“Perché non ce l’hai detto subito?” mi chiese mia madre leggermente arrabbiata. “Mamma non potevo dirvi niente, l’avevo promesso a Bellatrix. Tanto prima o poi la verità sarebbe venuta allo scoperto, era solo questione di tempo.” “Quindi avremmo dovuto aspettare che la McGranitt la chiamasse per lo Smistamento?”. Possibile che si fossero impuntati su una cosa del genere? Avevo già spiegato la vicenda almeno una decina di volte eppure continuavano a rimarcare il tutto. Sbuffai spazientito e con ciò dichiarai chiuso l’argomento una volta per tutte, proprio mentre Ron, Ginny e Hermione entravano in cucina. Bellatrix e Hope si erano già trasferite a Grimmauld Place (e l’entusiasmo di Sirius era alle stelle) e adesso l’Ordine si stava radunando a Godric’s Hollow per parlare della profezia. Arrivarono Lupin, Sirius, Arthur, Molly, la McGranitt e Piton e mi resi conto di non aver ancora avuto occasione di parlare con quest’ultimo, anche se non avevamo poi granché da dirci: eravamo sempre stati nemici e Voldemort l’aveva lasciato morire nella caduta di Hogwarts. Lui, un Mangiamorte doppiogiochista, era diventato cenere proprio come tutti gli altri; non ci aveva aiutato minimamente nella ricerca degli Horcrux, sebbene fossi più che sicuro che Silente gliene avesse parlato.

“Allora- iniziò Silente- ammettendo che l’interpretazione della signorina Granger sia esatta, abbiamo già trovato un erede: Hope, la quale, se ho ben capito, ha subìto la Maledizione del Sole lanciatale di Voldemort.” “I versi tre e quattro si riferiscono a lei, eravamo stati deviati da Speranza, ma ora sappiamo che si riferisce a Hope. I due seguenti per l’erede di Grifondoro…” disse Ginny impugnando la sua copia di profezia, e rilesse ad alta voce i due versi successivi:

Nell’indugiar forse ragione aveva
Angelo e demone in un sol corpo è o era?

“Forse facciamo più in fretta se guardiamo negli Archivi delle nascite al Ministero. Ci sarà l’albero genealogico di Grifondoro, no?” chiesi titubante. L’idea mi girava in testa già da un po’, ma per accedere agli Archivi serviva un pass che solo il Ministro e alcuni impiegati avevano. Con la minaccia di Voldemort i sistemi di sicurezza erano aumentati a dismisura, e Kingsley aveva preferito lasciarli, per ogni evenienza.

La riunione proseguì per un’ora circa e, tra le ipotesi più disparate, la mia iniziale era stata tenuta fortemente in considerazione cosicché alla fine Silente aveva affidato a me e Hermione il compito di cercare informazioni utili nell’Archivio. Ron e Ginny avrebbero cercato in alcune biblioteche insieme a Tonks (che al momento si trovava con Ted a casa dei suoi genitori) e mia madre, mentre tutti gli altri avrebbero continuato la solita routine tra lavoro e famiglia.

“Pensate di trovare qualcosa?” ci chiese mio padre mentre camminavamo lungo uno dei tanti corridoi del Ministero. Lui era tornato a fare l’Auror insieme a Sirius, che pur di evitare sua cugina rimaneva in ufficio fino a tardi, e tra quelle mura si sentiva completamente a suo agio. Io ricordavo ancora fin troppo bene la disavventura del quinto anno ad Hogwarts, di come eravamo caduti dritti in trappola proprio a qualche piano sotto di noi, e poi di come quelle stesse mura si fossero tramutate spesso in corridoi labirintici durante il corso di addestramento. Continuando a guardare fisso davanti a me gli risposi che ci speravamo entrambi, e Hermione intavolò una conversazione con mio padre finché non raggiungemmo la porta di ingresso agli Archivi. Sembrava una porta come tante, il legno scuro che faceva contrasto con le pareti grigiastre, ma la magia che vi era posta a difesa non poteva ingannarci; mio padre mi allungò le chiavi e si voltò augurandoci buona fortuna.

“Tutto bene Harry?” mi chiese Hermione prendendomi per mano, e io rabbrividii involontariamente. Mi sentivo molto a disagio, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto questo; rilessi ancora una volta la profezia e fui tentato di strapparla in mille pezzi: perché avevo la sensazione di avere la risposta sotto i miei occhi? Guardai Hermione e la rassicurai, era ora di muoversi.

“Lumos” sussurrai, e un’enorme sala mi apparve davanti, piena di scaffali fino al soffitto. Quell’ambiente mi ricordava la sala delle profezie, e capii che anche Hermione aveva notato la somiglianza, ma entrambi cercammo di ignorare la situazione e camminammo fino ad arrivare ad un grande volume posto su un leggio di marmo. Le pagine erano bianche, ma Hermione posò la bacchetta sul foglio e disse: “Aparecium”; non accadde nulla. Ritentò più volte ma sempre con scarsi risultati, e pure io iniziavo a perdere la pazienza. “Non ha senso, credevo apparisse un indice! Non possiamo controllare tutti i volumi!” soffiò esasperata, e io puntai la bacchetta verso uno dei tanti corridoi che si diramavano da quel punto gridando: “ Accio discendenza Grifondoro!” ma invano.

“Era da molto che non ricevevo visite…” sussurrò una voce ed entrambi ci voltammo verso il libro. Le pagine bianche si erano trasformate in due grandi labbra e la voce maschile che fuoriusciva infondeva sicurezza. “Puoi aiutarci?” gli chiesi, ma le labbra non si mossero. “Scusi, abbiamo bisogno del suo aiuto. Può aiutarci per favore?” ribadì Hermione marcando le ultime parole, e le labbra finalmente si schiusero per la seconda volta. “Oh, che voce soave… Chiedete e se potrò vi aiuterò…” “Avremmo bisogno di sapere l’albero genealogico di Godric Grifondoro e dei suoi discendenti.” Intervenni deciso, ma le labbra non risposero. Hermione mi guardò di sbieco, e sbuffai irritato: ci mancava solo un libro arrogante per completare il quadro. “Per favore, non vorrei disturbarla ma abbiamo fretta…” dissi, e le labbra riapparvero. “Voi giovani siete sempre di fretta. Ad ogni modo non c’è bisogno che cerchiate in qualche volume polveroso, posso rispondervi io. La dinastia Grifondoro termina con Lucy Herwick Grifondoro.” “Lucy Herwick Grifondoro! Bene, e può anche dirci dove si trova?” “Ehi, ti sembro un cerca persone? Ma dico, che modi!” “Ci scusi per il disturbo, grazie mille per l’aiuto.” disse Hermione, e ci voltammo diretti alla porta quando la voce ci richiamò: “Aspettate, perché la state cercando?” “Perché è stata pronunciata una profezia in cui pensiamo si faccia riferimento all’erede di Grifondoro.” Gli dissi a bassa voce, e le labbra parvero irrigidirsi un attimo prima di scoppiare a ridere. Che cosa gli prendeva? “Mi scusi- iniziai- cosa c’è di tanto divertente?” “Oh ragazzo, la circostanza è divertente! Oggi mi sento particolarmente magnanimo, quindi risponderò anche all’altra vostra domanda: dov’è ora Lucy Herwick Grifondoro? Oh, molto, molto semplice… Al momento, anzi da parecchi anni ormai, l’ultima erede di Grifondoro si trova al cimitero di York, quinta lapide sulla destra, non potete sbagliare.” Io e Hermione ci bloccammo sul posto, poi ci guardammo inorriditi. “Cosa? Cioè… Lucy…” “Sì, è morta il 5 Aprile 1815. E non ha lasciato eredi.”



P.S. Harry non ha avuto modo di vedere i ricordi di Piton (anche il prof di pozioni è morto nel crollo di Hogwarts, nella mia fantasia Voldemort si era accorto del doppiogioco e si è vendicato), quindi non può sapere che lui in realtà l'ha sempre protetto.