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Autore: destiel87    25/04/2015    3 recensioni
Castiel mise una mano sopra la cicatrice sul suo braccio, coprendo perfettamente le impronte delle sue dita.
"Allora piantala di guardarlo e guarda questa! Non ti ho trascinato fuori dall'inferno per vederti arrendere in questo modo. Tu sei un guerriero, perciò combatti! Anche se dovrai combattere contro te stesso... Le battaglie più dure che combattiamo sono quelle contro i nostri istinti e le nostre paure Dean. Non permettere che vincano.
Non permettere che questo marchio ti distrugga, ricordati chi sei."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Dean si muoveva come se danzasse, era come un tango mortale: un passo a sinistra e poi colpire, girarsi, fare tre passi a destra e colpire di nuovo, indietreggia, schiva, colpisci ancora.
Afferra il demone, fallo cadere, affonda il coltello, indietreggia, colpisci a destra, poi a sinistra, quattro passi avanti e abbassa di nuovo la lama.
Dean danzava a tempo di urla, la carne che di dilaniava e le osse spezzate erano i suoi tamburi, e lui era maledettamente bravo a danzare: più ne abbatteva e più ne arrivavano, con ognuno di loro ballava la sua danza del sangue, finchè non cadevano al suolo, e allora ricominciava da capo.
Nessun pensiero, nessun rimorso, solo cieca furia omicida, solo meccanici movimenti studiati per porre fine ad una vita.
I suoi occhi verdi erano spenti, il marchio pulsava traendo forza da quegli omicidi, le sue mani erano ferme, l'adrenalina saliva ad ogni movimento,  niente l'avrebbe più fermato ormai, sarebbe rimasto in piedi finchè l'ultimo dei suoi nemici avesse respirato.
Non molto distante Sam lottava con tre demoni, e Cas era circondato.
Sam afferrò uno dei demoni buttandolo contro gli altri, ne colpi uno alla gola e un altro alle spalle, mentre Cas si scagliava come una furia contro i suoi avversari, doveva raggiungere Dean, quello era l'unico pensiero che gli martellava la testa, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo.
Ne scagliò due contro il muro, mentre un terzo lo colpiva alle spalle, riuscì a schivare un colpo alla testa, e colpire a sua volta il demone davanti a lui.
Ogni secondo che passava gli sembrava infinito, perchè ogni secondo passato lì era un tempo in meno per raggiungere Dean, non sapeva se stava bene, se era ancora vivo.
Pregò con tutto se stesso di fare in tempo a raggiungerlo, mentre il cuore gli si contorceva nel petto, e i ricordi di Dean gli affollavano la mente, cercava di scacciarli per concentrarsi sui suoi rivali, ma era difficile, ogni fibra del suo essere bravama di ricongiungersi con il suo guerriero.
Quando finalmente ebbero annientato l'ultimo nemico, molti cadaveri ricoprivano il freddo pavimento. Sam era sfinito, era stato ferito ad una gamba e non poteva camminare, perdeva sangue dalla testa e stava ad occhi chiusi appoggiato contro il muro.
"Sam!" urlò preoccupato Cas.
"Stò bene." Disse con fatica Sam.
"Devo trovare Dean..." 
"Vai, corri!" ansimò lui.
"Torneremo a prenderti, resisti Sam!"
Sam annuì con la testa e si appoggiò di nuovo contro il muro.
Cas corse, corse con tutta la forza che aveva, seguì il suo cuore per trovare Dean, in qualche modo, non sapeva come, lo avrebbe trovato, ne era certo.
Promise a se stesso che una volta trovato, se fosse stato vivo, non lo avrebbe mai più lasciato andare, anche a costo di farsi odiare.
Aveva un disperato bisogno di vederlo, di sentire di nuovo la sua voce, sentiva le lacrime rigargli il viso, la testa gli rimombava, l'attesa era diventata insopportabile, e ogni strada sbagliata che prendeva era come una coltellata al cuore.
Si trovò davanti a un bivio, non sapeva che direzione prendere, continuva a chiamarlo ma lui non rispondeva mai, non sapeva cosa fare: come decidere che strada prendere se una deviazione sbagliata può significare la morte?
Chiuse gli occhi, si strinse forte il petto, sopra il suo cuore, e pensò a Dean.
Quei sentimenti confusi che provava per lui erano sempre più forti, più pressanti, delle parole cominciarono a farsi strada nella sua mente, una nuova consapevolezza si faceva strada dentro di lui.
Aprì gli occhi, fece un profondo respiro, e corse verso destra.
Qualcosa dentro di lui gli diceva che Dean era li, e lui corse aspettando di vederlo da un momento all'altro, finchè lo vide: inginocchiato sopra il cadavere di un uomo, circondato da corpi senza vita, ricoperto di sangue, che trafiggeva quel corpo ripetutamente.
Continuò a correre verso di lui, gli si gettò addosso spostandolo da quel corpo, Dean cadde a terra e Cas cadde sopra di lui.
Calde lacrime si mischiarono sulle guance insaguinate di Dean.
Cas lo abbracciò e lo strinse più forte che poteva, appoggiando la sua testa sopra quella del ragazzo.
Era cosi felice in quel momento che gli sembrava che il cuore dovesse esplodergli da un momento all'altro. Era vivo, era tra le sue braccia, tutto il resto non contava nulla.
Dean rimase immobile avvolto in quel abbraccio, chiuse gli occhi, lasciò lentamente andare il coltello e si aggrappò a Cas.
"Non volevo... Non volevo farlo Cas..." Sussurrò.
"Lo sò... Ma non mi importa Dean, tu sei vivo, il resto non ha importanza!"
Restarono cosi per un tempo che sembrò infinito, dimenticandosi del mondo.
"Forza, andiamo a prendere Sam e torniamo a casa..." Disse alzandosi Castiel.
Dean si mise faticosamente in ginocchio, ma quando si guardò intorno, quando guardò le sue mani rosse, e i suoi vestiti insaguinati, si bloccò. 
Continuava a guardarsi le mani, tremando.
"Sono ricoperto di sangue... Ricoperto di sangue come loro..."
Castiel si alzò di scattò e si allontanò frettolosamente.
"Mi abbandoni anche tu?" Disse Dean con un filo di voce.
Cas si fermò, si girò verso di lui, "Mai." Disse continuando a camminare.
Si fermò davanti a un vecchio tavolo dove erano riposti vari oggetti e vestiti, presumibilmente delle vittime, prese un foulard azzurro e torno verso Dean, che lo guardava confuso.
Cas pensò che doveva essere impazzito, ma non aveva mai amato tanto Dean come in quel momento, era li davanti a lui: fragile, spezzato, bellissimo.
Aveva bisogno di lui, del suo conforto, lo guardò nei suoi occhi tristi e allo stesso tempo dolci, e sentì di appartenergli.
Si inginocchiò davanti a lui e gli prese la mano destra, avvolgendola nel foulard. 
Stronifò delicatamente la sua mano pulendola dal sangue, poi passò alla mano sinistra, ripetendo la stessa operazione.
Dean lo guardava senza dire niente, ma i suoi occhi parlavano per lui: paura, vergogna, amore, era quello che dicevano.
Quando finì con le mani, salì al viso, e mentre lo guardava negli occhi passando il foulard sulle sue guance e sulla sua fronte, quelle parole che si erano insinuate a poco a poco dentro di lui divennero chiare, nitide, inequivocabili: Io lo amo pensò Castiel.
"Dovresti uccidermi, non pulirmi." 
Quelle parole spiazzarono Castiel, che rimase fermo con la mano sulla sua guancia a guardarlo.
"Non lo farò mai." Gli disse senza esitazione.
"Ma dovresti. Io sono un mostro, e i mostri vanno uccisi." Dean aveva gli occhi lucidi e la voce spezzata.
"Tu non sei un mostro. Io lo sò."
"E come fai a saperlo?"
"Perchè ti conosco, e conosco il tuo cuore."
"Lo conoscevi... Ma ora è cambiato, è tutto cambiato, non sono più il Dean che conoscevi."
"E io non sono più il Castiel che hai conosciuto, i cambiamenti sono inevitabili Dean, belli o brutti che siano, ma quello che sei dentro non è cambiato, il tuo cuore è sempre lo stesso."
"No Cas... Io sono un mostro, e tu sei un angelo, dovresti uccidermi, non è il tuo compito proteggere le persone?"
"Il mio compito è proteggere te!"
"Allora uccidimi... Se mi vuoi bene uccidimi."
"Io ti amo Dean." Quelle parole uscirono senza che lui ne rendesse conto, ma non gli importava più, era sicuro di quello che provava, di quello che voleva, e voleva lui.
"Anche se sono un mostro?" Disse lui mentre una piccola lacrima gli bagnava il viso.
"Si."
"Anche se ucciderò ancora?"
"Si."
"Anche se..."
"Quasiasi cosa accada - lo interruppe Castiel - io ti amerò. E ti amerò finchè il tempo avrà fine."
Si avvicinò alle sue labbra e ci posò sopra le sue.
Lo baciò, e fu come se qualcosa dentro di lui sbocciasse, un emozione mai provata prima, così forte da spazzare via tutte quelle che aveva provato fino a quel momento.
Dean ricambiò timidamente il suo bacio, passandoli le mani dietro la schiena.
I loro baci divennero sempre più intensi, in un crescendo di passione, Cas gli strinse il viso tra le mani, e Dean gli sussurrò tra un bacio e l'altro: "Ti amo anch'io Castiel."
Quando riuscirono a calmarsi restarono avvinghiati ancora per qualche momento, recuperando il fiato, poi Castiel si alzò e porse la mano a Dean, aiutandolo ad alzarsi.
Quando fu in piedi Dean fece per ritrarre la mano, ma Cas non glielo permise, la strinse ancora più forte e disse: "Andiamo?"
Dean sorrise e annuì, dandogli un tenero bacio sulle labbra.
Si incamminarono verso Sam, e mentre Cas guardava l'uomo al suo fianco colmo di gioia, pensò a quanto fosse forte il loro legame, il loro amore, e per la prima volta da quando era stato creato, sentì di avere un vero scopo: Amare Dean winchester.
  
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