Una grande famiglia
- George rivoglio la mia
figurina!
Questa fu la scena che Teddy si trovò di fronte quando
entrò
alla Tana.
Ron cercava di saltare addosso al fratello maggiore che,
bacchetta alla mano, stava facendo volare una carta delle Cioccorane
per tutto
l'atrio.
I piccoli Rose e Hugo guardavano divertiti la scena, mentre Molly,
loro nonna, cercava
di rincorrerli –
Ron, ci sono i tuoi figli qui! George, che educazione vuoi dare ai tuoi
se rubi
ancora le figurine a tuo fratello!?
- Oh mamma su – disse George – questo qui si tiene
la sua
figurina in tasca da nove anni. Al lavoro ogni volta che lo cerco
è in un
angolo a leggere la sua descrizione. E questo è un prefetto
uscito da Hogwarts?
Lui e Percy rappresentano la creme de la creme della nostra
società!
- George, te lo dico un'ultima volta: dammi quella figurina!
- Sennò cosa mi fai?
- Ti affatturo.
- Davvero? E io ti licenzio.
Ron aveva le orecchie bordeaux.
Teddy non ce la fece più scoppiò a ridere, subito
seguito da
George, i figli di Ron e Andromeda. Anche Molly si trovò a
trattenersi.
- Non sei divertente, George – disse Ron.
- Davvero? Sono comunque più bello di te.
Sulla faccia di Teddy si dipinse un sorriso. Non immaginava
come Ginny avesse potuto vivere con loro per diciannove anni.
Ron guardò Teddy e accennò un piccolo sorriso
– Ciao Teddy,
tutto bene?
- Non so, sono le cinque del mattino e sono già
“sveglio” –
rispose con calma, trattenendo uno sbadiglio – ho qualche
dubbio a stabilire
ancora se va tutto bene.
- Tranquillo, potrebbe andare peggio – intervenne George,
mentre prendeva in braccio Rose – ad esempio essere figlia di
Ron, vero?
- Il mio papà è il più bravo del
mondo! – urlò lei tirando
uno buffetto allo zio, mettendoci dentro tutta la forza che una bambina
di tre
anni poteva avere.
George rise – Violenta come il padre. Senza un orecchio e pure
picchiato da dei bambini. Voi Granger -Weasleynon avete nessuna
pietà.
Teddy amava quei bambini. Erano la sua salvezza. Da piccolo
aveva vissuto tra i grandi, incontrando ogni tanto Victoire e Fred,
mentre
adesso i bambini erano dovunque. Preferiva di gran lunga stare con loro
che con
i grandi. Cioè adesso erano migliorati, ma si ricordava
quando era più piccolo:
i Weasley erano stati per molto tempo tristi, George più di
tutti (anche se
quando era con i suoi figli era al settimo cielo) e le uniche persone
con cui
gli piaceva stare erano sua nonna, Harry, Ginny ed Hermione. Ron invece
era
stato per molti anni un musone, ma da quando erano arrivati Rose e Hugo
aveva
ritrovato vitalità.
- Brava la mia bimba – disse Ron baciandola, per poi
rivolgersi a George – a tre anni ha già capito
tutto.
- Ha preso da Hermione allora – ribatté pronto il
fratello.
- Hanno già iniziato a litigare, vero? - disse ad un certo
punto una voce profonda che fino a quel momento Teddy non aveva ancora
sentito.
Charlie Weasley entrò sorridendo insieme al fratello Bill,
che teneva sottobraccio una ragazzina dai capelli biondi. Quando vide
Teddy, il
suo sorriso si allargò
e agitò il
braccio a mo' di saluto. Lui le sorrise.
- Ti risulta che abbiano mai smesso? - disse Bill,
accarezzando la testa di Victoire.
- Charlie!? - disse George stupito – perché ci
degni della
tua presenza?
- A quanto pare l'Ufficio Auror ha predisposto il mio rientro
per discutere delle nuove misure di sicurezza.
- Quindi Harry,? - chiese Teddy.
- Sì – disse
Ginny,
entrando nella stanza – stamattina era in ansia. E' schizzato
fuori con Dean e
mi ha detto di portarvi tutti qui. Scusate se vi ho svegliato
– poi con tono
minaccioso aggiunse – questo ovviamente non è un
buon motivo per fare casino
mentre i miei figli dormono, vero Ron e George?
Ron guardò malamente il fratello, che dopo aver cercato un
attimo di sostenere lo sguardo della sorella, disse – Scusa
sorellina.
- Quindi quest'anno andrai
ad Hogwarts? – gli chiese Victoire
in giardino.
- Esatto – rispose lui, guardando George che dava la caccia
ad alcuni gnomi.
Non avevano voluto farli girare da soli, perché, a quanto
pare, avevano paura di un attacco Mangiamorte a casa loro. Quindi
avevano
piazzato George a fare loro da cane da guardia.
Meglio lui che Percy pensò con un piccolo
sorriso.
- E io quindi che faccio durante tutto l'anno?
- Fred ha la tua età, resta qui anche lui.
- Ma Fred non sei tu.
Teddy la guardò. Per essere una bambina di nove anni aveva
già uno sguardo serio da adulta.
- Ti scriverò qualche lettera – le promise.
- Sarai in pericolo?
- Non credo, Hogwarts è molto più sicuro di
questo posto.
- Ad Hogwarts è morto mio zio...
George si fermò un attimo, poi ricominciò a
colpire gli gnomi
con più violenza.
- Erano altri tempi – disse Teddy, con un sospiro –
Hogwarts
era sotto il controllo dei Mangiamorte allora.
- Ma prima papà ha detto che siamo tutti in pericolo.
- Sì, ma voi siete Weasley, io sono un Lupin, non dovrei
essere in pericolo – disse con poca convinzione.
- Non saresti qui, Teddy – lo rimbeccò subito lei.
Victoire era una bambina a volte un po' pesante, fin da
piccola attaccata a Teddy in ogni sua mossa, ma era molto intelligente.
- Magari mi hanno scambiato per un Weasley – butto
lì
cambiando i capelli, normalmente castano chiaro, in un rosso acceso
come quello
del papà di Victoire.
- Teddy! Teddy! Teddy! Mi fai i capelli blu? – intervenne in
quel momento un bambino di cinque anni che arrivava correndo verso di
lui.
Lui si alzò in piedi e gli corse incontro prendendolo in
braccio e facendogli fare una giravolta, mentre il bambino gli tirava i
capelli, che Teddy aveva fatto diventare blu.
- James, dove sei finito!?- gridò Ginny dall'interno della
casa.
- Che palle la mamma – disse James, stringendosi tra le
braccia di Teddy e guardandolo con i suoi svegli occhi castani. Teddy
sorrise –
Non puoi dire queste cose a tua mamma, James.
- Ma lo zio George lo dice sempre.
- Alleluja! Un nipote che mi da soddisfazione – disse il
chiamato in causa da dietro le spalle di Teddy – ti meriti
una scorta extra di
Caccabombe.
- Sì! Caccabombe! - urlò il bambino alzando le
mani al cielo,
per poi incupirsi – le ultime me le ha requisite mamma
perché le ho tirate
contro lo zio Ron...
George sospirò – E poi dicono che questa
generazione non è
cresciuta con sani principi... sono i genitori che stanno rovinando i
figli.
Quella non è mia sorella!
Teddy scoppiò a ridere.
Come evocata, Ginny arrivò in giardino e vide il figlio in
braccio a Teddy.
Si fermò un attimo e sorrise, proprio quando un altro bambino dagli
occhi verdi, spuntò
dietro di lei e le abbracciò gamba urlando – Ho
preso la mamma!
- Bravo Al! - esclamò lei e lo prese in braccio rientrando
in
caso.
Mancava ancora un po' di gente, ma si iniziava a notare che la
moltitudine dei Weasley si stava riunendo.
- George, tieniti tuo
figlio e fai che mi stia alla larga per
un paio d'ore – disse Angelina, entrando in casa con la
piccola Roxanne in
braccio.
Teddy guardò la scena divertito, guardando l'amico con un
ghigno in faccia.
- Fred – disse il padre serio – cos'hai combinato
stavolta?
Il figlio restò zitto fino a che sua madre andò
nella stanza
di fianco.
- Ho fatto ingoiare una Pasticca Vomitosa alla figlia di
Katie Bell.
- Perché alla figlia!? E' antipatica, ma suo padre
è molto
peggio. Dovevi farla ingoiare a lui!
- Scusa papà – disse Fred con una finta faccia di
rimorso.
George si finse offeso, per poi avvicinarsi al figlio con
fare cospiratore – Ne hai ancora qualcuna da usare contro zio
Ron e zio Percy?
- Mamma me le ha requisite tutte...
- Anche quelle nei calzini?
Il bambino sorrise e tirò fuori dalle calze delle pasticche
gialle e viola.
George ne prese un paio e se le infilò in tasca,
scompigliò i
capelli del figlio e se ne andarono insieme.
Teddy restò da solo nel soggiorno.
La Tana era da sempre rumorosa. Lo era già qualche anno
prima, quando c'erano solo Teddy, Harry e gli adulti
Weasley, ma da quando erano arrivati i figli,
quel posto era diventato una bolgia. Il capo della gang era diventato
Fred, che
aveva due anni in meno di Ted, mentre James era diventato il suo adepto
preferito. A quattro anni, il figlio di Harry aveva già in
attivo l'esplosione
di due stanze e la copertura con Caccabombe di metà
famiglia. Teddy era uno dei
pochi risparmiati da entrambi. Essendo il più grande, era
visto con una sorta
di rispetto: alle riunioni di famiglia Fred aveva sempre dormito in
camera con
lui, mentre James era cresciuto vedendo spesso Teddy a casa sua. Loro
due e
Victoire erano quelli con cui aveva più rapporti. A
quest'ultima era
particolarmente affezionato. Anche se quando era con lui non lo mollava
un
attimo, per motivi che lui non aveva ancora capito,
era stata da sempre la sua confidente. Fred era molto intelligente e
sapeva
essere molto serio, ma non aveva neanche un briciolo della
sensibilità della
cugina. Bill e Harry continuavano a impedire a Victoire di dormire con
lui e
Fred, cosa che lei chiedeva ogni volta. Lui di questa cosa era
abbastanza
contento: per quanto le volesse bene, sapeva che non se ne sarebbe
stata zitta
un attimo.
- Teddy – disse una voce, risvegliandolo dai suoi pensieri.
Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Harry.
Il suo padrino sembrava distrutto. Un sorriso stanco e non
troppo convinto evidenziava ancora di più il colorito
pallido, mentre il
completo che portava era stropicciato, la cravatta allentata. Si
avvicinò a
Teddy e gli scompigliò i capelli.
- Ciao – gli rispose il ragazzo ricambiando il saluto
–
cos'è successo al lavoro?
Lui lo guardò triste – Un grosso casino.
Ron arrivò dalla cucina e, appena vide l'amico, disse
–
Hermione?
Ciò che gli piaceva della relazione tra Ron e Hermione era
la
sua stranezza. Ginny ed Harry avevano un matrimonio felice e calmo, con
litigi
ogni tanto, ma comunque nella norma.
Ron e Hermione invece no. Litigavano spesso e volentieri per
cose da nulla, entrambi troppo orgogliosi per chiedersi scusa, ma,
mentre non
si parlavano, continuavano a scambiarsi sguardi e ad andare in giro a
chiedere
agli altri se l'altro era tanto arrabbiato o se potevano riprendere a
parlarsi.
- Hermione è con Percy, sono andati a prendere Audrey e i
suoi figli. Chi manca?
- Fleur con Dominique e Louis.
- E dove sono?
- Erano a Diagon Alley a far compere.
Harry fece una faccia preoccupata – Da sole?
- Ci sono Neville ed Hannah con loro.
- Ci sono stasera?
- Sì, ma non tutti riescono a venire. Siamo noi in famiglia
più Neville e Hannah. Baston e gli altri dell'Ordine non
riescono a venire –
rispose Ron, guardando l'amico.
- Nemmeno la McGranitt?
- No. Neanche lei.
Harry sbuffò e si tolse giacca e cravatta –
Dovrò mandarle un
gufo per chiederle un appuntamento. Non possiamo lasciare Hogwarts
sguarnita.
Teddy aggrottò le sopracciglia preoccupato. Cosa voleva dire
sguarnita?
Harry sembrò notarlo perché aggiunse subito
– Non che non sia
già protetta, ma bisogna rinforzare le misure di sicurezza.
- Ma nessuno è mai riuscito ad entrare ad Hogwarts senza il
volere del preside, no? - chiese Teddy.
- Primo anno – disse Ron – Voldemort entra tramite
la testa
di un professore...
- … secondo anno – continuò Harry
– Voldemort entra grazie a
un libro...
- … terzo anno, stavolta niente Voldemort, ma l'uomo
più
ricercato d'Inghilterra riesce ad entrare...
- … quarto anno, un Mangiamorte entra grazie alla Pozione
Polisucco...
- … quinto anno, in quell'anno non entra nessuno,
però c'era
quella megera della Umbridge...
- … sesto anno, entra un plotone di Mangiamorte...
- … e infine, settimo anno, entriamo noi di nascosto dai
Mangiamorte che comandavano la scuola.
- Forse è meglio che aumentiate la sicurezza –
concluse Teddy.
In che posto lo stavano mandando?
La cena andò
bene. A parte il fatto che Fred e George fecero
saltare le sedie di Ron e Percy, provocando le risate di Audrey e
qualche
occhiataccia da Hermione, che riuscì a notare in tempo che
nel suo dolce era
stata aggiunta una Pasticca Vomitosa. Quando tutti i bambini andarono a
letto,
restarono svegli solo gli adulti. Arthur e Molly avevano uno sguardo
rassegnato. Avevano già vissuto due Guerre Magiche. Erano
stanchi di dover
combattere. Neville e Hannah erano quelli con più tenacia,
appoggiati sul
tavolo della cucina a guardare gli altri, che trovavano interessanti
solo i
loro piedi.
Neville era molto cambiato, pensò Harry. Adesso era magro,
privo di quella goffaggine che lo aveva caratterizzato da ragazzo.
Anzi, il suo
cipiglio era molto sicuro. Una volta aveva portato lui e Ron in
vacanza. La
vacanza era stata scappare da anaconde e animali magici nella Foresta
Amazzonica per raggiungere una pianta rarissima e recuperare delle
foglie. Il
problema era che quella pianta era protetta da un drago e, mentre Harry
e Ron
cercavano di non farsi ammazzare e, nello stesso momento, di distrarre
il drago
da Neville, lui continuava
ad insultarli
perché con i loro incantesimi stavano rovinando la flora.
- Perché ridi, Harry? - chiese Ginny, con uno sguardo tra
l'interrogativo e l'indispettito.
- Mi è venuta in mente la vacanza con Neville nella Foresta
Amazzonica.
- Non me lo ricordare! - esclamò Ron, passandosi una mano
tra
i capelli.
- Ragazzi, voi non vi rendete conto di quanto siate stati
irresponsabili
– sbuffò Neville – davvero, avete quasi
buttato giù una Betulla Canterina!
- Sai, Neville, un drago ci stava per ammazzare –
sottolineò
Ron.
Il professore di Hogwarts stava per rispondere, quando fu
interrotto da Hermione.
- Basta parlare di vacanze. Ora dobbiamo decidere cosa fare.
Voldemort è tornato.
- C'è possibilità che in realtà non
sia così? – chiese Bill
Weasley, la mano stretta in quella della moglie Fleur.
- Sì – disse Harry – ma non
sarà attaccandoci ai forse che
vinceremo contro di lui.
Tutti rimasero zitti per quello che sembrò
un'infinità, poi
Charlie prese la parola – Ora cosa dobbiamo fare?
- Potenziare tutti gli incantesimi protettivi sulle nostre
case, riunire l'Ordine, indagare il più possibile, passare
al contrattacco se
vediamo che le cose degenerano e, soprattutto, proteggere Hogwarts.
Quei cani
bastardi hanno già preso i suoi genitori, di certo non
prenderanno Teddy! -
rispose Ron, stupendo tutti, Hermione compresa.
Lui si guardò un attimo intorno e arrossì.
– Che
c'è? Ormai
l'abbiamo fatto tante di quelle volte che dovremmo dirlo in automatico.
- Sai, Ron, a volte davvero non capisco perché ti sei
dimesso
dal mio ufficio – disse Harry – sei dannatamente
bravo come Auror.
L'amico lo guardò, arrossendo ancora di più, e
sbuffò –
Harry, tu hai sempre lottato contro il male e la tua è una
vera vocazione. Io
ad un certo punto mi sono ritrovato stufo di morti e sofferenza. Quello
che
voglio è far sorridere la gente, far passare ai ragazzi
l'infanzia che noi non
abbiamo avuto. Per questo lavoro con George.
Il silenzio scese
di
nuovo nella stanza, tranne per il rumore della mano di Hermione che
stringeva l
quella del marito, ancora rosso per i complimenti.
Dopo uno o due minuti, il silenzio fu rotto da George.
– Ronald, tutto bene? Hai bevuto o fumato? Fratellino, quando
fai queste uscite mi preoccupi, sembri quasi intelligente. Ripigliati.
Sulla bocca di tutti si dipinse un sorriso, Ron compreso.
Sorriso che sparì subito dopo, quando un rumore di qualcosa
che sbatteva per
terra si sentì dalle scale. Le mani di tutti i presenti
scattarono verso le
loro bacchette. Harry, il più vicino alla porta, la accese e
uscì in corridoio.
Victoire, sul pianerottolo del primo piano, si stava
rialzando. Quando vide lo zio si bloccò, per poi fargli
segno di stare zitto.
Harry annuì e lei, provocando un fastidioso scricchiolio,
entrò nella camera di
Teddy e Fred.
- Cos'era, Harry? - chiese Arthur, che era scattato in piedi
con la bacchetta in mano.
Harry, guardando Bill e Fleur, rispose – Niente, solo un po'
di amore.
Loro ricambiarono lo sguardo e, scuotendo la testa,
scoppiarono a ridere.
Angolo dell'autore
Ciao a tutti, come avrete notato, ho ricomonciato ad aggiornare questa FF dopo ben due anni. Avevo perso il file con la storia, che era gia quasi finita, quando l'ho ripreso in mano, ho deciso di cambiarla considerevolmente quindi arriverà in ritardo. Per quanto riguarda il lavoro di Ron mi sono basato su questo articolo , scritto dalla Rowling, in cui dice che Ron ha abbandonato gli Auror. Ah, ve lo dico in anticipo, ho deciso di usare il nome inglese di Teddy, ovvero Edward, e non Ted come nella traduzione italiana. Ted resterà solamente come soprannome.
Mi raccomando, recensite, non mangio! Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite o tra le seguite.
Alla prossima,
Ramo97