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Autore: ___jenna___    19/04/2015    1 recensioni
Storia sulla Fourtris.
Ogni capitolo è incentrato su una canzone diversa: il primo è sulla canzone "Diamonds."
Dal capitolo 1:
"Una Rigida che salta per prima?"
"Perché ti stupisci tanto? Pensavate ... che avreste mangiato frittata di Rigida, stasera?"
Era stato detto anche a Quattro, quando si era appena trasferito negli Intrepidi.
"La vendetta dei Rigidi?"
"Forse, fammi scendere da questa maledetta rete."
I dialoghi li ho modificati,
ci ho messo un po'del mio, perciò i personaggi sono caratterizzati leggermente diversi dal libro.
Buona lettura,
se vi va recensite,
significa molto per me!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Angolo autrice:
Prima di iniziare questo nuovo capitolo, volevo fare una premessa:
questo capitolo si incentra nel momento in cui gli Intrepidi partecipano al "ruba bandiera".
Nel film, nel gioco “ruba bandiera”, si usano delle pistole che simulano il dolore, che sono inesistenti nel libro perchè le pistole sparano della vernice colorata. Sempre nel gioco, nel film, la bandiera la prende Tris ma nel libro la prende Christina. Dunque, io userò le "regole" del film, infatti il capitolo si attiene al film( la bandiera viene presa da Tris e le pistole simulano dolore). Ci sono anche dettagli presenti nei libri e omessi nei film. Mi scuso se questo può creare leggera confusione. Buona lettura, spero vi piaccia questo capitolo, scritto sulla canzone "Paradise" dei Coldplay.
Nota: I dialoghi nel capitolo, così alcune situazioni, verranno leggermente modificati.
                                                                       **


Capitolo 2: "When she was just a girl, she expected the world."

Tris tese l'orecchio verso la porta. 
Nel cuore della notte, aveva udito uno scricchiolio e delle voci che mormoravano sillabe incomprensibili. 
Era una sensazione anomala, per Tris, dormire in una casa che non le apparteneva. L'ultima volta che aveva passato la notte fuori casa era stata quando una sua amica della scuola l'aveva invitata a dormire da lei. 
La Tris di tre anni fa non si sarebbe neppure immaginata di dormire nella residenza degli Intrepidi, seppure li aveva sempre ammirati e considerati un esempio da seguire. 
"Tris."
Si ripeté questo nome mentalmente per circa cinque volte. Lei era Beatrice Prior, ma il nome "Tris" simboleggiava l'inizio di una nuova vita. Della sua nuova vita. 
Forse era per quello che, quella notte, non riusciva a prendere sonno. 
Qualcuno bussò alla porta della camera di Tris.
<< Chi sei? >> chiese lei, allarmata, a pochi centimetri dalla porta. 
<< Tris, sta'tranquilla e apri la porta>>.
Tris riconobbe la voce calma di Quattro e aprì la porta.
<< Che ...cioé, ehm, cosa volevi dirmi? >> chiese Tris, leggermente confusa.

<< Sveglia i tuoi compagni, Tris. Dobbiamo prendere il treno.
Non fare domande.>> fu la risposta saccente di Quattro, che non diede a Tris il tempo di replicare.
<< Okay, li sveglio subito! Ma ... perché devi creare sempre questa barriera infrangibile? >> mormorò, poi, quando Quattro era troppo distante per udire la sua voce.
                                                                         **

<< Ci siete tutti? >> domandò Eric.
La risposta fu un "sì" pronunciato da ragazzi quasi completamente addormentati. 
Gli Intrepidi erano sul treno, diretti chissà dove.
Eric e Quattro erano stati piuttosto vaghi sulla "sorpresa".
<< Il gioco è il Ruba Bandiera.>> spiegò Eric. << Le pistole presenti simulano dolore. Fate attenzione a non essere colpiti. Chi prende la bandiera, vince.>> aggiunse.
<< I Capitani siamo io ed Eric.>> spiegò Quattro. 

Tris era piuttosto confusa e il sonno le stava inebriando la vista.
Quando udì il suo nome, balzò in piedi.
<< Cosa c'è? >> disse.
<< Vieni in squadra con me.>> rispose Quattro.
<< Perché?>>.
<< Ti ho scelta>>.
Eric lanciò un'occhiata sprezzante a Tris, poi rivolse il suo sguardo perfidamente sarcastico verso Quattro.
<< Quattro, scegli i più deboli per vincere? >> chiese.
<< Forse.>> fu la risposta vaga di Quattro. 
Il treno giunse alla meta.
Le due squadre sfrecciarono via a lati opposti. Tris faticava a seguire quelle macchie nere che si dirigevano da una parte all'altra come formiche operose. Udiva il vocìo di alcune persone che confabulavano, e non riusciva a dedurre se le voci appartenevano ai membri della sua squadra o dell'altra. 
Riuscì ad intravedere Quattro. Era il suo punto di riferimento, non doveva perderlo di vista.
Tris rivolse lo sguardo verso la bandiera: doveva trovare un punto alto per afferrarla e vincere.
Lo sguardò si poggiò su una ruota panoramica e non esitò ad arrampicarsi su. 
"When she was just a girl, she expected the world,
but it flew away from her reach,
so she ran away in her sleep."
Quattro faceva fatica a seguire Tris, che si arrampicava e correva con agilità tipica di un'Intrepida. Nessuno, guardandola, l'avrebbe scambiata per un'Abnegante. 
Tris socchiuse gli occhi.
Era incredibile la sensazione di libertà che la stava investendo in quel preciso istante.
"And dreamed of paradise,
paradise,
paradise, every time she closed her eyes."
Tris continuava ad arrampicarsi, senza pensare a niente.
<< Sei umana, Tris? >> rise Quattro, che si stava arrampicando con movimenti cauti. << Vuoi davvero arrivare fin su? >> chiese poi. 
<< Sì>>.
Quattro esitò, guardando il panorama.
Stava affrontando una delle sue peggiori paure.
"Fallo per Tris. Per lei. Solo per lei." pensò poi.
Se avesse potuto, si sarebbe messo ad urlare e a scalpitare come un bambino di quattro anni e mezzo. Ma non doveva dimostrare di avere paura. Aveva una reputazione, negli Intrepidi. Era temuto e "famoso" per le sue poche paure. E voleva dimostrare a Tris, e a se stesso, che le paure si potevano combattere. Si potevano distruggere.
<< Paura dell'altezza? >> chiese Tris stupita, voltandosi verso Quattro e ridendo. 
"Non è affatto divertente!" pensò Quattro, ma era troppo concentrato a non pensare alla sua paura, per rispondere.
La ruota cominciò a muoversi e Tris sentì dei passi. Quattro se ne stava andando.
Forse si trattava di una prova di coraggio. 
**
<< Se avessimo saputo che la ruota era in movimento, avremmo potuto evitare di arrampicarci.>> disse Tris a Quattro.
Tris era rimasta sulla ruota in movimento, quando il fondo della cabina le aveva sfiorato la schiena ed era scesa a terra.
<< Su, è ora di andare a rubargli la bandiera.>> disse Quattro.
Quando Tris e Quattro arrivarono dai membri della loro squadra,
un ragazzo chiese: << E ora che si fa? >>.
<< Ci dividiamo a metà. Quattro di noi vanno sul lato destro del molo, tre a sinistra. L'altra squadra è nel parco oltre il molo,
per cui il gruppo più grande l'attacca, gli altri la aggirano di nascosto per soffiarle la bandiera.>> propose Tris.

Tris comincia a correre,
trionfante, fin quando riesce ad afferrare la bandiera.
Le sembra il momento migliore della sua vita.
"Life goes on, 
It gets so heavy, 
The wheel breaks the butterfly,
every tear, a waterfall.
In the night, the stormy night."

Quattro si voltò. Tutti i membri della sua squadra stavano urlando esultanti.
"Dov'è Tris?" pensò.
Poi rivolse lo sguardo verso l'alto: Tris aveva in mano la bandiera.
Tris aveva vinto. Avevano vinto.
"Complimenti, Tris!" sussurrò, in disparte, senza farsi sentire.
Poi le rivolse un'occhiata soddisfatta. 


 

"And so lyng underneath those stormy skies,
she'd say, "oh, i know the sun must set to rise."

She'd say, "oh, ohohohoh I know the sun must set to rise"

 

  
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