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Autore: Raeiki    17/05/2015    0 recensioni
E' passato quasi un anno dalla registrazione della Squadra Selen su Login 'n Kill, il gioco che uccide. Albert ha scoperto l'identità del suo acerrimo nemico, Light. Saprà approfittare di questo vantaggio sulla sua nemesi? Intanto le altre squadre si preparano a confrontarsi nello scontro per il regno virtuale, e iniziano i preparativi per la base del Team. Login 'n Kill è stato aggiornato, e i ragazzi non sanno cosa li aspetterà nei prossimi giorni.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ocean aveva ragione. Mich aveva fornito gli identikit degli avatar dei vari team alla polizia, senza rivelarne la vera identità. Cosa sperava di ottenere con questo? Idiota, stava rovinando tutto.
 Albert sbattè un pugno sulla scrivania quando vide sullo schermo della sua TV le immagini di Dark e del resto del team. C'erano anche Light e alcuni membri dei Creeps. Albert pensò di fare una partita da solo, per sfogarsi.
Entrò nel gioco, si alzò il cappuccio e infilò la mano con la pistola in tasca. Cercò di non farsi vedere in faccia, visto che era stato fornito un suo identikit ed era diventato famigerato. Continuava a camminare, quando arrivò in una via meno abitata rispetto alle altre. C'erano dei ragazzini, sembravano più piccoli di lui, e urlarono con tono canzonatorio: "Oh guarda, c'è un tipo incappucciato, non è che sei uno di quelli della TV? Ahahah!". Si avvicinarono e iniziarono a seguirlo cercando di guardare sotto il cappuccio e ridacchiando, quando Dark si fermò di scatto e colpì uno di loro in piena faccia con il bastone. Gli altri si avventarono su di lui, e lui spiegò le ali. I ragazzi vennero sbalzati indietro, e Dark sparò a uno di loro in testa. Mentre caricava il secondo proiettile, gli altri scapparono. Il killer si lanciò all'inseguimento, e appena fu carico un proiettile sparò nelle gambe di uno di loro. Gli altri continuarono a correre, ma a Dark non importava. Il tizio strisciava aiutandosi con le braccia cercando di sfuggire al suo aggressore, ma Dark gli assestò una bastonata sulla schiena, gettandolo di nuovo a terra. Il colpo fu seguito da altri, e da un ultimo alla testa, che uccise la vittima. 
Dopodichè Albert uscì dalla partita, e si mise tranquillamente a dormire, come se non fosse successo nulla. Si stava adattando alla sua nuova vita, e non gli dispiaceva per niente.

"Abbiamo altre richieste". La voce di Crystal riscosse Albert dal torpore mattutino sul bus per la scuola: "Che richieste?" "Per unirsi alla squadra, sveglia." "...altra gente? Ma non siamo già abbastanza?" "Senti, vuoi vincere si o no?" Quella frase fece pensare Albert. Si, voleva vincere, ma così sarebbe stato...troppo facile? No, non gli interessava. "Si, voglio vincere. E comunque venerdì ucciderò Baine." "Perchè non oggi o domani?" "Ha allenamento di Football. Quindi approfitterò dell'unico giorno libero che ha per ucciderlo." "Non lo so, non fare cose avventate." "Tranquilla, lasciami fare." Crystal lo squadrò con l'aria poco convinta. "Mh. Oggi pomeriggio fatti trovare libero, incontreremo i nuovi alleati." "Va bene."

E così, dopo la scuola, Albert si fiondò sul computer. I suoi genitori non lo avrebbero stressato per un po', usava la scusa del "progetto di Inglese". Si ritrovarono tutti nel Castello Selen: Dark era incredulo. C'era tutto il team Selen e Greed (che tra l'altro teneva per mano J. Si era perso qualcosa?), e l'intero team dei Goth Nemesis. Il loro capo, il dottor Iggs, si fece avanti per stringere la mano a Dark. Iggs era un tipo alto, robusto e un po' sgangherato. Inutile dire che indossava un camice da dottore grigio, una mascherina dello stesso colore, e una cintura di bisturi. Portava degli occhiali da vista sporchi e aveva i capelli neri spettinati. Teneva fisso lo sguardo su Dark, senza un apparente motivo.
C'erano altre cinque persone: Kenji, capelli bianchi antigravitazionali, metà faccia coperta da una maschera che ricordava quella di Jason Voorhees, una giacca nera e dei pantaloni dello stesso colore, teneva due pesanti sciabole incrociate dietro la schiena; Roger, che sembrava il più grande del gruppo, era vestito come un cavaliere medievale, con un elmo, armatura, gambali e guanti, teneva un'ascia bipenne appoggiata al terreno; Enea, che nonostante il nome era una ragazza, indossava un completo nero con placche in kevlar, tipo agente speciale, un casco nero e una balestra. L'ultima, Haru, era vestita come la classica Yandere giapponese: divisa scolastica, i capelli di un verde misto al blu, in parole povere lo stesso colore dei capelli di Dark un po' più chiari, e una mannaia in mano. 

Iggs iniziò a parlare: "Il nostro obbiettivo è chiaro. Vogliamo i Creeps fuori da questa gara. Perchè allearci a voi? Evitiamo una carneficina, uccidiamo i Creeps che sono il nostro nemico comune e viviamo felici nel regno virtuale. Semplice.". Selen ascoltò tutto, poi pensò un attimo e gli rispose: "Dimentichi i Bunny Killers. Saranno gli ultimi nella classifica, ma sono sempre una squadra." Iggs sorrise sotto la maschera: "Li abbiamo già annessi parzialmente. Il resto del team si è ritirato." "Capisco. Perchè non sono venuti?" "Dovevano discutere con l'ex capo. Ex perchè si è rifiutata di collaborare, e si è ritirata." Death ridacchiò: "Perfetto! Allora dobbiamo solo trovare i Creeps e sfidarli tutti insieme! Tanto a Light ci pensa Dark. Vero?" Tutti si voltarono verso Dark, e lui si sentì un po' a disagio. Non era abituato ad avere un ruolo... importante, quindi non sapeva come reagire. "...si, me ne occuperò io. Tranquilli." 

Venerdì pomeriggio Albert stava accompagnando Edward a casa, appena usciti da scuola. Quando arrivarono davanti all'uscio, Albert disse a Edward: "Ed, io torno a casa. Ci vediamo domani in giornata?" Edward lo fissò, sembrava esitante. "Si, ok. A domani, Al." Albert aspettò che Edward entrasse dentro casa, poi chiamò Miku: "Miku, ascolta. Sono davanti a casa di Light. Devi spawnarmi in Byron Street, numero 7." Miku obbedì, e pochi secondi dopo Dark si trovò davanti al corpo di Albert. La cosa gli fece uno strano effetto, ma non gli importava molto. Portò il corpo di Albert dietro la casa, così nessuno lo avrebbe visto. Il killer si avvicinò alla porta e le diede un calcio, sfondandola. Entrò dentro puntando la pistola davanti a sè, ma non fece in tempo ad avere una visione periferica della stanza che si trovò due cesoie puntate alla gola, e una voce metallica che diceva: "Prevedibile. Fin troppo." Light lo aveva scoperto. Ma come? "Una persona sconosciuta che è nota per odiare quelli come me non fa improvvisamente amicizia con te, senza contare che la sera prima mi hai visto in faccia. Era un bel piano, Dark, ma non ha retto più di tanto. Mi dispiace. Ma posso concederti una cosa." Dark stava bruciando dalla rabbia, ma le cesoie puntate al collo alleviavano la sua furia. "Che cosa?" "Una rivincita. Tra una settimana, nel parcheggio centrale della città. Di notte. Ci troveremo lì, e ci scontreremo. Questa volta però uno dei due morirà." Dark aspettò prima di rispondere. Si sarebbe dovuto fidare? Non lo sapeva, ma la sua risposta fu positiva: "Accetto. Tra una settimana, parcheggio centrale. Non mancherò." Light rise, e sparì. A quanto pare si era disconnesso. Dark si disconnesse a sua volta, e tornò a casa. 

"Non lo hai ucciso." Selen aveva la voce più stanca che arrabbiata, a quanto pare la spiegazione di Albert non era piaciuta a lei e nemmeno al resto del team. Iggs appoggiò Selen: "In effetti ha ragione, questa decisione non ha risolto nulla." Dark fissò tutti, e ribattè: "Per ora. Aspettate una settimana, e risolverò tutto." "Lo avevi già detto. Dark, dobbiamo fidarci?" Dark aveva di nuovo tutti gli occhi addosso. Infuriato per la sfiducia dei suoi compagni, si alzò dal tavolo della sala del trono e se ne andò dal castello. Prima di andarsene fece caso a delle nuove persone, che prima non aveva notato: PizzaJoe, della squadra dei Creeps, si era unito a loro. Insieme a lui c'erano due ragazzini che sembravano stare insieme, Chris e Gegg. Gegg aveva un bo da combattimento in ferro, e Chris due spade che assomigliavano a katane. Dark non gli diede molto peso, e si disconnesse. Si prese un attimo per ragionare, e decise che la scelta migliore era aspettare e vedere come si sarebbero evolute le cose. Nei giorni seguenti fece molte partite da solo, dove uccise molti passanti tra cui ragazzini, uomini, vecchi. Li uccise un po' per sfogare la rabbia, un po' per sadismo. Quel gioco lo stava cambiando in peggio, ma lui sembrava non accorgersene.
   
 
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