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Autore: TimeStrangerRey    06/05/2015    2 recensioni
E se gli inazumiani incontrassero i personaggi di Code Lyoko e di Dragon Ball? E se conoscessero un signore del tempo?
Celeste (la mia OC) è la chiave che collega tutti loro.
Un incubo scoinvolgerà la loro vita, portando caos e disperazione. La Terra sarà invasa dai nemici di questi personaggi, riportando alla luce gli scheletri nell'armadio di ognuno di loro. Come finirà? Bho... Lo scoprirete leggendo!
Spero che l'introduzione vi abbia incuriosito ;)
***
Tratto dal sesto capitolo:
La miele impallidì. Il cuore aveva iniziato ad accelerare i suoi battiti, era terrorizzata e non sapeva il perché.
'Celeste, tutto bene?' chiese Suzuno, entrando in cucina.
La miele fece a tempo di ricomporsi e di rispondergli 'Si si. Tranquillo'
"No. Per niente!" si corresse la ragazza tra sè e sè.

***
Ci si vede dentro!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Una vicina misteriosa e due bambini viziati.


Suzuno POV.

Sentii il grido di quella ragazza. Aveva una voce davvero potente perché riuscii a sentire ciò che stava gridando: Dottore.
Se aveva bisogno di un medico poteva chiamarlo (e col chiamarlo, di certo non in questo modo) infondo era semplice: doveva solamente digitare il numero nella tastiera del cellulare e attendere la risposta. Sospirai dalla stupidità della mia vicina. Mi sdraiai sul divano e poco prima di accendere il televisore, sentii un rumore strano proveniente dall'appartamento di Celeste e subito dopo la voce di un uomo. Seccato di dovermi alzare nuovamente, mi avvicinai alla porta finestra del soggiorno, che in precedenza avevo aperto, per chiuderla, dal momento che se volevo pace dovevo fare così.

"Si può sapere perché deve fare tutto questo casino anche a casa!".
Una volta chiusa la porta finestra, andai in cucina a prendermi qualche snack e ritornai comodamente sul divano. Accesi la TV e poco prima di cambiare canale, la presentatrice del TG fece un'affermazione che mi spiazzò: "... Il presidente della Capsule Corporation ha dichiarato di non veder l'ora di poter rivedere la ragazza dai lunghi capelli color miele..." Mi fermai alla descrizione dei capelli della ragazza. Erano esattamente come quelli di Celeste. Coincidenze? E poi per quale motivo il presidente della Capsule Corporation non vedeva l'ora di rivedere questa ragazza? Davvero la gente aveva tutto questo tempo libero?
Rimasi impassibile, infine, seccato, decisi che era il momento di fare i compiti. Aprii i libri e fare gli esercizi assegnati, per me fu un gioco da ragazzi: in meno di un' oretta li terminai tutti.
Mi stiracchiai. Chiusi tutti i libri e mi diressi in cucina, affinché il mio stomaco smettesse di farsi sentire e così mi preparai la cena. Almeno, questi erano i miei piani, ma appena misi piede in cucina, il campanello suonò. "Ma chi è che viene a rompere alle otto e mezza di sera!?".
Aprii la porta e con mio grande 'dispiacere' riconobbi la persona davanti a me.
«Tulipano, ma che ci fai qui? Non hai visto l'ora?» feci tagliente.
«Ghiacciolo, quando penserai di scongelarti?» mi rispose con aria maliziosa.
Decisi di farlo entrare e richiusi la porta; arrivati in salotto si accomodò e mantenne quell'aria spavalda e maliziosa.
«Allora, perché sei qui?» gli chiesi nuovamente. Mi guardò con aria perplessa.
«La nuova... Celeste...»
«Dove vuoi arrivare?» lo interruppi accigliato.
«Non mi dire che non ti incuriosisce? Io la trovo una grande!» fece lui, con il suo solito ghigno stampato sul viso.
«Solo perché ha avuto quell'atteggiamento con il professore?» Incrociai le braccia in attesa della sua risposta.
Davvero la trovava una grande solo perché aveva mostrato quel carattere arrogante nei confronti del preside? Davvero, pur essendo il mio migliore amico, non riuscivo a capire Nagumo. Ma come si fa a trovare simpatica una tipa del genere!?
«Dottore! Se non ti fermi ora, ti tiro una padella! Non scherzo!» sentiamo gridare di punto in bianco.
Nagumo fece un'espressione dapprima sconcertata, poi materializzò il suo solito ghigno.

«La tua vicina... non mi dire che...»
Quel sorriso così eloquente mi provocò un brivido lungo la schiena, ma non lo ho voluto darlo a vedere.

«Fortunato il mio Suzuno! Perciò Celeste è la tua vicina!»
«É seccante e troppo chiassosa!» feci subito con tono seccato.
«Perché sta urlando 'dottore'?»
«E io che vuoi che ne sappia?» risposi esasperato. A volte Nagumo sapeva essere stressante. Sicuramente quei due sarebbero diventati ottimi amici.
«Non ti scaldare Celeste! Guarda che la scuola, se vista nel lato positivo, può essere anche divertente!»
La voce... di un uomo? Perciò, quando urlava 'dottore' era riferito a lui? Perché doveva chiamare suo padre in questa maniera? Proprio non la capivo e forse avrei dovuto non curarmene, almeno sarebbe uscita integra la mia sanità mentale!
«Oh! E quindi alla pupa la scuola sta sulle palle!»
«Nagumo piantala! Piuttosto ti fermi qui a dormire?» gli chiesi mantenendo la mia compostezza.
«Certamente! Anche perché voglio discutere con te della tua 'meravigliosa' vicina.» rispose lui con nonchalance, mettendo tra virgolette il 'meravigliosa'.
«Senti...» feci assumendo il mio solito tono freddo «Quella ragazza l'hai conosciuta solo oggi! Di cosa vorresti parlare? Della taglia di reggiseno che porta?» finii alzando un sopracciglio e squadrandolo dalla testa ai piedi, mettendo le mani sui fianchi.
Non disse nulla, ma il suo viso rispose per lui. "Non dirmi che non ha attirato la tua attenzione", ecco la sua risposta. Sbuffai e, seguito da Nagumo, andai in cucina per prepararmi un panino dal momento che, grazie a lui, la fame era quasi svanita.
Sentimmo la porta sbattere. Io e Nagumo ci guardammo: molto probabilmente anche lui aveva preso un colpo!
«É davvero misteriosa la tua vicina! Perché non la inviti a cenare qui? Almeno avremo l'occasione di stringerci amicizia.»
Aveva davvero pronunciato quel periodo così cretino? Stavo vacillando tra lo sputargli gli insulti più carini e l'assestargli un pugno che gli avrebbe risistemato il tulipano che portava in testa. Cercai di calmarmi, perciò sospirai e alzai le spalle.
«Fa' come vuoi. Tanto l'avresti fatto comunque.»
Nagumo in pochi secondi era già davanti alla porta di casa di Celeste e stava bussando. Poco dopo, una ragazza con i capelli color miele, sciolti e sistemati sulla spalla, aprì la porta di casa e con i suoi occhi di cristallo squadrò il ragazzo davanti a lei.
«Tu sei il tulipano! Come fai a sapere che abito qui?» chiese Celeste curiosa.
Restai senza parole nel vederla con i capelli sciolti. Insomma... era bellissima!

«Ero a casa di Suzuno...» iniziò Nagumo.
Celeste si voltò e mi lanciò un'occhiata glaciale per poi ritornare a guardare il tulipano; intanto io, ero appoggiato allo stipite della porta con le mani incrociate e, mentre parlavano, continuai a guardarla.
«Ti ho sentito gridare contro tuo padre.» le rivelò Nagumo e dopo aver detto ciò, la vidi leggermente trasalire.
«Senti vuoi venire a cenare a casa del ghiacciolo?» disse Nagumo sorridendole... dolcemente? Okay: questo suo lato era davvero stomachevole.
Celeste era arrossita, infine accettò. Si mise le ballerine e chiuse la porta. Non appena fummo dentro casa mia, Nagumo si affondò davanti alla televisione, accendendo la Play Station e facendo chiaro segno a Celeste di raggiungerlo. La ragazza in un primo momento si mostrò titubante, poi si avvicinò al tulipano e sfoggiò un sorriso così raggiante che mi fece perdere un battito.
Fermi tutti: non potevo iniziare a provare qualcosa per una casinista arrogante come lei!
«Suzuno preparaci la cena!» mi gridò Nagumo come un bambino al quale bisogna esaudire ogni suo capriccio.
Sospirai e iniziai col preparare la cena.

«Prendi questo!»
"Ecco che inizia con le urla...". Ma a gridare fu Celeste. Rimasi esterrefatto: a scuola si era mostrata arrogante e presuntuosa e ora era una ragazza che sorrideva e si divertiva. Un cambiamento radicale.

«No! Non vale! Era fallo!» si lamentò Nagumo.
«Fallo cosa??! Ma ci vedi? Non ti ho nemmeno sfiorato!» gli rispose Celeste soddisfatta, riuscendo a non perdere la sua concentrazione su FIFA. Era davvero bizzarro che una ragazza sapesse giocarci, di solito si preoccupavano della loro estetica o dei pettegolezzi. Finii di preparare la cena, apparecchiai la tavola e il pensiero di essere stato, in qualche modo, preso in giro da Nagumo si stava facendo strada nella mia mente.
«É pronto.» dissi indifferente.
«Un attimo! Sto per battere il tulipano! Lasciami questa soddisfazione!» mi rispose Celeste. Un ghigno si fece strada sul mio volto: quella ragazza iniziava ad interessarmi, dal momento che stava per dare una lezione a quello sbruffone del mio migliore amico. Scrollai le spalle, appoggiai i gomiti sul ripiano che stava difronte alla televisione (il soggiorno e la cucina si trovavano nella medesima stanza) e successivamente adagiai sui palmi delle mani il mio viso, intento a gustarmi la sconfitta di Nagumo.

«Ho vinto!!» esclamò la miele. Un altro battito perso.
"Se non la pianta di far prendere degli spaventi alla gente, rischia di far morire tutti quelli che le stanno attorno!".
«Hey Winnie the Pooh! Voglio la rivincita!» fece il tulipano. “Non si sa proprio arrendere!”
«Non mi chiamo Winnie the Pooh!» rispose Celeste offesa.
«Da oggi ti chiamerò così!»
Iniziarono a litigare, così per dire, per il fatto del nome e così, non potendone più delle strilla di due ragazzi che erano diventati come due bambini della scuola materna, intervenni.
«Ora basta!» dissi con aria omicida e subito quei due si gelarono sul posto «Winnie the Pooh – che poi lo trovavo azzeccato per lei – tulipano, ho detto che è pronto.» finii con il mio solito tono glaciale. Celeste mi lanciò un'occhiata a dir poco spaventosa: ovviamente non mi fece né caldo né freddo anzi, avrei continuato a chiamarla così.
«Questo l'hai fatto tu?» mi chiese Winnie the Pooh, meravigliata da ciò che avevo cucinato.
«Hai visto qualcun altro?» le risposi ponendole una domanda alla quale la risposta era ovvia.
«Lui non lo ammetterà mai, ma è un mago ai fornelli! Te l'assicuro!» disse, poi, Nagumo guardandomi e facendomi un sorriso sincero. Distolsi lo sguardo imbarazzato. Ci sedemmo a tavola e iniziammo a gustare la cena.
«Hey, Winnie the Pooh! Da dove vieni?» chiese d'un tratto Nagumo con noncuranza.

Prima di rispondere, Celeste lo guardò con aria minacciosa, ma poi sospirò. Per quale motivo?
«Vengo da Miami, poi, con mio padre, quando avevo undici anni, mi trasferii a Parigi e iniziai a frequentare il collegio Kadic.» rispose lei. I suoi occhi erano... tristi?

«E tu?» aggiunse. Guardai Nagumo: davvero ero l'unico che si era accorto di quel velo di tristezza?
«Wow. Beh io vengo da Tokyo e vivo da solo.» rispose lui con nonchalance. Lei lo guardò perplessa, poi appoggiò i suoi bellissimi cristalli su di me.
«Perché mi guardi così?» le chiesi già sapendo che me ne sarei pentito.
«Beh, tocca a te!» mi rispose sorridendo. La guardai stranito. Dovevo aver timore di quel sorriso dolce?
«Anche io vengo da Tokyo e come il tulipano, vivo da solo.» risposi con indifferenza.

«Ora mi dite la vera ragione per cui mi avete invitato a cena?»
«Semplice: vogliamo diventare tuoi amici!» rispose immediatamente Nagumo con sicurezza.
"Ma che ha in mente?".
D'altro canto, a Celeste iniziarono a brillare gli occhi. Vederla così mi faceva sentire... strano.
«Davvero?» chiese lei. Nagumo annuì con la testa.
«Evvai! Speravo di diventare tua amica!» fece subito dopo la risposta del tulipano. «Ho sentito quello che hai detto al tuo compagno di banco... quello con la coda, capelli pistacchio e pelle abbronzata...»

Sì, un'ottima descrizione di Midorikawa.
«Ma soprattutto tua polaretto.» Mi sorrise. Che effetto strano che stava facendo su di me. "Ma si può sapere chi delle due Celeste, che ho avuto la grazia di conoscere, è quella vera? Qui rischio la mia salute mentale!".
Rimasi spiazzato dalle sue parole e per di più, Nagumo mi lanciò un'occhiata del tutto maliziosa.
«Ora non dovrò stare zitta per tutto l'arco delle ore scolastiche!» concluse entusiasta.
«Winnie the Pooh, io e te ci divertiremo! Me lo sento!» disse Nagumo. I due si guardarono per un po', come se dai loro sguardi intuissero i pensieri dell'altro, per poi far trasparire un espressione da complice di qualche guaio.
Poi una cosa inaspettata accadde: Winnie the Pooh e tulipano si strinsero la mano, sempre mantenendo lo sguardo fisso nelle iridi del neo amico. Ora sarebbero diventati coppia fissa combina guai e io non prevedevo nulla di buono.
«Sono le dieci per l'amore del potente Zeus!» esclamò la ragazza.
«Che?» chiesi perplesso dalla stranità di quella frase.
«Niente, niente. Devo andare ci vediamo domani!» Così dicendo salutò Nagumo con un pugno sulla spalla amichevole, per poi sorridergli, si avvicinò a me e mi abbracciò.
«Grazie.» mi sussurrò e credo che dopo questo divenni rosso peggio dei capelli di Nagumo.

«Ciao ragazzi! Buona notte!» ci disse prima di chiudere la porta dietro di sé.
«Dopo l'abbraccio, il tuo battito a che velocità sta andando, eh ghiacciolo?» mi chiese malizioso Nagumo.
«È regolare! Idiota!» gli risposi sbuffando. «E ora andiamo a dormire!» aggiunsi non appena mi ripresi dall'abbraccio di Winnie the Pooh.
Una volta che fummo pronti per andare dormire, come ai tempi del Sun Garden, io e Nagumo parlammo per un po'.
«Allora?» mi chiese Nagumo improvvisamente.
«Allora cosa?»
Dai! Avrai intuito che taglia porta Winnie the Pooh!» disse lui sfoggiando uno dei suoi ghigni più maliziosi.
«Questa conversazione è durata anche troppo! Notte tulipano.» gli risposi, voltandomi dall'altra parte, deviando, così, l'argomento 'taglia di reggiseno'.
«Notte» disse infine lui. Sapevo benissimo che stava ridendo per la mia reazione e che ne era, addirittura, soddisfatto. Ma mi ritenni fortunato ad essere l'unico a conoscere la sua taglia... Sorrisi soddisfatto e affondai tra le braccia di Morfeo.
Con lei magari, sarei riuscito a ridere più spesso.



***angolodellautricesupergasata***

Ciaoo a tutti!
Prima di tutto: Ringrazio tutti quelli che la leggono! Grazie, grazie e grazie! ;D Inoltre ringrazio Phoenix, CreepyAlis e RosaDark per aver recensito il capitolo precedente <3 Poi... scusatemi per aver aggiornato ora! Chiedo scusa (U.U)

E ora veniamo alle spiegazioni... Perché ho fatto questo capitolo sotto il POV di Suzuno? Semplice: sarà un personaggio molto importante, ma non solo lui! ¬ͺ¬ E poi mi ha allettato...
Sappiate che questo crossover tenderà ad essere, in certi punti, anche demenziale... xD

Argomento 'taglia di reggiseno'... è puramente casuale, i fatti narrati non sono ispirati ad esperienze personali * arrossisce * X#X

Spero che vi sia piaciuto, perché a me sì ^^ Ah, il prossimo capitolo è incentrato su... lo scoprirete leggendo il prossimo! (sono cattiva ;D)
Come sempre mi fa piacere sapere che ne pensate ;)
Ora vi saluto,

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3

 

 

  
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