Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Vespertilio    19/04/2015    4 recensioni
Fino a quel momento mi ero promessa di non pensarci più, ma era inevitabile, tutto mi ricordava Ken, anche i pantaloni militari del ragazzo di prima. Aveva promesso sul suo ritorno. Per me. Le lacrime che sgorgavano sul suo viso non erano per nulla convincenti, probabilmente era così, Ken non sarebbe tornato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Kentin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PICCOLO SPOILER DELL'EPISODIO 11/12 GRANDE SPOILER DELL'EPISODIO 13! 

La campanella dell'ultim'ora suonò e preparai le mie cose con estrema calma, volevo concedermi qualche minuto privato mentre sistemavo l'armadietto (il piccolo mondo di tutti d'altronde) dopo quella giornata snervante. Qualche giorno prima abbiamo dovuto preparare tutto per la corsa d'orientamento e scegliere poi un compagno con il quale partecipare. Avevo sottovalutato la cosa ed al momento della scelta, mi venne in mente Lysandro, con cui avevo fatto abbastanza conoscenza sin dall'inizio incontrandoci durante le vacanze anche al mare, dove ebbi l'occasione di farci amicizia sebbene, non duratura come quella tra lui e Rosalya la ragazza di suo fratello maggiore Leigh, cosa la quale non mi sorprese conoscendosi da anni, infondo chi sarebbe così riservato dopo tutto questo tempo? Fatto sta che avrei dovuto prevedere, data la sua sbadataggine che qualcosa sarebbe andato storto tant'è che sicuro di sé volle tenersi la mappa del percorso perdendola,così girovagammo fino a notte fonda e una volta ritrovati i dispersi sottoscritti, compresi le reazioni agitate di tutti, nonostante  mi fossi aspettata un ritorno più confortevole invece di un castigo (sebbene aiutare il professor Faraize non fosse poi così faticoso) scossi la testa ricordandomi di tornare a casa,ero ancora un bel po' addormentata dopo quell'episodio e non c'era bisogno di appesantire la mia evidente stanchezza. Mi diressi verso il corridoio principale per tornare a casa, quando vidi con sorpresa Ambra baciare un ragazzo. O un ragazzo baciare Ambra. Eppure ero convinta che Ambra fosse persa d'amore per Castiel. Chissà forse si era arresa al rifiuto più che sgarbato di quest'ultimo e ora si stava consolando con uno sconosciuto, almeno, io non l'avevo mai visto, nonostante riconoscessi in lui una vaga somiglianza. Rimasi impalata durante le loro effusioni cavolo se era impossibile non guardare, erano praticamente in mezzo al corridoio. Stavo per andarmene e basta decisa a conoscere il ragazzo l'indomani,quando la voce velenosa di Ambra mi bloccò. Mi voltai lentamente pronta a schivare i bazuka di Ambra, le frecciatine me le riservava quando era di buon umore. Ambra mi accusò di averli spiati essendo IO, una guardona nella sua testolina, stavo per ribattere quando fu il ragazzo ad intervenire con un sonoro sbuffo indirizzato a me. Credevo. -Ti credi una bomba eh cara Ambra? Sappi che per me non lo sei affatto,non azzardarti a parlarmi o chiamarmi più chiaro?!-
Non capivo se oltre che a ragazze avesse cattivo gusto anche negli scherzi e la stesse prendendo in giro, se fosse improbabilmente serio o fossi io a delirare. Intervenne ancora lo strano ragazzo, facendo degenerare la situazione. Mi vennero le lacrime agli occhi guardando lo smartphone distrutto sul pavimento, gettato dal ragazzo che fino e prima baciava Ambra alla quale costretta dalla curiosità di un evento dovetti comprarle il telefono per avere risposte. Non solo QUELLA mi disse pochissimo, ma ora tutti i miei soldi erano buttati al vento. Questo fu comunque sufficiente per farmi capire quanto fosse serio il ragazzo che subito dopo mi sorrise, non potevo negare che fosse affascinante, ma strambo sicuramente. Ero sicura che Ambra stesse per scoppiare in una crisi isterica contro l'interessato ed io la quale andai codardamente via lasciandoli alla loro discussione. Avevo già troppi problemi,non volevo essere coinvolta. Per tornare a casa feci il giro lungo, ai miei genitori sarebbe venuto un infarto non vedendomi arrivare, soprattutto dopo il corso d'orientamento quando stavano persino per denunciare la mia scomparsa, ma volli rilassarmi con una passeggiata. Speravo che tornata a casa sarebbero comunque stati più comprensivi degli insegnanti e sarebbe tutto finito con abbracci e risate. O mi avrebbero confinata in camera, cosa che non mi dispiacerebbe neppure, tanto sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto una volta tornata per riposarmi. Fermai il passo. Fino a quel momento mi ero promessa di non pensarci più, ma era inevitabile, tutto mi ricordava Ken, anche i pantaloni militari del ragazzo di prima. Aveva promesso sul suo ritorno. Per me. Le lacrime che sgorgavano sul suo viso non erano per nulla convincenti, probabilmente era così, Ken non sarebbe tornato. Se lo raccontassi ad uno sconosciuto crederebbe che io sia la sua ragazza, forse. Ma non è facile stare così lontani dal tuo migliore amico per tanto tempo. Tanto meno da tuo figlio. Ero sicura che lo stato d'animo della madre di Ken fosse molto peggio della mia. Me la immaginai. Se piangevo io, per lui, figurarsi sua madre. Mi immaginai il dolore provato.
Non avevo mai pensato come la passasse lei. Ben presto il clacson di un automobilista fin troppo arrabbiato mi fece risvegliare, rovinando l'atmosfera drammatica creata. Sfrecciò via di fretta, non penso che con quell'impazienza avesse aspettato troppo prima di invitarmi a levarmi dalla strada. Non mi sembrava mica di essere stata ferma a pensare così tanto tempo. Ripresi  verso la strada di casa, ero ancora a metà e se continuavo ad interrompere il passo con i miei pensieri, altro che abbracci e risate a casa. "Perchè ho scelto il giro lungo?!" Mi domandai, anche se più che una domanda era un rimprovero. Mi brontolò lo stomaco. Il pranzo a quest'ora era sicuramente freddo, forse era il caso di comprare qualcosa. Troppo stanca, senza pensare alle fatiche perse dei miei per cucinare un pasto che nemmeno avrei mangiato, mi diressi verso il bazar dove mi accolse come al solito Louis con il golfino giallo e le comete arcobalenate. Era un golfino ridicolo ma di sicuro ti rimetteva di buon'umore. -Allora, cosa posso fare per te?-
-Volevo prendere una merendina ma non so se è "il caso di pranzare a casa" 
-Eh??-
Non mi accorsi di aver concluso la frase nella mia testa. Diedi uno sguardo alla finestra. -Prendo questa!- esclamai portando alla cassa i miei spiccioli. Dopo aver comprato lo smartphone ad Ambra non mi era rimasto molto, ma ne valeva la pena.
-Arrivederci!- salutai sostenendo la porta d'ingresso. E corsi via.
-Tutta strana questa generazione! Ahah!- ridacchiò Louis.
Mi trovavo davanti casa di Ken. Dopo tutta la disponibilità con cui mi aveva volentieri sempre accolto sua madre, non potevo non fare nulla per ringraziarla. O almeno consolarla. Non meritava di essere ignorata, una persona così dolce e premurosa. Avevo il dito appoggiato sul campanello, che stava per essere premuto ma poi sentì uno stridulo trillo che mi fece sobbalzare. Ero convinta di aver dimenticato il telefono a casa. 
Vidi il nome di mia madre sulla schermata, stavo per rispondere terrorizzata dalle sgridate che avrei ricevuto non appena si scaricò il cellulare, adesso ero più che terrorizzata! Da loro dava l'impressione che avessi buttato giù!
Mi affrettai a pescare dallo zaino una penna e un foglietto che dovetti strappare dal quaderno d'Inglese. Scrissi il mio nome e 'spero ti piaccia' attaccando il biglietto sul sacchetto di cartone.
Non specificai il nome del destinatario, Ken era all'istituto militare e il padre anche da quello che mi disse lui. L'unica in casa era sua madre e questo mi riempì di altra tristezza. Inizialmente volevo condividere il regalo con lei, ma dovendo andare a casa mi era impossibile, potevo semplicemente farle sapere di essere disponibile come lei lo era stata con me. Suonai alla porta correndo subito via verso casa, non mi girai ma la sentì aprire la porta. Poco dopo mi ritrovai di nuovo davanti casa. La mia stavolta, intimorita più che mai. Guardai la chiave che avevo messo dentro la serratura già da 5 minuti, dovevo prepararmi all'esplosione casinista dei miei; ero in ritardo almeno di un'ora, mi decisi e girai la chiave, non feci un passo che mia madre mi saltò addosso abbracciandomi mentre mio padre faceva le piroette intorno a noi ringraziando il dio dei cieli con l'espressione di chi avesse capito tutto della vita. Io intanto ero diventata blu, mamma mi stava praticamente stritolando. Sentii papà salutare allegro il vicino che non rispose, credendoci probabilmente impazziti. Ero divertita da questa scena mi aspettavo di peggio, ma ecco che poi dopo aver cantato troppo presto mi misero in punizione. Mi rassegnai dirigendomi in camera come mi avevano ordinato, uscii solo all'ora di cena per poi tornare in camera alle otto di sera circa per riposarmi sul letto due minuti. Quando riaprii gli occhi era già cominciato un nuovo giorno.


Salve! Prima che mi scordi XD volevo ringraziare due autrici che mi hanno ispirata a scrivere fan fiction sul mio AMMORE<3<3 So che la fine non è stata chissà cosa ma non avevo idea di come concludere! XD in seguito al prossimo capitolo voglio farvi una sorpresa *suspance
Mwahahahaha!! Se mai qualcuno leggerà ^^' ehm ehh *fugge lontano 
*ritorna 
Emmh P.s so che la Dolcetta abita con i genitori e non con la zia e basta come nell'anime, ma non sono ancora all'episodio in cui ci sono i genitori della dolcetta perciò non so come sia il loro carattere e me li sono immaginati in questo modo abbastanza buffo, non metto l'ooc perchè mi sembrano abbastanza marginali come personaggi ^^' al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Vespertilio