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Autore: Jeo 95    20/05/2015    11 recensioni
Storia ad OC scritta a quattro mani di Jeo 95 e Lord_Ainz_Ooal_Gown [ISCRIZIONI CHIUSE]
***
In un universo alternativo, dodici casate vivono in equilibrio tra loro sotto la guida di un re saggio e giusto.
Non sempre però la pace ha regnato sovrana, ed ora forze antiche e oscure stanno facendo ritorno per sconvolgere la tranquillità delle dodici casate.
Toccherà ai più valorosi guerrieri entrare in azione per fermare l'oscurità che rischia di sconvolgere i mondi. Ci riusciranno?
***
Ok, non sono il massimo nelle introduzioni, ma lascerò a voi il giudizio.
Storia scritta per contrastare/spezzare la monotonia letta ultimamente nelle fic OC che vengono pubblicate sul fandom.
Non prendetela male, ma sul serio ragazzi, un po' di fantasia!
Bacioni a tutti da
Lord_Ainz_Ooal_Gown & Jeo 95
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

 

Il freddo. Probabilmente una delle cose peggiori in natura. Le piante morivano, molti animali svanivano nel nulla per andarsene in letargo e la neve rendeva difficili gli spostamenti.

Eppure molta gente amava le temperature basse. I bambini giocavano innocentemente con la neve, le persone non si lamentavano quasi mai nel doverla rimuovere dai tetti e alcuni folli avevano addirittura deciso di costruire dei villaggi nelle regioni più fredde, dove l'inverno sembrava non avere mai fine.

Sbuffando, spostò un grosso masso per poi sistemarsi meglio la sua sciarpa bianca dalle frangette verdi fin sotto al naso. Quel posto era freddo e nel caos più completo, una combinazione davvero orribile... ma in fondo era pur sempre un'antica grotta lasciata in disuso per centinaia d'anni.

La piccola figura si scrocchiò le nocche delle mani e, afferrando un masso grosso il doppio di lui, lo sollevò senza problemi, lanciandolo a pochi metri di distanza.

-Avrei dovuto portare dei guanti...-

Il tono della voce era calmo e leggero, sembrava quasi che stesse facendo qualcosa di assolutamente normale e per nulla fastidioso. Inoltre, chiunque sarebbe rimasto senza parole nel vedere un bambino di appena quattordici anni spostare a mani nude dei pezzi di roccia più grossi di lui.

Dopo aver tolto l'ultimo masso, il giovane si diede dei colpetti sulla giacca invernale nera, pulendosi dalla polvere, ripetendo poi lo stesso procedimento per i pantaloni grigi e gli scarponi del medesimo colore della giacca.

Lentamente, riprese in mano una torcia che aveva acceso prima di addentrarsi la dentro, illuminando così i corti capelli argentei, che però mandavano riflessi biondi, e i suoi occhi di un verde tendente al grigio.

Iniziò a camminare lungo quella grotta, sbucando poi in una caverna enorme, al cui centro sorgeva un antico tempio ormai fatiscente e consumato dal tempo. Gli occhi socchiusi del ragazzo si posarono sul laghetto che circondava quella costruzione e notò i resti di un ponte di marmo che collegava la riva con l'isoletta solitaria.

-Bene, sono arrivato.- si disse il giovane, avvertendo poi una strana sensazione lungo la schiena. Voltandosi, non poté fare a meno di sospirare -Uff... alla fine mi hanno trovato...-

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

I giorni che seguivano una riunione erano un'arma a doppio taglio. Erano vantaggiosi in quanto i vari guardiani risultavano impegnati con i loro affari e quindi impossibilitati a contattare gli altri se non per motivi davvero urgenti e questo era proprio il lato svantaggioso della questione.

Per uno che adorava cose come il silenzio e la tranquillità, essere disturbato di continuo non era proprio il massimo e Ashuros sapeva benissimo che una certa persona adorava andare da lui per dargli fastidio.

Tuttavia erano già passati quattro giorni dalla riunione indetta dal guardiano del Capricorno e nessuno era andato da lui né aveva richiesto la sua assistenza.

-Forse hanno deciso di non interrompermi più.- ipotizzò Ashuros sorprendendosi di quella situazione.

-Guardiano Ashuros, è richiesta la sua assistenza per una questione legata alla Casata dello Scorpione.- annunciò una voce risuonante in tutta la camera.

Ashuros era un amante del silenzio e le poche volte che lo infrangeva, poteva scommettere quel che voleva, il destino gliela faceva pagare.

-Qual'è il problema?- domandò il ragazzo destreggiandosi con un piccolo oggetto tra le mani.

-La guardiana della Casata dello Scorpione è andata sulla terra senza permesso. Deve riportarla immediatamente nel Mondo degli Spiriti Stellari.- spiegò la voce, interrompendosi poi di colpo.

Senza fiatare, Ashuros si alzò in piedi e gettò il piccolo oggetto sotto al suo letto, uscendo poi dalla stanza da letto. Gli abiti bianchi e neri, simbolo dell'equilibrio, vennero illuminati dalla luce del Sole e l'albino si godette per qualche secondo quel tepore.

La sua maschera, completamente bianca, era contrapposta a degli stivali neri come la pece, mentre la maglietta senza maniche dal colletto alto, aderente al suo fisico scolpito, aveva il lato destro nero dai bordi bianchi e quello sinistro bianco dai bordi neri. Stessa cosa valeva per i pantaloni larghi che coprivano perfino i talloni, rovinandosi a contatto col pavimento, ma al ragazzo non importava moltissimo di quello. Quegli abiti gli piacevano così com'erano.

A passo regolare, si diresse verso la zona sottostante rispetto ai suoi alloggi, dove si trovavano i vari discepoli di Libra-sama. Passando in mezzo a quelle persone, si guardò attorno, come alla ricerca di qualcuno “Daisy dovrebbe essere tornata, eppure non la vedo da nessuna parte”.

Finalmente, raggiunse due colonne di marmo bianco, decorate con simboli dorati, con un arco del medesimo materiale su cui era inciso il simbolo della Bilancia. Facendo un cenno ad un umo lì vicino, questi attivò le colonne con una formula magica e lo spazio compreso tra di esse divenne completamente bianco.

Ashuros lo attraversò senza timore, ritrovandosi in una radura piena di fiori e circondata da diversi alberi secolari. Uno dei vantaggi di andare di andare sulla Terra era che poteva ammirare la vera natura, non quella ricreata artificialmente nel suo mondo che, per quanto bella fosse, non era di certo paragonabile all'originale.

-Guarda un po' se non è Ashuros!- esclamò una voce femminile alle sue spalle. L'albino si girò prontamente, individuando una ragazza in piedi su una grossa roccia che lo fissava con un sorriso stampato sul viso.

Era più bassa di lui, un metro e sessanta circa, e il fisico era ben proporzionato all'altezza, con un seno né troppo grosso né troppo piccolo. 'Equilibrato' avrebbe detto Ashuros. Era magra e la carnagione era abbastanza chiara, cosa che faceva risaltare di più i lunghi capelli rosso ramato mossi, che le arrivavano fino a metà della schiena, e i grandi occhi verdi come le foglie degli alberi che li circondavano.

Indossava una canotta nera attillata e sopra ad essa una maglia più larga, a maniche corte, a strisce arancioni chiare e scure che le lasciava scoperte le spalle. Le gambe erano fasciate da dei jeans neri elasticizzati ma solo una gamba era coperta fino alla caviglia, mentre l'altra era coperta fino a metà coscia. 'Per nulla equilibrato' avrebbe detto Ashuros.

Ultimi elementi del suo vestiario erano degli anfibi neri alti che le arrivavano poco sotto alle ginocchia. Con agilità, saltò giù dalla roccia e si avvicinò al ragazzo, salutandolo con una mano, mostrando così la voglia a forma di fiore che aveva sulla mano destra.

-Cosa fai qua sulla Terra?- domandò la ragazza.

-Sono venuto a riportarti nel nostro mondo, Akane. Sei partita senza permesso e...- ma il ragazzo smise da solo di parlare, notando che la rossa gli stava facendo il verso mimandolo con le mani.

-Bla bla bla... quante storie solo perché sono venuta qua sulla Terra! Il mio compagno è sgattaiolato di nuovo fuori e non dite nulla?-

-I membri della tua Casata sono sotto la tua responsabilità ma tu sei una guardiana e non puoi agire di testa tua.- spiegò Ashuros conscio del fatto che non sarebbe servito a nulla. Se un suo compagno era in difficoltà o comunque non sapeva dove fosse, niente poteva fermare quella ragazza e se la conosceva abbastanza bene...

-Allora aspettami finché non lo trovo, ci metterò pochissimo!- disse Akane sorridendo.

-Hai almeno una mezza idea di dove sia?- chiese giustamente l'albino guardandosi attorno.

-Ho percepito la sua presenza in questa zona ma con tutta questa natura così viva non riesco a concentrarmi a dovere.- spiegò la ragazza dandosi un leggero pugno sulla testa.

Appunto...

-So che non apprezzi l'aiuto degli altri, ma in questo caso è meglio chiedere a qualcuno.- propose Ashuros inoltrandosi nella foresta.

-Qualcuno? Qualcuno chi?- domandò Akane. In teoria quei due erano gli unici abitanti del Mondo degli Spiriti Stellari. Chi poteva aiutarli in quel posto?

-Uno degli altri guardiani e sono abbastanza sicuro che lo troveremo durante la sua meditazione.- spiegò l'albino, procedendo a passo sicuro verso un grosso albero poco lontano.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sulla terra era inverno, il periodo dell'anno che preferiva in assoluto. Nel loro mondo non nevicava, e tutta la neve presente era creata artificialmente per rendere la vita un po' meno monotona.

Neren rimase ferma su un pino per diversi minuti, lasciando che il freddo pungente dell'inverno artico le carezzasse la pelle abbronzata. Il viso costellato di efelidi era disteso in un'espressione rilassata, e le labbra esangui delineavano un piccolo sorriso compiaciuto.

I capelli verde scuro danzavano nel vento, scompigliando il particolare taglio asimmetrico che portava, corti a destra e lunghi fino alla vita sul lato sinistro, tenuti legati in una morbida treccia. Alcuni ciuffi le ricadevano ribelli sul volto, nascondendole gli occhi chiusi.

-Ooooohi Neren!- una voce la risvegliò dalla sua tranquillità. -Quanto ancora hai intenzione di restare su quell'albero a dormire?! Dobbiamo finire di raccogliere quei dati per Gemi-sama e Mini-sama, non posso fare tutto io!-

Neren aprì gli occhi color rosa antico, puntandoli sulla figura che dal basso richiamava la sua attenzione.

Una ragazza, identica a lei, vestita con la stessa tunica lunga fino a metà cosca, nera e rifinita d'argento, attillata ma dalle maniche ampie. La stessa cintura grigio fumo le stringeva alla vita, così come un paio di pantaloni neri attillati le fasciavano le gambe lunghe e atletiche. A concludere il tutto un paio di stivaletti con poco tacco sempre neri, ed un mantello nero ornato d'argento che le fasciava le spalle, fornito di cappuccio con cui nascondeva il viso. Un viso identico al suo.

L'unica differenza fra loro erano i colori sbiaditi della sé stessa a terra, più chiari rispetto all'originale.

-Vuoi calmarti Renne? Abbiamo ancora tempo!- Renne sbuffò.

Neren si calò il cappuccio sul viso, scendendo dall'albero con un agile balzo. Sembrava quasi un gatto. Fronteggiò la gemella con un sorriso aperto e rilassato in volto, in perfetto contrasto con l'espressione severa dell'altra.

-Cosa ci manca?-

Renne prese da una tasca interna del mantello un piccolo foglietto bianco tutto stropicciato, altro non era che la lista della spesa di Gemi e Mini.

-Dunque, un campione di neve artica c'è.- e lo spuntò -Abbiamo preso tutto quanto, manca soltanto una foglia presa da un albero secolare e siamo a posto!-

Neren annuì. -Forza allora, prima finiamo, prima smetterai di darmi il tormento e potrò andare a trovare i miei genitori-.

Renne annuì sorridendo, facendo si che un portale dimensionale si aprisse per loro in direzione della foresta più vicina ed attraversandolo senza alcuna esitazione. Neren invece si fermò un secondo, percependo nell'aria alcune strane vibrazioni.

-Quante persone in visita al mondo umano oggi.- e con un sorriso ferino entrò anche lei nel portale.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Nikki sbuffò annoiata, fissando il soffitto stellato della sua stanza. Senza Ashuros da tormentare non c'era niente di divertente da fare.

Se soltanto Virgo-sama le avesse dato il permesso di uscire...

Per motivi a lei ignoti, al guardiano della Vergine era assolutamente vietato lasciare la stanza della purificazione, o come la chiamava lei, uno spazio angusto che ricordava tanto una prigione.

Molti degli altri guardiani avevano avuto possibilità di scelta se ricoprire o meno quel ruolo, a lei era semplicemente toccato in quanto custode di un particolare potere che nasceva soltanto nei guardiani. O almeno questo le avevano raccontate le anziane che vivevano nel palazzo.

L'unica sua consolazione era stata quella di aver potuto vedere degli uomini, contrariamente a molte altre ragazze della sua casata. Non c'erano uomini nella loro casata, e siccome i contatti con membri appartenenti ad altri segni erano vietati, fatta eccezione per pochi casi, a lei era stata concessa la grande fortuna di poter vedere esponenti di sesso maschile in carne ed ossa.

Ok, erano semplici ologrammi, ma era sempre meglio di nulla.

Provò a dormire prima dell'incontro con Virgo-sama, conscia che avrebbe dovuto lanciare qualche incantesimo che probabilmente l'avrebbe stremata. Ma non ci riuscì.

Si alzò di scatto e la lunga gonna azzurra volteggiò a destra e sinistra, lasciando nude le gambe snelle e longilinee, complici anche i due profondi spacchi laterali. I capelli biondi dalle punte rosa le ricaddero sulle spalle, con il codino laterale che svolazzava ovunque mentre si stiracchiava le braccia stese verso l'alto.

Se nemmeno con il sonno riusciva a scacciare la noia di quella giornata che sembrava non passare mai, allora vi era un'unica soluzione per far si che il tempo passasse più in fretta: trasportarsi nella stanza di Ashuros come ologramma e curiosare un po' in giro prima del suo ritorno.

Fra tutti i guardiani quello della Bilancia era senz'altro il più misterioso e taciturno, per cui perlustrando la sua stanza avrebbe potuto carpire tutti i segreti che nascondeva dietro quella maschera bianca, la facciata d'impassibilità, ed il suo maniacale interesse per “l'equilibrio”.

Magari alla fine avrebbe scoperto che anche lui era un uomo come tutti, e non si sarebbe stupita di trovare uno scatolone di riviste strane nascosto sotto il letto. Un amplio ghigno le deformò il volto ed una luce maliziosa le luccicò negli occhi viola.

Si concentrò, come tante volte aveva fatto ormai nella sua vita, ed in un lampo fu nella stanza di Ashuros. Tutto silenzioso e sistemato in un ordine quasi maniacale, con la sola mancanza del proprietario di stanza.

Si sfregò le mani, pregustando il momento in cui avrebbe scoperto qualcosa di piccante sul guardiano della Bilancia. C'era solo un unico problema.

-Come cavolo faccio a frugare qui in giro? Sono solo un ologramma.- a quel piccolo inconveniente non aveva proprio pensato. Poi ebbe l'illuminazione.

Dalla lunga manica che le fasciava il braccio a partire dal gomito estrasse una particolare penna gialla, sulla cui sommità era impresso il simbolo della Vergine.

L'aprì, iniziando a tracciare nell'aria alcune scritte in una lingua talmente antica che solo qualche saggio ancora conosceva, e che lei aveva dovuto imparare per poter destreggiare la magia del guardiano della Vergine. Perché era su quella lingua che tutta la loro casata si basava.

Quando finì di tracciare le scritte ammirò per un secondo soddisfatta il suo lavoro. Ripose la penna dentro la manica e pregò che l'incantesimo funzionasse.

-Speriamo in bene.- infilò il braccio all'interno delle scritte, che brillarono più intensamente per un istante. Sentì un fastidioso pizzicore avvolgerle l'arto intero, per poi dissolversi assieme al bagliore e alle scritte nell'aria.

Si fissò il braccio per qualche istante, cercando di verificare se l'incantesimo avesse funzionato o meno. Non riuscendo a capirlo con gli occhi decise di fare una prova.

Si avvicinò al comodino che fiancheggiava il letto, e vedendo una abatjour poggiata li sopra provò ad afferrarla. Ci riuscì.

Sorrise, e fece lo stesso procedimento con l'altro braccio.

Una volta assicuratasi di avere entrambi gli arti funzionanti, Nikki riprese la sua ricerca nella stanza di Ashuros. E cominciò proprio da sotto il letto.

“Vediamo cosa nasconde...” ma non trovò nulla di ciò che cercava.

Tutto ciò che trovò fu un cubo colorato formato da tanti piccoli cubi.

-E questo? Non è certo qualcosa di compromettente!-

Delusa dal fallimento di tutte le sue speranze, Nikki si rigirò disinteressata il cubo fra le mani, scomponendo le varie facce in modo da spargere i colori e togliere così equilibrio alla forma. Probabilmente dopo questo Ashuros l'avrebbe bandita dalla sua stanza per sempre.

Riprovò anche a ricomporlo un paio di volte, ma senza successo, al che divenne il suo unico scopo tentare di rimettere a nuovo quello strano cubo che, in poco meno di un paio di minuti, la stava già facendo perdere la testa.

-Ahhhhhh ma come cavolo si fa?!-

Si buttò all'indietro lasciandosi cadere sul morbido letto della Bilancia, battendo i piedi peggio di una bambina capricciosa.

-E tu chi sei?-

Il sangue di Nikki si gelò. Alzandosi di scatto voltò veloce il capo a destra e sinistra, cercando di individuare la voce che l'aveva sorpresa nella stanza di un altro guardiano. Se Virgo-sama l'avesse saputo non sarebbe certamente finita bene. Si guardò attorno varie volte, senza però trovare la fonte di quella voce. Che avesse immaginato tutto?

-Perché sei nella stanza di Ashuros-san?-

Sobbalzò, stavolta individuando il punto da cui la voce aveva parlato, e ciò che vide la spiazzò completamente. Da quando i pipistrelli di peluche potevano parlare?

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Finalmente era arrivato il suo momento. Si era allenato duramente per moltissimo tempo e gli altri lo avevano trovano meritevole quel titolo.

Meritevole del titolo di guardiano della Casata del Capricorno.

La sala era gremita di persone, tutte con indosso un mantello cerimoniale con il simbolo del Capricorno ricamato si di esso.

Il lungo tappeto rosso sembrava infinito ma poteva già vederli. I dodici guardiani delle casate. Undici di essi erano seduti più indietro rispetto ad un uomo anziano, seduto in cima alla breve scalinata ove terminava il tappeto rosso.

Giunto d'inanzi a lui, si inginocchiò con maniera calma e composta, salutandolo con tutti gli onori, venendo ricambiato prontamente.

-Lance...- iniziò l'uomo, incrociando il suo sguardo con quello del ragazzo inginocchiato davanti a lui -... il tuo cammino è stato lungo ma ora nulla ti si pone davanti come ostacolo. Sei stato un ottimo allievo e sono fiero di essere stato il tuo maestro-.

Il ragazzo piegò il capo in segno di assenso e rispetto, senza pronunciare alcuna parola.

-In quanto guardiano del Capricorno attuale, con la benedizione di Caprico-sama, ti nomino nuovo guardiano. Ora, sei tu il maestro!-

-Ma...!-

-Mae...o!-

-Maestro?!-

Lance riaprì di colpo gli occhi, soffermandoli sulla giovane ragazza di fronte a lui, il cui sguardo era decisamente preoccupato.

-Perdonami Alexis, ero preda dei miei pensieri.- si scusò Lance, passandosi una mano tra i corti capelli castano scuro -Possiamo riprendere con la pratica-.

La giovane di fronte a lui annuì e, dopo aver incrociato le gambe, chiuse gli occhi celesti ed iniziò a concentrarsi. Dopo qualche secondo, un debole bagliore viola la circondò e la ragazza si sollevò dal terreno, portandosi alla stessa altezza di lance, il cui bagliore era decisamente più potente.

Lance annuì soddisfatto scrutando la sua allieva e il potere che affluiva in lei. Aveva diciotto anni ma era molto più alta delle sue coetanee. La carnagione chiara si abbinava bene agli occhi chiari e ai lunghi capelli biondi dalle sfumature castane.

Indossava una maglietta nera con le spalline, con la scritta 'Crash' in bianco sul petto, dei pantaloncini corti in jeans, leggermente sfilacciati, e delle scarpe da ginnastica bianche. Dietro di lei, appoggiata sull'erba, vi era una spada racchiusa nel suo fodero di pelle marrone.

Il ragazzo, in perfetto silenziò, smise di levitare e si alzò in piedi, elevandosi in tutti i suoi centottantacinque centimetri di altezza. Il fisico asciutto dalla muscolatura abbastanza delineata era coperto da una camicia rossa a maniche corte, un paio di jeans neri e delle scarpe di cuoio del medesimo colore. Al polso destro indossava anche un orologio con cinturino nero.

Alzando lo sguardo verso il cielo, si beò per qualche secondo della luce e si tolse per un attimo gli occhiali da sole, mostrando i suoi occhi ambrati che, uniti alla goccia d'ambra appesa al collo grazie ad una cordicella di cuoio, risaltavano sulla carnagione abbronzata del ragazzo.

Si passò una mano sulla cicatrice che gli attraversava la parte superiore dell'avambraccio sinistro, salvo poi girarsi verso un determinato punto. L'enorme albero secolare era alle sue spalle e aveva percepito distintamente due entità in avvicinamento.

Grazie ai suoi poteri, capì subito di chi si trattava e sorrise tranquillamente nel vedere Ashuros e Akane sbucare dal bosco, benché fosse sorpreso di vedere l'albino fuori dalla sua casata.

-Alexis, possiamo smettere qui per oggi.- proferì Lance girandosi di poco verso la ragazza alle sue spalle che, dopo aver riaperto gli occhi, annuì e si alzò in piedi, affiancandolo.

-Salve Lance, guardiano della Casata del Capricorno.- disse Ashuros fermandosi di fronte al ragazzo, venendo subito imitato da Akane. Lance li salutò alla stessa maniera e, solo quando ebbe finito, Alexis salutò i due guardiani.

Vi erano alcune regole nel mondo degli Spiriti Stellari e, per quanto fosse manesca, testarda e spensierata, non aveva intenzione di rompere quelle poche regole.

-Come mai sei qui?- domandò a bruciapelo Akane alzando un sopracciglio e credendo che fosse l'unica a cui spettava un rimprovero se se ne andava in giro senza permesso.

-Noi membri della casata del Capricorno abbiamo un permesso speciale. Durante le nostre sessioni di meditazione possiamo venire sulla Terra per concentrarci al meglio in mezzo alla natura.- spiegò Lance, spostando lo sguardo su Ashuros -Immagino che tu non sia qua per una sessione-.

-Indovinato.- tagliò corto l'albino indicando Akane -Un membro della sua casata è in questa zona ma non riesce a trovarlo, potreste aiutarla?-

Lance annuì e disse -Alexis, dammi una mano, sarà di aiuto per il tuo addestramento-.

I due si sedettero nuovamente a terra e si concentrarono, iniziando a focalizzare tutta la vita intorno a loro, riuscendo via via a individuare solo alcune determinare auree. Dopo pochi minuti, percepivano solo Ashuros, Akane e un ragazzo a diversi metri di profondità.

-E' sotto terra?- si chiese Alexis leggermente sorpresa -Degno della casata dello Scorpione!-

-Sarà alla ricerca di altri tesori antichi! Questa mania non la perderà mai.- sbuffò Akane posando una mano a terra -Ora che so che si trova sotto terra... posso capire da dov'è arrivato...-

Dopo pochi istanti si rialzò in piedi -C'è una grotta non molto lontana. Vado, lo prendo e torno-.

Ashuros annuì e rimase insieme a Lance e Alexis mentre Akane scattò a tutta velocità verso la grotta da lei individuata. Le ci vollero pochi minuti per trovarla e, quando la raggiunse, vide un bambino dalla carnagione molto pallida uscire da essa, con un baule tenuto sopra alla testa.

-Hazumi!- esclamò Akane avvicinandosi al bambino che vedendola posò a terra il baule, mettendosi dietro ad esso -Sei di nuovo venuto sulla Terra alla ricerca di manufatti e tesori?-

-Io... sì...- bofonchiò il ragazzino visibilmente imbarazzato, dato che aveva anche volto lo sguardo verso la grotta piuttosto che incrociarlo con la sua compagna.

La giovane sospirò, scompigliandogli i capelli con una mano -Lo so che ti manca e che vuoi continuare a fare quello che facevi con lei, ma almeno avvisami quando te ne vai, ok?-

Hazumi arrossì e annuì in silenzio, cercando riparo nella sua sciarpa, facendo così ridere Akane che, avviandosi verso il punto dalla quale era arrivata, disse -Su muoviamoci, o quel brontolone di Ashuros mi farà addormentare a suon di rimproveri!-

Pochi minuti dopo, erano tutti e cinque all'ombra del grosso albero secolare.

-Ti ringrazio per l'aiuto.- disse Ashuros notando che Akane non sembrava intenzionata a imitarlo. Era davvero testarda in certe cose ma Lance non ci badò affatto -Nessun problema, sono sempre disposto ad aiutare dei compagni-.

Dopo dei brevi saluti, Akane e Hazumi svanirono in un portale creato per loro e lo stesso fece Alexis, mandata avanti da Lance stesso che, rimasto solo con il guardiano della Bilancia, chiese -Immagino che tu voglia chiedermi qualcosa riguardo a quella casata...-

Ashuros scrollò le spalle -Veramente non sono molto interessato... ma volevo sapere come hai fatto ad accorgertene. A me sembra tutto in perfetto equilibrio-.

-Noi del Capricorno abbiamo un legame più spirituale con le stelle... certe cosse le percepiamo sulla pelle e fidati, questa sensazione non mi fa presagire nulla di buono...-

L'albino annuì, notando che il tono di voce di Lance era diventato quasi freddo, la questione era seria.

-Allora tornerò nei miei alloggi... ho come l'impressione che qualcuno vi sia entrato senza il mio permesso.- ed entrò in un portale apparso in quel momento, lasciando Lance alle prese con i suoi pensieri.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

La casata del Leone era senz'altro la più vivace e movimentata fra tutte le casate dello zodiaco, complice anche che il loro capo non era certamente il miglior esempio di diligenza e buon senso.

Nonostante tutto però era anche la casata che più di tutte era vicina alla famiglia reale, e che lo sarebbe stata per tutto il regno dell'attuale re.

Era una bella giornata, di quelle soleggiate e tranquille che tanto amava assaporare di tanto in tanto il pacato guardiano del Leone.

Takamoto Yato non era famoso per la sua curiosità ed esuberanza, quanto per essere il membro della casata più freddo ed indifferente, nonché la persona più affidabile fra tutti loro. Non aveva mai deluso nessuno che gli avesse chiesto aiuto.

Era nel giardino del palazzo del Leone, a gustarsi la giornata soleggiata ed il momentaneo periodo di riposo dai doveri di guardiano. In quattro giorni non c'erano state altre riunioni, nessun contatto dagli altri, e la cosa non gli dispiaceva per nulla. Voleva soltanto gustarsi la quiete di quel momento.

-Y-Yato-san, Leo-sama vuole parlare.-

Aveva pensato troppo presto.

Con uno sbuffo, Yato si alzò, sovrastando la minuta cameriera con il suo metro e ottanta ed il suo fisico leggermente muscoloso ed allenato.

Liquidò la giovane cameriera con un solo eloquente sguardo dei suoi bellissimi occhi blu profondo, spazzolandosi i pantaloni beige che indossava e la camicia rossa legata alla vita per rimuovere i residui di terra e foglie secche. Non si preoccupò della maglietta bianca dalle maniche arrotolate, leggermente strappata sul fondo e consumata.

Si sistemò la fascia rossa che gli teneva indietro i capelli neri e dopo un'ultima controllata per essere sicuro di non presentarsi davanti a Leo-sama in condizioni troppo critiche. Se fosse stato chiunque altro non ci sarebbero stati problemi, ma con il suo maestro era tutta un'altra storia.

Arrivò in pochi minuti davanti alla stanza di Leo, e bussò con energia per far si che lo sentisse. Nessuna risposta.

Yato allora aprì piano la porta, credendo che il maestro non l'avesse sentito perché impegnato in chissà quali importanti affari.

-Leo-sama, è permesso?-

-O MIA ADORATA LUCY-CHAN!-

La scena che si presentò agli occhi del ragazzo fu qualcosa di sconvolgente e traumatizzante, qualcosa a cui nessuno vorrebbe, né dovrebbe, assistere mai in tutta la sua vita.

Gli importantissimi impegni che trattenevano Leo-sama dall'aprirgli la porta altro non erano che dichiarazioni d'amore fatte al cartonato a grandezza naturale della principessa Lucy.

-MA NON PREOCCUPARTI MIA DOLCE YUKINO-CHAN, NE HO ANCHE PER TE!-

E anche a quello della principessa Yukino.

-O mie Dee! Mie Muse! Mie adorate principesse! Il vostro Leo vi coccolerà come nessun altro!- e mentre diceva quelle parole dispensava baci ad entrambi i cartonati. Una scena davvero patetica se consideriamo che quello era il capo della casata del Leone.

Yato si lasciò andare ad un sospiro. Quello che faceva Leo-sama con i cartonati delle principesse non era affar suo, anche se credeva non fosse cosa lecita immaginare di portarsi a letto le figlie del re.

-Leo-sama...-

-Oh Lucy-chan!!-

-Leo-sama...-

-Yukino-chan!!-

Una vena nervosa pulsò sulla fronte del ragazzo, che però si mantenne calmo e composto. Tossicchiò un paio di volte, a tono sempre più alto, e finalmente ottenne l'attenzione del suo maestro.

-Oh Yato!- in fretta e furia Leo tentò di sbarazzarsi dei cartonati e cercando di riprendere un po' il contegno. -D-Da quanto sei qui?-

-Da un po' Leo-sama.-

Le guance del maestro di tinsero d'imbarazzo, ed un sorrisetto mesto si fece largo sulle labbra dell'uomo in smoking. -Hai visto tutto?-

Il silenzio di Yato fu più che eloquente. Per spezzare la tensione creatasi, e bloccare le lacrime disperate del suo maestro, il ragazzo decise di parlare di questioni più importanti.

-Mi ha fatto chiamare Leo-sama?-

Leo diventò improvvisamente serio, ricomponendosi in un istante ed irradiandosi di quell'aura maestosa che tanto affascinava l'allievo sin da quando lo conosceva. Era quello il maestro che tanto ammirava e di cui andava fiero.

-In verità si, avrei una missione speciale per te Yato.- il tono era serioso, quasi preoccupato, il che fece intendere al ragazzo che qualunque cosa dovesse affidargli, era una questione della massima importanza.

-Qualunque cosa per voi.- non amava prendere ordini, ma quando a darli era Leo allora tutto cambiava.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Nikki batté le palpebre un paio di volte ancora, cercando di realizzare ciò che le si presentava davanti, ancora incredula e stordita.

Un pipistrello di peluche le stava parlando. Nemmeno lei che stava vivendo quella situazione riusciva a crederci.

-Allora?-

Il pipistrello rincalzò la domanda, ed allora Nikki si riprese con un sussulto.

-Ehm... io...-

-Non è che sei una ladra vero? Oppure sei qui per fare del male ad Ashuros-san?-

-Eh? Nono io...-

-Allora sei qui per abusare di Ashuros-san una volta che sarà tornato!- a quella frase Nikki arrossì di colpo.

-MA TI PARE CHE LA GUARDIANA DELLA VERGINE POSSA FARE UNA COSA DEL GENERE?!-

Era paonazza in volto, aveva il fiatone, ed il cuore le scalpitava in petto più forte di quanto non avesse mai fatto. Non era decisamente abituata a trattare quel genere di argomenti, tanto meno con un pupazzo dall'inquietante sorriso!

-Voi siete... una guardiana?- Domandò allora il pipistrello, stavolta in tono più pacato e sorpreso.

-Esatto.-

-E cosa ci fa qui la guardiana della Vergine? Non è proibito entrare nelle casate degli altri?-

Nikki s'irrigidì, senza però lasciar trasparire il suo nervosismo. Sapeva come ribattere, doveva soltanto stare calma.

-Stavo solo... controllando la stanza di Ashuros fino al suo ritorno! E poi sono solo un ologramma, non infrango nessuna regola.- si sentì soddisfatta di sé stessa.

-Oh... capisco.-

Il pupazzo sparì dietro la porta, lasciando il posto ad una ragazza minuta e molto carina. Aveva lunghi capelli lisci e rosati, che sembravano anche a distanza morbidi e setosi, ed un fisico asciutto e delicato. Due grandi occhi verdi erano puntati sul terreno, mentre il colore del viso era arrossato per l'imbarazzo.

Indossava un abito nero smanicato in stile gothic, impreziosito da pizzo bianco sotto il seno, sulla vita e in fondo alla gonna. Abbinato all'abito indossava due maniche nere che dal gomito si aprivano riprendendo la medesima fantasia dell'abito. Stretto tra le braccia il maledetto pupazzo che l'aveva interrogata fino a pochi secondi prima.

-M-mi dispiace!- fu l'urlo che uscì dalla bocca della ragazza, prima che si mettesse a correre verso la porta all'impazzata. Un gesto che stupì non poco la guardiana della vergine, ma che non le impedì di fermare la fuggiasca prima che se ne andasse.

-Aspetta aspetta aspetta!- non poteva correre il rischio che dicesse qualcosa a qualcuno, altrimenti avrebbe corso seri guai che avrebbe preferito evitare. -Devo parlarti un secondo!-

La ragazza si girò a guardarla, e ancora quell'inquietante pupazzo si ripresentò al posto suo.

-Cosa vuoi da Daisy?-

-D-Daisy?- la ragazza dai capelli rosati annuì.

-Lei si chiama Daisy Wilkes, mentre io sono il suo fedele portavoce Arnold!-

-Ehm, io sono Nikki, piacere.-

Ancora un po' a disagio per la situazione, la guardiana della Vergine richiamò la ragazza all'interno della stanza, prese un profondo respiro e parlò.

-Senti Daisy, ho bisogno che tu non dica a nessuno di avermi vista qui!-

La ragazza della Bilancia piegò la testa verso destra, confusa. Di nuovo Arnold parlò per lei.

-Per quale motivo?-

-P-Perché altrimenti finirei in grossi guai e... beh preferirei evitarlo!-

Daisy sembrò afferrare il concetto, ed annuendo regalò alla guardiana un timido sorriso, che fu subito ricambiato.

-Grazie Daisy-chan!-

L'abbracciò di slancio, senza curarsi del vivido rossore che invase il viso della rosa un istante dopo, complice la sua scarsa familiarità con le persone e la sua grande timidezza.

-Che succede qui dentro?-

A Nikki si gelò il sangue nelle vene quando quella voce le arrivò alle orecchie, e per poco non seguì l'esempio di Daisy, prossima a svenire sul pavimento. Deglutì rumorosamente, trovando sulla soglia della porta l'unica persona che mai avrebbe voluto la trovasse lì, ancor meno di Virgo-sama.

Un brivido le corse lungo la schiena, e fu sicura che tra poco tutto il suo essere avrebbe perso ogni traccia di equilibrio che credeva di possedere.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo di Jeo & Smiling

Jeo: Ehilà! Come ve la passate? Spero tutto bene e spero che abbiate apprezzato questo capitolo!

Smiling: E' arrivato abbastanza velocemente (cosa che dovrebbe rendervi felici XD) e ci è servito per valutare una certa cosa...

Jeo: Infatti! Visto che non ci va molto a creare buoni oc? Per adesso li abbiamo accettati tutti!

Smiling: Ah, ci sono alcuni OC che devono essere ancora inseriti e li vedremo nel prossimo capitolo! Anche perché ci sono alcune cose lasciate (di proposito) in sospeso in questo capitolo XD

Jeo: Ricordiamo inoltre che, finché non modificheremo la descrizione, le iscrizioni saranno aperte, perciò se qualcuno volesse partecipare, le regole sono sempre le stesse: sesso e casata di appartenenza nella recensione per ricevere una risposta, dopodiché vi invieremo la scheda ^^

Smiling: Speriamo di riuscire a portarvi anche il secondo capitolo altrettanto rapidamente ma nel caso ciò non avvenga, non arrabbiatevi XD abbiamo anche altre fic da gestire.

Jeo: Come ultima cosa, eccovi un piccolo disegno di Ashuros e Nikki per aiutarvi a focalizzarli meglio XD

Smiling: Ci vediamo alla prossima! Have a good night!

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