivare proprio in quel momento?
" Dobbiamo andare" esclamò Emma, alzandosi in piedi e legandosi la sciarpa intorno al collo
" Aspetta" le bloccai il braccio, e ci ritrovammo di nuovo occhi negli occhi
" Che c'è?" domandò, senza riuscire a distogliere lo sguardo
" Volevi..volevi dirmi qualcos'altro?" domandai in un sussurro. 
Lei sorrise, e i battiti del mio cuore iniziarono una maratona, come sempre.
*************

Scappo, un bacione, e a presto <3<3<3
Ps. Recensiteeee ;) ♥




























  



 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: eppy