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Autore: misslittlesun95    18/05/2015    2 recensioni
Claudia Petrolini ha trentun anni ed è già madre, moglie, medico, deputata ed ex ministro.
Questo perché dieci anni prima ha trovato la forza e il coraggio di iscriversi al partito Comunista e abbandonare tutta la sua vita, passata in un quartiere degradato e malfamato di Roma, per inseguire i suoi sogni.
Adesso però il suo passato è tornato, a tre settimane dalle elezioni, con le sembianze di un uomo buttatosi dall'alto di un palazzo in costruzione
quell'uomo è Oscar, amico di Claudia per un periodo che parve eterno fino al giorno della sua scelta.
Catapultata d'improvviso nel mondo reale si scopre fragile e, soprattutto, fisicamente debilitata, malata, non più il forte personaggio pubblico da tutti conosciuto ma una semplice donna.
Abbandona la politica e tenta di salvarsi e guarire, di riprendersi pezzi di vita che temeva di aver perso.
Cercando la forza di essere se stessa nelle parole che le disse Oscar durante il loro ultimo incontro: "Ricordati di guardare il tramonto. [...] Te guardalo, sempre, così magari ti ricorderai di me e di questi anni che ti apparterranno fino alla fine della tua vita."
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo XII

Guido aveva accompagnato i genitori a votare la domenica mattina verso le dieci, ed era rimasto attaccato alla mamma fino a che quella non era entrata nella cabina elettorale.
Tornando a casa aveva cominciato a chiederle quando avrebbe potuto votare anche lui.
- Quando avrai diciotto anni, amore.-
- E quando avrò diciotto anni?-
- Dunque, vediamo un po'... sai contare?-
- Sì!- Rise il bambino. Sapeva contare fino a cento da qualche mese, e, anche se faceva ancora fatica con i numeri più grandi, riuscì senza problemi 
a calcolare quanti anni mancassero alla sua maggiore età.
- Dodici, tra dodici anni potrò votare. Ma posso votare te?-
- Se farò ancora questo lavoro sì.- Gli rispose la mamma.
Passarono il pranzo dal signor Oreste, ogni momento era per lui buono per stare assieme alla figlia, e anche il resto della domenica lo passarono in
famiglia.
Il lunedì, spinta dal desiderio di vivere ameno uno giorno di estate, Claudia e il marito portarono il figlio al mare.
Lei rimase sempre lontana dall'acqua e abbastanza coperta, aveva paura di ammalarsi e ritardare ulteriormente l'inizio delle terapie, ma questo non le
impedì di conservare quelle ore di vacanze, per lei ufficialmente le ultime e per gli altri ufficialmente le prime, come un bellissimo ricordo.
Rientrarono poco dopo la chiusura dei seggi, perché per quella sera Claudia era stata invitata ad un programma di dibattito politico sulle elezioni appena
avvenute.
- Sei sicura di andare, amore?- Le chiese Davide con il suo solito fare ansioso.
- Devi stare tranquillo, quante volte te l'ho detto?-
- E se ti sentissi male?-
- Mi auguro davvero che non succeda, non tanto per me quanto per tutto il resto.-
- Non dirai nulla, immagino.-
- Assolutamente, non è il momento. Quando rinuncerò al seggio spiegherò le motivazioni brevemente, mi sembra corretto nei confronti di tutti, sia del
partito che degli elettori. - Gli spiegò mentre si truccava.
Era sempre stata molto riservata e quella volta non avrebbe fatto eccezione. Anzi, un fatto così personale come la malattia meritava di rimanere privato,
ma anche sparire dalla scena politica all'improvviso sarebbe stato difficile.
- Tu non sei neanche certa di venir rieletta, vero?-
La donna annuì.
Non era certa di entrare, come non lo era stata la prima volta e come non lo era stata ai tempi del test di medicina, anche se ovviamente non era la stess
cosa.
- Io no, ma a quanto pare sono l'unica a pensarla in questo modo.-
Era vero.
Quando il sabato mattina si era recata alla sede del partito per dire ai “piani altri” cosa stesse accadendo si era sentita dire, oltre alle classiche frasi di
circostanza, che doveva pensare a come dare la notizia, perché la sua rielezione era quasi certa.
Alla fine aveva deciso che si sarebbe trattato di un breve comunicato stampa, ma ci avrebbe pensato nei giorni successivi.
Si finì di preparare e poi si presentò davanti al marito e il figlio.
- Come sto?- Gli chiese facendosi guardare.
- Sei bellissima, mamma.- Commentò il piccolo correndole in contro.
Claudia lo prese in braccio e lui le stampò un bacio sulla guancia.
Davide li guardava sorridendo. - Ti aspetto sveglio?- Le domandò.
- Come vuoi, anche se non penso farò troppo tardi.-
- Mamma io posso stare sveglio finché non torni?- Le chiese Guido.
- No signorino, tu sei troppo piccolo. Ma ti prometto che quando torno passo a farti qualche coccola.-
- Okay.- Rispose lui un po' tristemente, e fu allora, mentre la madre lo rimetteva in terra, che tutti, compreso il bambino, si ricordarono di come quel
gesto affettuoso di tenere in braccio il proprio figlio, normale per tutte le mamme, le fosse temporaneamente vietato perché doloroso e pericoloso.
L'uomo stava per dire qualcosa ma la moglie fece segno di tacere e li salutò sulla porta di casa sorridendo.
Era così assurdo, un attimo prima ridevano e scherzavano come una famiglia normale e un attimo dopo era tornato alle oro menti il dramma che li stava
avvolgendo.
Cercò di pensare ad altro, mentre si avviava verso gli studi televisivi, ascoltando la radio per seguire, minuto per minuto, gli aggiornamenti sui risultati
elettorali.
Lo studio era quello di un noto programma di dibattito condotto da Giacomo Silvestri, un giornalista che ormai da vent'anni raccontava con precisione
tutto quello che accadeva nel paese.
Era il giornalista che portava in casa Petrolini le notizie la sera quando Claudia era ragazzina e il signor Oreste guardava il telegiornale.
Lei aveva sempre visto Silvestri come un uomo che faceva il suo lavoro con passione, e quando, per motivi lavorativi, lo aveva conosciuto di persona non
aveva potuto che confermare l'idea che si era fatta di lui.
Oltre a lei erano presenti in studio altre tre personalità politiche, due uomini e una donna.
Gli uomini erano un deputato socialdemocratico, Diego Abbà, e un senatore del partito della destra più estrema, Mauro Giuliano, del quale sapeva a
malapena il nome, mentre la donna, Giada Varello, poco più grande di lei, era una centrista fortemente cattolica con la quale le era capitato di avere
accese discussioni in materia di diritti civili e delle donne.
Si salutarono con freddezza, ma in modo rispettoso, e Claudia per un attimo provò una terribile invidia per la donna che aveva davanti.
Giada Varello non aveva quarant'anni ed era una bella donna, non lo poteva negare, ma sopratutto, glielo si leggeva sul volto, era in salute, e fu questo a
generare l'invidia di Claudia.
Anche se nessuno sapeva e il trucco faceva la sua parte chiunque, confrontando le due deputate, avrebbe potuto immaginare quale delle due era
ammalata.
La donna provò a concentrarsi ancora una volta sul quello che era il suo ruolo sociale per quella sera.
La sua ultima uscita pubblica come personaggio politico sicuramente per molto tempo, forse per sempre.
La serata fu lunga e complessa, perché i risultati continuavano ad arrivare imprecisi e oscillando sempre, specialmente per quanto riguardava i partiti
maggiori, che parevano inseguirsi e superarsi a vicenda ogni pochi minuti.

Abbà e Giuliano ebbero una lunga discussione anche abbastanza accesa su quello che proprio i due principali partiti avrebbero fatto con l'inizio della nuova legislatura.
Secondo l'estremista si sarebbe avuto un accordo tra il centro-destra e il centro-sinistra dovuto alla semplice voglia di poltrone, mentre l'altro sosteneva che una cosa simile sarebbe accaduta solo in caso di estrema necessità e sempre nell'interesse del paese.
A quel punto Silvestre aveva chiesto a Claudia cosa pensasse lei di quella prospettiva. - Lei crede possibile una eventualità di questo genere, onorevole Petrolini? Vedere al governo, e quindi magari contro di voi, gli ex alleati di un tempo assieme agli ex nemici, una sorta di rimescolamento delle carte, le fa strano o era una possibilità che, in qualche modo, si conosceva da prima di questa sera?- Domandò sorridendo, forse per mantenere l'aria in studio meno pesante di quanto potesse diventare.
- Mah, se fosse qualcosa di già deciso o comunque discusso non lo so. Di certo un epilogo simile per queste elezioni darebbe come unica certezza il fatto che i nostri unici reali nemici siano a destra, cosa che mi pare logica, mettendo però in discussione tutto il rapporto con il centro-sinistra.- Rispose.
Quando parlava in pubblico Claudia era sempre così, precisa, quanto possibile sintetica e attenta al lessico che utilizzava.
- Quindi lei non crede possibile in futuro, se la paura, definiamola così, dell'onorevole Giuliano si avverasse, una replica di una esperienza simile a quella del governo Passalacqua?- La incalzò il giornalista.
- Sinceramente se queste elezioni porteranno, è ancora tutto molto ipotetico, a un governo di unione tra centro-destra e centro-sinistra una possibile alleanza con noi in futuro sarà difficile, almeno a livello nazionale.-
- Quindi a livello regionale o amministrativo lei crede che la vostra ex coalizione, si potrebbe ora definire così, sarebbe in grado di reggere nuovamente?-
- Io credo che prima di ogni giudizio bisogni attendere, ma se mi chiede se sarebbe possibile per il mio partito fare accordi e eventuali con partiti come l'Usd per le elezioni amministrative mentre questi sono al governo con il centro-destra le posso dire che la risposta non la ho io e, soprattutto, non la ho or.- Spiegò molto pacatamente, e prima che il conduttore potesse riprendere la parola la donna fu attaccata, con toni calmi ma parole decise, dall'onorevole Abbà. - In ogni caso un'eventuale nuova alleanza tra i nostri partiti sarebbe da accettare anche dalla mia parte, e non so quanti miei colleghi sarebbero di questo avviso dopo l'esperienza del governo Passalacqua.-
Era una frecciatina non da poco, considerando anche che per tutta la campagna elettorale i socialdemocratici e i socialisti non avevano fatto altro che attribuire ai comunisti e alla loro uscita dal governo la colpa delle forti perdite di consensi che si erano trovati ad affrontare.
- Naturalmente, anche se non condivido né trovo proficuo questo vostro continuare a rimuginare sulla fine del governo.-
- Ma, obiettivamente, se non fosse caduto il governo per colpa vostra, e se non vogliamo dire colpa diciamo a causa della vostra scelta, non saremmo neanche qui a commentare nuove elezioni, visto che la scorsa legislatura è finita a poco più di metà. Non capisco dunque come possa tu pensare- E usò quella forma poco formale di proposito.- che ciò che è successo non abbia peso sul momento attuale.-
A quel punto Silvestri prese possesso della parola quasi con forza, anticipando con un esplicito gesto delle braccia quel che voleva dire e frenando in questo modo la discussione sempre più accesa tra i due onorevoli di sinistra.
- Sì, bene, ma fermatevi un attimo, non vogliamo vittime, soprattutto adesso che non ci sono ancora risultati definitivi. Insomma, attendiamo prima che si scaldino troppo gli animi. Invece, spostandoci un po' più al centro, per così dire; onorevole Varello lei cosa crede accadrà adesso? E inoltre dove pensa che si posizionerà il suo partito che, lo ricordiamo anche agli ascoltatori a casa, è la forza più centrista e legata alla tradizione ma anche quella che nelle sue settimane ha visto modificarsi più in positivo le proprie percentuali. Cosa... a cosa credere che porterà questo, ammesso che i sondaggi vengano confermati dai risultati delle urne? Sareste fondamentali per la formazione del nuovo esecutivo, specialmente se i venti di guerra interni alla sinistra, e forse anche alla destra, saranno quelli che abbiamo appena sentito.- Rise il conduttore, facendo spuntare un sorriso anche sulle labbra di Claudia e del socialdemocratico. - È possibile che la vostra ideologia, quella in qualche modo più classica, in Italia, legata anche al sentimento religioso, possa tornare importante come lo è stata in quella che si definisce “Prima Repubblica”?-
Quella domanda spostò davvero la discussione al centro, rendendo la Varello protagonista assieme a Giuliano ed Abbà e lasciando quindi Claudia libera di ascoltare e basta, senza dover intervenire se non per brevi e sporadici commenti od appunti.
Alla fine la donna lasciò lo studio che era mezzanotte passata, e prima di mandarla a casa il giornalista le fece un'ultima domanda che, per un attimo, la lasciò muta, incapace di rispondere senza rischiare di tradirsi.
- Se i risultati dovessero rimanere questi, o comunque non essere totalmente sconvolti, lei vedrebbe confermata la sua rielezione alla Camera dei Deputati. Come si è discusso prima è probabile, lo dicono le percentuali, io non voglio gufare contro nessuno, che vi troverete all'opposizione; crede che questo cambierà il suo modo di lavorare o rivedremo la stessa persona di questa legislatura? E pensa che lo stare all'opposizione potrà rendere per voi difficile continuare l'azione riformista che avevate proposto alle scorse elezioni, iniziato con il governo Passalacqua e che è stata ancora vostro punto fondamentale durante questa campagna elettorale?-
Claudia rimase un attimo titubante, spaventata dal fatto che qualsiasi risposa potesse dimostrarsi poi fasulla e far instaurare, nei presenti e negli spettatori, dubbi che preferiva non venissero fuori almeno per quella notte.
Solo dopo qualche lunghissimo secondo riuscì a trovare qualcosa di non troppo rischioso da dire. - Il mio modo di lavorare è uno, anche se è ovvio che i compiti e le responsabilità di un semplice parlamentare sono diverse da quelle di un ministro, ma questo non lo modificherà, o almeno è ciò che mi auguro. Per quanto riguarda il mio partito la penso allo stesso modo; abbiamo un programma, e se venivamo votati è perché i cittadini, una parte dei cittadini italiani, vuole che le nostre proposte vengano attuate. Quindi le posso assicurare che porteremo avanti i nostri obiettivi a prescindere dai risultati.-
- Grazie Onorevole Petrolini, io la saluto e le auguro una buonanotte.-
- Grazie a lei e buon proseguimento di serata.- Rispose la donna.
Poi Silvestre andò in pubblicità e Claudia lasciò lo studio definitivamente.
Si mise in macchina e inserì nella radio uno dei vari cd che teneva nell'auto. Era stanca della politica, almeno per quella sera, e si fece compagnia con la sua adorata musica.
Davide l'aveva aspettata sveglio, in cucina, con la televisione ancora accesa sul programma a cui era appena stata ospite la moglie.
- Posso dirti che si notava che non stai bene?- Le disse mentre lei si cambiava.
- Grazie, sei proprio rincuorante.- Sospirò. - Anche se non ti credo. Tu sai come stanno le cose, è per questo che hai notato qualcosa di strano, e so che la pensi come me.-
- In ogni caso sei stata brava a non tradirti quando ti ha fatto l'ultima domanda, quella su cosa farai adesso. Ma per quanto continuerai a non dire nulla a nessuno?-
- Qualche giorno, già te l'ho detto. So benissimo da me che ritardare è pericoloso, ma tu devi stare tranquillo.-
Davide fece un'espressione triste. - Sarà difficile stare tranquillo con te in ospedale e io a casa con Guido da solo. Ho paura di non riuscire a fare tutto, di tralasciare qualcosa di importante, di non essere né un buon marito né un buon padre in questo momento...-
Claudia non disse nulla ed andò ad abbracciarlo.
Lo sapeva come medico, prima ancora che come donna; sapeva che quando ad ammalarsi era una donna, magari giovane e madre di famiglia, molti di quegli equilibri che prima erano dati quasi per scontati venivano a mancare, e per i compagni non era sempre semplice gestire quelle situazioni, proprio come le aveva detto il marito.
Claudia aveva bisogno di lui, in quel momento, ancora di più ne avrebbe avuto bisogno nei mesi successivi, ma doveva essere realista e accettare tutto quello che sarebbe potuto accadere.
- Vado a dare qualche bacino a Guido, glielo avevo promesso.- Disse poi.
- Va bene, ma io mi corico, sono decisamente stanco. Buonanotte, amore.- La baciò dolcemente e la guardò con tanta tristezza nello sguardo.
Mentre lei temeva che quella situazione li avrebbe portati a separarsi lui non passava attimo senza maledirsi per l'impotenza che gli provocavano quei giorni, senza riuscire neanche a concepire l'idea che lei potesse non essere abbastanza forte da battere la malattia.
Alla fine Claudia si addormentò sul letto del figlio, abbracciata come sempre a lui, e Davide lo capì quando la mattina si svegliò trovando il lato del letto accanto al suo vuoto.
Andò nella cameretta e la vide dormire beata mentre il piccolo, già sveglio le accarezzava la testa.
- Dalle un bacino per farla svegliare.- Suggerì l'uomo, e qualche minuto dopo lei aveva aperto gli occhi, trovando vicino le persone che più amava.
Andò in cucina e accese la televisione mentre il marito aiutava il piccolo a prepararsi.
Le elezioni avevano dato i risultati già immaginati, con il partito del centro-destra di pochi punti in vantaggio rispetto a quello del centro-sinistra.
Il partito di Claudia aveva ottenuto un rispettabile dodici percento che dunque confermava la sua rielezione. Accolse la notizia con un po' di paura nel pensare che ormai i giochi erano fatti e doveva dichiararsi, ma fu anche sollevata nel pensare che quello sarebbe stato il suo ultimo impegno politico almeno per un bel pezzo.
Non che il ricovero e le cure sarebbero state più piacevoli, anzi, ma era stanco della parte politica della sua vita. Forse era a causa della malattia, forse una volta guarita e tornata in forze sarebbe stata pronta anche a ricominciare quel lavoro che aveva tanto amato, ma in quel momento staccarsi dalla vita pubblica e rintanarsi nel privato della sua famiglia era il suo unico desiderio.
-Mamma mi fai la colazione?- Le chiese Guido entrando in cucina già pronto.
Lei lo guardò un attimo intontita, e solo dopo capì la domanda.
Sorrise mentre il marito li raggiungeva e propose di fare colazione insieme al bar sotto casa che, non era un mistero, era oltretutto gestito da un uomo molto di sinistra.
Infatti, appena la vide entrare, le corse incontro abbracciandola.
- È andata bene, alla fine. Mi aspettavo molto peggio.-
- Immagina quanto possano fare felice me questi risultati. Anche io non mi aspettavo di superare il dieci percento.-
- E adesso cosa farai? Tornerai in Parlamento, no?-
Claudia sospirò. Quanto ancora avrebbe dovuto sentirsi fare quella domanda senza poter dare una risposta precisa?
- Hai fatto una domanda molto complicata.- Abbozzò mentre marito e figlio sceglievano già con l'acquolina in bocca la brioches con cui fare il primo pasto della giornata. - Non sto bene, ultimamente, e credo che questo pregiudicherà molto le scelte che farò in questi giorni.-
Il barista rimase colpito e dispiaciuto d quelle parole, ma notando il disagio con cui la donna aveva parlato decise di non fare altre domande e si limitò a servire la famiglia.
Quando finirono di mangiare la madre salutò tutti, come al solito sarebbe stato Davide a portare il bambino all'asilo, e si diresse in macchina verso la sede del partito.
Anche lì tutti erano felicemente sorpresi dei risultati, eccezione fatta per due o tre persone che speravano andasse meglio, e già si discuteva su ciò che si sarebbe fatto dal quel momento in poi.
Claudia salutò tutti con baci e abbracci, facendo commenti felici e complimenti a destra e a manca.
Dopo pochi minuti capì che la notizia di ciò che avrebbe fatto lei di lì a breve era cominciata a girare, e si trovò a dover spiegare quel che le era successo con conseguenti auguri di pronta guarigione e quant'altro dai vari colleghi.
Alla fine si convinse che fosse stato meglio così, perché era sicuramente giusto che i colleghi a lei più vicini sapessero le cose di persona e non dai giornali o da qualsiasi altro mezzo di informazione.
Rimasero tutti molto stupiti dalla malattia, era logico, ma fu proprio Claudia a cambiare argomento di discussione, e per, non smentirsi mai, lo fece con una battuta. - Io non torno a lavoro ma voi sì, direi che ci sono cose più importanti a cui pensare.- Rise, e continuò quindi a seguire con attenzione la discussione, soprattutto perché continuava a sperare di poter far qualcosa per il bene del partito anche durante la malattia.
A fine mattinata, mentre i colleghi uscivano per il pranzo, Claudia rimase a chiacchierare con il segretario del partito, Massimiliano Razzaroni.
Era un uomo di mezza età giunto a metà del suo mandato, eletto segretario diversi mesi dopo l'inizio del governo Passalacqua, esecutivo di cui era stato promotore ma non membro perché aveva preferito dedicarsi alla corsa verso la guida del partito.
Claudia aveva imparato a conoscerlo bene solo da quando era iniziata la crisi di governo, perché prima, benché ci fossero state svariate riunioni privata a cui era stata presente l'intera dirigenza del partito, dunque anche loro due, la donna era sempre stata attenta a mantenere un forte distacco formale.
Era una sua caratteristica quella di non riuscire a distaccarsi dalle formalità se non dopo tanto tempo, anche con i colleghi del governo aveva impiegato diverse settimane a sciogliere la serietà che le era solita.
Allo stesso modo era stato quindi con Razzaroni e gli altri, ma in quel momento si poteva dire contenta delle relazioni sorte con i colleghi, e lo capì soprattutto quando l'uomo la fermò per parlare un attimo.
- Mi dispiace che la notizia sia girata senza il tuo consenso, davvero. Tu mi hai chiesto solo sabato di non dire nulla a nessuno ma ieri, mentre commentavamo i primi exit-poll, mi sono lasciato sfuggire il fatto che probabilmente avresti rinunciato al seggio e da lì tutto il resto.- Si scusò l'uomo, ma Claudia non aveva motivo di essere risentita nei suoi confronti.
- Non preoccuparti, prima o poi sarebbe uscito fuori, e forse è meglio che sia andata così.- Spiegò.
- Come stai?-
- Come si sta in queste situazione, Massimiliano. Fisicamente sono molto provata, debole, non sto affatto bene, e chi mi conosce da vicino, ad esempio la mia famiglia, lo nota molto.-
- Non solo loro, purtroppo, si vede che non sei in salute. E moralmente come stai?-
- Sono triste, spaventata. So quello che mi attende e vorrei che non fosse la verità, ma dopotutto sono fortunata, ho accanto persone meravigliose che mi amano e mi staranno vicino qualsiasi cosa accada.
Certo è che una situazione del genere ti pone un sacco di dubbi, di domande senza risposte. Non solo sul futuro, su quello che sarà da adesso in poi, ma anche su quello che è già stato.
Mi domando se sono stata una brava madre, una buona moglie, una figlia come quella che mio padre poteva desiderare, mi chiedo cosa lascerò loro se mi dovesse accadere qualcosa.- Sospirò.
- Non devi essere così negativa. So che te lo avranno detto tutti e sono solo parole banali, ma non devi pensare necessariamente al peggio.-
Lei sorrise. - Non sono parole banali, e fa sempre piacere sentirsi rincuorare. Il mio non è essere negativa, quanto piuttosto realista; ho buone possibilità di guarire, ma il rischio di non farcela è presente e non voglio andarmene da questo mondo senza aver fatto il possibile per lasciare felice chi amo.-
- Sei una donna forte, coraggiosa, vedrai che non ci saranno problemi.- Le disse ancora l'uomo, ma dopo poco si pentì delle sue parole, visto che alla fine non aveva fatto altro che rigirare la frase detta poco prima, un insieme di affermazioni consolatrici e piene di sentimenti, ma totalmente inutili a livello pratico.
Come se poi lui a livello pratico potesse davvero fare qualcosa.
Claudia cambiò nuovamente argomento di discussione. - Non so in che condizioni sarò, né quanto spesso mi sarà possibile, ma vorrei continuare a lavorare in qualche modo per il partito.- Spiegò.
- Preoccupati di curarti, Claudia, e di riposare. Sei una lavoratrice instancabile e lo sappiamo tutti, ma adesso hai cose più importanti di cui occuparti, la tua salute non può passare in secondo piano.- Le disse tranquillamente il segretario. - Noi ti aspettiamo per quando starai meglio, e penso sarà molto prima di quanto immagini, ma per adesso stai tranquilla. Piuttosto dovrai fare i documenti per la rinuncia al seggio e anche una dichiarazione, no? Sei stata impegnatissima per tutta la campagna elettorale e credo che tutti si aspettino di vederti tornare a Montecitorio. Non devi spiegazioni a nessuno, è ovvio, ma forse è il caso... non lo so, se preferisci tenere la notizia totalmente privata ti capisco, è una faccenda molto personale, ma io penserei anche a questa eventualità.-
- Sì, ci ho pensato anche io e ho deciso di aspettare un paio di giorni per poi fare questa benedetta dichiarazione, anche se ancora non so in che modo.-
- Se hai bisogno di una mano puoi contare su di me, lo sai.-
Claudia lo ringraziò, poi gli propose di andare a pranzo perché non avevano poi così tanto da fare ancora lì.
Quando tornò a casa la sera le venne una strana tristezza, la stessa che l'aveva colta l'ultima volta che aveva lasciato la Camera dei Deputati il venerdì precedente.
Era, in fondo, un pezzo di vita che stava mettendo da parte.
Ma forse, pensò accarezzandosi quel maledetto bozzo dietro al collo, era meglio così.

;Sun's space.
Non c'è molto da dire, Claudia si stacca sempre più dalla vita politica per iniziare il percorso di cure.
Mi piacerebbe solo sapere se qualcuno indovina a chi si ispira la figura del giornalista :P
Per il resto alla prossima <3

   
 
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