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Autore: Isabeckhtorres    20/04/2015    31 recensioni
Dal Capitolo 21:
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 30: Tu Mi Farai Morire Un Giorno, Rose, Te Lo Giuro.

 

Dear Rose,

We are not our parents – lets not repeat their mistakes.
This is our time to break traditions, cause riots and turn heads.
This is our time to be famous.

Always,
Scorpius”
- Letterstomrpotter, Tumblr.

 


Quando Rose uscì dalla doccia non le fu permesso fare nulla: fu seduta e preparata, rigorosamente senza specchi. Rose cominciava seriamente a pensare che questa mania di nascondere gli specchi fosse preoccupante e tentò di protestare, senza successo; ottenne solamente di potersi vedere a lavoro finito.
Quando i capelli e il trucco furono a posto, non le fu nemmeno permesso vestirsi: Lily le vietò di vedere il vestito fino a che anche Amelia e lei fossero state pronte. Fu quindi costretta ad aspettare che Lily e Amelia si truccassero e pettinassero.
Finalmente, dopo quella che le sembrò un'eternità, le due ragazze le si posizionarono davanti e le dissero che era giunto il momento: Lily quasi si mise a piangere dall'emozione e sparì per tornare con quelli che Rose scambiò per sacchi neri.
Si fermò davanti ad Amelia e le consegnò un sacco, che si rivelò essere una borsa per vestiti, poi fece la stessa cosa con la cugine, tenendo l'ultimo per sé.
“Al mio tre li apriamo.” Disse alle amiche. “Uno... Due... Tre!”
La curiosità si impossessò di colpo di Rose, la quale aprì il suo “sacco” con mani tremanti.
Il vestito di Amelia era rosa antico, decorato con perline bianche sulla vita e sulla scollatura tonda; le maniche a tre quarti, la seta finissima che aderiva alla pelle sul busto e si allargava incredibilmente dalla vita in giù, terminando alle caviglie. Le scarpe che Lily aveva scelto erano invece nere e decisamente alte, ma Amelia le infilò senza mostrare alcuna riserva.
Il vestito di Lily era verde, di un verde identicamente profondo a quello dei suoi occhi, senza spalline, lungo e stretto, con una fascia nera a sottolinearle la vita. La semplicità dell'abito era però annullata dallo spacco che partiva da davanti, dieci centimetri sopra al ginocchio e giungeva fino a terra, mostrando non solo gran parte delle gambe, ma anche le elegantissime scarpe nere.
Erano straordinarie: i capelli di Amelia raccolti in uno chignon molle, quelli di Lily lisci e sciolti sulle spalle, a contrastare con il vestito.
Meraviglioso fu invece quello che Rose si ritrovò a tenere in mano.
Lily la aiutò a infilarlo e poi finalmente fece apparire uno specchio: a Rose cadde la mascella, non riuscendo a credere a ciò che la superficie liscia rifletteva.
La ragazza dello specchio appariva femminile e misteriosa: gli occhi erano stati sottolineati da una semplice linea nera, sia sotto che sopra, le ciglia sapientemente allungate e le labbra colorate di rosso intenso. I capelli le ricadevano sciolti sulla schiena in onde perfettamente disegnate, due ciocche tirate indietro delicatamente e fermate con una forcina argento.
Il vestito, però, superò ogni aspettativa di Rose, confermando e riconfermando il talento di Lily in materia.
Era di un nero lucido, lunghissimo: senza maniche e con una piccola scollatura tonda che lasciava intravedere la linea del seno davanti, dietro si apriva a mostrare la schiena perlacea per richiudersi qualche centimetro sopra al sedere. Un paio di spalline sottili le disegnavano le spalle, una fascia argentata le sottolineava il seno e poi il tessuto le ricadeva sul corpo con morbidezza e leggerezza.
Infilò le scarpe decoltè scelte da Lily, che, dello stesso colore della striscia di seta sotto il seno, rigorosamente alte, rimanevano nascoste sotto il vestito, il quale sfiorava il pavimento con delicatezza.
Rimase immobile davanti allo specchio, perplessa, osservando la ragazza dello specchio, non credendo che potesse essere lei.
Lily le si avvicinò “Aspetta un secondo...” Le spostò i capelli da un lato, facendoli ricadere sulla spalla sinistra. “Ecco. Così si vede la schiena. Gli hai troppo lunghi e coprirebbero il mio bellissimo vestito: così va molto meglio.”
Rose non rispose ma si limitò ad abbracciarla e Amelia si aggiunse a loro, gli occhi lucidi.
“Non so se sarò in grado di camminare con queste” Disse Rose quando l'abbraccio si sciolse “Ma ci proverò.”
“Ti puoi appoggiare a Scorpius: secondo te a cosa servono gli uomini?” Spiegò Lily.
Rose ed Amelia risero e poi la ringraziarono per i bellissimi vestiti “Hai davvero talento Lily.”
“Sssh: è un onore. E siamo bellissime, quindi ora andiamo e stendiamoli.”
Rose la guardò “Tu mi fai veramente paura. Ma veramente tanta paura.”
Tutto quello che ricevette in risposta fu uno sbuffo esasperato che suonava molto come un 'che ingrata'.
E poi, finalmente, con un ultimo sguardo allo specchio, le tre amiche cominciarono a scendere.

 

***
 

Scorpius si sentiva incredibilmente ansioso: lui, Albus, Nott e Zabini (insieme a quasi ogni altro studente che frequentasse il settimo anno) stavano attendendo le loro accompagnatrici appena fuori dalla Sala Grande, mentre quella che gli era parsa come l'intera comunità magica gli era appena passata davanti, compreso Ron Weasley con uno sguardo decisamente poco amichevole.
Sarebbe voluto scomparire. E invece avrebbe addirittura dovuto tenere un discorso. Un discorso. Davanti a Ron Weasley e tutti quelli che contano. E poi devo pure aprire le danze, con la figlia di Ron Weasley, davanti a Ron Weasley. Sono morto.
“Scorpius!” Una voce interruppe i suoi pensieri.
“Sì?”
“Stai bene?” Albus lo fissava perplesso.
“Sì.”
“Stavi pensando a Zio Ron?”
Scorpius si limitò ad annuire, mentre Zabini e Nott sogghignarono.
“Non ti farà del male, non davanti a tutti. E poi oggi non ha fatto nulla.”
Scorpius lo guardò “Albus, devi essere cieco per non aver notato come mi guardava.”
“Sì quello l'ho notato” Albus sorrise timidamente “Ma non ti ha fatto male.”
“Non ancora.” Deglutì Scorpius.
Zabini intervenne con un consiglio “Distraiti pensando a qualcosa di bello.” Suggerì.
“Pensa a Rose nel tuo letto.” Avanzò Nott, che poi si fece pensieroso “Perché è già stata nel tuo letto, vero? E per 'stare nel tuo letto' non intendo dormire.” Chiarì.
“Sì, l'avevo intuito, Nott.” Ghignò Scorpius con leggera malizia.
“Era per essere chiari.”
“Non era il caso!” Intervenne Albus, il viso contratto in una smorfia di disgusto.
“Oh! Scusa Albus! Ma dovevi immaginare che Scorpius si intrattenesse con tua cugina in vari modi. Di sicuro non parlano solo di Trasfigurazione. Voglio dire, faranno anche alt-”
“Nott!” Lo interruppe implorante Albus.
Ma Nott sembrava decisamente interessato all'argomento perché continuò rivolto a Scorpius “Com'è a letto, Weasley?”
Scorpius cercò di trattenersi dallo scoppiare a ridere alla vista della faccia di Albus e di trovare parole delicati e innocenti per rispondere a Nott. “Ehm... E' bellissimo.”
“Cosa è bellissimo?” Nott aveva evidentemente deciso di diventare, tutto d'un tratto, molto stupido.
Scorpius si morse il labbro “Con Rose... E' bellissimo.”
“Quindi è brava? Più delle altre?”
“Nott. Ti sto scongiurando.” Albus lo guardò traumatizzato.
Scorpius cercò di contenere la discussione e i suoi stessi pensieri su Rose, nuda, in suo possesso: non sarebbe stata una buona idea lasciar correre la fantasia appena cinque minuti prima di tenere un discorso serio “Ehm... Sì.” Annuì.
“Davvero? Chissà dove ha imparato!” Nott si fece pensieroso.
Zabini, fino ad allora taciturno, intervenne “Io l'ho sempre sostenuto.”
Albus sembrava sul punto di scoppiare a piangere “V-vi prego. Mia cugina.”
“Potresti sempre spostarti” Lo guardò con disapprovazione Nott.
Prima che Albus potesse rispondere, intervenne Scorpius “Io però mi dovrei concentrare.”
“Ti disconcentra pensare a Weasley così?” Nott lo guardò con occhi luccicanti “Oh, per Salazar! Deve essere davvero brava!” Poi lo sguardo si fece diabolico “Mi chiedevo... Qual è la parte che preferisci? Le labbra? O il seno? O fors-”
“Se dici un'altra sola parola sarò costretto a picchiarti.” Gli occhi di Scorpius decisamente più scuri, il corpo rigido.
Albus che aveva tentato di coprirsi le orecchie con le mani disse “Io ti uccido.”
Zabini si limitò a sghignazzare, incredibilmente divertito e poi per salvare l'amico cambiò argomento “Ma perché le ragazze devono metterci così tanto a prepararsi?”
Gli amici scossero la testa perplessi, ma si lasciarono coinvolgere nella discussione, proponendo tesi su tesi. Scorpius riuscì a far tornare i suoi pensieri nei confini della decenza e riacquistare la compostezza e la concentrazione necessaria a tenere un discorso serio e importante, davanti a tutte quelle persone.
I quattro amici continuarono a chiacchierare fino a che non vennero interrotti dall'arrivo della prima delle accompagnatrici, la Grifondoro di Albus, una moretta del dormitorio di Lily che si chiamava Jessica. Albus la trattò con gentilezza e la invitò alla discussione, a cui si aggiunsero Eva Red e l'accompagnatrice di Zabini; solamente a Scorpius mancava della dama.
“Potete andare” Disse agli amici con un ghigno “Sopravvivo anche da solo.”
“No, ti aspettiamo: tanto fino a che i Caposcuola non sono pronti non si comincia.” Albus alzò le spalle. “E manca anche Ellie.”
Scorpius si voltò a guardare la scalinata da cui sarebbe scesa Rose con Lily ed Amedia, sospirando.
“Arriverà.” Lo rassicurò l'accompagnatrice di Albus “Lily l'avrà costretta a sottomettersi ai suoi tempi di preparazione, che sono infiniti.”
Scorpius ghignò e alzò le mani “L'importante è che la Preside non incolpi me del ritardo.”
“Ho sentito che mancano ancora degli ospiti, quelli che dovevano venire solo al Ballo.” Si intromise Eva Red.
“Anche io!” Asserì la biondina che si era appena impossessata del braccio di Zabini “A quanto pare manca anche il segretario di qualcosa che non ho capito al Ministero, e sua moglie.”
“Percy Weasley?” Chiese Albus, sorpreso.
“Nono. Lui l'ho visto.” Chiarì la ragazza. “Qualcun altro.”
“E poi io ho sentito tua madre che si lamentava del ritardo di tuo fratello” Aggiunse Eva diretta ad Albus.
Albus ghignò “Lo fa apposta per attirare l'attenz-”
“Ooooh, quello che è un vestito!” Lo interruppe la biondina con un urlo stridulo.
Si voltarono tutti seguendo il suo sguardo e a Scorpius mancò il respiro.
Rose era in cima alle scale e stava scandagliando il gruppo di ragazzi con gli occhi, l'espressione concentrata, una mano a tenere il vestito leggermente sollevato.
E' bellissima. Più che bellissima. E' stupenda. Nemmeno. Oh, porco Salazar.
Le urla della ragazza avevano attirato l'attenzione di Rose e così aveva trovato il suo ragazzo.
Dovette ammettere che Scorpius aveva superato se stesso e scosse la testa incredula: e io che volevo essere quella spettacolare!
Era vestito come un elegantissimo babbano, un paio di elegantissimi pantaloni neri abbinati a una giacchetta dello stesso colore, sotto cui risaltava una camicia bianchissima. Il completo era rifinito da un papillon nero.
Rose non si accorse dello smarrimento del ragazzo e quando Scorpius riprese il normale uso del respiro lei aveva quasi finito di scendere le scale.
Le andò incontrò con il suo solito sorriso e le porse una mano, che Rose prese.
La avvicinò a sé “Sei bellissima.” La guardò intensamente, Rose si vedeva riflessa negli occhi di ghiaccio “Assolutamente bellissima.”
Arrossì leggermente “Grazie.” Vide Lily, mano nella mano con un Anant assolutamente incapace di toglierle gli occhi di dosso, farle l'occhiolino; Amelia era poco lontana, appoggiata al braccio di Luke, anche egli con lo sguardo annebbiato. Rispose all'occhiolino con una punta di malizia.
“Andiamo?” Le chiese Scorpius.
Annuì e cominciò ad avviarsi, mentre Scorpius si girava a salutare gli amici.
Quando Scorpius si voltò nuovamente verso la ragazza rimase bloccato: non riusciva a respirare, la bocca asciutta, con la vista della schiena nuda di Rose perse ogni facoltà intellettiva.
“Ehi! Cosa stai facendo?!” Gli chiese lei ignara dell'effetto che faceva.
Questo rovina tutti i miei sforzi di concentrazione: tutti. Oh, Salazar, aiuto.
Dopo qualche secondo di esitazione, in cui continuò a guardarla senza parole, la raggiunse “Stai cercando di uccidermi?”
Rose scoppiò a ridere, comprendendo finalmente cosa l'avesse distratto “Scorpius, è un vestito.” Non si era aspetta una simile reazione, sembrava perso.
“Un vestito?!” Il ragazzo scosse la testa sconvolto, incapace di aggiungere altro.
Entrando nella Sala Grande si fermarono di nuovo a osservare il risultato delle loro fatiche e ne furono enormemente soddisfatti: la sala era irriconoscibile ed incredibilmente elegante.
I colori scelti erano stati il blu e l'argento e l'intera stanza riluceva di essi: dalle tovaglie ai fiori, dai candelabri alle sedie.
Il Tavolo dei Professori era l'unico rimasto al suo posto ma tornato della dimensione abituale, mentre gli altri erano stati sostituiti da tavoli rotondi, ciascuno circondato da quattro, cinque o sei sedie bianche.
La Sala era stata suddivisa in due da un pavimento di legno che ne occupava il centro, estendendosi da un lato all'altro: a sinistra della pista si trovava il Tavolo dei Professori e una serie di tavolini riservati agli ospiti d'onore, a destra invece una miriade degli stessi, ma per gli studenti.
Ogni tavolo era decorato da un vaso di fiori: blu se la tovaglia era argento, argento se la tovaglia su cui posavano era blu.
Candelabri argentati volteggiavano a mezz'aria e diffondevano una luce brillante, che sarebbe diventata soffusa al cominciare delle danze; alle pareti pendevano ancora i quadri degli eroi caduti.
Scorpius, senza osare toccarla, la diresse al tavolo riservato ai Caposcuola, dove Lysander sedeva con la sua accompagnatrice, la quale osservava la Sala con occhi strabuzzati.
“Ma Ellie?” Chiese Rose.
“Non ne ho idea.” Scosse la testa Lys. “Con chi viene?”
“Credo Sean Shay, che gioca a Quidditch con me.” Disse Rose.
Il ragazzo annuì e poi sembrò ricordarsi qualcosa “Uuh! Non indovinerai mai con chi viene Jake Lewis.”
“Di sicuro e, grazie a Merlino, non con la mia ragazza.” Asserì Scorpius con lo sguardo indurito.
Lysander scoppiò a ridere, mentre Rose alzava gli occhi al cielo e la ragazzina del quinto anno spostava gli occhi sui tre Caposcuola, estasiata. “No, decisamente no. Con Amber Eiden!” E scoppiò nuovamente a ridere.
Scorpius e Rose si unirono subito e non riuscirono a smettere per diversi minuti. “Si sono trovati.” Asserì il Serpeverde con una certa soddisfazione.
“Non potete cominciare a ridere senza di me!” Intervenne Ellie raggiungendoli insieme a Sean Shay; indossava un vestito semplice, con le maniche lunghe, ma di un arancione acceso.
“Eri in ritardo.” Le rispose Lys.
“Ho avuto problemi con la mia amica: le si è strappato il vestito e ha avuto una crisi di nervi, poi finalmente ha permesso che glielo sistemassimo. Sembrava si fosse dimenticata di essere una strega.” Alzò gli occhi al soffitto, quella sera di un blu intenso e illuminato da una miriade di stelle. Poi aggiunse “Gran bel vestito Rose!”
Scorpius imprecò sottovoce e Rose si dovette mordere il labbro per evitare di scoppiare a ridere della reazione esagerata del suo ragazzo. “Grazie Ellie: qualcuno che capisce.”
“Io non ho detto che non capisco.” La guardò ghignando con malizia “Capisco anche troppo.”
La guance di Rose si infiammarono, ma l'affermazione di Scorpius causò un nuovo scoppio di risate al tavolo dei Caposcuola.
“E' meglio che ti riprendi, Rose” Disse Lys tra le lacrime “La McGonagall sta per chiamarvi” E indicò la Preside, che si era appena alzata in piedi.
La Sala si zittì immediatamente e la Preside parlò “Buonasera e benvenuti. Sono commossa e onorata della vostra presenza e vi ringrazio.”
La Sala Grande applaudì educatamente, la McGonagall attese che tornasse in silenzio e riprese “Chiedo a tutti voi un ultimo attimo di attenzione: prima che comincino la cena e le danze, vorrei che due studenti condividessero le loro riflessioni con noi. Li prego di raggiungermi qui.”
“Scorpius.” Sussurrò Rose in ansia “Non credo di riuscire a camminare fino a là da sola.”
Il ragazzo, ancor più pallido del solito, ghignò porgendole il braccio “Proteggimi da tuo padre, però.”
Se possibile, il silenzio nella Sala aumentò mentre Scorpius e Rose camminavano diretti al Tavolo dei Professori: l'attenzione di ogni studente e ogni
ospite diretta ai due ragazzi.

Una volta arrivati al Tavolo dei Professori, Scorpius lasciò Rose alla destra della Preside per fermarsi alla sua sinistra.
“I Caposcuola Scorpius Malfoy, Serpeverde e Rose Weasley, Grifondoro.” E si risedette.
La Sala applaudì e i due ragazzi si guardarono agitati, i cuori che minacciavano di esplodere nel petto. Si sforzarono di respirare.
“Quando la Preside ci ha chiamati nel suo ufficio e ci ha detto che avrebbe voluto che ognuno di noi esprimesse davanti alla scuola una riflessione sulla guerra, eravamo seriamente perplessi, oltre che incredibilmente agitati.” Cominciò Rose “Cosa avremmo potuto dire noi studenti di diciassette anni che avesse un valore e che non fosse già stato detto sull'evento più importante e tragico della nostra storia? Non ne avevamo idea. Ognuno di noi ci ha pensato ed Ellie e Lysander hanno ragionato sul valore della memoria e dell'onore, così hanno deciso di parlare all'inizio della giornata.”
Rose deglutì guardando il pubblico e poi riprese “Io e Scorpius ci abbiamo impiegato molto di più a giungere a una riflessione; alla fine abbiamo deciso di raccontarvi la nostra storia.”
Rose si interruppe e Scorpius prese la parola “Mi chiamo Scorpius Malfoy e il mio cognome fa ancora sussultare molte persone. Come l'intera comunità sa, i miei antenati fanno parte di una delle famiglie più oscure mai esiste e mio nonno arrivò persino a essere uno stretto collaboratore di Voldemort, rischiando di trascinare mio padre con sé. Per fortuna Harry Potter pose fine alla guerra e mio padre si salvò – sotto ogni punto di vista – decidendo poi di mostrare al mondo cosa un Malfoy potesse essere e educandomi a valori quali la tolleranza e l'uguaglianza. Tuttavia la fama di malvagio non ti abbandona e quando entrai a Hogwarts temetti di essere giudicato per il mio cognome. Alcuni mi giudicarono. Quasi nessuno ti crede quando dici che ti vergogni di quello che la tua famiglia è stato: così imparai presto a non rispondere alle provocazioni. Per fortuna qualcuno decise di diventare mio amico, sorprendentemente uno di questi fu Albus Potter.”
La Sala sembrò vibrare nel silenzio.
“Io mi chiamo Rose Weasley e sono figlia di due terzi del Trio d'Oro, così come lo chiamano; l'un terzo mancante è mio zio, e se sommiamo il tutto... Beh, è uguale a molta pressione.” Il pubblico rise. “Io e mio fratello siamo cresciuti circondati da una fama buona e il cognome Weasley viene accolto con inchini e rispetto. Essere la figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger è tutto meno che facile. Ovviamente sono onorata di essere la figlia di coloro che furono così coraggiosi da combattere e sconfiggere Voldermort, non fraintendetemi, ma la gente si aspetta che tu sia altrettanto coraggioso, altrettanto intelligente e perfetto. Inoltre la gente ti paragona a quello che i tuoi genitori hanno fatto e ti giudica in base a questo. Non sulla tua persona. Inoltre, sul cognome Weasley ci sono pregiudizi infiniti, esattamente come sul cognome Malfoy.”
Scorpius riprese la parola “Dei Malfoy si dice ancora che tengano solo alla purezza del sangue e provino disgusto per i babbani. L'anno prossimo studierò letteratura babbana, in un'università babbana.”
“Dei Weasley si dice che abbiano tutti i capelli rossi e chi di noi non ha i capelli rossi viene considerato meno valoroso. Se osserverete la ragazza incita seduta laggiù, vedrete che i suoi capelli risplendono biondi: si chiama Victoire Weasley ed è nata durante la guerra, eppure viene spesso accusata di mentire sul cognome perché troppo bionda.” Asserì Rose.
L'intera Sala sembrava catturata dalla parole dei due studenti.
Scorpius riprese “Questi pregiudizi e queste convinzioni dovrebbero sparire del tutto, dovrebbero lasciarci la possibilità di vivere secondo chi siamo e non secondo un cognome che ci è stato imposto. Ed è anche per questo che il Due Maggio è importante: non solo per la Pace, non solo per le libertà raggiunte, ma anche perché se ne possano raggiungere altre.” Si interruppe e lasciò che il silenzio della Sala lo circondasse, per riprendere con tono serio e grave “Siamo la nuova generazione e promettiamo di lottare perché questo avvenga, perché i vostri sforzi non vadano perduti mai.”
Rose si sostituì al suo ragazzo “Ovviamente siamo anche qui per ringraziarvi tutti, eroi presenti e eroi caduti” Guardò le persone sotto di lei e i quadri appesi con leggera commozione “Per quel che avete fatto per noi. Per quel che avete raggiunto...”
“...Perché mi chiamo Scorpius Malfoy ed è oggi possibile che la mia ragazza sia Rose Weasley...”
“...Perché mi chiamo Rose Weasley ed è oggi possibile che il mio ragazzo sia Scorpius Malfoy.” Concluse Rose con un sorriso teso.
La Sala intera rimase qualche secondo in silenzio e poi si alzò tutta, ogni studente, ogni eroe, ogni membro del Ministero, ogni fantasma, ogni Professore, in piedi ad applaudire il discorso commovente di due diciassettenni.
Draco e Astoria uno sguardo fiero, Hermione Weasley gli occhi lucidi di lacrime, suo marito Ron lo sguardo tra il fiero e il perplesso.
Scorpius e Rose chinarono il capo per ringraziare e poi Scorpius porse il braccio a Rose, che lo prese riconoscente. Insieme tornarono al proprio tavolo.
La McGonagall in tanto si era alzata, riprendendo la parola “Bene, credo si giunto il momento di dedicarci a cose più leggere: buon appetito.”
La Sala si riempì del tintinnio delle posate e del felice chiacchierio dei presenti; il cibo che comparve sui loro piatti era davvero eccezionale e Rose si appuntò di andare a ringraziare gli Elfi per il lavoro, poi dimenticò ogni compito e responsabilità, coinvolta nelle discussioni del suo tavolo.
Lysander ed Ellie discutevano qualcosa che Rose non afferrò, mentre Sean e Scorpius parlavano di Quidditch e la ragazzina del quinto anno osservava entusiasta: decise quindi di coinvolgerla e le chiese di sé, ma la ragazza non parlò granché, troppo intimidita.
Quando i piatti si furono svuotati e tutti sembrarono soddisfatti, la Preside si alzò nuovamente invitando i Caposcuola ad aprire le danze e Rose sentì il cuore ricominciare a esplodere nel petto: meno male che almeno lui sa ballare.
Quando la McGonagall aveva insistito che fossero i primi a ballare, era andata totalmente nel panico, ma Scorpius le aveva assicurato che non ci sarebbe stato bisogno di preoccuparsi e, la sera nella loro stanza l'aveva fatta ballare, mostrandole un nuovo talento.
“Rose...?” I suoi ricordi furono interrotti dalla voce che aveva imparato a conoscere così bene “Aspettano noi.” Le indicò il centro della Sala, dove gli studenti avevano cominciato ad affluire. Lysander e la sua accompagnatrice, come Ellie e Sean, già qualche passo davanti a loro.
“Te l'ho detto, basta che io lo sappia fare.” Le disse, cercando di rassicurarla e porgendole la mano.
Era così carino, con la mano protesa verso di lei e l'espressione preoccupata: gli afferrò la mano “Lo sai che mi fido di te.”
Scorpius ghignò e la condusse al centro della pista, a pochi metri dalle altre due coppie. Incollò gli occhi nei suoi, poggiandole una mano sulla schiena nuda – entrambi furono percorsi da un brivido al contatto – e la avvicinò a sé, in attesa della musica.
Rose ricambiò lo sguardo con uguale intensità, perdendosi negli occhi così ghicciati, ma così caldi.
Poi la musica cominciò e Scorpius mantenne la sua promessa, facendola volteggiare con delicatezza e grazia ineguagliabili: Rose si sentì davvero fortunata.
Dopo le prime note, alle tre coppie se ne aggiunsero altre e l'attenzione si focalizzò altrove, così Scorpius sussurrò al'orecchio di Rose “Mia madre vorrebbe che ti presentassi.”
Rose si irrigidì nelle sue mani “Non sono sicura sia una buona idea... E se non le piaccio?”
Gli occhi di Scorpius si allargarono in un'espressione scettica “Solo un pazzo potrebbe non adorarti.”
“Temo tu sia di parte.” Sorrise Rose.
“No. Ok, forse. D'accordo sì. E' il vestito che mi confonde.” Poi aggiunse “Comunque ha detto che sarebbe onorata.”
Rose seguì i suoi movimenti senza parlare e poi, dopo qualche secondo in cui lui la guardò con espressione implorante, accettò.

 

***

“Devi ammettere, Ron, che sembra davvero felice.” Hermione mostrò al marito la coppia di ballerini. “E quello che ha detto prima... Ha ragione.”
Ron fissava inquieto la mano del ragazzo sulla schiena nuda di sua figlia “Certo che avrebbe potuto scegliete un altro vestito.”
“Io lo trovo davvero spettacolare” Si intromise Ginny.
Hermione annuì concordando, ma Ron le contraddisse “Ha la schiena scoperta.”
“E' un tocco di classe.” Asserì la sorella, mentre Harry accanto a lei si sforzava di non scoppiare a ridere dell'espressione dell'amico.
Ron sembrò intenzionato a ribattere, ma Hermione lo interruppe “Ascolta, hai sentito quello che ha detto e ha ragione. Hai provato a parlarle e non ti ha ascoltato. Lascia che faccia le sue scelte.”
“Neville mi ha detto che è davvero uno studente eccezionale!” Aggiunse Ginny.
“E potrebbe diventare uno giocatore di Quidditch professionistico.” La supportò Harry.
Ron non rispose, limitandosi a borbottare, lo sguardo ancora fisso sulla figlia, intenta a sorridere al ragazzo Malofy: ma cosa ho fatto di male?, si ritrovò a domandarsi ancora e ancora.
In fondo però sentiva che sua figlia aveva ragione.


***

Avevano smesso di ballare e Scorpius la stava portando dai suoi genitori, sul viso un'espressione felice.
“Madre, padre: questa è Rose.” Disse quando giunsero davanti ai Malfoy.
Astoria Malfoy sorrise dolcemente alla ragazza “E' un piacere conoscerti.”
“E anche mio.” Le porse la mano Draco Malfoy, i lineamenti del viso così simili a quelli del ragazzo che amava “Mi è piaciuto il tuo discorso, prima.” E indicò con un cenno della testa il tavolo dei Professori.
“Grazie.” Rose sentì il viso prendere calore “Ma non è stato tutto merito mio: Scorpius ha partecipato attivamente.”
Draco sorrise al figlio e poi le chiese cosa intendesse fare del proprio futuro.
“Vorrei diventare una Guaritrice” Rispose Rose timida “Voglio poter aiutare le persone a guarire, vorrei aiutare a trovare soluzioni ancora non conosciute a malattie come la pazzia.”
“Un piano molto ambizioso, ma il Professor Longbottom mi ha detto che non ti fai fermare da molto.”
“Da nulla.” Intervenne Scorpius con un ghigno fiero “Al quarto anno ha cercato le prove che avessi infranto il coprifuoco per un mese, e alla fine le ha trovate.”
Rose arrossì violentemente “Spero di essere maturata da allora.”
“Hai scelto di frequentare un Malfoy, direi che è un grande miglioramento.” La rassicurò Astoria divertita.
Nonostante continuasse a sentirsi a disagio, i genitori di Scorpius la trattarono con incredibile gentilezza e, con il ragazzo al suo fianco, si sentì rincuorata, rimanendo a lungo a chiacchierare con loro.
Poi tornarono a ballare e rise fino alle lacrime perché Scorpius continuava a sussurrarle nell'orecchio commentando coppie che lo lasciavano perplesso: era evidente che il ragazzo si sentisse superiore nella sua incredibile capacità di muoversi sulla pista.
“Solo perché tu sei perfetto a ballare, non vuol dire che gli altri non possano provarci.” Lo rimproverò Rose “Se io non avessi te, secondo te come sarei messa?”
“Molto male.” Asserì lui, serissimo, ricevendo uno sguardo furioso in cambio. “Ok, ok, mi dispiace.”
Rose scoppiò a ridere “Hai paura di dormire sul divano?”
“Decisamente” Gli occhi di lui si scurirono “Dopo che ti presenti con un simile vestito, non ti aspettare di passarla liscia.”
“Sarebbe una minaccia?” Chiese lei maliziosa.
“Assolutamente sì.” Intensificò lo sguardo e le sussurrò “Voglio poterti sciogliere i capelli. E toglierti quel vestito. E voglio poterti baciare. Dappertutto.”
Rose rabbrividì “E se non te lo lasciassi fare?” Non che ci sia una possibilità che questo accada.
Il viso di Scorpius si dipinse di terrore “Saresti davvero terribile.”
Rose si morse il labbro inferiore “Ci penserò”
Scorpius percepì una fitta di intenso desiderio alla vista del labbro rosso di Rose catturato tra i denti bianchi “Se fai ancora una volta così non ti permetterò di pensarci.” Gli occhi scuri.
Rose rabbrividì sotto quello sguardo.
Il ragazzo continuò “Quando pensi che potremo andarcene senza insospettire nessuno?”
Rose scoppiò a ridere e lanciò un'occhiata al padre “Quando loro se ne andranno.”
Il ragazzo si morse il labbro “E' una tortura.”
“Tu sei una tortura.” Ribatté lei.
“Me lo hai già detto una volta.” La accusò lui.
Rose inarcò un sopracciglio “Non pensavo fosse vietato ridirtelo.”
“Lo è.” Le disse lui, poi gli si illuminarono gli occhi “Credo che tuo padre se ne stia andando: sta salutando la Preside. Ora mi presento.”
Smise di ballare, le afferrò la mano e la trascinò verso i suoi genitori.
“Ma che stai facendo?” Rose era terrorizzata.
“Voglio presentarmi.” Le disse.
“Pensavo non vedessi l'ora che se ne andassero, così lo tratteresti solo più a lungo.”
Scorpius la guardò serio “Forse. Però, vorrei che sapesse quanto ti amo.”
Rise impallidì e alzò gli occhi al soffitto, mentre Scorpius la trascinava ancora più vicina al pericolo.
“Signor Weasley?” Lo sentì dire.
Suo padre afferrò la mano che gli veniva porta “Devi essere Malfoy.”
“Sissignore.” Scorpius raddrizzò la postura, e sebbene fosse molto più pallido del solito, il viso mostrava un'espressione decisa “Vorrei solo dirle che capisco che non le piaccia troppo che sua figlia mi frequenti. Però le garantisco che sua figlia è veramente importante per me e non le farei mai, mai del male.”
Ron squadrò il ragazzo davanti a lui “In caso contrario, Malfoy, tieni bene a mente che sono un Auror.”
“Ron!” Lo riprese la moglie, lo sguardo però divertito.
“Papà!” Esplose contemporaneamente la figlia.
Scorpius però non si mostrò sopreso e allungò nuovamente la mano “Lo terrò a mente, signor Weasley.”
Hermione guardò il ragazzo con un sorriso e strinse anch'essa la sua mano “Non appena avrete finito i M.A.G.O. saremmo onorati di averti per cena.”
Scorpius arrossì leggermente “Grazie signora Weasley, apprezzerei molto.”
“Buonanotte, ragazzi.” Li salutò lei, baciando e abbracciando Rose.
Anche Ron abbracciò la figlia e poi rivolse un cenno a Scorpius, prima di offrire il braccio alla moglie e uscire dalla Sala Grande.
I due ragazzi si guardarono un secondo.
“Sei stato coraggioso: i miei complimenti.”
Scorpius la guardò “Era vero però, quello che ho detto.”
“Lo so. Grazie per averlo fatto.” Annuì la ragazza “Ci metterà ancora un po' ad abituarsi all'idea, ma è un inizio.”
“Non mi ha ucciso.” Ghignò lui.
Rose scoppiò a ridere “Rinnovo i complimenti per il tuo coraggio: sei stato molto coraggioso. Saresti dovuto finire a Grifondoro.”
Scorpius si finse incredibilmente offeso “Nemmeno per idea, io sono fedele alla mia casa.”
“Sei fedele anche a quello che dici?” Chiese lei.
“Certamente” Rispose incerto di quello che lei intendesse.
“Quindi la tua offerta è ancora valida.”
“Quale offerta?” Scorpius era sempre più confuso.
Rose sorrise maliziosa “Pensavo avessi detto che volevi togliere un certo vestito... Ma forse mi sono sbagliata.” E alzò le spalle.
A Scorpius cadde la mascella “Tu mi farai morire un giorno, Rose, te lo giuro.”
“Spero sia un complimento.” Lo ammonì lei, la luce maliziosa negli occhi, ancora presente.
Il ragazzo annuì, adorandola “Senza dubbio.”
“Beh, allora che stai aspettando?” Gli chiese Rose, già fuori dalla Sala Grande.
Scorpius si affrettò a seguirla su per le scale e qualche metro prima del quadro dei Professori la sollevò da terra, stringendola tra le braccia.
“Scorpius! Mettimi giù!”
“Oh, no. Non dopo quello che mi hai detto.” Si avvicinò ai Professori e disse con un tono che non ammetteva discussioni. “Felicità.”
I Professori dovettero capire di non poter parlare perché permisero che i ragazzi passassero senza una sola osservazione.
Scorpius, Rose ancora tra le braccia, ignorò l'invitante Sala comune e si diresse senza esitazione alla loro stanza, mettendola giù solamente dopo aver chiuso la porta.
Non le diede però il tempo di pensare perché prese possesso delle sue labbra, stringendole il viso tra le mani con un passione che lasciò Rose profondamente commossa.
Il bacio fu lungo e pieno di desiderio. Poi le sfilò il vestito, senza mai allontanare i suoi occhi da quelli azzurri di lei, posando le labbra su ogni centimetro della pelle che scopriva.
Rose gli sfilò la giacca e il papillon, poi passò a sbottonargli la camicia con lentezza maniacale; infine si occupò dei pantaloni.
E quando furono totalmente nudi Scorpius la riprese tra le braccia, annegando nella bellezza di lei.
“Rose.” Sussurrò, le labbra a qualche millimetro dalle sue “Rose, io ti amo.”
Rose affondò le mani nei capelli biondi, scompigliandoli ancora di più e poi rispose “Ti amo anche io, Scorpius. Più che mai.”
Non le fu permesso aggiungere altro, perché il ragazzo si impossessò delle sue labbra e prendendola nuovamente fra le braccia, la depositò con delicatezza e passione sul letto.



                                                                                                                      THE END -



Angolo Autrice

E ci siamo. E' finita. Questo è il mio ultimo capitolo. Oddio. E' il mio ultimo capitolo. Fa impressione. Non pensavo che sarei mai arrivata così in qua e non pensavo avrei sofferto a concludere.
E' difficile.
Beh, è tutto grazie a voi. A ogni singolo 'voi' che ha posato lo sguardo su questa fanfiction, nata senza pretesa e ancora senza pretese. 
Siete splendidi e non ci sono parole per ringraziarvi per la vostra pazienza e il vostro sostegno. 
Tuttavia, con la mia solita solfa: grazie a chi mi ha letto, a chi mi ha preferito, che mi ha seguito e chi ricordato. 
Un grazie particolare a chi ha recensito. Siete tutti invitati a farlo ancora e per l'ultima volta: mi renderebbe immensamente felice.
Anche per dire solo 'ciao'.

A un futuro, possibile, lettore: se avrai voglia di lasciare un commento (o un insulto, sia chiaro!) fra un secolo, sentiti libero! Potrebbero aver inventato l'immortalità e potrei essere ancora qua.

Invece, per chi mi ha chiesto:
- non farò un sequel, perchè l'inventiva è finita.
- sì, vorrei scrivere qualcos'altro, ma solo dopo la Maturità.

E ancora, sì, ho scritto altro:
- Una one-shot su Rose e Scorpius chiamata "Un mese, cinque giorni, otto ore e quarantacinque minuti"
- Una serie di one-shots su una serie di rapporti tra cui Scorpius e Rose (sono quelli a cui ho dedicato più capitoli nella serie! Strano :/). Si chiama "Never Sent Letters."
Se li aveste letti, o li leggerete, lasciatemi pure un commento o qualsiasi cosa: qualunque parola è utile per migliorarsi.

GRAZIE MILLE, GRAZIE INFINITO.
Always, 
@Isabechktorres.

   
 
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