Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Danya    13/05/2015    3 recensioni
Le idee possono mancare ed è per questo che ho stilato una lista di “parole” che ho intenzione di seguire. Molte le ho prese a caso in queste settimane, facendo una semplice lista. Cose che ho sentito in giro, parole lette su un libro o ascoltate in tv. Cose banali, insomma. Ogni capitolo che scriverò avrà come titolo quella parola e dovrò ripeterla o comunque scrivere una one shot o drabble attinente, scrivendo anche AU o OOC. (o anche riproporre la stessa parola ma con personaggi o punti di vista differenti)
#1 Cominciare [IchigoxRyou] "Quando sono nata devo essere per forza caduta dalla culla. Non c'è altra spiegazione. O forse mi sono strozzata col cordone ombelicale causando gravi danni al mio cervello” pensò esausta."
#10 Ammirazione [Pai]" Era inutile dire che non fosse vero: Pai ammirava quelle stupide Mew Mew"
#7 Passato [Zakuro] Zakuro Fujiwara ha dodici anni ma della vita ha capito tutto.
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non essere indifferente!
Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che 
le massacrano scrivendo come disperate! 
Non chiudere gli occhi, puoi salvare milioni di vite elettroniche


1. cominciare
2. sensazione
3. amanti
4. c'era una volta
5. immaginazione
6. viaggio nel tempo
7. passato
8. presente
9. futuro
10. ammirazione
11. goffaggine
12. distrazione
13. colore
14. letto
15. shopping 
16. risata

17. pianto
18. dolore
19. felicità
20. tuono
21. luce
22. oscurità
23. scoprirsi
24. mare
25. stupidaggine
26. caramella
27. desiderio
28. religione
29. separazione
30. finire


#5. Immaginazione

Paring: accenni Paitasu, Tarupin - Kishinto.
Rating: giallo


-Secondo me sono diventati dei fustacchoni.
-Purin!
-Onee-sama! E’ inutile che mi sgridi!
-Finitela- le rimproverò Minto –Purin, sei diventata una sboccata da quando frequenti quel Taruto.
Purin ridacchiò e lanciò un’occhiata al più giovane dei tre alieni che stava bevendo un succo al mirtillo –Però è vero, non erano così, anni fa.
-Anche loro crescono e invecchiano- puntualizzò Zakuro, divertita dalla tesi di Purin.
Quel giorno la biondina era arrivata al Caffè asserendo di aver visto per la prima volta, Taruto smanicato, e la maglietta a giro manica aveva messo in evidenza i muscoli più tonici dell’alieno, e sicuramente poteva immaginarsi lo scenario comico di Purin che tentava in tutti i modi di palpare i muscoli di Taruto, scarlatto in volto.
Purin si voltò verso Retasu –Non sei d’accordo con me, Retasu?
La verdina si portò un dito sulla guancia. Beh, sicuramente erano diventati più alti, i tratti del visto avevano perso, per quanto riguardava almeno Kisshu e Pai, tracce di fanciullezza, e sì, ogni tanto l’occhio le era sfuggito nel notare come effettivamente le spalle sembravano essersi allargate, come il petto e le braccia fossero più muscolose e scattanti.
-Tu infondo l’hai toccato! - aggiunse Purin e Retasu avvampò, ricordando l’episodio dove, finito il turno al Caffè si era ritrovata a inciampare su degli scatoloni lasciati in mezzo ai piedi e due braccia forti l’avevano afferrata prima di sbattere la faccia a terra. Retasu si era trovata spiaccicata contro il petto del viola e le mani, in cerca di appiglio si erano saldate sui bicipiti in quel momento in tensione.
Vuoi l’imbarazzo, vuoi che il cervello aveva smesso di funzionare, i due erano rimasti fermi un attimo di troppo in quella imbarazzante posizione, giusto il tempo perché arrivasse Purin allarmata dal rumore di scatoli che cadevano con tonfi sordi.
-Allora, ho ragione?
-Purin…! - Retasu emise uno strano verso, coprendosi il viso con le mani provocando le risate delle amiche.
-Si può sapere perché ridete?
Usciti dai loro discorsi, un annoiato Pai e uno sghignazzante Kisshu si erano avvicinati a loro.
Retasu quando vide il viola, memore delle brutta figura appena rievocata da Purin, divenne ancora più scarlatta.
-Che ha la vostra amica? - Kisshu le ticchettò l’indice sulla fronte e Retasu si alzò di colpo –Devo andare! - disse, con un tono troppo alto e troppo forzato, scattando fuori dal locale.
Kisshu fissò il punto dove era sparita –Ma che ho fatto?
Le quattro si guardarono ridacchiando –Oh niente- rise Purin –Forse Retasu si è scoperta più umana del previsto.
-…eh?
Purin sghignazzò –Ma sì, cose fra donne. Sapete…
Zakuro le diede un buffetto sulla testa e la guardò con severità –Non devi andare a casa?
La biondina ridacchiò ancora, alzandosi con agilità –Taru-Taru, ho finito!
-Smettila di chiamarmi così!
-Dai, fammi toccare ancora i muscoli!
-Ancora?/// Devi finirla!
-Ma io sono abituata! Vioglio vedere se ne hai di più di mio padre o die miei fratelli!
-Ovvio che sì!
-Eppure mi sembri piuttosto rachitico!
Il resto della conversazione fu coperto dalla chiusura del portone, e a Ichigo scappò uno sbuffo divertito –Povero Taruto.
Pai si massaggiò una tempia –Neanche cinque minuti qui e mi è venuto il mal di testa- si lamentò.
Ichigo gli scoccò un’occhiataccia –Sempre gentile, tu.
-Se dovete litigare, fuori di qui- disse Zakuro, alzandosi –L’ultima volta avete distrutto due sedie.
Pai scoccò una gelida occhiata alle due Mew Mew, smaterializzandosi senza dire altro, cosa che infastidì la rossa ancora di più –Che maleducato!- e sbattendo i piedi si diresse verso gli spogliatoi.
Zakuro salutò con un cenno Minto e la raggiunse, guardando l’orologio al polso.
-Muscoli, eh?
Minto si sentì come una bambina colta in flagrante. Che i due Ikisatashi avessero sentito veramente?
-Può essere- blandì, sorseggiando il the freddo.
Kisshu sghignazzò –E io che pensavo fossi una ragazza educata e altolocata.
-Ma io sono una ragazza educata e altolocata- disse, ponendo l’accento sulle due parole.
-Ah beh, ma almeno smettila di lanciami occhiate. Ma puoi toccare, se vuoi. Ho le natiche di bronzo.
A Minto andò di traverso il the –Ma… cosa…? - arrossì fino alla punta dei capelli –Non guardavo proprio niente, io!
-Ah no?
-No!
-Quindi non ti stai immaginando i muscoli sotto i vestiti? Ti faccio vedere, sai?
Minto arrossì ancora di più e fu pronta a lasciare la stanza, ma l’alieno, sempre ridendo, le prese un polso e se lo appoggiò al petto –Su, su- la incitò –Tocca pure!
Minto avvertì una scossa lungo tutto il palmo della mano e, si detestò in quel momento, avvertì i muscoli tesi sotto il tessuto sottile della maglia, dandole un accenno di come Kisshu fosse senza maglia.
-Ma allora ti piacciono seriamente, colombella.
-Come…- la ragazza la fissò con gli occhi sbarrati e arrossì fino alla punta dei capelli –Sei un cretino!
L’altro rise di gusto, divertito dalla reazione –Oh, colombella, quanto sei puritana! 
Minto lasciò la stanza, non prima di aver menato un vassoio in testa a Kisshu e lo sentì dire, divertito –Quando vuoi lo rifacciamo, eh!
“Idiota!” disse, torturandosi la mano che lo aveva toccato.

**

Mi ero riproposta di aggiornare post esame, ma dovevo distrarmi dieci minuti dalla ripetizione e ho pensato "Perché no? Tanto è pronto!".
Forse pensavate a qualche cosa di sconcio, ma la scenetta mi è balzata in testa quando tempo fa parlavo di "fustacchioni" con qualche amica e ... boh xD (mente depravata ndPai).
Ringrazio con calore (sbaglio o l'estte è arrivata di colpo?) chi ha commentato e ringrazio gli Ignoti lettori (battete un colpo, ogni tanto ahha).
Vi lascio al solito accenno e... a presto!


#4. c'era una volta
-C’era una volta, in un regno lontano lontano, un principe.
-La mamma le racconta meglio.
Sbuffò. No, non avrebbe superato la serata, ne era certo.


 
   
 
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