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Autore: Liberty89    18/05/2015    3 recensioni
Ciò che l’eroe dei mondi non credeva possibile era il declino mentale che potesse subire una persona, che per troppo tempo era rimasta in stretto -strettissimo in realtà- contatto con l’Oscurità, anche a distanza di mesi. Sapeva che la gente tendeva a impazzire e fare cose che normalmente non avrebbe fatto, quando si faceva corrompere dal potere oscuro, ma non pensava davvero che qualcuno potesse dare i numeri.
Piccola (credo) fan fiction nata dalla visione di un'immagine su facebook, che narrerà le avventure di Capitan Riku e Mr. Paopou.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riku, Sora, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buona sera amici avventurieri!  Ora posso annunciarlo senza timore e in tutta certezza: questa fan fiction si concluderà tra due capitoli. Nel prossimo vedrete l'epilogo di questa follia che sta logorando il nostro povero Martire, mentre quello seguente sarà un piccolo extra di cui non anticipo nulla ù.ù Ma veniamo all'episodio attuale: avevamo lasciato Sora all'ultima notte in compagnia di Re Topolino, che si era guadagnato uno sfavillante mantello e una particolarissima mascherina, che effetto avrà avuto tutto questo sulla ronda della notte successiva? Non vi svelo nulla ù.ù
Prima di lasciarvi, ringrazio Evan Gallaway per aver inserito la fic tra le preferite e le seguite e Destyno per averla inserita tra le seguite :3 Grazie mille!
Detto questo, buona lettura!



Episodio 9: Colpo di grazia - Non si esce senza mantello!


Quando vide la gummiship di Re Topolino ridursi a un puntino nel cielo fermo in quell’attimo in cui non è né notte né giorno, Sora sospirò affranto, poggiandosi totalmente al davanzale della propria finestra. Subito dopo, però, si schiaffò le mani su entrambe le guance, tornando a mostrare uno sguardo determinato.
Non poteva abbattersi. Aveva resistito fino a quel momento, aveva sopportato tutte le stramberie in cui il suo migliore amico impazzito l’aveva coinvolto senza troppi rimorsi, quindi non poteva e non doveva arrendersi. Non ora che riusciva a scorgere la fine di quel lungo tunnel tappezzato di frutti di paopou. Non ora che i suoi amici erano giunti in suo aiuto e presto gli avrebbero portato la soluzione definitiva a quel bizzarro disastro. Con un sorriso ottimista si alzò in piedi, fiducioso che quella situazione non potesse peggiorare ancora.

Era evidente che l’eroe dei mondi dopo i suoi viaggi e le sue imprese non aveva imparato assolutamente nulla sulle leggi cosmiche che regolavano la fortuna di qualcuno e che spesso e volentieri si facevano beffe dei comuni mortali. Sicuramente con lui e il suo ottimismo si stavano facendo delle grasse risate che sarebbero state ricordate nei secoli dei secoli. Se avesse imparato qualcosa, anche solo una briciola, sui sopracitati capisaldi dell’esistenza umana, Sora non avrebbe mai e poi mai osato adagiarsi sugli allori. Probabilmente per levarsi del tutto la tentazione li avrebbe estirpati dalla propria mente come si fa con le erbacce.
-…cos’è questo?- domandò con un filo di voce, mentre fissava con ansia crescente il telo di stoffa gialla che gli era stato messo tra le mani.
-Non si capisce? È un mantello!- rispose con entusiasmo Capitan Riku. -Esattamente come il mio!- proseguì, aprendo un lembo del rettangolo blu che gli pendeva dalle spalle.
-…perché?- chiese ancora, la mente che si rifiutava di comprendere l’ennesimo tiro mancino dell’amico pazzo.
-Erano giorni che pensavo che ci mancasse qualcosa, poi ho avuto l’illuminazione oggi durante la lezione di storia.- spiegò lui. -La scuola è veramente utile, anche quando meno te l’aspetti.-
Dentro di sé, il castano aggiunse una voce alla lunga lista dei motivi per cui detestava la scuola. Con dita tremanti per la paura -che Riku interpretò come emozione gioiosa- Sora stese il mantello davanti a sé, tenendolo dagli angoli superiori. Lo fissò perplesso per un lungo e silenzioso minuto.
-…è a forma di paopou.- dedusse, infine, scrutandone la forma a cinque punte e lanciando un’occhiata quasi assassina alle foglioline verdi che pendevano dalle due inferiori.
-È perfetto, vero?- ribatté l’argenteo dopo aver annuito con forza.
-…assolutamente.- soffiò il custode della Catena Regale con un sorriso stentato, per poi infilarsi l’ennesimo accessorio di quell’aderente mise che stata diventando una pericolosa seconda pelle.
Dopo qualche altro minuto di raccoglimento, i due eroi partirono a bordo dei loro skateboard e presero a sfrecciare per le strade buie e silenziose delle Destiny Islands. Dandosi nuovamente la spinta per mantenere la velocità, Sora compì un altro errore: pensò che peggio di così non poteva andare.

-Scusa Capitano…- iniziò Sora, seguendo l’amico mentre strisciava lungo un muro per poi scattare verso una siepe. -…posso farti una domanda?-
Il sedicenne cominciò a infiltrarsi tra i rami colmi di foglie scure. -Dimmi Mr.- Arriva qualcuno!- avvisò subito a bassa voce, spedendo con un gesto rapido la propria spalla verso il muro da cui erano giunti, mentre lui finiva d’incastrarsi nella siepe con lo skateboard al seguito.
Come se avesse una mandria di Darkside alle calcagna, il castano fuggì al riparo, appiattendosi contro la parete e schiacciando l’odiosa stoffa gialla dietro la schiena e la “tavola a rotelle” contro il proprio fianco, per celare all’ombra ogni scheggia di colore. Sudando freddo come mai gli era capitato, il quindicenne osservò con la coda dell’occhio il trio di ragazzi che camminava al centro della strada: Tidus, Wakka e Selphie -questa in mezzo agli amici e a braccetto col primo- passeggiavano tranquilli, chiacchierando a bassa voce del più e del meno. Deglutì a vuoto, gettando uno sguardo al migliore amico nascosto e trattenendo il respiro quando il trio gli passò accanto.
-La settimana prossima ci sarà la partita di baseball tra le sezioni del secondo anno, vero?- domandò Wakka, cacciando le mani in tasca.
-Già! Ovviamente la nostra sezione non può che vincere!- esclamò l’altro ragazzo in risposta, sfoderando un gran sorriso.
-Non per distruggere i tuoi sogni, Tidus, ma devo ricordarti chi ha ottenuto una vittoria schiacciante l’anno scorso?- replicò invece la ragazza, inarcando un sopracciglio.
-Sì lo so, ha vinto la sezione B, ma quest’anno abbiamo Sora!-
-È bravo con la spada di legno, questo non vuol dire che lo sia anche con una mazza da baseball.- osservò con un ghigno il giocatore di blitzball.
-Siete due guastafeste! Vi faremo vedere di cosa siamo capaci noi ragazzi della sezione A!- ribatté Tidus con un finto broncio che fece ridere gli altri due.
Senza far caso al fatto di essere l’oggetto della discussione, l’eroe dei mondi riprese con gioia a respirare quando i tre compagni di scuola sparirono lungo la strada fiocamente illuminata. Si fece scivolare fino a sedersi per terra, quasi accucciato sul suo nuovo mantello, e sospirò di sollievo, poi si girò verso la siepe, aspettandosi di vedere l’amico pazzo uscire con una capriola vistosa e maldestra abbastanza da lasciarlo a testa in giù. Quando quasi due minuti dopo non vide nulla di tutto ciò, né qualcosa di alternativo, iniziò a preoccuparsi.
-Capitano?- chiamò con un sussurro, alzandosi e avvicinandosi. -Capitan Riku?- tentò, accovacciandosi accanto a lui.
-Ho incontrato una difficoltà inaspettata, Mr. Paopou.- ammise l’argenteo con voce tesa.
-Cioè?-
-Nella fretta di non rivelare la mia presenza, il mantello mi si è avvolto addosso e si è incastrato nei rami.-
Schiaffandosi mentalmente un’enorme mano in faccia, il castano si mise all’opera per aiutare l’amico pazzo a liberarsi da quella trappola fornita con grande affetto da Madre Natura.
-Capitano…- esordì poi, riprendendo la domanda che non aveva posto poco prima. -…il mantello era davvero necessario?-
-Ovviamente sì! Nessun eroe va in missione senza mantello!-
In quel momento, Sora sentì di aver ricevuto il colpo di grazia definitivo. Guardò in alto per un momento, rivolgendo una muta preghiera alle stelle, a Kingdom Hearts, a qualsiasi entità esistente o meno che potesse aiutarlo a uscire da quel folle oceano di frutti paopou che lo stava trascinando sempre più giù.






Ebbene il costume è al completo e Sora il Martire sente di aver toccato il vero fondo dopo aver continuato a scavare per quattro puntate (?). E visto che ha raschiato il fondo, l'avventura può terminare. Come detto, infatti, il prossimo capitolo metterà la parola fine ai patimenti del nostro custode del keyblade. Dispiace un sacco anche a me, ve lo giuro çWç mi stavo divertendo tantissimo con questa fan fiction çWç
Concludendo, spero che anche questo episodio vi sia piaciuto e che vi abbia strappato almeno un sorriso :3 Alla prossima!
See ya!
  
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