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Autore: ale_lu_maguire    15/05/2015    1 recensioni
Fan Fiction scritta insieme alla mia amica ஜ EvilRegal ஜ
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Questa è la prima FanFiction che sto facendo
Con una persona fantastica di nome Vale.
La mia EvilRegals numero uno in assoluto, grazie sis,
di tutto.
Non so che fai a sopportarmi ti voglio bene”





Regina era lì ferma davanti la porta della Chiesa dove Robin si stava per sposare. Non sapeva se interrompere quel maledetto matrimonio oppure continuare a fissare quei meravigliosi occhi castani di quello che fino a poche ore fa le aveva salvato la vita. Robin Hood un uomo che le aveva fatto battere di nuovo, un uomo che le aveva dato una speranza. Gli occhi di Robin erano eviti verso di lei, i loro sguardi erano unici. Regina stava per entrare quando senti la voce di un ragazzo. Quel ragazzo che le aveva dato una speranza anche se lei era convinta che non avrebbe mai avuto un lieto fine.
-Mamma entra in Chiesa!- le disse il ragazzo impugnando la spada. Il giovane ragazzo stava cercando di prendere tempo, in modo che Regina entrasse in quella Chiesa per far sì che interrompesse il matrimonio in modo da ricevere il bacio del vero amore per tornare a Storybrooke.  Gold o per meglio dire Tremotino il cacciatore di orchi con un unico colpo riuscì a disarmare il ragazzo.
-Vai interrompi il matrimonio!- le urlò il ragazzo, Regina guardava ancora gli occhi di Robin quando senti Henry parlare.
-Non puoi uccidermi qui sei un eroe- disse Henry guardando Tremotino alzare la spada.
-Ed è per questo che devo ucciderti- gli rispose Tremotino. Henry chiuse gli occhi pronto a ricevere il colpo. Un colpo che non avrebbe mai ricevuto. Henry aprì gli occhi e non poteva credere a quello che aveva davanti.
-Ah!- gemette Regina portando le mani poco sopra il ventre. La mora dai capelli lungi raccolti in una fantastica treccia, appoggiata sulla sua spalla destra, era li che aveva appena salvato un ragazzo che non conosceva, che le aveva ripetuto piú volte di essere suo figlio. La mora cadde a terra, continuando a tenere entrambe le mani sulla ferita, iniziando a guardare quel ragazzino che si inginocchiò subito vicino a lei.
-E’ finita- disse Rumple prima di sparire nel nulla.
-MAMMA!- urlò il ragazzino. La sua mamma, la donna che amava più di tutto al mondo stava morendo.
-REGINA!- urlò Emma avvicinandosi alla mora.
-MAMMA! Perchè non sei entrata in chiesa!?- le chiese il ragazzino iniziando a piangere.
-N-non potevo lasciarti morire- gli rispose la mora. Le sue piccole mani femminili, che poco prima erano pulite, si riempirono di sangue. Il suo sangue.
Le campane della chiesa iniziarono a suonare, era la fine.
La fine di Regina.
la fine di tutto.
-Siamo alla fine del libro non potremo cambiare più niente ora- disse Emma non appena sentì il suono delle campane.
"Non potevo lasciarti morire"  queste parole risuonavano ogni secondo nella mente di Henry. Lei, sua madre che in quello stupido reame che aveva creato Isaac non sapeva chi fosse e che fosse realmente suo figlio. Lei che lo aveva cresciuto e amato più della sua vita si era sacrifica per lui, un ragazzino che ultimamente aveva fatto solo casini.
Robin uscì dalla chiesa tenendo sotto braccio Zelena, quella maledettissima donna che aveva rovinato la vita di Regina sia a Storybrooke sia nella Foresta Incantata.
-Regina?- disse Robin guardando in lontananza quel corpo che giaceva al suolo.
-REGINA!- urlò l'uomo correndo verso di lei per poi inginocchiarsi accanto alla mora. Zelena si avvicinò sporcando intenzionalmente in vestito di sangue.
-Guarda il mio vestito è sporco di sangue adesso!- disse la donna vestita di bianco.
-Ma non vedi che è ferita!?- la rimproverò Robin tornando a guardare la mora che giaceva a terra.
-Questo doveva essere il mio giorno! E lei lo ha rovinato!- urlò Zelena, la sua mano diventò verde, segno che era invidiosa. Verde d'invidia. La donna scappò via senza farsi vedere da nessuno.
-Andrà tutto bene vedrai- le disse Robin accarezzandole i capelli mori per poi sollevarle leggermente la testa.
-No. Non è vero- rispose la mora. Robin mise le mani su quelle di Regina continuando a guardarla negli occhi. Il loro sguardo era quello di due innamorati. Da quello sguardo si capivano i sentimenti che provavano l'una per l'altra.
-Ma ti posso promettere che non morirai da sola- le disse Robin con un piccolo seppur malinconico sorriso. Isaac si avvicinò a loro sorridendo a quella visione.
-Poco, è troppo tardi- disse l’uomo poco prima che Emma gli desse un pugno in pieno volto facendogli cadere la borsa che conteneva la penna dell’autore e un taccuino.
-Allora cambierai le cose. Facci tornare come prima. Riporta in vita Hook, salva Regina- gli ordinò la bionda.
-Non posso, non sono più l’autore, non posso cambiare un bel niente- rispose l’uomo. Henry si alzò dirigendosi verso quella che era la penna dell’autore. Forse poteva salvare sua madre usando quella penna.
Forse sarebbe tornato tutto come prima. Henry sfiorò la penna con la mano destra e con la mano sinistra prese il taccuino. Quella stupida penna che aveva rovinato la vita a tutti si mise a brillare di una luce bianca celeste.
-Ragazzino che cavolo…- disse sorpresa la bionda guardando Henry impugnare quella penna.
-No!- disse Isaac rimanendo a bocca aperta.
-Che succede?-chiese la bionda.
-E’ il prossimo autore- rispose Isaac guardando Henry tenere in mano la penna. Il ragazzino guardava quella penna brillare, era confuso. Come poteva essere lui il prossimo autore? Beh dopotutto lui aveva il cuore del vero credente.
-Lo…lo sento- disse il ragazzino quando la penna smise di brillare.
-Henry…sistema tutto. Riscrivi tutto com’era prima- gli disse la Savior.
-Senza inchiostro non scriverà un bel niente- disse l’ex autore guardandoli ancora con mezzo sorriso. Emma prese la spada che era poco lontana da Regina e Robin. Era pronta a usare il suo sangue per aggiustare tutto.
-Il mio sangue, ha funzionato l’ultima volta- disse Emma mettendo la spada sulla mano pronta a tagliarsi.
-Si, quando è mischiato con l’oscurità…ma non sei la salvatrice qui per causa sua- le disse Henry guardando l’ex autore che sorrideva.
-Ma non è detto che non ne troveremo una. In questo mondo non serve una salvatrice oscura…serve una buona- disse Henry avvicinandosi a Regina che aveva appena rivolto lo sguardo verso di lui.
-Resisti, mamma- le disse il ragazzino.
-Non lo fare!- urlò Isaac che venne bloccato subito da Emma.
-Henry fallo!- le ordinò la bionda. Il ragazzino bagnò la punta della penna nel sangue che si trovava sulle mani di Regina e iniziò a scrivere sul taccuino. “Grazie all’eroina Regina, al suo sacrificio il lavoro del cattivo Isaac fu annullato”  queste furono le parole scritte da Henry prima che Regina chiudesse gli occhi. Il ragazzino fece un unico movimento con la penna e tutto in torno a lui si avvolse in una luce bianca.
Riaprì gli occhi e si ritrovò in piedi a Strorybrooke. Rivolse lo sguardo verso il basso e vide Regina con le mani messe poco sopra il ventre, proprio nella stessa posizione in cui era messa pochi secondi prima nella foresta incantata. Il suo volto bianco, il suo corpo ancora immobile fecero temere il peggio al ragazzo. Ad un tratto Regina aprì gli occhi lo guardò per un istante per poi sbattere le palpebre.
-Henry?- sussurrò la mora per poi guardarsi le mani. Non indossava più gli abiti della foresta incantata, beh si era perfetta da “Regina la fuorilegge”  ma Henry la preferiva mille volte nei suoi abiti firmati. Quel vestito viola che le arrivava poco giù le ginocchia, accompagnati dagli stivali neri erano un incanto per la vista del ragazzo. Il ragazzo fece un sospiro di sollievo. Sua madre era viva, e non aveva neanche un graffio. La mora si alzò per poi avvolgere il ragazzo in un abbraccio materno.
-Ce l’hai fatta- gli sussurrò la mora continuando ad abbracciarlo.
-No mamma…ce l’abbiamo fatta- le disse il ragazzo sorridendole e staccandosi dall’abbraccio. Si sentiva qualcuno correre dietro Regina, era Robin che la stava cercando. La mora si voltò verso Emma che si stava per rimettere in piedi. Emma fu avvolta da un abbraccio di Henry. E Regina, beh Regina fu avvolta a sorpresa da un abbraccio di Robin. Finalmente erano insieme, e speravano che niente e nessuno li avrebbe separati ancora.
-Uncino!- disse Emma staccandosi dall’abbraccio del ragazzino per poi correre verso casa Charmings. Henry ritornò da Regina, e il ragazzo fu avvolto dal braccio di Robin. Tutto era tornato al suo posto, o almeno così sembrava.
-Dov’è!? Dov’è Uncino!?- urlò Emma entrando a casa Charmings.
-Era là proprio prima di essere portati via- disse David indicando con la mano il bancone da cucina.
-Tutti sono riapparsi dove erano prima che tutto questo casino partisse- disse Emma guardandosi intorno. I suoi pensieri le fecero credere che Uncino era morto.
-No- sussurrò Emma con le lacrime agli occhi.
-Si, scusami per il casino. Avevo proprio bisogno di trovare quel libro e di solito sono un po’ più ordinato- le disse una voce che proveniva dalla stanza del piano di sopra. Emma alzò lo sguardo e notò Uncino che la guardava sorridendo. La bionda in pochi secondi salì al piano di sopra e lo avvolse in un abbraccio.
-Killian!- sussurrò abbracciandolo per poi cadere entrambi sul letto.
-Quante volte devo dirtelo Tesoro?  Sono un osso duro! Senti non volevo causare panico, mi sono svegliato prima dei tuoi e sono salito a cercare tuo figlio- le disse Uncino.
-Lui sta bene. Henry sta bene. Sono solo felice che anche tu stia bene-
-Che c’è?- le chiese Killian guardandola negli occhi.
-Quando io ti ho visto morire temevo che non avrei mai avuto la possibilità di dirti una cosa- disse la bionda mettendosi seduta.
-Dirmi cosa?- chiese Uncino alzando appena un sopraciglio e sorridendo.
-Che io…voglio ringraziarti per il tuo sacrificio. Io e Henry no ce l’avremmo mai fatta senza di te- disse la bionda.
-Di niente, tesoro. Ordinaria amministrazione per un eroe- le rispose Killian. Emma sorrise e appoggiò la fronte su quella di Killian.
Regina era seduta accanto ad Henry da Granny, stavano sfogliando il libro “Once Upon A Time” quando sentì una voce familiare, mentre aveva lo sguardo basso verso il libro.
-Salve- le disse Robin. La mora alzò subito lo sguardo non appena sentì la sua voce, e si ritrovò le labbra di lui sulle proprie. Un bacio. Il loro bacio.
-Allora, non per rovinare la festa, ma…hai incontrato Zelena?- le chiese il fuorilegge sedendosi di fronte a lei per poi incrociare le mani sul tavolo.
-Ancora sottochiave. Ancora incinta- Robin non appena sentì quelle parole abbassò lo sguardo, in modo da non incontrare quella della mora.
-Ma è qualcosa che riusciremo a superare- disse la mora sorridendo. Un sorriso fantastico e messo in evidenza dal rossetto rosso.
-Insieme- le disse Robin prendendole la mano per poi stringerla delicatamente.
-Quindi, Will sta cercando Roland, potrei forse rapirti per una passeggiata al chiaro di luna?- le chiese il fuorilegge sorridendo continuando a tenerle la mano.
-Forse- rispose la mora sorridendo. Robin accarezzò la mano di Henry sorridendo per poi alzarsi continuando a tenere quella di Regina che si era alzata pochi secondi prima di lui. I due innamorati uscirono dal locale mano nella mano. Un pò più in là nel locale c'erano i Charming insieme a Hook.
-Non avevo intenzione di ucciderti.....anche se ad essere onesti, non avevo un cuore- disse David
-Quindi è colpa mia? Quello che pensavo volesse dire è.....che ci dispiace- si scusò Snow
-Non dovete dispiacervi, anche perchè ho tutta l'intenzione di farvelo pesare per molto, molto tempo> rispose Hook sorridendo e alzando il suo sopraciglio
-Penso che entrambi sappiamo che quello che è successo in quel mondo non era reale, in ogni caso vedervi come veri cattivi, mi ha fatto sentire in colpa per avercela avuto con voi cosi a lungo- aggiunse Emma per poi sorridere per poi avvicinarsi e abbracciare Mary Margaret, la Savior si accorse di Lily seduta accanto al bancone immersa nella sua solitudine.
-Dammi un momento-  disse a sua madre, avvicinandosi all'amica.
-Ehy...che succede? Qualcosa non va?- chiese Emma, Lily abbassò lo sguardo sulla collana che portava a collo e le mostrò il ciondolo.
-Questo te lo ricordi?- chiese la mora.
-Si, mi sono quasi beccata l'epatite per riprendertelo dalla topaia del tuo ragazzo- rispose la bionda osservandolo.
-E' un pezzo dell'uovo da cui sono nata ed è anche l'unico indizio su chi sia mia padre-  rispose Lily
-Hai chiesto a tua madre?- continuò Emma
-Ne anche lei lo sa- rispose Lily con mezzo sorriso.
-Come scusa?- chiese confusa
-Cose da draghi, si beh....è successo sotto forma di drago- rispose Lily sorridendole lievemente
-Vuoi ritrovarlo> disse Emma guardando la sua amica.
-Ti dispiace se resto un pò a Storybrooke a cercare in giro- rispose Lily
-Penso che sarebbe bellissimo> rispose Emma, in quel momento Belle entro in preda al panico nel locale
-Rumple........il suo cuore ha detto che è quasi scomparso e.....ha detto che siamo in pericolo> disse la povera Belle terrorizzata. Si ritrovarono tutti al negozio di Gold con l'apprendista
-Ha cercato di usalo per liberasi dal pugnale- disse Hook, vedendo L'apprendista posare a terra la scatola contenente il cappello.
-Questo non è diverso, estrapoliamo l'oscurità da lui e la mettiamo sotto chiave- spiegò l'uomo.
-E questo farà guarire il suo cuore?- chiese Belle
-Forse.....se reggerà è la più grande dose di potere oscuro che li sia mai stato chiesto di contenere. rispose l'apprendista per poi affondare la mano nel petto di Tremotino e tir via il suo cuore.
-Fai quello che devi- disse Emma, l'uomo iniziò a recitare un incantesimo, attivò il cappello e dopo aver finito di pronunciare le ultime parole, tutta l'oscurità fu risucchiata all'interno del cappello, dal pugnale scomparve il nome di Tremotino, il cuore purificato gli fu rimesso nel petto.
-Respira a malapena- esclamò Belle.
-Tremotino è stato l'oscuro per secoli, il suo ritorno all'uomo che era non sarà facile- rispose l'apprendista, passò la mano sul corpo di Gold.
-Questo lo preserverà, finchè non capiremo se potremo aiutarlo- concluse l'uomo.
-Se?- disse tristemente Belle, in quel momento l'oscurità si liberò.
-Fate tutti un passo indietro- disse Emma, guardando la scatola brillare, l'oscurità ormai senza più un padrone si liberò, attaccando l'apprendista, Emma usando i suoi poteri liberò l'uomo che cadde a terrà, mentre quella nube oscura usciva dal negozio
-Mamma! Papà! Insegui telo presto! Arrivo subito! Aiutatemi a stenderlo- Disse Emma
L'apprendista venne adagiato su un letto
-Cos'era quello?- chiese Emma, l'uomo molto debolmente rispose
-Molto prima che la tua storia cominciasse, lo stregone ha combattuto l'oscurità e stato in grado di impedirgli di distruggere i regni, l'ha collegata ha un'anima umana che potesse controllarla, attraverso un pugnale-le rispose.
-L'oscuro- disse la Savior mentre osservava il pugnale del signore oscuro, l'uomo annui.
-Lo stregone è l'unico che abbia il potere di distruggere l'oscurità una volta per tutte, prima che distrugga
ogni cosa- continuò.
-Come lo troviamo? chi è?. chiese Emma
-Lui è molto, molto lontano da qui, trovatelo, il suo nome è...Merlino...dovete....fermare..l'oscurità...trovate Merlino- rispose prima di esalare l'ultimo respiro.
-Dov'è andata- chiese Emma correndo verso Mary Margaret e David
-Non lo sappiamo- rispose David
-E' scomparsa così nel nulla?- disse Mary Margaret
-Ehi che succede> chiese Regina avvicinandosi a loro tenendo per mano Robin
-L'oscuro, non è più legato al coccodrillo- rispose Hook
-Che cosa?- esclamò Regina lasciando la mano di Robin.
-Dove diavolo è?- chiese la mora dai capelli lunghi.
-Può essere ovunque, l'oscurità ci circonda- rispose Emma, guardandosi in torno.
Stavano ancora osservando la strada buia, quando Regina alzò lo sguardo verso il cielo, non ebbe il tempo di dire una parola che  l'oscuro l'attacco facendola allontanare dal gruppo di circa cinque metri.
-REGINA- urlò Robin osservando la forza che attaccava la donna.
-Che sta facendo?- chiese Robin urlando a Emma.
-Quello che fa l'oscurità, annienta la luce- rispose la bionda.
-Non glielo permetterò- disse il Ladro, per poi correre verso Regina, ma venne respinto via dalla forza oscura facendolo sobbalzare.
-Non funzionerà su quella cosa, L'apprendista ha detto che dobbiamo fare quello che ha fatto lo stregone dobbiamo legarlo a una persona per poterlo contenere- esclamò Emma, per poi correre verso Regina.
-NO!!- urlò Regina mentre si contorceva dentro quella cosa oscura che la avvolgeva.
 -Deve esserci un altro modo- disse a stento guardando la bionda.
-Non c'è...non hai lavorato cosi tanto per vedere distrutta la tua felicità- rispose, stava per alzare il pugnale quando sentì la voce di suo padre.
-NO!!- urlò David
-Siete riusciti a liberarmi dall'oscurità una volta, Dovrete farlo di nuovo da eroi- rispose spaventata e con gli occhi pieni di Lacrime
-EMMA!! EMMA!! TI PREGO!!- urlò Hook avvicinandosi a lei prima che potesse alzare di nuovo il pugnale.
-No....non farlo- le disse il pirata guardandola negli occhi.
-Ti amo- disse lei, le loro fronti si incontrarono, poi Emma lo spinse via e alzò il pugnale, l'oscurità lasciò andare Regin, che rimase a fissarla sconvolta per qualche secondo poi corse fra le braccia di Robin, l'oscurità scomparve insieme a Emma poco dopo, quello che rimase di tutto quel casino fu il pugnale con il nome del nuovo oscuro.
“Emma Swan”
 
 
***
 
Regina e Robin erano ancora abbracciati, lo stesso Snow e Charming. Hook continuava a risentire le ultime parole di Emma “Ti Amo”. Quelle uniche due parole che rivolse al pirata continuavano a risuonare nella mente di quest’ultimo. “Dov'era finita” questo era ciò che tutti si chiedevano. Mille domande e nessuna risposta. Solo Uncino sapeva chi dovevano cercare”Merlino”.  Regina rivolse lo sguardo al suo fuorilegge che la guardò negli occhi per alcuni minuti, capendo quanto stesse soffrendo in quel momento.
-E'....tutta colpa mia....- disse la mora staccandosi dall’abbraccio del suo uomo e andando a raccogliere il pugnale. Un pugnale, era tutto ciò che era rimasto dopo tutto quel casino.
-Non è colpa tua Regina, Emma ti ha salvata di sua spontanea volontà, saresti morta se lei non lo avesse fatto- le disse Robin
-David…Emma…l’avevamo o per meglio dire ci aveva ritrovati e adesso l’abbiamo persa di nuovo- disse piangendo Mary Margaret. Lui non rispose, si limitò a stringerla a se ancora di più. Hook esplose in un urlo pieno di dolore, disperazione per la donna che aveva perso.
-EMMAAAAAAA!- urlò il capitano che spesso e volentieri ripeteva di essere un osso duro, ma in quel momento era più distrutto che mai. Regina si rigirava il pugnale fra le mani, un pugnale che fino a poche ore prima portava la scritta “Rumplestilkin”. La mora si accorse solo dopo alcuni minuti che la scritta era cambiata "Emma Swan" era questo il nome del nuovo Signore Oscuro.
-R..Robin...guarda- disse la mora mostrandogli il pugnale non appena il fuorilegge si fu avvicinato.
-Potrebbe…- disse lui prendendo il pugnale e esaminando la escitta.
-Forse è viva- esclamò Regina, avvicinandosi a Mary Margaret, che ancora piangeva la perdita della figlia.
-Regina cosa fai- le chiese Robin.
-Evochiamo Emma, se è davvero diventata il nuovo oscuro si mostrerà- rispose impugnando per bene il pugnale.
-Aspetta...voglio farlo io- disse Hook. Regina passò il pugnale al pirata sperando che questo funzionasse.
-Regina la verità  è che Emma è morta ed è tutta colpa tua! Se lei non ti avesse salvata io non l’avrei persa!-  disse Mary Margaret assumendo un’espressione decisamente arrabbiata con la mora che aveva datanti.
-C-colpa mia.....non ho chiesto io di essere salva Mary Margaret, le avevo detto di NO!! Se tua figlia ha la testa dura come quella tua la colpa non è mia!- rispose mentre una lacrima le rigava il viso, si sentiva in colpa. Forse era davvero colpa sua, se solo Emma avesse obbedito a quello che lei le aveva detto forse non sarebbe scomparsa. Il senso di colpa la stava torturando ogni secondo che passava.
-Vostra figlia ha fatto il suo compito, “Essere la salvatrice!” ha salvato Regina e non e detto che sia morta, finiamola adesso e smettetela di comportarvi da idioti-  gli rispose poi Robin, mentre stringeva Regina a se. Hook fissava il pugnale, portò la mano in avanti stringendo l'arma per poi prendere un respiro profondo
-Emma Swan mostrati- disse Hook mentre tutti si guardavano in torno, ma non apparve nessuno.
-Visto è morta- disse ancora Snow guardando con disprezzo Regina. L’ex Regina Cattiva si staccò dall’abbraccio di Robin, riprese il pugnale e urlò come non aveva mai fatto in vita sua.
-SWAN...TI ORDINO DI MOSTRARTI!!- urlò, ma non accadde nulla, di Emma ne anche l'ombra
-Non capisco- disse Regina osservando il pugnale.
-Milady, magari...- disse Robin avvicinandosi alla mora.
-NO!! NON E' MORTA!! NO!!- urlò disperata Regina, non poteva accettare ciò era successo a Emma, aveva sacrificato la sua bontà, la sua felicità, il suo essere " La Salvatrice " , tutto per permettere a lei di essere finalmente felice, solo per vederla finalmente ottenere il suo lieto fine. La  promessa che le aveva fatto tempo prima, quella di aiutarla ad ottenere il lieto fine, l'aveva mantenuta, sacrificando la sua vita. Era sparita nel nulla, Regina continuava a pensare se fosse davvero morta. Mary Margaret continuava ad incolparla di tutto, Robin la difendeva, ma lei in quel momento era talmente distrutta che non aveva nemmeno voglia di discutere, non apriva nemmeno bocca. Il suo sguardo continuava a vagare nel nulla, immersa nei suoi pensieri “Tutto questo, non è giusto, non doveva andare così. sarei dovuta morire io non Emma” pensò Regina.
-Basta!....Emma non è morta, dobbiamo solo scoprire come riportarla indietro- disse alla fine Regina, quelle parole erano come coltelli. E se alla fine si fosse sbagliata? E se Emma fosse davvero morta? Aveva dato a tutti una speranza. Una falsa speranza. La mora prese per mano Robin per poi tornare a casa. Lo stesso fecero Snow, Charming e Hook. Il pirata non riusciva ad accettare che Emma non ci fosse più, non poteva essere scomparsa cosi, quel " Ti amo " gli risuonava nella mente ogni singolo secondo, perchè non l'aveva fermata? si chiedeva seduto a fissare il mare sul ponte della sua Jolly Rogers, perchè era la cosa giusta da fare, che gli aveva lasciato un vuoto, lo stesso vuoto che provò quando perse Mila a causa del coccodrillo, lo stesso coccodrillo che sarebbe probabilmente morto.
-Oh Emma....come farò senza di te-  sussurrò fissando quel mare nero come la notte.
Mary Margaret fissava il soffitto, si rigirava e rigirava nel letto e in fine si mise seduta ad osservare suo marito, che dormiva. Come riusciva a dormire dopo l'accaduto, girò la testa e posò lo sguardo sul comodino, prese la cornice dove c'era la foto di Lei con Emma da Granny.
-Emma- sussurrò poggiando la mano sulla foto, una lacrima le rigò il viso, si alzò, si avvicinò alla culla dove dormiva beatamente il piccolo Neal, lo prese in braccio dolcemente.
-Mi sei rimasto solo tu- disse cullandolo fra le sue braccia.
 
-Regina vieni a letto su- le disse il fuorilegge. La mora uscì dal bagno e si diresse verso la stanza di Henry.
-Arrivo vado da Henry- rispose.
-Henry...tesoro...- disse entrando in camera del ragazzino. Il piccolo principe le dava le spalle, la mora si avvicinò e si sedette accanto a lui e dolcemente gli posò la mano sulla spalla per confortarlo.
-Henry tesoro di qualcosa- gli disse la mora. Il ragazzino si voltò, il suo viso era completamente consumato dalla quantità di lacrime che aveva versato. Si mise a sedere e abbraccio la sua mamma, che lo stringeva a se per confortarlo, non poteva vederlo in quel modo.
-Henry, riporterò Emma, sta tranquillo, te lo prometto- gli disse tenendolo stretto a se quando una lacrima attraversò anche il suo viso.
-Mamma, sei sicura che sia ancora viva?- disse fra le lacrime, Regina gli sorrise e dolcemente gli accarezzò una guancia.
-Emma è forte ed è ancora viva me lo sento, la riporteremo indietro- rispose al ragazzo che le fece un piccolo seppur malinconico sorriso.
-Dobbiamo trovare Merlino mamma, l'apprendista ha detto che lui e solo lui può fermare l'oscurità una volta per tutte. Dobbiamo trovare Merlino- aggiunse il ragazzino asciugandosi due lacrime con la manica del pigiama.
-Troveremo Merlino, ma adesso tesoro, riposa va bene? Coraggio, se hai bisogno di me sono nella stanza accanto lo sai- lo salutò dandogli un tenero bacio sulla fronte, poi si avvicinò al piccolo lettino che Robin aveva portato per Roland, il piccolo dormiva già, lei sorrise a quella visione e delicatamente diede anche a lui un bacio sulla fronte, poi usci dalla stanza chiudendo la porta. Tornò nella sua camera, dove Robin la stava aspettando.
-Henry sta male, per ciò che è successo a Emma, ha detto che l'apprendista prima di morire gli ha detto che solo lo stregone è in grado di fermare l'oscurità una volta per tutte, il suo nome è Merlino- disse lei infilandosi sotto le coperte- in quel momento si ricordò una cosa. Abbassò lo sguardo iniziando a pensare a ciò che doveva fare il giorno dopo il suo fuorilegge.
-Domani.....devi....andare...-
-Si.....- rispose abbassando lo sguardo, l'indomani sarebbe dovuto andare alla prima ecografia di Zelena, Regina ci stava male, ma cercava di non farlo notare, quello che sua sorella aveva con Robin, lei non l'avrebbe mai avuto. Quella pozione che bevve tempo fa, solo per tener testa a sua madre e farle capire che lei non era il suo burattino e adesso ne stava pagando il prezzo. La consapevolezza che lei non avrebbe mai potuto avere un bimbo con l'uomo che amava fu un altro colpo duro. Voltò le spalle a Robin con un groppo alla gola. Il fuorilegge notandola così triste, si avvicinò a lei poggiandole la mano sulla spalla, la mora  continuava a restare sdraiata e dargli le spalle, stava male per tutto quello che era successo e quella situazione con sua sorella non l'aiutava per niente.
-Regina....cosa c'è?....è per Emma?- chiese il Ladro dolcemente. La mora non rispose restò in silenzio si limitava a pensare a tutta quella situazione, non gli aveva ancora detto della pozione che le impediva di restare incinta, quale sarebbe stata la sua reazione pensò, l'avrebbe lasciata e sarebbe cosi corso da Zelena? o sarebbe rimasto con lei nonostante tutto, aveva paura. Paura di perderlo. Robin continuava ad accarezzarle dolcemente il braccio, forse era per Emma pensò lui o forse e probabilmente era cosi, per Zelena, era stata la cosa più stupida che avesse mai fatto, si era rassegnato troppo in fretta, avrebbe potuto almeno provare a tornare da lei, ma invece decise di andare avanti con la consapevolezza che non l'avrebbe più rivista, andando cosi a letto con la donna che credeva sua moglie, ma che invece si era rivelata essere Zelena, ma ormai il danno era fatto, la strega portava ormai in grembo quel bambino, il suo bambino, Regina continuava a restare in silenzio, se solo se solo anni prima non avesse bevuto quella pozione, forse quella notte nella cripta, avrebbero concepito il loro bambino
-Regina......cos'hai puoi dirmi tutto- disse lui, forse doveva dirglielo , si girò verso di lui
-Robin non ti ho mai detto una cosa.......vedi.....si ti ho detto che avremmo superato questa storia di Zelena ma, io non ci riesco, ci sto provando ma tu e Zelena siete legati in un modo in cui noi non lo saremo mai.......- disse, Robin non capita, potevano avere un bambino, non c'era cosa più bella per lui che avere un figlio con la donna che amava
-Regina, possiamo avere un bimbo- disse lui guardandola, lei abbassò lo sguardo
-No.....non possiamo, ne ora, ne mai......io......io> non riusciva a dirlo, lo guardava, poi lui le strinse la mano
-Regina...- disse lui guardandola preoccupato, le lacrime iniziarono a rigarle il viso e fu in quel momento che Robin la strinse a se
-Io.......non....posso restare incinta.....tempo fa bevvi una pozione, solo per tener testa a mia madre e farle capire che non era il suo burattino, ma.....ma...subito dopo, me ne sono pentita, sono stata una stupida- disse piangendo, Robin la strinse più forte, quell'abbraccio diceva tutto, le diceva quanto l’amava, quanto tenesse a lei e che non l’avrebbe abbandonata per nulla al mondo.
-Regina ti prometto che troveremo un modo, c'e un rimedio a tutto, troverò un modo dovesse essere l'ultimo cosa che faccio- disse lui continuando a tenerla stretta a se, si addormentarono cosi, stretti l'un'altro.
 
***
 
Camminava in un corridoio buio lungo e stretto, non riusciva a capire dove si trovasse, camminava cercando una via d'uscita, quando sentì una voce pronunciare il suo nome.
-REGINA!! AIUTO!! AIUTO!! REGINA SONO QUI!!- la voce di Emma ruppe il silenzio di quel corridoio buio e stretto.
-Emma?....EMMA!! DOVE SEI!!!- urlò cominciando a correre lungo il corridoio buio.
Correva.
Correva.
E correva finche non si ritrovò davanti ad una porta strana, poi di nuovo la voce.
-REGINA!!! AIUTAMI TI PREGO!!- urlò di nuovo
-ARRIVO!!! NON TEMERE TI TIRERO' FUORI!!- disse appoggiando la mano sul pomello della porta, stava per girare il pomello quando, venne bloccata da un dolore allucinante al ventre. Era simile a quello che aveva provato quando bevve la pozione, ma era molto ma molto più forte.
-AAAAAAAAAAAH-  urlò cadendo a terrà, il dolore si faceva sempre più forte, non riusciva a tolleralo o tanto meno sopportarlo.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH- urlò fino a perdere la voce
 
***
 
Apri gli occhi di colpo, il cuore le batteva cosi forte che le sembrava che stesse per esplodere, si guardò a torno, era nella sua camera da letto, si toccò la pancia, quel dolore, l'aveva sentito davvero e la voce di Emma che chiedeva il suo aiuto l'aveva terrorizzata, resto a fissare il buio. Quel dolore che aveva provato nel sogno, o per meglio dire non sapeva se lo aveva provato solo nel sogno. Si portò una mano sul ventre rimanendo ad osservare quell’oscurità che le faceva paura. Si le avrebbe fatto decisamente paura se fosse stata sola in quell’enorme casa. “Quello era stato solo un sogno o era Emma che in qualche modo cercava aiuto?”
 
 
 
 
 N.D.A.
Fan Fiction scritta con la mia amica ^^ se volete leggerla anche su Facebook ed essere sempre aggiornati sull’uscita dei prossimi capitolo vi lascio i link delle nostre pagina

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