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Autore: Sakura3    08/05/2015    9 recensioni
"Sono passati tre anni dagli avvenimenti di Allegiant, e quando Tobias Eaton era ormai convinto di essersi lasciato tutto alle spalle, ecco che il passato bussa nuovamente alla sua porta."
Questa fan fiction è stata scritta da me, una fan che come molti di voi, non si è rassegnata al finale di Allegiant e immagina ancora un futuro per Tris e Tobias.
Non sarà tutto semplice e i due dovranno affrontare molte difficoltà: riusciranno a superare tutto e a ritrovarsi? Sarà il loro amore così forte da superare anche l'ennesima difficoltà?
Confesso che sono un po' agitata perchè è la mia prima fan fiction e non ho mai pubblicato niente prima. Spero vi possa piacere e lasciate recensioni: siate liberi di dirmi tutto, per migliorare me stessa e la storia :)
Enjoy!
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pag 19
Premessa:
Dopo SECOLI riprendo in mano questa storia, mi sembra passata un'eternità.
Purtroppo ho avuto molti problemi di salute quindi non ho potuto scrivere per un sacco di tempo.
Spero di poter riprendere a scrivere con costanza e chiedo scusa a tutti per il ritardo.
Come al solito apprezzerei molto le vostre recensioni e i vostri pareri sulla storia, piano piano risponderò a tutte quelle che mi avete già lasciato.
Grazie di cuore a tutti voi che avete avuto così tanta pazienza e che apprezzate sempre di più questi vaneggi di una semplice Divergente :)






TOBIAS


Accade tutto in una frazione di secondo.
Un tavolo ribaltato, i gemiti di dolore di una donna, urla... e poi un frastuono.
Assordante, come un tuono, e pian piano più delicato, un tintinnio, come una pioggia di ghiaccio su una lastra di marmo.
Non ho il tempo di metabolizzare quanto sta accadendo davanti a me, ma nonostante questo il mio corpo si muove senza che io stesso me ne renda conto, come se una forza mi spingesse a farlo contro la mia volontà.
In un attimo sono dall'altra parte della stanza, mi getto di peso su Peter e cerco con tutte le mie forze di spostarlo, di bloccare qualsiasi sua mossa.
Gli blocco le braccia ma è forte, più di quanto mi  ricordassi.
Cerca di divincolarsi, in preda ad una furia cieca e spietata; non mi faccio cogliere di sorpresa all'ennesimo tentativo di colpirmi per liberarsi e lo scaravento di peso dall'altra parte della stanza.
Mi getto su di lui e con tutta la rabbia che ho in corpo lo colpisco, nel tentativo di stordirlo.
Miles mi raggiunge e insieme riusciamo a bloccarlo e a legargli i polsi.
Non posso fare a meno di notare i tagli sulle sue braccia e le mani, ancora rosse per lo sforzo.
Mi volto e realizzo in un secondo quello che poco prima non ero riuscito a distinguere: Sondra distesa, con le braccia sullo stomaco proprio dove l'ha colpita il tavolo, ancora dolorante, circondata ora da agenti del Dipartimento.
La vetrata alle sue spalle, quella che avrebbe dovuto permettere agli altri di seguire l'interrogatorio, completamente in frantumi.
Le schegge sono disseminate per il pavimento, come un manto di ghiaccio, scintillante e luminoso; riflette una luce particolare però...una luce vermiglia.
Un mare di vetro e sangue, e al centro una figura in ginocchio, che si guarda intorno con uno sguardo perso...che mi guarda.
Tris è seduta tra le schegge, i vestiti strappati dal vetro e le braccia sanguinanti per i tagli.
Ha le pupille dilatate e lo sguardo perso nel vuoto: mi guarda ma è come se non mi guardasse veramente.
Le sue mani continuano a massaggiarsi il collo, violaceo e gonfio, proprio dove le mani di Peter si sono strette un attimo fa, con l'obiettivo di ucciderla.
E all'improvviso capisco cosa mi ha spinto ad agire: la disperazione di vedermela portare via davanti agli occhi per una seconda volta.





                                                 ***




TRIS


E' tutto così confuso.

«E io e te non saremo mai nella stessa
fazione.»

«Tutto bene, Rigida?» «Sembri sul punto
di scoppiare in lacrime. Potrei andarci piano con te, se
piangi.»


Cosa?! Che sta succedendo ora?!


«Tu non mi sparerai.»
«La gente tende a sopravvalutare il mio senso etico»

Che siano...altri ricordi?!

Cerco di riprendere fiato e di calmarmi, ma non è facile. Ero morta. Ero morta, e poi non lo ero più. E
perché? Grazie a Peter?
Peter?

Chi è davvero questo Peter per me?!

«Perché l’hai fatto?» dico. «Tu mi vuoi morta. Volevi uccidermi tu stesso! Che cos’è cambiato?»

Io...


 
                                                  ***



Mi sveglio nel mio letto, la luce della luna che filtra tra le grate della finestra.
Vorrei sedermi ma non ce la faccio: è come se il mio corpo non rispondesse ai miei comandi.
Mi sento stordita e ho un senso di nausea fastidioso alla bocca delllo stomaco.
Cerco di deglutire ma una fitta lancinante mi attraversa il cervello.
Cerco di toccarmi il collo, ma qualcosa mi blocca con forza.
Una mano. Calda e forte, un po' ruvida, ma rassicurante, e so già a chi appartiene ancora prima di voltarmi: Tobias.
"Ehi, come ti senti?"
"Come se fossi stata asfaltata da una pala motrice. E mi fa male il collo. Tu tutto bene? Sei ferito?"
"Si, tutto bene non temere. Cara ha deciso di somministrarti qualche calmante per farti riposare. Eri sotto shock."
Ha lo sguardo cupo e basso quando aggiunge "Mi dispiace."
Lo guardo senza capire bene le sue parole, ma capisco dal suo viso che è preoccupato.
Ha i lineamenti tirati, la mascella contratta, la mano libera stretta in un pugno.
Sta soffrendo.
"Mi dispiace per averti esposta ad un pericolo come lo è Peter. Sono io in fondo che l'ho portato qua al Dipartimento e io stesso ho insistito per tenerlo in vita e poterlo così interrogare.
Mi dispiace per non averti protetta."
Un sorriso mi nasce spontaneo sul volto.
Ci conosciamo da poco, ma ho la sensazione di conoscerlo in realtà da una vita, come se lui fosse destinato a me ed io a lui.
Per questo riesco a sentire la sua sofferenza, come se la stessi provando io stessa, e vedo il dolore che prova nel non avermi protetta.
Gli prendo la mano e la poso sul mio viso.
"Tu non ti devi preoccupare per me perchè io so difendermi da sola.
Mi ha solo colta di sorpresa, e ad ogni modo, se ho imparato almeno un po' a conoscerti, so che tutto quello che hai fatto l'hai fatto solo perchè ci credevi realmente. "
Sono un po' titubante qundo aggiungo:
"In realtà non tutto è  andato poi così male. Non so se è per Peter o per cosa..."
E gli racconto dei vaghi stralci di ricordi che mi sono riaffiorati alla mente.
Tobias mi ascolta con attenzione, annuendo di tanto in tanto, gli occhi fissi e concentrati su di me.
"Tu e Peter non vi siete mai sopportati, principalmente perchè lui non perdeva momento per stuzzicarti.
Non che fosse simpatico, io stesso l'avrei preso a pugni molto volentieri in molte situazioni.
Ma quando ti sei consegnata a Jeanine è stato lui a salvarti la vita e a farci uscire indenni dal quartier generale degli Eruditi.
Da quel momento non dico sia diventato simpatico ma sicuramente più... sopportabile, ecco."
Annuisco e cerco di metabolizzare le sue parole.
Sento di essere sulla buona strada: è vero, sono ancora solo dei radi ricordi ma sento che di questo passo potrò finalmente riacquistare la memoria.
Potrò finalmente ricordarmi chi ero...chi sono.
"Dovresti andare a riposare ora, sarai stanco se sei rimasto tutto il tempo qua a vegliare su di me."
" E chi ti dice che sia stato qui tutto il tempo?" mi dice, con aria beffarda e un sorriso sghembo sul viso.
Non so perchè ma mi innervosisco.
"Oh bene, fai quello che ti pare allora, io mi metto a dormire."
Faccio per scansarmi ma mi tira a sè, prendendomi il viso tra le sue mani.
Il solo contatto con la sua pelle mi riscalda e mi  sento bruciare dentro, come una fiamma che divampa all'improvviso.
Mi sento sempre più confusa e non so se è per via di quello che è successo oggi, dei ricordi, dei sedativi o semplicemente per via di Tobias.
So solo che quando mi sussurra "Sei sempre la solita permalosa" e avvicina le labbra alle mie, ricambio il suo bacio con tutta me stessa.

                                       
                                                   ***
  
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