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Autore: Kore Flavia    10/05/2015    1 recensioni
[La mia totale incapacità mi impedisce di fare un intro decente, ma giuro che la storia vale *coff coff*]
DAL TESTO:
-Ehi, tutto bene? – Una voce. La ragazza non alza la testa, sicuramente non sta parlando con lei. Anzi, inizia a stringere con maggiore forza le ginocchia al petto.
-Ehi. – Di nuovo quella voce, chissà forse l’interpellato non gli sta rispondendo. Lei non lo sa, non alza lo sguardo, perché dovrebbe? Farebbe solo la figura della fessa ad alzare lo sguardo e scoprire che non stanno parlando con lei.
[...]
-Andrea, tutti hanno bisogno di amici. Se vuoi io posso essere il primo. – La voce è dolce come il miele e lei non sa come rispondere, perché, in fondo, lei desidera qualcuno con cui parlare. Non le basta più la compagnia del silenzio. In quel momento nelle cuffiette inizia un’altra canzone: Come what may, e Andrea sorride debolmente.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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CAPITOLO 4 Pt.1
Magnet
 
I want you to embrace me closely and gauge my limit.
Please make me believe that this is not a sin.
I want you to kiss me and repaint my body.
I want to be intoxicated and drowned in your charm.
 
- Andrea, stai attenta! – La sgrida la professoressa di Latino, il viso corrucciato in un’espressione seria. Andrea non sta seguendo, è ormai un mese e qualche giorno che si vede con Davide, da amici, ci tiene a precisare lei ogni volta che ci pensa. Marzo è alle porte e la ragazza osserva spesso i primi fiori sbocciare timidi nelle giornate tiepide. Lei ogni tanto si sente come quei fiorellini timidi e introversi. Simile alle margheritine che crescono ovunque.
Andrea è troppo presa a pensare alla uscita di quel pomeriggio, Davide ci ha tenuto a non dirle dove sarebbero andati, ma lei è curiosa e testarda e, da quando lui ha preannunciato quella uscita, non ha smesso di fargli domande. Ormai la ragazza è abituata a pensare a lei e Davide come un duo, come degli amici. Lui si ostina a non farle domande personali, forse per non allontanarla o forse, semplicemente, per non ferirla. E lei non può far altro che essergliene grata, poiché lei è più brava a far domande invece che a rispondere ad esse.
-Scusi… -Borbotta la ragazza tornando a guardare il libro con sguardo vacuo. Da quando Andrea e Davide si conoscono lei è più felice e il padre l’ha notato e si è rasserenato.
-Andrea, dopo dobbiamo parlare. – La donna si gira verso i quattro ragazzi seduti alla cattedra per ricominciare l’interrogazione, ma viene interrotta da Andrea.
-Scusi? –
-Hai sentito bene, Andrea. – Finisce la professoressa tornando a interrogare quattro dei suoi compagni. La ragazza è sempre andata bene a scuola, non ha le giornate molto occupate, lei, o almeno, non le aveva. Sorride al pensiero di quanto cose siano cambiate nell’arco di un solo mese. Andrea ha iniziato sorridere più spesso e a parlare anche.
 
L’ora finisce e la ragazza esce dalla classe seguita dalla prof. Si poggia al muro in posizione difensiva. Mai nessuno le ha detto che voleva parlarle e lei è un po’ intimorita.
-Andrea, il tuo rendimento è un po’ calato. Hai dei problemi a casa che non ti fanno concentrare? – Chiede apprensiva la donna allacciando le braccia sotto al seno. La ragazza scuote la testa, è buffo vedere come la prof. non si sia resa conto, invece, di come il suo umore sia migliorato.
-Non ho nessun problema a casa. – ribatte con noncuranza, sostenendo lo sguardo inquisitore della donna.
-E allora mi puoi dire il perché di questo calo? – Domanda sdegnosa. La giovane sorride timidamente e pensa come da un 8 in quasi tutte le materie sia scesa a 7. Suo padre è il primo ad esserne felice perché, a differenza degli altri genitori, vuole che la figlia faccia esperienze e amicizie invece di restringere il proprio mondo ad un mucchio di libri vecchi e rovinati. A degli studi che, come afferma lui, sono per la gran parte inutili per il futuro.
-Le dico che sto bene, semplicemente ho meno tempo per studiare. –
In quel momento passa una persona dietro della donna, un ragazzo il cui modo di camminare non lascia dubbi ad Andrea. Gli fa un cenno, ma lui non la nota raggiungendo il bagno. Forse la sta solo ignorando, lei incassa la testa tra le spalle al solo pensiero. Il gesto non sfugge alla donna davanti a lei, la quale si gira a guardare dietro di sé cercando la causa di quella reazione, ma il ragazzo è già entrato nel bagno dei maschi.
-Chi era? – Domanda la professoressa cambiando completamente tono, sembra quasi complice e Andrea arrossisce e scuote la testa energicamente.
-Nessuno. – Borbotta scontrosa, ma la donna non sembra notare il suo tono sgarbato e continua: -A me puoi dirlo, Andrea, chi è? Un amico? Non ti ho mai visto con un amico, Andrea. Sono felice per te. – Lo sguardo è illuminato mentre dice questo e Andrea abbassa lo sguardo imbarazzata. Così tante attenzioni non le ha mai avute, non ha mai neanche provato a riceverle.
Davide esce dal bagno e questa volta la nota, la ragazza lo vede avvicinarsi curioso, sorride.
-Ehi Andrea, non pensavo avessi problemi con le prof. – Ride facendo un cenno educato alla prof a mo’ di saluto. La donna annuisce e si congeda con la scusa di dover raggiungere un’altra classe.
-Quindi, che ti ha detto? – Domanda curioso Davide, le si avvicina e si poggia anche lui al muro. –Sei pronta per questo pomeriggio? – Andrea si scosta di qualche centimetro, non vuole averlo così vicino. Si sente a disagio.
-Nulla di rilevante, cose come: “il tuo rendimento è calato e bla bla bla”.  Non so nemmeno dove andiamo. – Lo rimbrotta, sottolineando il fatto che lei nemmeno sappia dove stiano per andare, e si avvicina alla porta della classe. – Ora devo andare, che non posso farmi trovare fuori dalla classe e non conviene neanche a te mio caro mi sento male per non stare in classe. – La ragazza ride sommessamente ed entra in classe.
Davide, però rimane per un po’ fuori, la testa poggiata al muro. Spera che Andrea oggi si diverta, spera che la serata non finisca con un totale disastro. Eppure pensa che lei sia pronta, pronta a conoscere nuove persone, nuove persone che non siano lui. Trova egoistico il suo attaccamento a lei, il suo non volerla condividere con nessun altro, però vuole fare una prova e spera vada bene.
 
Quando Andrea esce Davide le va subito incontro e l’accompagna nel piazzale fuori dalla scuola, dove un gruppo di ragazzi sta litigando per i posti della panchina. Una ragazza dai lunghi capelli castani è piegata su di loro parlandoli in vivacemente mentre i due ragazzi, l’uno biondo con il viso pieno di brufoli e l’altro dai capelli lunghi e un primo, leggero, strato di barba.
Davide si posiziona davanti alla ragazza e le tocca leggermente una spalla, quella si gira ad osservare Andrea. Le sorride e si avvicina porgendole una mano, Andrea è titubante ad afferrarla e rimane ferma. E’ scossa, non si immaginava un approccio così diretto e si sente imbarazzata e sorpresa.
-Mica mangio, eh! Davide ha parlato di te… sei Andrea, giusto? Io mi chiamo Letizia. – Dice, infine, la ragazza sorridente. Assomiglia a Davide, il sorriso è lo stesso e anche gli occhi azzurri sono simili a quelli del ragazzo. Forse è la sorella, ma Andrea capisce subito d’essersi sbagliata, lo vede da come Letizia ammicca con lo sguardo a Davide e da come il ragazzo le sorride teneramente.
-Questi due cretini sono Francesco e Giacomo, non sanno proprio cosa sia la galanteria. Stasera non staranno con noi perché hanno impegni migliori. – Letizia indica prima il biondo e poi il ragazzo con la barba.  I due fanno un cenno della testa e Francesco ride di gusto a vedere la smorfia disgustata dell’amica. Andrea annuisce un paio di volte e alla fine porge la mano a Letizia, la quale per tutto questo tempo non l’aveva ancora abbassata. Davide si guarda intorno e poi domanda:
-Dov’è finita Eleonora? – Letizia fa una smorfia, mentre i due ragazzi si guardano corrucciati. Giacomo si passa una mano sul volto e alla fine risponde.
-Eleonora oggi esce dieci minuti più tardi, la professoressa stava interrogando. – Ora Andrea lo riconosce, è il ragazzo che, la prima volta che ha incontrato Davide, è andato a chiamarlo per conto della professoressa. Il ragazzo poi continua: - Quella scema non avrà studiato, troppo impegnata a scrivere per quel sito di scrittura… Com’è che si chiamava? – Letizia lo squadra e poi risponde:
-Efp, si chiama Efp. Non è così difficile da ricordare! E poi Eleonora è brava, ha talento. Se almeno ci provassi a leggere qualcosa di suo… – La frase rimane in sospeso, ma subito la ragazza si riprende – Vedresti quanto è brava. - e si avvicina a Davide.
-Vero? – Gli domanda poggiando la propria testa sulla spalla del ragazzo. Andrea lo vede arrossire, forse non è abituato a tutti queste effusioni da parte dell’altra.
-Vero. – Si rilassa, infine lui. Fa un cenno della testa ad Andrea incitandola a parlare, ma lei scuote forte la testa e incassa la testa nelle spalle. Si sta sentendo male, avere tutta questa gente attorno la mette a disagio e lei vorrebbe solo rifugiarsi in qualche posticino buio.
Da sola.
 Letizia le si avvicina, è molto più alta di lei, ma ha il viso da bambina. Le circonda le spalle con un braccio e fa un gesto della mano a Giacomo e Francesco i quali si alzano borbottando improperi.
-Non mordiamo. – le ripete e le fa cenno di sedersi. Letizia accavalla le gambe con un movimento sinuoso e ammicca nella direzione di Giacomo e Francesco.
-Vero, ragazzi? – I due annuiscono sghignazzanti e ridendo Francesco annuncia: –Noi ora dobbiamo andare, divertitevi a casa di Letizia. Sarà per una prossima volta, Andrea – Poi Giacomo si piega raggiungendo l’orecchio di Andrea, la ragazza sente le guance bruciare e sgrana gli occhi, -Ti conviene scappare, Letizia è una tiranna. – E ridendo si allontana raggiungendo l’amico. Andrea rimane zitta, il viso in fiamme che pian piano torna alla sua temperatura naturale.
-Guardala, Davide! E’ tutta rossa! Che carina. – Ride di gusto l’altra, pizzicandole le guance e ridendo ancora più forte. Andrea sorride imbarazzata e scuote la testa. E’ così maledettamente gentile e socievole con lei che le ricorda vagamente il modo irritante di Davide. Sono simili tutto sommato, capisce perché si piacciano: entrambi sono sempre sorridenti, entrambi sono gentili con lei. Anche lei, se non fosse stata Andrea, si sarebbe innamorata di Davide.
 
Letizia si alza e urlando saluta una figura in lontananza:
-Eleonora! Finalmente! – Butta a terra lo zaino e corre incontro ad una ragazza dai lunghi capelli rossi e mossi. Sul naso all’insù della nuova arrivata sono posti due grandi occhiali da vista che le impreziosiscono il viso. Andrea si ritrova a storcere il naso leggermente, è troppo bella per i suoi gusti e le ragazze belle non si sono mai comportate bene con lei. Davide si siede accanto ad Andrea notando l’espressione di quest’ultima.
-Prima impressione? – Domanda incuriosito poggiando i gomiti sulle ginocchia per osservare meglio le altre due. Andrea si gira e si rende conto che, se fosse stata in grado di disegnare, sarebbe riuscita a disegnarne il profilo perfettamente. La cosa la sorprende e sgrana leggermente li occhi scuri aggrottando le sopracciglia.
-Sembrano… carine. Troppo. – Aggiunge dopo un attimo di esitazione. Guarda il cespuglio di capelli rossi avvicinarsi assieme a Letizia, si sente a disagio. Lei non fa parte di tutti quei sorrisi, è inadeguata come al solito. Si stringe nelle spalle mordicchiandosi il labbro inferiore. Lascia andare un sospiro. –Perché, Davide? – Domanda infine, non ha completato l’effettiva domanda che voleva porre: perché fai tutto questo? Perché sei ancora qui? Perché mi presenti altre persone? Ma decide che è meglio non continuare perché le domande sarebbero infinite. E’ la stessa domanda che gli ha posto la prima volta che si sono visti e anche quella volta lui non aveva risposto.
-Perché cosa? – Si gira a guardarla i due occhi azzurri che la fissano con quella dannata curiosità infantile.
In quel momento le altre due li raggiungono e Eleonora allunga la mano verso Andrea, ha un sorriso distratto sulle labbra. Sembra che non si accorga nemmeno di star sorridendo, come se lo facesse senza alcuno sforzo. Andrea fissa la mano stranita; la ragazza davanti ha tutto il braccio –compresa la mano- impiastricciato di colori. Pennarelli deduce Andrea. Sente lo sguardo dei tre ragazzi artigliarla ed è in quel momento che sente il cuore accelerare, sono troppe persone. Troppe quelle che la stanno fissando, troppe quelle che le stanno dando attenzione. Ed è troppo, lei non è abituata. Vive sola con il padre e la gatta di casa, non ha mai avuto amici. Non sa cosa sia avere tanta gente attorno e si sente male ora che si trova in quella situazione. Respira pesantemente, le sembra d’aver un macigno sul petto che non vuole smuoversi.
Una mano le si poggia delicatamente sulla spalla, sa a chi appartiene: Davide. Il respiro si fa più regolare e ad Andrea smette di girare la testa. Abbassa gli occhi sulle proprie mani, si vergogna terribilmente per ciò che è appena accaduto. Non si sorprenderebbe se ora quella ragazza dai capelli rossi le voltasse le spalle e andasse a raccontare in giro l’accaduto e a prenderla in giro.
Davide si alza allontanandosi di qualche passo con Letizia e lì rimangono solo Eleonora e Andrea. La prima si siede accanto ad Andrea e si porta lo zaino tra i piedi. Andrea decide di focalizzarsi su quello per non perdere nuovamente il controllo. Sa perché Davide si è allontanato, sa che lo fa così che lei possa provare a far amicizia da sola, ma ora l’insicurezza si è rimpossessata di lei. Lo zaino dell’altra è impiastricciato come le mani della proprietaria, Andrea pensa che sia stata lei a dipingerlo.
-Lo sai, sto scrivendo una storia in cui la protagonista ti assomiglia. – Ride quella e Andrea stupita alza lo sguardo incrociando per la prima volta lo sguardo con gli occhi color muschio di Eleonora. Ora nota una bandana dalla fantasia floreale cingere la fronte della ragazza cercando di tenere a bada i capelli mossi.
-Cosa? – si lascia sfuggire come una piuma dalle labbra sottili. Quelle dell’altra ragazza sono ancora piegati in un sorriso, Andrea l’osserva di sottecchi e nota che la giovane dai capelli rossi e dalla pelle diafana è piuttosto minuta, Quasi più di lei e la cosa la sorprende poiché Davide e i suoi amici sono un anno più di lei.
-Ah, Davide non te l’ha detto? – Eleonora l’osserva con gli occhi sgranati in modo quasi esagerato. – Scrivo su un sito, Efp, lo conosci? – Andrea annuisce piano, lei spesso passa la notte a leggerci storie su quel sito, ma non ha mai avuto il coraggio di scrivere nulla. L’altra allarga il sorriso e con le mani acchiappa quelle di Andrea.
-Davvero? Mai nessuno conosce quel sito! E tu scrivi? Io sì, di solito scrivo originali, ma a volte anche su qualche altro fandom! – Andrea si sente sopraffatta da quella montagna di parole e domande, eppure, le parole se stampate su delle pagine bianche le aveva sempre reputate come delle migliori amiche. Ora invece sente il mal di testa ricominciare a invaderla.
-Io veramente… -Inizia, ma viene interrotta da un colpo di tosse. Strabuzza gli occhi un paio di volte e si rende conto che forse lo spettacolo che ha dato deve essere piuttosto ilare. Eleonora, infatti, è scoppiata a ridere e le labbra carnose sono aperte a mostrare i denti bianchi.
-Sei una di poche parole, eh? – Domanda una volta ripresasi portandosi una ciocca dietro ai capelli. –Io, invece, chiacchiero tanto. La gente ogni volta s’arrabbia per questo, ma sono di segno gemelli. Che pretendono? – Le domanda dandole una leggera gomitata sulla spalla. Andrea sorride timidamente a quelle affermazioni, sembra diversa Eleonora. Diversa da Letizia, a cui non può attribuire difetti, ma di cui si sente comunque estranea. Questa ragazza dai capelli rossi, invece, non sembra interessarsi ai suoi silenzi. Anzi sembra apprezzarli. Così da poterli colmare con le sue chiacchiere. Andrea alza lo sguardo incrociando quello di Davide, quello le sorride e le con una mano le fa il segno dell’” ok” e lei annuisce per tutta risposta.
Lui prende per mano Letizia e li raggiungono. Andrea sente un groppo in gola a quella vista e stringe gli occhi prima di riaprirli. Perché ha quella sensazione? La odia, ma la sente da quando conosce Davide.
-Andiamo da me, allora? – Esordisce Letizia aiutando Eleonora ad alzarsi dalla panchina. Lo stesso fa Davide con Andrea e il calore delle mani del ragazzo –che si rende conto non essere la prima volta che le prende- la fa rilassare e sorridere un po’ di più.
Note d'autore estremamente lunghe: Mi sono ritagliata un po' di tempo per spiegare un paio di cose sul capitolo e per scusarmi per il ritardo immenso. 
Inanzitutto inizio con spiegare alcuni comportamenti dei personaggi e spiegare i nuovi personaggi (perdonatemi le orribili ripetizioni).Organizzerò il tutto con una scaletta: 

-Andrea: in questo capitolo notiamo che il suo rendimento è calato e -come al solito i prof. tendono a capire fischi per fiaschi - la professoressa pensa che lei possa avere problemi in casa. Cosa completamente errata. In seguito vediamo una Andrea che si sente male a stare in compagnia di così tanta gente. Io non vorrei che vi faceste una cattiva idea su di lei del tipo: "Certo che è stupida a farsi prendere dal panico per certe picolezze", ma pensateci, è la prima volta che fa amicizia con qualcuno che non sia Davide e anche con lui ha avuto problemi a rapportarsi. Un altro punto che volevo specificare è che Andrea per il momento vede Davide solo come un irritantissimo amico, non prova nulla al di fuori di questo. Non fatevi idee a riguardo il fatto che lei pensi di potersi innamorare di lui se non fosse stata lei è un dato di fatto, pensa che sia un bravissimo ragazzo e che possa piacere alle ragazze. Ma non a lei (per il momento). 

-Davide: lui ho sempre paura di stereotiparlo e state pur certe che tra un paio di capitoli non sarà così dolce e carino, poiché anche lui ha i suoi problemi e talvolta reagisce male alle cose. (Volevo specificare che ci sto mettendo anima e corpo per renderlo meno così e più colà, chiaro, no?) Il fatto che lui avesse una fidanzata mi sembra lecito, è un ragazzo ben visto e facile da farsi piacere. Letizia e Davide per altro si conoscono da un po' di tempo e hanno avuto il tempo di maturare i propri sentimenti l'uno per l'altro. Non vorrei farvi spoiler perciò se non volete averne non leggete i punti tra due asterischi. *SPOILER: Letizia e Davide però non si sentono tanto bene assieme, soprattutto Letizia la quale non è sicura del proprio rapporto col ragazzo.*

-Letizia: lei è una ragazza tranquilla, gentile. Io odio, odio e odio lo stereotipo della fidanzata che viene rappresentata come una vacca (Passatemi il termine, ma odio pronunciare quelle parole là, penso che siano estremamente maschiliste e mi è costato anche scrivere questa qui di parola) super gelose e possessiva che si comporta da stronza con la protagonista. Le odio, davvero. Penso che non siano affatto realistiche e che, diciamocelo, sono create solo per dar fastidio al percorso romantico della protagonista. O almeno, io la vedo così. 

-Eleonora: lei è quella più simile a me, non di caratteristiche fisiche, ma di carattere. Chiacchiera tantissimo e spesso ha la testa tra le nuvole ogni tre per due, adora scrivere e guarda caso scrive su Efp (MA CHE COINCIDENZA). E' brava a disegnare, ma a differenza mia è piuttosto socievole e spontanea fin dal primo istante. Quanto la sto invidiando per questo. Eleonora non ha problemi particolari, se non il fatto che talvolta venga presa in giro dagli altri per il suo essere sempre tra le nuvole. *Voglio troppo farvi questo mini SPOILER perché non so a chi dirlo, ma lo devo pur rivelare a qualcuno. Questa cara ragazza qui è cotta di un personaggio. Vediamo se indovinate chi* 

-Giacomo e Francesco: Fra i due nessuno avrà molta rilevanza nella storia se non in alcuni punti. Solo Giacomo avrà più importanza perché ehi, mi sta simpatico, Francesco no (e poi diciamocelo, avevo una cotta da piccolo per un Giacomo, completamente diverso da lui fisicamente, ma si chiamava così.) Giacomo è un tipo schietto, dice le cose come stanno e talvolta può dire cose che sarebbe meglio non dire. Non ha certezze, è quel tipo di adolescente che non è ma certo di nulla e forse per questo si scherma con quella schiettezza. *SPOLER: Per questo talvolta prenderà strade non propriamente adatte*

Abbandono l'intento di dare sempre titoli delle canzoni del moulin rouge, mi dispiace molto... 
E dopo questo 'coso' lunghissimo poss passare a cose più importanti. Ringrazio chi segue, chi recenisce, che preferisce e chi ricorda la storia (che se non ricordo male non ce ne sono) e anche i lettori silenziosi *sniff sniff*. 
Il capitolo l'ho corretto da solo e spero di non aver scordato troppi errori, non fatevi problemi a farmeli notali, ve ne sarò grata. 
Bye bye
Black
   
 
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