Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò un anno.
Anna, che era sempre stata messa da parte, aveva trovato un po’ di serenità giocando con i domestici o con gli animali del castello ma non era lo stesso che giocare con sua sorella.
-Sai Elsa, tra un po’ anche io avrò una sorellina o un fratellino. –disse Jack mentre mangiavano il gelato nei giardini del castello.
-Davvero?! Che bello! –esclamò la principessa contenta per lui.
La sorella di Jack nacque dopo alcuni mesi e venne chiamata Emma Frost.
Divenne una specie di calamita per la regina che, come la vide, corse a congratularsi con la madre di Jack.
Altri anni passarono e Jack ed Elsa crescevano insieme.
Un giorno la regina e il re di Arendelle pensarono che fosse il momento di fare un “discorso” alla loro figlia.
-Tesoro, Jack arriverà a momenti ma prima che venga vorremmo dirti una cosa che spero non ti turbi. –disse sua madre seduta sul letto della figlia.
Elsa, che ormai aveva quindici anni, la guardò preoccupata ma ascoltò molto attentamente.
-Elsa ormai sei una signorina, e sai bene che quando sarai grande diventerai la regina e dovrai sposarti. –continuò a dire la donna.
Elsa annuì comprensiva.
-Quello che stiamo cercando di dirti è che siamo felici che tu abbia un amico come Jack ma non sarebbe consono che tu ti affezionassi troppo a lui. –cercò di spiegare il re.
La principessa sembrò confusa e preoccupata.
“Non volevano più che vedesse Jack?” la stanza scese rapidamente di qualche grado ed entrambi i regnanti lo avvertirono.
-Tesoro. –cercò di attirare la sua attenzione la regina, prendendole la mano.
La trovò incredibilmente fredda anche con i guanti ma non la lasciò.
-Tuo padre sta cercando di dirti che puoi ancora essere amica di Jack ma niente di più. Sarebbe indiscreto se ti innamorassi di lui. Hai capito? –le chiese sua madre.
Elsa si tranquillizzò.
-Sì madre. –rispose normalmente.
-Elsa, promettici che qualunque cosa accada prenderai in seria considerazione l’idea di sposarti esclusivamente con un principe. –concluse suo padre serio.
-Ve lo prometto. –promise la principessa.
Il re soddisfatto uscì dalla stanza, la regina stava per fare altrettanto ma si fermò accanto alla porta.
-Tuttavia se così non fosse…-riprese la regina facendo voltare la figlia.
-hai la mia approvazione. –concluse la donna sorridendo e chiudendo la porta.
Elsa sorrise a sua madre ma poi cominciò a pensarci seriamente.
Dopo qualche minuto sentì bussare alla porta.
-Principessa Elsa è arrivato il vostro amico Jack. –disse la donna della servitù.
La principessa sorrise e rispose che sarebbe scesa subito.
Jack intanto era all’entrata.
Era cambiato notevolmente ma in meglio.
Era diventato un ragazzo di diciotto anni snello ed alto, la sua pelle era rimasta poco rosea e i suoi capelli marroni, si erano allungati ma sempre di una misura non eccessiva.
Quando vide Elsa un sorriso si dipinse sul suo volto.
-Ehi. -le disse con un gesto della mano.
Lei sorrise.
Era diventata una bella ragazza dai lineamenti sottili e aggraziati, anche i suoi capelli si erano allungati notevolmente ma erano sempre acconciati nel modo preferito di sua madre.
-Ciao. –lo salutò normalmente.
-Passeggiata nei giardini? –chiese il ragazzo.
-Sì. –accettò la principessa.
Entrambi presero a camminare fianco a fianco e ben presto giunsero nei giardini.
Parlarono un po’ e Jack ogni tanto cercava di divertirsi facendo il buffone.
Elsa rise ma si vedeva che qualcosa la turbava ed il ragazzo se ne accorse.
-Che cos’hai? -le chiese fermandosi.
Sembrava più un’affermazione che una domanda.
La principessa sembrò riprendersi.
-Cosa? –gli domandò a sua volta.
-Ti conosco bene, hai una faccia che dice chiaramente che sei preoccupata. –la informò.
Elsa lo guardò negli occhi nocciola, era così bravo a leggerla dentro.
Fece un respiro profondo.
-Non è niente. –gli rispose.
-Andiamo! So mantenere un segreto. –le disse cercando di essere convincente.
Elsa ridacchiò. Sapeva che era un perfetto bugiardo, lo diceva sempre anche Emma.
Scosse la testa e il ragazzo lasciò stare.
Quanto voleva potergli rivelare il suo segreto.
Solo a lui.
Jack cercò di tirarle su il morale e si mise di fronte a lei.
-Balliamo. –propose divertito.
Elsa sorrise appena.
-Io non so ballare Jack. –gli ricordò.
-Beh nemmeno io. –affermò.
Prese in fretta le braccia della principessa e la fece roteare così tante volte che cominciò a girarle la testa.
Rise tanto e, quando a Jack sembrò bastare, le fece lo sgambetto per farla cadere ma Elsa lo trascinò giù con lei.
Il ragazzo si ritrovò steso a pancia in giù con il viso nell’erba mentre la principessa era al suo fianco distesa sulla schiena.
Ripresero a ridere e Jack si mise in ginocchio.
-Non male no? –le chiese ironico.
Elsa si sedette e lo guardò fintamente offesa.
-È stato davvero poco galante ciò che hai fatto. –lo rimproverò.
Il ragazzo sì alzò e le tese una mano.
-Ma ci siamo divertiti. –le fece notare.
La principessa sorrise e afferrò la sua mano.
-Sì hai ragione. –concluse tirandosi su.
-Però guarda la tua camicia. –gli disse grave Elsa.
Jack la osservò. In effetti era completamente passata da bianca a verde.
-Sono finito. Posso nascondermi al castello finché mia madre non mi trova? –domandò scherzosamente.
La principessa rise di gusto.
-No, vieni. Andiamo a prenderne un’altra. –ammise guidandolo fuori dai giardini.
Anche il vestito di Elsa era leggermente macchiato di verde e quindi decise di andare a cambiarsi mentre la servitù trovava una camicia per Jack.
La principessa si cambiò poi uscì dalla sua stanza cercando Jack, lo trovò intento a parlare con il maggiordomo che gli porse una camicia.
Elsa stava per annunciarsi quando il ragazzo ringraziò il maggiordomo e si tolse la camicia davanti agli occhi dell’uomo.
La principessa divenne viola dall’imbarazzo.
Jack non era niente male senza camicia, aveva un fisico molto magro ma i muscoli non mancavano.
Elsa si voltò in fretta nascondendosi dietro il muro e respirando a fatica.
Non erano pensieri da fare per una signorina come lei.
Sentì il muro dietro di lei cominciare a gelare sotto il suo tocco e fu certa che dei fiocchi di neve stessero scendendo sui suoi capelli.
S’intimò di stare calma, evidentemente Jack non conosceva molto bene l’etichetta altrimenti non si sarebbe spogliato in giro per il castello.
La principessa sbucò fuori dal muro attirando l’attenzione di Jack che, vestito e sorridente, le si avvicinò e la guardò curioso.
-Ti senti bene? Hai la faccia tutta rossa. –le fece notare.
Lei rispose di sì e cercò di non avvampare ulteriormente ma quel giorno diede più occhiate di quante dovesse alla camicia che Jack portava.
Quella però fu l’ultima volta che Elsa lo vide. Lei doveva studiare spesso per imparare a regnare bene e Jack doveva passare più tempo con la sua sorellina ma a lui non dispiaceva.
Un orribile giorno d’inverno, mentre la neve copriva Arendelle e nel castello si cenava…
-Vostra altezza, una lettera. –disse il maggiordomo porgendo al re una busta.
La famiglia reale stava cenando ma in silenzio, visto che ne Elsa ne Anna si rivolgevano la parola.
Il sovrano ringraziò e prese la lettera, l’aprì e la lesse.
Sbiancò di colpo e i suoi occhi si fecero tristi indugiando sulla sua primogenita.
La regina colse quello sguardo.
-Caro? –gli domandò.
Lui le passò la lettera e a quel punto sia Elsa che Anna si voltarono verso il re.
-Elsa…-cominciò a dire suo padre.
La regina si coprì la bocca con la mano mentre leggeva il foglio e fece un gemito.
Anche i suoi occhi si velarono di tristezza e forse di lacrime.
-si tratta di Jack…- continuò il re.
Elsa sentì una fitta al cuore e capì.
-è venuto a mancare…mi dispiace. –concluse abbassando la testa.
Anna si voltò preoccupata verso sua sorella e la stanza si raffreddò in un momento.
-No…-sussurrò Elsa prima di correre via con il viso inondato di lacrime.
-Elsa! –la chiamò sua sorella ma il re la fermò con lo sguardo.
La regina intanto stava piangendo e suo marito le diede un abbraccio consolatorio.
Nel frattempo nella camera di Elsa...
La principessa era distesa sul suo letto e stringeva le lenzuola ormai ghiacciate.
-No…Jack! –continuava a dire Elsa soffocando i singhiozzi nel suo cuscino.
La stanza era in preda ad una vera e propria tempesta di neve. Il gelo ricopriva ogni cosa ed ogni sussurro della principessa diveniva uno spuntone di ghiaccio che colava dal soffitto.
“Non può essere morto! Non Jack!” continuava a pensare Elsa disperatamente.
Era distrutta ed il dolore che provava era atroce finché, tra un singhiozzo e un altro, si addormentò profondamente.
Il giorno dopo la famiglia reale pensò bene di andare ad alleviare il dolore della famiglia di Jack con delle condoglianze.
La madre di Jack ne fu grata, ma non vedendo Elsa, anche molto dispiaciuta.
Emma intanto non faceva altro che piangere.
  
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