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Autore: nihaltali99    04/05/2015    2 recensioni
La ragazza era distesa sul freddo tavolo metallico, gli occhi chiusi, il corpo immobile. Era molto pallida, sembrava morta.
Il Guaritore la guardò soddisfatto del proprio lavoro, la Cercatrice con impazienza. L'inserzione era avvenuta con successo, tra pochi secondi si sarebbe svegliata.
All'improvviso Beatrice Prior apri' gli occhi
...solo che non era più Beatrice Prior.
NB: fanfiction crossover Divergent/The Host
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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(POV Viandante)
Sento freddo. Solo questo. Il freddo del metallo. Sono sdraiata su un tavolo in una sala operatoria, una luce accecante mi ipedisce di aprire gli occhi, meglio così, non voglio vedere nulla di questa stanza, non voglio vedere le pareti spoglie, bianche, fredde e l'ambiente pieno di mobiletti che contengono gli attrezzi che stanno per usare su di me e soprattutto non voglio vedere quella luce fredda e triste che ho puntata contro, no, non voglio vedere tutto questo, mi immagino la luce calda e arancione di un tramonto, questo vorrei vedere.
E Beatrice? Beatrice non dice nulla, resta in silenzio, in attesa, sa che quando tutto questo sarà finito, di lei non resterà più nulla, resterà solo il suo corpo, vuoto e freddo, la Cercatrice l'assimilera' e dopo aver scavato nei suoi ricordi, non rimarrà più nulla sul serio. È incredibile come sia calma, ha affrontato la morte così tante volte che ormai la saluta come una vecchia amica < Questa volta vincerai tu > sussurra con un misto di agitazione e paura, ma anche una calma innaturale. Non vuole morire, non adesso che ha appena riscoperto la vita, ma non è lei a decidere, perciò accetta la cosa in modo strabiliante.
< Mi dispiace > sussurro un attimo prima che ci addormentino
< Anche a me > mormora lei.
Poi pian piano perdiamo la sensibilità delle dita, delle mani, dei piedi, delle braccia, delle gambe, del busto. La vista si appanna, pian piano tutto si tinge di nero.
Io mi addormento, consapevole che mi risvegliero' dopo qualche ora, ma lei, lei si addormenta, consapevole che dormira' per sempre.

Mi sveglio di soprassalto tremando, il cuore mi batte talmente forte che temo possa rompere lo sterno e uscire. Era solo un sogno, solo un sogno, un orrendo e stupido incubo. Non è ancora domani, è ancora notte fonda, nessuno ucciderà Beatrice... per ora.
< È stato orribile! > mormoro sconvolta e continuo con un'ansia crescente, chi sa perché sento il bisogno di accertarmi che lei stia bene < Beatrice! Ci sei!? >
< Si, sono qui, sta tranquilla, sto bene > dice tristemente, io traggo un sospiro di sollievo
< Ma non ancora per molto > mormora
< Già... Hai paura? > chiedo con un filo di voce, ho bisogno di parlare con lei, di sapere che non è morta per sempre, devo parlare di qualsiasi cosa, anche di questo.
< Si, un po', ma credo sia normale > dice e io annuisco, sono d'accordo < E allora cos'è questo dolore così grande che provi? > chiedo incuriosita, non avevo mai provato un dolore simile, ed ora grazie a lei so cos'è un'emozione
< Come? Tu puoi sentire quello che provo? > domanda
< Si, con il corpo prendiamo anche i sentimenti > mormoro
< Pacchetto completo! > dice lei abbozzando una risata e facendo ridere anche me, ci voleva proprio.
< Comunque quella che provo si chiama preoccupazione, sono preoccupata perché se io morirò nessuno potrà proteggere i miei ricordi e se ci dovessero essere dei sopravvissuti... be' li ucciderebbero, lo sai > sussurra tristemente
< Sopravvissuti come...Christina, Caleb,... Tobias > mormoro e una piccola lacrima solitaria mi scende lungo il viso. Abbozzo un mezzo sorriso, è assurdo, fino a qualche mese fa non provavo nessuna emozione, non mi facevo problemi a compiere atti orribili rubando il corpo di tutti quegli esseri, perché credevo che fosse giusto, invece..., invece adesso amo e provo emozioni, mi preoccupo per il mio nemico, che non è più tale per me.
< Viandante! Possiamo andarcene se vuoi > esclama ad un tratto Beatrice
< Noi? >
< Si, esatto, noi, insieme! >
Annuisco < Ok > faccio un respiro profondo, non so perché lo stia facendo, ma non voglio pensarci o potrei cambiare idea.
< Cosa dobbiamo fare? > chiedo, è strano parlare al plurale, ma è ancora più strano che mi venga naturale
< Prima di tutto vestiti > dice, io arrossisco, mi rendo conto solo ora di essere in camicia da notte. Corro a vestirmi.
< Giusto! ... Poi? >
< Poi prepara uno zaino con qualche cambio e qualcosa da mangiare e da bere > dice lei e io eseguo sempre più confusa
< Adesso? > domando ad operazione finita
< Usciamo da questo inferno! > esclama felice e determinata, ora ha una speranza, vivrà.
< Da dove? La porta è controllata da Piro! > dico preoccupata
< Non importa, non usciremo da lì > confessa, non chiedo spiegazioni, non voglio sentire la sua probabilmente folle ipotesi.
Beatrice mi fa mettere una sedia contro la porta, perché non entri nessuno, ma devo impiegare diversi tentativi per posizionarla, rigirandola più volte e facendo impazzire Tris, insomma non sono esperta di queste cose!
Ad un certo punto Tris mi fa girare verso il terrazzo, comincio a preoccuparmi sul serio.
< No, un momento, sei impazzita! > chiedo sconvolta, la sento ridere nella mia testa
< Sono semplicemente intrepida > dichiara e io sospiro preoccupata. È Beatrice ad aprire il terrazzo, io non riuscirei mai a farlo, ho troppa paura. Come sempre mi sento strana quando Tris riprende per pochi istanti il possesso del suo corpo, sento perfettamente cosa significa essere messi in secondo piano nel proprio corpo e non osa immaginare quello che Tris sta passando.
Siamo sul bordo della ringhiera, mi sporgo in avanti e subito mi ritraggo
< È un salto di almeno 10 metri! > esclamo in preda al panico
< Tranquilla non voglio mica saltare, voglio scendere giù per quella pertica > Ci voltiamo verso il tubo inchiodato al muro, il mio cuore batte all'impazzata, non voglio farlo
< Beatrice, non posso! > mormoro mordendomi il labbro
< Non preoccuparti, lo faccio io > così dicendo prende il controllo del corpo e si arrampica sulla ringhiera, poi si aggreppa al tubo di metallo e comincia a scendere agilmente, ma lei non può prendere il controllo per tanto tempo e io sono troppo spaventata per restare rilassata. Io riprendo il possesso del corpo e non essendo brava quanto Tris cadiamo nel vuoto.
< Che fai!? > urla Tris e io la seguo urlando a squarciagola. L'aria ci investe con forza e io sono convinta che moriremo, invece un cespuglio attutisce la nostra caduta, ci siamo slogate solo una caviglia, abbiamo avuto una grande fortuna.
< Potevamo morire! > esclamo ansimando
< Be' non è successo > ribatte lei con non curanza < Ora andiamo. Piro ti avrà sentita urlare > dice seria.
Cominciamo a correre nonostante la caviglia dolorante, ma ignoriamo il dolore, dobbiamo essere veloci e allontanarci il più possibile da qui. Una guardia si avvicina preoccupata
< Viandante va tutto bene? > non fa in tempo a dire che Tris lo ha già steso al suolo.
< Mi dispiace > mormoro fuggendo
Continuiamo a correre, ma ci servirà un'auto e Beatrice lo sa, infatti è già pronta a procurarsene una, ma questo lo so fare anche io. Mi avvicino ad un anziano signore, un'anima come me, sta svuotando la macchina dalla spesa, mi dispiace chiederglielo, ma devo.
< Mi scusi, non vorrei chiederglielo, ma... mi potrebbe prestare la sua auto? > impiego tutto l'impegno possibile per apparire bisognosa e sofferente e forse ci sono riuscita, lasciando senza parole Tris che non si capacita di quello che sta succedendo. Il vecchio rimane un attimo confuso a fissarmi
< È un'emergenza, la prego > supplico. Lui continua a guardarmi, poi annuisce sorridendo
< Ok, d'accordo, un'emergenza è un'emergenza. > dice con dolcezza e mi affida la sua auto.
Dopo un po' che stiamo viaggiando Beatrice si decide a parlare
< Cosa...è...appena...successo!? > chiede sconvolta e io ridacchio
< È una cosa normale, non ci fidiamo gli uni degli altri, ci aiutiamo a vicenda > le spiego
< No, voi siete pazzi, è diverso > dice e entrambe scoppiamo a ridere. Siamo finalmente felici, è come se ci si fosse tolto un grosso peso dal petto, ora siamo lontane dal pericolo, ora siamo libere.

NOTE DELL'AUTRICE:
Ciauzzzz! Ciau a tutti! :) sono contentissima perché finalmente sono riuscita ad aggiornare! :) Mi dispiace tantissimo per il fatto che sono un bel po' a rilento, ma sono immersa di compiti e studio a causa della scuola, vi prometto che d'estate sarò molto più attiva! ;) Be' vi chiedo perdono per il probabile infarto dovuto all'incubo di Viandante, ci eravate cascati eh? 3;) XD Va buo', vi mando un bacio e ci vediamo nelle recensioni e al prossimo aggiornamento. :) :3 <3
  
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