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Autore: LoveSmile    30/04/2015    2 recensioni
Negli ultimi tempi ormai, Ron era diventato un uomo geloso e violento. La minacciava con quel pugno alzato, nonostante non avesse mai avuto il coraggio di usarlo.
Credeva sempre che lei avesse un altro uomo. Ma andiamo, perchè avrebbe dovuto? Lei lo amava. Anche se ultimamente la spaventava, lei non aveva avuto il coraggio di lasciarlo; non ci riusciva.
Lo amava da troppo tempo ormai, e il solo pensiero le faceva mancare il respiro.
Era solo un periodo - si convinceva. Anche se il "periodo" durava dal loro matrimonio.
Tratto dal primo capitolo: "Gelosia."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il divano era scomodissimo. Ron non fece altro che girarsi tutta la notte, pensando e ripensando a ciò che era accaduto.
Per qualche ora, la sera prima, non sentiva altro che i singhiozzi di Hermione che, prepotenti, gli martellavano nelle orecchie, facendolo sentire malissimo.
Dopodichè i rumori erano cessati e ciò che riusciva a udire ora era soltanto il ticchettare costante dell'orologio a pendolo in sala.
Tic tac, tic tac.
Per l'ennesima volta controllò l'ora. 4.50. Erano passati soltanto 10 minuti dall'ultima volta che aveva guardato.
In punta di piedi e facendo attenzione a non inciampare nelle sue pantofole, si diresse in camera da letto, per controllare se Hermione stesse dormendo.
La camera era molto buia e non riuscì a scorgere nulla. Aprì leggermente la porta per sentire il respiro calmo e addormentato di Hermione, ma tutto ciò che udì fu un silenzio tombale.
Preoccupato, aprì di più e il familiare cigolio lo fece sobbalzare dallo spavento.
Ormai doveva averla svegliata- pensò.
Entrò in camera e si avvicinò al letto ma ciò che vide lo lasciò esterrefatto.

Dov'era Hermione?
Le lenzuola erano sottosopra, ma lei non c'era.
A quel punto, Ron accese la luce e confermò i suoi sospetti.
La camera, e anche il bagno, erano vuoti.
Dove diavolo si era cacciata?

 

Hermione's POV
Il parco era deserto. Le uniche luci presenti provenivano dai lampioni, che illuminavano a qualche metro da lei. L'aria era fresca, tanto da scompigliarle i capelli già arruffati, ma Hermione stava bene e si godeva la calma della notte.
Forse uscire di casa era stato un'errore- pensò.
Ma dopotutto, aveva il diritto di fare ciò che voleva… giusto?
Ron l'aveva tradita e chissà quante volte.
Questo pensiero le fece scendere una lacrima che scese rapida giù per il collo e finì sotto la maglietta.
Dove aveva sbagliato con lui? Aveva sempre cercato di comportarsi come una brava moglie, servizievole e non gli aveva mai dato motivo per tradirla.
Forse la fonte di tutte le sue gelosie e paranoie era quella? Il traditore temeva che la tradita potesse a sua volta tradirlo?

Che uomo vile.

Si era illusa per troppo tempo che potesse cambiare, che potesse amarla senza possessioni e soprattutto senza violenza.

Il tradimento era solo la punta dell'iceberg, i loro problemi erano anche molti altri e lei non era stata in grado di vederli.
Un rumore improvviso la distolse dai suoi pensieri.
Sembrava un rumore di passi.

Subito, si pentì di essere uscita a quell'ora di notte e da sola.

“Chi va là?” urlò al vento.
Nessuna risposta.
Che si aspettava, che chiunque fosse le rispondesse “sono qui per farti del male, ma non preoccuparti”?
Un altro rumore la ridestò.

Si alzò in piedi e, spaventata, cominciò a correre verso casa.

Una figura le si parò davanti all'improvviso ed Hermione ci finì addosso, cadendo rovinosamente a terra.
“Hermione?”
Per un attimo pensò che fosse Ron, venuto a cercarla, però non riconobbe la voce, così osservò meglio lo sconosciuto.
Draco era lì, a terra, che si strofinava la nuca bionda e la osservava con uno sguardo a metà tra il divertito e l'irritato.
“Che ci fai qui a quest ora di notte, e perché correvi come una furia?”
Innervosita, Hermione si alzò in piedi e gli urlò contro “pensavo che fossi un maniaco o uno stupratore! Mi hai spaventata a morte!!”
“Anche se lo fossi stato, vorrei ricordarti che sei un'abile strega e avresti potuto paralizzarmi con un solo movimento della bacchetta” ribattè.

“Non la uso più così spesso, non ce l'ho neanche qui con me.”
Si aspettò di essere schernita o insultata per quell'affermazione, ma tutto ciò che Draco disse fu “nemmeno io.”
Sorpresa, stava per chiedergli il perché, ma lui fu più veloce e le richiese “Allora mi vuoi dire che ci fai qui tutta sola?”
Neanche lei voleva rispondere a quella domanda, così rimase in silenzio a fissarlo.
“Va beh ho capito.. Ti porto a bere qualcosa, non ho intenzione di lasciarti in questo parco sperduto a quest'ora di notte.”
“Non mi serve la tua protezione, me la cavo benissimo da sola” puntualizzò con asprezza.
“Ne dubito” rispose con un sopracciglio alzato.
Senza più protestare, non ne avrebbe avuto le forze, si affiancò a lui e iniziarono a camminare.

  
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