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Autore: Letizia25    28/05/2015    4 recensioni
C'è Michael che riceve amore da chi crede di non volere.
E c'è Becky che nonostante tutto non versa mai una lacrima perché si vuole troppo bene.
C'è Lara che non riesce ad aprirsi abbastanza.
E c'è Ashton che si sente solo perché è anche troppo sincero.
C'è Nina che pensa troppo e che ogni tanto vorrebbe prendersi una pausa.
E c'è Luke che ha bisogno di qualcuno che riempia il suo vuoto.
C'è Calum che è troppo paziente per tante cose.
E c'è Karen che è la più testarda di tutti.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=y5HUGJ0iRm8
*
Sequel della mia One Shot Imprevedibile di cui consiglio la lettura.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A volte va così'
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3.
Stelle

 
 
Quella sera di inizio maggio le vie del centro di Londra non sono troppo trafficate, e si sta bene, con quella lieve brezza che entra sotto i vestiti e fa rabbrividire un po’. Le macchine viaggiano lente per le strade pressoché deserte, illuminate solo dalla luce fioca dei lampioni, che a volte non funzionano neppure tanto bene e che vanno ad intermittenza molto di più di quanto si possa pensare. A piedi non c’è anima viva, forse, tranne un gruppetto di sei ragazzi che stanno allegramente passeggiando diretti verso St. James Park, con un paio di chitarre sulle spalle e con i sorrisi sulle labbra.
 
«Scemo, non fermarti in mezzo alla strada!» esclama Michael ad un tratto, evitando per un soffio di andare addosso a Calum e Karen, entrambi che si tengono per mano quella sera – una settimana dopo da quel mercoledì  in cui si sono conosciuti – e che regalano all’altro uno sguardo divertito.
«Scusa.» dice il moro, facendogli una linguaccia che fa sorridere Luke, stretto a Nina che invece ridacchia per l’espressione buffa che Calum non è riuscito a nascondere.
Karen invece resta basita, e forse un po’ sorpresa. Perché lei quella parola, non la direbbe neppure sotto tortura. Non riuscirebbe mai ad ammettere di essere nel torto, neanche per una volta, neppure per scherzo, testarda e orgogliosa com’è sempre stata, con quel caratteraccio che si ritrova, per cui è stata spesso rimproverata dalle sue amiche, quando ormai i suoi genitori avevano perso le speranze con lei. Ma la mora ha un motivo più che valido per comportarsi in quel modo – o almeno così crede lei – e anche se magari volesse cambiare, non ci riuscirebbe. Perché dopo che si indossa una maschera per troppo tempo, essa comincia a far parte del nostro essere, con o senza il nostro consenso, a forza dell’abitudine.
Sospira e abbassa la testa, che non ha alcuna voglia di deprimersi, non quella sera, soprattutto con gli altri. E  si ritrova ad osservare con sguardo attento quelle dita magre che stringono le sue con dolcezza, senza pretese. Le mani di Calum, che Karen si era sempre limitata ad osservare di soppiatto, belle come sono, affusolate e un po’ callose al tatto.
«Ehi, Dawson, ti senti bene?» chiede Calum ad un tratto, cogliendola di sorpresa – per l’ennesima volta quella sera – e facendo improvvisamente incontrare i loro occhi così simili eppure così diversi allo stesso tempo.
«Che ti frega?» risponde la mora , indurendo subito lo sguardo ed il tono della voce, mettendosi dubito sulla difensiva. Perché anche se Calum le piace un po’ fin dal primo giorno di quell’anno scolastico, lei non vuole cedere più così velocemente a quella bugia che l’amore si è rivelato essere nella sua vita fino a quel punto. È solo stanca, Karen, di ferirsi e di non trovare nessuno che sappia trattarla come lei merita di essere trattata.
Calum la osserva, un po’ ferito da quel tono duro che – pure Karen lo pensa – non si meritava, senza riuscire a capire la ragazza mora. Non che comunque ci sia riuscito in quei pochi giorni passati dal loro incontro – perché sa che per conoscere a fondo qualcuno serve tempo, tanto tempo. Eppure, quella ragazza non riesce a lasciarlo indifferente, soprattutto non dopo che una settimana prima era stata lei ad avergli preso la mano mentre passeggiavano tranquilli con gli altri senza una meta ben precisa dopo essere usciti dal locale.
Non la capisce, Calum, non la capisce davvero, Karen. Eppure vorrebbe tanto poterlo fare, vorrebbe tanto poterla conoscere meglio. Vorrebbe capire cosa nascondono quei grandi occhi scuri. Perché con quell’aria così triste lui proprio non li sopporta sul viso della mora. E perché quella stretta di mano per lui forse significa molto più di quanto vorrebbe ammettere. Però… evita di farsi troppe fantasie. Probabilmente lei non la pensa come lui su loro due. E perché forse neppure lui riesce a capire in pieno quello che gli sta succedendo.
In fondo, se le fosse importato qualcosa, non gli avrebbe risposto così male e lo avrebbe considerato. Perché quella sera, se le loro mani sono unite, è solo grazie a Calum, che sinceramente non ci sta capendo più niente in tutto quel grandissimo casino in cui è andato a tuffarsi, a causa di una cotta che dura da così tanto tempo e contro la quale ha rinunciato a combattere molto tempo prima.
E la guarda, Calum. Guarda Karen come se fosse la cosa più bella del mondo. E, cazzo, lo è davvero. Ma sa che non glielo direbbe mai, o almeno, non quella sera, che sembra che la mora sia da tutta altra parte.
 
«Giuro che ho rinunciato a capire Karen già dall’altra sera.» afferma Michael, che proprio non concepisce l’atteggiamento di quella mora. Chi si crede di essere per far star di merda – o quasi – uno dei suoi migliori amici con quei suoi cazzo di capricci?! E c’è pure da dire che non riesce a smettere di pensare neppure a Lara perché, cavolo, quella rossa lo ha proprio messo al tappeto in un attimo, senza fare complimenti.
Troppe donne per la testa, soprattutto quella sera, che avrebbe volentieri trascorso sul divano a giocare a FIFA piuttosto che uscire per suonare – e anche per stare con le ragazze.
Che poi a renderlo nervoso ci si mette pure la ragazza vicina a lui, che fin da quando l’ha conosciuta non riesce a staccarsela dalla testa. Lei, che Michael proprio che proprio non sopporta: perfetta, con un fisico che farebbe seriamente invidia a tutte le modelle del pianeta – fisico che tuttavia la ragazza si ostina a coprire con felpe extralarge e jeans grigi e morbidi – e con quegli occhi color del mare che seriamente lo lasciano senza parole ogni volta che si incontrano con i suoi verdi. Non la sopporta e non riesce a spiegarsi il motivo. Non riesce a capire il perché senta un calore strano nel petto ogni volta che lei è nelle vicinanze.
Però non ci pensa, non adesso, e continua a camminare, considerandola poco o nulla. Perché così è più facile.
Becky, che gli sta camminando vicino, ride divertita alle parole del ragazzo, ricevendo un’occhiataccia da parte da quegli occhi verdi che la guardano ostili e duri come mai prima di allora era successo tra loro due, anche perché durante la settimana appena passata si sono visti sì e no per dieci minuti durante la pausa pranzo, dato che Nina e Luke hanno avuto la brillante idea di mangiare insieme per più volte di fila – e Becky è seriamente preoccupata che questa possa diventare un’abitudine tra loro otto.
Quell’occhiata la bionda proprio non se la sarebbe mai aspettata. Perché a conti fatti, lei a Michael non ha fatto proprio un cazzo, se vogliamo essere sinceri. E proprio non riesce a capire come mai lui sia così tanto ostile nei confronti di lei che, alla fine, si limita ad osservarlo da lontano, bello com’è. Perché, per Becky, Michael è bello, bello quasi da far male, ha un qualcosa che non riesce a spiegarsi e che la attira in una maniera indescrivibile come mai nessuno prima di lui era riuscito a fare con lei.
Però quell’occhiataccia è dura, fa male, e congela un po’ quello strano qualcosa che la bionda sente dentro e che non la fa respirare per bene, che le fa male. Un qualcosa che lei non riesce a riconoscere, che la fa rabbrividire e di cui ha paura perché non riesce a capirlo per niente. Spera solo che non sia nulla di grave perchè – nonostante le voglia un gran bene – Becky come Karen non ci vuole finire, per nessuna ragione al mondo.
Perché troppo spesso per un cuore spezzato non c’è medicina.
 
«Ma cos'hanno quelle due?» domanda Luke, non capendo quel che sta succedendo tra gli altri quattro.  
«L'amore, forse.» risponde Nina preoccupata per le sue amiche – soprattutto per Karen, che non vedeva così insicura da quasi un anno, perchè credeva che tutta quella storia fosse completamente chiusa. E si passa stancamente le dita sugli occhi per cercare di tenerli aperti. Non dorme bene da giorni a causa degli esami di fine anno a scuola, e le ore di sonno arretrate iniziano a farsi sentire. 
Luke annuisce sovrappensiero accarezzando con il pollice le nocche della mano della ragazza castana e continua a camminare sull'erba del parco, ancora umida a causa della pioggia caduta durante il pomeriggio. 
«Mi spieghi come diamine fai a trovare una risposta per tutte le cose?» le chiede ancora, cambiando totalmente argomento – come suo solito – e facendo sorridere un po’ l'amica che si siede sul telo accanto a lui. 
«Ci sono cose che non si spiegano a prescindere, Luke. Altre che vanno capite con il tempo. E altre ancora che basta osservare e la risposta è già lì.»
Il biondo rimane senza parole, completamente spiazzato da quella considerazione, come ogni volta che Nina gli spiega quello che le passa per la testa o come vede le cose. Perché è così diretta nel vedere tutto e capirlo in pieno che non lascia spazio ad altre possibilità. 
«Come cazzo fai?»
«A fare cosa?» chiede lei con il sorriso sulle labbra, non riuscendo a capire cosa voglia dirle il biondo. 
Lui scuote la testa divertito e sospira, per poi passare un braccio attorno alle spalle di lei per stringerla a sé. 
E mentre Calum e Michael iniziano a suonare le loro chitarre, loro due restano così, in silenzio, a godersi quel poco di tranquillità che sono riusciti a ricavarsi dopo tutti quegli impegni.
Perché Nina finalmente riesce a dare un freno a tutti i suoi pensieri, con le braccia di Luke che la stringono dolci e la scaldano un po'. E sembra impossibile, ma solo il suo migliore amico riesce a non farla pensare. È l'unico che sul serio conosce tutto di lei, ed è proprio grazie a questo che riesce a prenderla e a capirla ogni volta. Che poi, sa che Luke non capisce i suoi pensieri contorti, ma forse questa è un'altra cosa. 
E sorride, Nina. Sorride perché senza Luke proprio non saprebbe come fare. Perché non potrebbe mai e poi mai rinunciare a quel ragazzo che riesce a farla stare bene con niente, che riesce a strapparle un sorriso e che c'è sempre, non importa cosa succeda. 
Lui c'è e non la lascia. È una promessa che le aveva fatto quasi per gioco quando erano piccoli. Solo che poi il gioco è diventato realtà, e Nina non potrebbe chiedere niente di meglio, nonostante tutte quelle parole non dette che non ha il coraggio di far uscire. Non ancora. 
Sospira e sorride al biondo per allontanare i brutti pensieri. E il cuore di Luke fa una capriola. 
Perché è felice, Luke. Felice di poter passare finalmente un po' di tempo con la sua migliore amica. Felice perché quel vuoto che ha nel cuore e che non lo fa mai sorridere in modo completamente sincero sembra esser stato riempito da un qualcosa che non riesce a capire. Felice, proprio a causa di quel qualcosa che forse non ha bisogno di essere spiegato, proprio come dice Nina.
Allora non pensa, Luke, e si gode quella serata in compagnia dei suoi amici, di cui sa che non potrebbe mai fare a meno – ragazze comprese, soprattutto una a cui non potrebbe mai rinunciare. Non pensa a niente, si limita semplicemente ad accarezzare con il pollice il dorso della mano di Nina. Ed è una sensazione piacevole, che gli arriva dritta al cuore e che glielo scalda un po’, glielo intiepidisce quel poco che basta per fargli spuntare uno dei suoi pochi sorrisi sinceri sulle labbra. Un sorriso che solo Nina riesce a vedere davvero.
 
E per quei sei ragazzi alla fine i brutti pensieri vengono messi da parte, quando Michael e Calum iniziano a suonare gli accordi di una canzone che sanno tutti troppo bene e che riesce a farli sentire uniti più di quanto inevitabilmente già non siano.
Perché è così: sono uniti, loro. E ancora non sanno come sia successo tutto. Sanno solo che, da quando si sono conosciuti, non hanno fatto altro che cercarsi a scuola, a chiacchierare di continuo nelle ore passate insieme o a sentirsi per messaggio se divisi. E poi sono usciti un altro paio volte, prima di quella sera. E devono ammettere che proprio quelle uscite hanno iniziato a far loro capire indirettamente che sono sulla strada giusta per diventare un qualcosa di meraviglioso.
Ed è a questo che pensano, mentre le note di The A team di Ed Sheeran si diffondo tutt’intorno a loro, con le voci di Luke e Calum che si fanno sentire e con Michael che si sfoga di tutto suonando quella chitarra che ormai non ha più età.
Ed è bello sentirli cantare, soprattutto per Becky e Karen, perché avrebbero mai pensato che quei tre fossero così bravi – nonostante le descrizioni di Nina, che si definisce come loro prima fan.
Ecco perché alla fine si uniscono tutti a cantare quella canzone un po’ melanconica, un po’ triste che, anche se ben lontana dal descrivere la loro vita, li fa sentire tutti sulla stessa barca, sotto quel cielo che brilla a causa di tutte quelle stelle, piccolissimi diamanti che risplendono in quel blu scuro su cui sei occhi sono puntati, con il sorriso che si fa strada sulle labbra.
 
E pure Lara sta guardando quelle stesse stelle quella sera. Non è andata con gli altri perché i suoi genitori non glielo hanno permesso – perché a volte vogliono stare un po’ con lei, come quella sera. Ma non è arrabbiata, perché sa che ci saranno tante occasioni ancora per rivedersi con i ragazzi tutti insieme.
E pensa, Lara, pensa alle sue amiche e a quel che sta succedendo con quei quattro ragazzi che spesso aveva notato per i corridoi della scuola e che di punto in bianco si sono inseriti nella loro vita stravolgendola con niente, facendole provare cose, sensazioni, emozioni, che tra sole ragazze non si possono sentire.
È seduta sul suo letto con gli occhi puntati alla finestra e con il sorriso lieve che non vuole lasciarle andare le labbra, che si muovono a ritmo di quella stessa canzone che sente dalle cuffiette a volume bassissimo, giusto per creare un po’ di atmosfera.
Atmosfera che tuttavia viene rovinata da un rumore strano, proveniente da fuori, esattamente dalla sua finestra. Un rumore strano, un suono che si ripete una, due, tre volte, incuriosendo la ragazza al punto tale da farla alzare dal letto per aprire la finestra. E il respiro le si mozza in gola.
Perché Ashton Irwin è nel suo giardino, con il sorriso più bello che Lara gli abbia mai visto sulle labbra.
Il ragazzo le fa un cenno con la mano e non smette di sorridere. Perché si è fatto un lunghissimo pezzo di strada a piedi per arrivare fin lì. Aveva ricevuto l’invito da parte di Karen, e subito aveva chiesto se ci sarebbe stata pure Lara. A sapere che non sarebbe venuta, aveva deciso che sarebbe andato lui da lei, per farle una sorpresa. Ed il sorriso che la ragazza ha sulle labbra gli dimostra di esserci riuscito in pieno.
«Posso o disturbo?» chiede Ashton a voce bassa, con un tono speranzoso che all’altra non sfugge per niente.
«Stai già disturbando a quest’ora della notte.» risponde Lara divertita ed insicura. Perché, andiamo, chi mai si girerebbe tutta Londra a piedi solo per vederla? Guarda Ashton, osserva quel poco che riesce a notare grazie alla luce fioca della luna. E il sorriso che il ragazzo ha sul viso la fa tremare un po’, suggerendole forse la risposta giusta per quella sera.
«Però vieni pure.» continua, infatti, sorprendendo entrambi per non aver esitato neppure un attimo nel dare la risposta, con una facilità ed una familiarità a cui Lara era riuscita ad arrivare solo con le sue amiche dopo mesi di amicizia incondizionata. Ashton le sta facendo davvero uno strano effetto. E questa cosa la spaventa, la spaventa davvero tanto.
Il ragazzo annuisce ed entra, ringraziando in silenzio il cielo perché la casa di Lara è ad un solo piano.
Ed appena mette piede nella camera, si sente già molto meglio. Perché non avrebbe mai immaginato di poter arrivare a quel punto. Non che voglia andare subito al sodo con Lara – anzi, non gli interessa minimamente quell’aspetto.
Solo che… Non avrebbe mai creduto possibile trovare una persona come lei, seduta accanto a lui su quel letto morbido, con le dita sottili che giocano con le sue come se fossero fatte per quello.
E neppure Lara riesce a smettere di sorridere. Perché – andiamo – chi mai si sarebbe aspettato un comportamento simile da parte sua, soprattutto con un ragazzo? Lei no di certo. E proprio non ha alcuna idea di come potersi spiegare un cambiamento simile. E osserva Ashton, forse per trovare quella risposta di cui ha bisogno per capire almeno in parte quel che le sta succedendo.
Lui, semplicemente, le sorride.
E forse – come dice Nina – Lara capisce che alcune cose non hanno una spiegazione precisa, che vanno accettate e basta così come sono, senza pretendere di trovare una risposta che non è necessario sapere.
Capisce, Lara, che forse è meglio buttarsi un po’ di più e proteggersi un po’ di meno. Perché la vita è fatta di attimi inattesi che, se si perdono, non tornano più indietro. Ed è per questo che lei non ha più alcuna intenzione di restare ai margini della sua di vita. Vuole godersi tutto, a partire da quello strano ragazzo accanto a lei che la sta cambiando senza che nessuno dei due riesca a rendersene minimamente conto.
Eppure, quella paura che sente dentro – e di cui solo Karen è a conoscenza – non la lascia in pace e le fa pensare che forse quel che sta facendo non è la cosa giusta, che sarebbe meglio evitare di esporsi così tanto. Ha troppa paura di legarsi a qualcuno. Perché Lara, di perdere un’altra persona cara, non ha alcuna voglia.






Letizia
Ciao a tutti! Eccomi qui, puntuale come al solito, grazie al cielo *^*. Allora, che ve ne pare di questo terzo capitolo? I ragazzi suonano al parco sotto le stelle, che cosa bella *^*.
Con Karen c'è qualquadra che non cosa, secondo voi di cosa si tratta di preciso?
Calum credo sia anche troppo paziente con il carattere altalenante della mora. Lo farei santo seduta stante quel benedetto ragazzo!
Michael invece è ancora convinto di detestare Becky, per un motivo che ancora non è ben chiaro. Una cosa, caro Clifford, sai il perchè di quel calore che senti nel petto ogni volta che lei è nelle vicinanze? Bene, fatti due domande, e RAGIONA!
Luke e Nina (i miei amori belli!) prima o poi mi faranno ammattire. Nina soprattutto. Secondo voi, che cosa tiene di tanto nascosto?
Ashton... E giuro che a scrivere di lui e Lara sono morta pure io, poveri noi! Ma quanto sono teneri 'sti due, quanto?! Io giuro che prima o poi do di matto, sul serio! Soprattutto con Lara, di cui si inizia a sapere un po' della sua storia.
Sappiate che dietro ad ogni comportamento di tutti i personaggi c'è un perchè, bisogna solo aspettare che questo perchè si faccia vivo durante il corso della storia ;).
Bene, detto questo scappo che, come al solito, ho da studiare una marea di roba.
Grazie di tutto, sul serio: per recensioni, per preferiti | ricordati | seguiti, siete meravigliosi ed io vi voglio troppo bene! A presto, un bacione, Letizia <3
   
 
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