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Autore: zaynseyes_    26/04/2015    1 recensioni
Alexander Sullivan è ricco, ha un bell'aspetto, ha carisma, è astuto ed ha sempre un costante senso di noia. Quando l'aggressivo Neo Bartosz cattura la sua attenzione, decide di farlo diventare la sua principale fonte di divertimento. Ma Alexander non sa quanto Neo sia complicato, testardo e perspicace. Inoltre Neo trova l'occasione perfetta per vendicare un suo amico, che Alexander in passato aveva ferito, quando Alexander incomincia ad avvicinarsi sempre di più a lui.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Donnie neanche mi lanciò un'occhiata quando uscì dalla classe, quindi supposi che Neo non gli avesse detto nulla. Oh, mi nascosi furtivamente proprio dietro di lui. Questo si che era divertente.

Mi diressi verso il mio armadietto, dove Scott e Bennett mi stavano aspettando. Quest'ultimo incrociò le braccia al petto mentre inserivo la combinazione.

"C'è qualcosa che mi devi dire, Bennett?" chiesi.

"Niente che tu già non sappia" rispose duramente.

"Voi due siete la personificazione vivente degli 'appunti passivi-aggressivi dei post-it'" affermò Scott.

"Scott, a volte vorrei che tu fossi troppo pigro anche solo per parlare" dissi.

"A volte vorrei che fossi troppo pigro da non stare ancora intorno a voi due e ai vostri appunti passivi-aggressivi dei post-it" disse.

"Gioverebbe a tutti se tu la smettessi di parlare" disse Bennett.

"Per il bene degli altri, starò zitto" affermò infine Scott indietreggiando e appoggiandosi contro degli armadietti.

"Lo porterai fuori." disse "Non credo che questa sia la tua idea migliore, non posso aiutarti se lo farai"

"Posso occuparmene da solo, Bennett" dissi.

"Spero per il tuo bene che tu abbia ragione" concluse.

"Non sono un idiota, so quello che sto facendo" dissi chiudendo l'armadietto.

"Andiamo Scott" disse Bennett voltandomi le spalle.

"Scott non è un cane" affermò lui.

"Scott," ringhiò Bennett "farai tardi alla cena con i tuoi genitori e visto che devo dartelo io il passaggio a casa, poi incolperanno me. Andiamo"

Scott sospirò "Preferirei non andare. Odio dover andare fuori a cena con i miei genitori"

"Andiamo. Alexander, non metterti nei guai" disse Bennett afferrando il braccio di Scott e trascinandoselo lungo il corridoio.

Alzai gli occhi al cielo e mi misi alla ricerca di Neo. Lo trovai vicino al suo armadietto, solo, e perciò mi avvicinai a lui, sorridendo contento.

"Cena, stasera" dissi.

"Cavolo, grazie. Avrei voluto dimenticarmi completamente di avere un appuntamento con Satana." disse. I suoi occhi si spalancarono leggermente e si affrettò ad aggiungere "Non un appuntamento. Questo NON è un appuntamento. Sto facendo questo solo in modo che poi tu mi lasci in pace. Capito stronzo?"

"Capito." dissi "Ti verrò a prendere alle cinque, così avrai tempo per prepararti"

"Sarà un posto lussuoso? Odio i posti lussuosi. Io sono il tipico ragazzo da Panera*"

"Indossa solo qualcosa che non ti stia così largo." affermai "Non preoccuparti di vestirti come se fosse la cena in cui siamo andati con i nostri genitori"

"Oh, non ero preoccupato per quello," rispose lui chiudendo l'armadietto "non me ne potrebbe importare di meno che io mi vesta in maniera adatta. Voglio solo superare questa cosa nel modo meno doloroso possibile"

"Sono in grado di gestirlo. Come ho detto, alle cinque" dissi e me ne andai.

Uscì dalla scuola e salì in macchina, tornandomene a casa. Una volta arrivato entrai in casa e, dopo aver accarezzato brevemente Link, mi diressi in camera mia.

Mi ammirai allo specchio e sospirai. Mi tolsi i vestiti che stavo indossando, spogliandomi anche dei boxer.

Vesper miagolò, strisciando da sotto il mio letto. Lo sollevai fra le mie braccia, lasciandolo poi sistemarsi sulle mie spalle.

"Sei esattamente come tutti gli altri uomini, Vesper. Vieni fuori solo quando sono senza pantaloni" dissi sospirando.

Vesper miagolò ancora una volta e mi mordicchiò alcune ciocche di capelli. Allontanai la sua faccia dai miei capelli, sollevandolo dalle mie spalle e posandolo sul letto.

Afferrai un nuovo paio di jeans e una vecchia maglietta di una band, decidendo di mettere una camicia a quadri sopra di essa. Mi sistemai i capelli allo specchio, lasciandoli un pò disordinati. Presi il telefono e messaggiai a Bennett per sapere l'indirizzo di Neo prima di sdraiarmi sul letto. Vesper strisciò sul mio petto, cercando di nuovo di mordermi i capelli.

"Smettila, Vesper. Non c'è bisogno che mi sputi sui capelli." dissi, togliendomelo di dosso "Sono abbastanza sicuro che Neo non lo troverebbe molto attraente"

Vesper miagolò contrariato, prima di strofinare la testa contro il mio collo. Gli accarezzai il pelo, alzando gli occhi al cielo. A volte poteva diventare un problema ed io dovevo chiuderlo nell'armadio o lanciarlo fuori dalla stanza, sin dal momento che quando facevo sesso, saltava sul letto nel bel mezzo del rapporto. Niente rovinava l'umore come quanto un gatto si strofinava su di te mentre cercavi di scopare.

Rimasi sdraiato lì, ad accarezzare Vesper fino a quando non fu l'ora di andare. A differenza di Scott, sapevo come arrivare in orario.

Mi alzai, lasciando un Vesper protestante sul mio cuscino, e mi misi le sneakers ai piedi. Presi le chiavi della macchina e il portafoglio, uscendo da casa e alzando il volume della musica quando mi allontanai dal vialetto, guidando verso casa di Neo.

Dopo essere arrivato, aspettai pazientemente fino a quando il ragazzo uscì fuori un minuto dopo. Adesso indossava dei jeans, che lo fasciavano perfettamente, e una semplice maglietta.

"Un fan dei 'Marianas Trench'?" chiese quando notò la mia maglietta, dopo aver aver chiuso la portiera.

"Per caso è stata la maglietta dei 'Marianas Trench' a fartelo capire?" dissi, uscendo dal suo vialetto.

"Il sarcasmo è riservato solo a me" disse facendo il broncio.

Alzai ancora di più il volume della musica, lasciando che la musica risuonasse nell'abitacolo e mi misi a cantare"Seguimi verso il basso, solo seguimi verso il basso e fallo. Nessuno saprà come sei venuto e che hai deciso di farlo. Non sarà pericoloso, non devi preoccuparti di noi. Qualcuno a cui dare quello che hai ottenuto e tu ottieni quello di cui hai bisogno adesso"

"Oh Dio, mi stai dedicando una serenata" disse Neo disgustato.

"E queste luci brilleranno per fartelo capire. Sarebbe tanto, tanto, tanto bello conoscerti" cantai insieme alla canzone, disinvoltamente.

"Non voglio conoscerti. Non sarebbe bello. Smettila di cantarmi testi di canzoni che parlano di sesso, mi fa sentire a disagio!" esclamò Neo, sprofondando miseramente sul suo sedile.

"Non sto cercando di metterti a disagio, sto solo cantando una canzone" dissi ridendo.

"Beh, almeno non fai schifo a cantare." disse lui sospirando "Dove andremo a mangiare?"

"Perchè non provi a guardare fuori dal finestrino?" dissi, svoltando verso il parcheggio.

Lui si tirò su e ridacchiò "Panera? Stavo scherzando, ma non rifiuterò di certo di mangiare una maledetta zuppa"

"Andiamo"

"Tu, tu, io, adesso credo che tu l'abbia capito. Un ultimo respiro e adesso gira la bottiglia" cantò la canzone.

Spensi la musica ed entrambi uscimmo dalla macchina. Tenni la porta aperta per Neo, il quale mi ignorò ed entrò nel locale.

"Pagherò per te" affermai.

"Sono perfettamente in grado di pagare per me stesso" rispose lui seccato.

"Lo so, ma voglio lo stesso pagare per te. In fondo sono stato io a portarti qui" dissi.

"Okay, come vuoi, se vuoi pagare per me non mi lamentarò" disse sospirando.

"Tu e Scott siete la coppia perfetta" gemetti facendo un passo verso la cassiera, dandole la mia ordinazione. Anche Neo fece lo stesso e successivamente pagai. Gli porsi un bicchere e insieme andammo a riempirli delle nostre bibite.

"Forse è per questo motivo che Scott è il mio vero amore" disse.

"Oh ma per favore, Scott non ha nessun interesse per le relazioni" affermai.

"Aspetta, è dipendente dal sesso come te?" immaginò Neo.

"Non sono dipendente dal sesso, solo mi piace. A molte persone piace. Ad eccezione di Scott. Lui non è interessato nè alle relazioni nè al sesso" dissi, guidandando Neo verso un tavolo e sedendomi.

"E Bennett?" chiese.

"Neanche lui è un grande fan delle relazioni. Credo che potresti definirlo paranoico. Ha avuto fidanzate in passato. Non è più vergine, ma non ha una vita sessuale molto attiva"

"Non te ne stanchi mai?" mi chiese.

"Mi stai chiedendo un sacco di cose sul sesso" dissi, alzando un sopracciglio.

Un leggero rossore comparì sul suo viso, che lo fece sembrare più carino del solito "Scusa. Donnie era solito dire cose su voi due che non volevo nemmeno sapere. E poi, nonostante tutti pensassero che tu fossi dominante, mi è stato detto che tu facevi il passivo"

"Si," dissi facendo spallucce "con il rischio di dare troppe informazioni, mi piace essere compiaciuto. Ma la mia vita sessuale non è di certo una conversazione da cena"

"Probabilmente ne rimarrò sconvolto a vita. Dovevo restare con il ragazzo troppo pigro perfino per scopare." disse Neo miseramente "Steve è la scelta migliore"

"Scott," lo corressi "si chiama Scott"

"Davvero? Ha una faccia da Steve" rispose lui.

"Beh, non è Steve"

"Allora non è neanche Scott. Come tu non sei Alexander"

"Cosa?" inclinai la testa di lato.

"Il vero nome di Scott è Prescott Anderson e il tuo primo nome non è Alexander. Alexander è il tuo secondo nome" disse lui.

"Questo lo sanno tutti" risposi.

"Davvero? Perché quando ho chiesto a Donnie quale fosse il tuo primo nome, lui non lo sapeva"

"Okay, bene, tutti sanno che il vero nome di Scott è Prescott. Molte persone sanno che Alexander è il mio secondo nome" dissi.

"È nell'annuario. Lì c'è scritto J. Alexander Sullivan. Quindi qual'è il tuo primo nome?" mi chiese Neo.

"James," risposi "ma non mi importa questo nome. Mi faccio chiamare Alexander da quando ero bambino"

"Perché?" chiese.

"Non mi piace molto il nome James. L'ho detto a mia mamma quando avevo più o meno sette anni e da quel momento tutti mi chiamano Alexander." dissi semplicemente "Non è un segreto e dietro non c'è nessuna storia profonda"

Si sentì risuonare il suono di una campanella ed io e Neo ci alzammo per prendere le nostre ordinazioni. Dopo aver preso il cibo, tornammo a sederci al tavolo.

"Tutto questo prima ancora che abbiamo iniziato a mangiare" dissi, strappando un pezzo del mio panino e immergendolo nella zuppa.

"Non lo so, trovo i nomi interessanti" disse Neo, portandosi in bocca una forchetta piena di maccheroni al formaggio.

"Neo è un nome interessante" dissi.

Il ragazzo fece il broncio "Mio padre amava così tanto il periodo del Neoclassicismo tanto da chiamare suo figlio in questo modo. Lui e mia madre si incontrarono al liceo, nella classe di letteratura neoclassica, infatti questa è l'unica ragione per cui mia mamma lasciò che mio padre mi chiamasse così"

"Anche tuo padre è interessante. Ma non mi sarei aspettato niente di meno da un uomo con un figlio che morde" dissi ridendo.

Affondò i denti su i suoi maccheroni al formaggio "Prova a toccarmi, e ti morderò" disse con la bocca piena di cibo.

"Ne sono consapevole," dissi divertito "so come funziona, Neo"

"Quindi, perché non stai indossando i tuoi soliti vestiti da fighetto?" chiese Neo.

"Perché ho anche delle semplici magliette e T-shirt di band molto comode" dissi indicando la mia maglietta.

"Un ragazzo ricco che indossa vestiti larghi" affermò Neo prima di riempire la sua bocca dell'ultimo boccone di maccheroni al formaggio.

"In realtà indosso molti vestiti di questo genere. Io e Donnie andavamo ad un sacco di concerti." dissi "Anche con Scott vado ad un sacco di concerti. Con Bennett no perché non è il suo genere di cose"

"Mi piacciono i concerti." disse Neo illuminandosi un pò "I miei odiano mandarmi lì perché una volta sono stato preso a pugni in faccia e sono ritornato con un occhio nero e il naso pieno di sangue, però amo andarci"

"Niente può battere l'emozione di vedere corpi sudati pressati tra loro mentre insieme cantano, stonando completamente" dissi affettuosamente.

"Avere il tuo corpo pressato contro il palco e piegarsi quando le persone saltano nella folla" disse Neo ghignando.

"I concerti sono i migliori" affermai.

"Sono sorpreso che tu non vada tipo all'opera o merdate del genere" disse.

"No, odio le opere." dissi "Sebbene mentirei se ti dicessi di non esserne mai stato in un paio"

"Questo suona orribilmente doloroso. A volte mio padre mi porta con sé a delle letture. Tutto quello mi fa pensare solo a quanto forte dovrei sbattermi la testa contro il muro per poter morire" disse.

Presi una cucchiaiata di zuppa, alzando leggermente la testa verso Neo "Vi vedete molto spesso con la famiglia di Bennett?"

"Sfortunatamente," incominciò lui "suo padre ed il mio si conoscono da un pò. Io preferirei evitare Bennett, mi fa paura. Noi due proviamo solamente a non riconoscere il fatto che l'altro sia ancora in vita"

"Da quanto tempo tu e Donnie siete amici?" chiesi.

"Da quando avevamo...cinque anni, credo. Lui mi aveva chiesto se poteva usare i miei pastelli ed io l'ho morso." rispose "Poi quando avevamo circa sette, otto anni abbiamo conosciuto Clifton"

"Non posso dire di aver mai morso un mio amico," incominciai "ma una volta accidentalmente ho fatto cadere Scott da una rampa di scale"

"Provando ad uccidere il mio fidanzato" disse Neo con un drammatico sospiro.

"È stato un incidente" dissi in mia difesa.

Poi incominciò a mangiare avidamente la sua zuppa ed io quasi risi nel vederlo così assorto nel cibo. Presi tempo per mangiare la mia zuppa, assaporandone il gusto. I miei genitori solitamente mi portavano in ristoranti lussuosi con cibi costosi. Avevo lo stomaco per mangiarli, ma preferivo di gran lunga cibi come questi.

Quando finimmo di mangiare, posammo i vassoi e ci dirigemmo fuori dal Panera. Entrammo in macchina e Neo allungò la mano, afferrando il mio telefono e scorrendo la lista delle canzoni.

"Prendi pure, fai con comodo" dissi sarcasticamente, alzando un sopracciglio.

"Si, lo stavo già pensando" rispose lui premendo sullo schermo del cellulare e alzando il volume della musica della macchina.

"Stai attento, stai attento, sii scettico dei loro sorrisi, i loro sorrisi placcati d'oro, inganni così naturali, ma un lupo negli abiti di una pecora è più di un avvertimento" la musica eruttò dalle casse della macchina ed io abbassai un pò il volume, uscendo poi dal parcheggio.

"Ti andrebbe una cheesecake? Me ne è rimasta un pò a casa" chiesi.

"Io amo le cheesecakes. Non posso nemmeno resistere alla tentazione." rispose lui "Quindi, Bennett non ti ha minacciato con le sue informazioni?"

Scossi la testa "Bennett non minaccia nè me nè Scott. Noi siamo i suoi migliori amici"

"Che tesoro." diede un'occhiata a casa mia mentre entravo nel vialetto e spegnevo la macchina "Abbiamo una casa lussuosa, qui"

"Grazie" uscì dalla macchina e percorsi il vialetto, con Neo che mi seguiva. Aprì la porta di casa e lasciai che Neo entrasse.

Link abbaiò felicemente, arrivando dalla sala anteriore correndo. Si avvicinò a Neo, fiutandolo freneticamente e abbaiando ancora di più.

"Cane amichevole" disse Neo, accarezzandogli la testa.

"Scott quando aveva sette anni cercò di rubarmelo" dissi con un sospiro.

"Come si chiama?" chiese.

"Link. Il personaggio principale di 'the legend of Zelda'" risposi.

"È morbido" Neo lo accarezzò ancora di più, ed io gli feci cenno di seguirmi in cucina.

Lanciò un'occhiata alla stanza mentre io aprivo il frigorifero, prendendo la cheesecake. La poggiai sul tavolo, tagliandone una fettina per entrambi e posandola poi su due piatti.

"Dove sono i tuoi genitori? Troppo occupati con il lavoro per stare con loro figlio?" cercò di indovinare Neo.

"Stanno a lavoro per la maggior parte del tempo ma se li voglio a casa, loro tornano a casa." dissi facendo spallucce "Non sono più un bambino, non ho bisogno che i miei genitori stiano qui per tutto il tempo. In realtà mi piace avere la casa tutta per me"

E questo ovviamente andava a mio vantaggio. Non dovevo mai preoccuparmi che i miei genitori tornassero mentre avevo qualcuno come Neo a casa, e potevo fare sesso in qualsiasi parte della casa senza preoccuparmi che i miei genitori mi vedessero.

"Vesper, no!" dissi severamente quando il gatto saltò sul tavolo, fissando la torta. Lo presi e lo allontanai dal tavolo, appoggiandomelo sulle spalle.

"Questo è...stranamente adorabile" disse Neo.

"A lui piacciono le mie spalle. Tieni" dissi porgendogli il piatto con la fetta di torta.

"Uomo-animale?" chiese, infilzando la forchetta nella torta e portandosi il boccone alla bocca.

"Ho sempre avuto degli animali domestici. Ho avuto Vesper per il mio decimo compleanno mentre Link da più tempo." dissi, addentando anch'io un pezzo della mia torta "Tu hai qualche animale in casa?"

"Abbiamo due cani, ed uno di questi è maledettamente irritante." rispose lui "I miei genitori scherzano sempre sul fatto di volerlo dare via"

Cademmo poi in un piacevole silenzio mentre finivamo le nostre fette di cheesecake. Quando finì, alzai la forchetta verso Vesper che felicemente la ripulì dai residui della torta.

"Questo è così fottutamente adorabile" affermò Neo, guardandomi "Non mi sembravi il tipo di ragazzo che condivide la forchetta con il suo gatto"

"Beh, hai imparato qualcosa di nuovo oggi" dissi scrollando le spalle.

Gettai la forchetta nel lavello e Neo fece lo stesso, posando poi lì dentro anche i piatti.

"Vesper" dissi, quando il gatto incominciò di nuovo a mordicchiarmi i capelli.

"Quel gatto è così adorabile. Steve può prendere il tuo cane ed io prenderò il gatto" disse.

"Non è Capitan American. Il suo nome è Scott." dissi togliendo Vesper dalle mie spalle e cullandolo fra le braccia "Vieni nella mia stanza. Voglio lascerlo lì così smette di provare a mordermi i capelli"

Neo sospirò ma mi segui lo stesso per la casa e su per le scale. Lo guidai verso il corridoio, spingendo poi la porta della camera, aprendola.

"Mi sento estremamente turbato in questo momento per il fatto che so per certo che tu e il mio migliore amico avete scopato qui una moltitudine di volte" dusse Neo, indicando il mio letto.

"Si, ma comunque le lenzuola poi le lavo" dissi, scaricando Vesper sul letto.

"Dio, quanti ragazzi hai fottuto su quel letto?" disse Neo disgustato.

"Perché continui a farmi domande sulla mia vita sessuale?" chiesi, girandomi per guardarlo in faccia.

Un leggero rossore comparì sul suo viso "Solo non riesco a capire come puoi fare così tanto sesso, con così tante persone"

"Allo stesso modo in cui fa la maggior parte delle persone" dissi facendo spallucce e andando verso di lui. Lui indietreggiò fino a quando si ritrovò schiacciato contro la mia scrivania. Sollevai una mano, facendo correre delicatamente una mano sul suo petto "È seduzione. È divertente e passionale e ti fa sentire meglio, sia che tu sia attivo o passivo"

"E le relazioni? Odio le persone che pensano solo al sesso" affermò, agguantando la mia mano con i denti.

"Anche le relazioni sono coinvolte. Quando persi la verginità pensavo di essere innamorato." dissi facendo cadere la mano al mio fianco "È da allora che ho questi rapporti"

Lanciai un'occhiata all'orologio e sospirai "Dovrei riaccompagnarti a casa. Si sta facendo tardi. Andiamo Neo"

"Si, certo, arrivo" mormorò lui, seguendomi fuori dalla stanza "E se ti iniziassi a chiamare James? O Alex?"

"Non mi piacerebbe" dissi afferrando le chiavi della macchina.

"E se iniziassi a chiamare Scott, Prescott?" chiese seguendomi fuori da casa mia.

"Ne rimarrebbe infastidito per un paio di secondi e poi smetterebbe di preoccuparsene." risposi "E se ti iniziassi a chiamare Neoclassicismo?"

Gemetti di dolore quando i suoi denti affondarono nel mio braccio. Poi si allontanò da me e ghignò trionfante.

"Farei questo" disse con un cenno del capo.

"Giusto" dissi entrando in macchina. Neo fece lo stesso e gli lasciai scegliere di nuovo la musica mentre io lo riaccompagnavo a casa.

Neo guardava fuori dal finestrino mentre guidavo, perso tra i suoi pensieri. Arrivai nel suo vialetto un paio di minuti dopo, parcheggiando la macchina.

"Mi è piaciuto cenare con te" dissi sorridendo.

"Si, credo che non sia stato così insopportabile" disse senza guardarmi.

Mi chinai verso di lui e Neo mi guardò con un'espressione nervosa. Le mie labbra si curvarono in un sorriso mentre cercavo i suoi occhi.

"Quindi? Devo stare lontano da te? No,perché sarebbe un peccato" dissi.

Potevo vedere l'indecisione nei suoi occhi e sapevo che stava pensando a Donnie. Ma stavo mentento quando avevo detto a Bennet che Neo Bartosz voleva solo essere usato.

"Come vuoi, ci vediamo" disse, aprendo frettolosamente la portiera dell'auto.

Mi avvicinai ancora di più, baciandogli la guancia e "Ciao, Neo" pronunciai, ritornando al mio posto e guardandolo arrossire mentre si affrettava a percorrere il vialetto ed entrare in casa.

Mi allungai verso il suo sedile, chiudendo la portiera. Sorrisi mentre uscivo dal vialetto e mi dirigevo verso casa mia. Certo, mi era piaciuto cenare con Neo. Ma che divertimento sarebbe stato se non l'avessi fatto?

"Le cose stanno davvero per farsi più divertenti" mormorai a me stesso, il sorriso ritornò a farsi spazio sul mio viso.

 

 

*La Panera è un semifreddo al caffè tipico della città di Genova. La sua denominazione è una contrazione di 'panna nera', dovuta appunto al colore del dolce. Probabilmente questi bar presero il loro nome da questo dolce.

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Oddio, ma da quanto tempo che non postavo qualcosa. Scusate, mi sento davvero in colpa. Vi autorizzo ad insultarmi in tutte le lingue del mondo.

Diciamo che ho avuto poco tempo e poca voglia di tradurre, il che è abbastanza grave per me.

Però voglio farmi perdonare e proprio per questo domani pubblicherò un altro capitolo!! Spero che ne siate contente ahaha

A domani♥ :)

  
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