SHE NEVER GIVES IN, SHE JUST CHANGES HER MIND
Molti sostenevano che, pochi minuti prima della celebrazione del proprio matrimonio, era assolutamente normale avere delle incertezze. Il matrimonio, continuavano, è un passo considerevole della propria vita, non si è mai sicuri di star facendo la scelta giusta.
Ma Fleur non si poteva permettere di avere alcun tipo di dubbio: lei era capace di prendere delle decisioni importanti.
Deglutì: tra pochi minuti sarebbe diventata la signora Weasley.
Amava Bill, di questo ne era certa. Quando aveva saputo che era stato aggredito da Fenrir Greyback e che probabilmente sarebbe rimasto sfigurato da quelle orribili cicatrici per tutta la vita, non aveva mai pensato, neanche per un momento, di lasciarlo.
Sono abbastanza bella per tutt’e due, aveva detto a Molly e lo credeva davvero.
Fece un giro su se stessa e, di conseguenza, la gonna del vestito si amplificò sempre di più fino ad assomigliare ad una grande ruota di tulle bianco.
Era certa, non aveva bisogno di conferme, di essere perfetta, come se fosse nata in virtù di quel giorno.
“Fleur, tesoro,” si voltò verso suo padre “sono tutti pronti, possiamo iniziare.”
Inghiottì a vuoto un’altra volta.
E se non si fosse rivelata una brava moglie? E se lei e Bill non fossero andati così d’amore e d’accordo come nel loro periodo di fidanzamento?
Denegò con la testa: non c’era tempo per quelle stupide domande.
Prese il bouquet di rose, adagiato sul letto e inspirò profondamente fino ad inebriarsi del loro odore.
Ron aveva teso bruscamente il braccio, i fiori a pochi centimetri da lei “Sono un regalo,” aveva detto, era una delle poche volte in cui la guardava dritta negli occhi “sai, per il matrimonio. Non so se le rose vadano bene per l’occasione… non me ne intendo. Ho chiesto ad Hermione, ma lei mi ha risposto che aveva cose più importanti a cui pensare.”
Fleur scosse la testa, raddrizzò la schiena come se volesse dimostrarsi ancora più rigida “Avrei preferito altri fiori.”
“Ah…”
Un po’ le dispiaceva avergli risposto così, ma era stato più forte di lei: da quando il rapporto con Ron aveva preso quella piega confusa, in bilico tra l’affetto e l’infatuazione, aveva preferito comportarsi così nei suoi confronti. Era meglio per entrambi troncare la situazione sul nascere.
Uscì dalla stanza e raggiunse il cortile davanti alla Tana sottobraccio a suo padre. Tutti gli invitati si girarono per guardarla, in prima fila Molly Weasley si stava già tamponando con un fazzoletto gli occhi lucidi di lacrime.
Bill era davanti a lei, nonostante i tre graffi spessi e rigonfi che gli attraversavano il viso, risplendeva di una bellezza nobile, maestosa.
Presto sarebbe diventata sua moglie. Ad ogni passo che faceva, quella consapevolezza diventava maggiore.
Tra poco sarò la signora Weasley. Tra poco sarò la signora Weasley.
Si guardò attorno, rivolse un sorriso radioso a tutti gli inviati seduti ai lati della passerella.
Un passo.
Vide lui, seduto tra la sua futura suocera ed Hermione Granger, le stava sussurrando qualcosa all’orecchio.
Un passo. Si fermò. Tutte le certezze crollarono come un castello di carta.
Chissà cosa sarebbe successo se Ron, in un lampo di follia non da lui, si fosse alzato dalla sedia, rosso in viso, e avesse urlato: “Io mi oppongo a questo matrimonio”. A testa china, come sempre, quasi si vergognasse lui stesso del suo gesto fuori luogo.
E lei, come avrebbe reagito?
Probabilmente non avrebbe fatto nulla. Gli avrebbe lanciato un’occhiata sprezzante, o peggio, gli avrebbe urlato contro: “Come osi rovinare il giorno del mio matrimonio?”.
Ma, se anche lei stessa avesse avuto un po’ più di coraggio nell’affrontare quella nuova possibilità… chissà… magari sarebbe fuggita insieme a lui. Riusciva perfettamente a figurarsi, nella sua testa, la faccia degli invitati, tutti rivolti verso di loro mentre cavalcavano una scopa, con gli occhi fissi verso il cielo fino a quando non fossero diventati una macchia rossa e confusa. Qualcuno avrebbe tentato di fermarli, nessuno ci sarebbe riuscito.
E lei si sarebbe stretta forte a lui, fino a sentire l’odore della sua pelle. E lui le avrebbe confessato “Sognavo di farlo da un sacco di tempo” .
Continuò a camminare verso Bill.
Che stupidaggine!
Ron non avrebbe mai interrotto il matrimonio di suo fratello e, in quanto a lei, non era così stupida da gettare via una certezza per rincorrere una possibilità che aveva preso in considerazione solo negli ultimi due mesi.
Prese la mano di Bill.
“Lo voglio”.
Questo è il penultimo capitolo di questa raccolta. Ringrazio ancora una volta chi legge, chi ha recensito e chi segue questa storia.
Cosmopolita