Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Memi_    02/06/2015    0 recensioni
[Tratto dal secondo capitolo]
'' (...) Faccio appena in tempo a realizzare che lui è davanti la porta di casa mia che la richiudo immediatamente.
Il mio respiro accelera, così come il battito cardiaco.
Ora ho paura. Come ha fatto a scoprire dove abito? Perché mi ha cercata? Oddio e se mi avesse riconosciuta? Sto per morire e Meredith non è qui, Santo Cielo.
Sento di nuovo il campanello.
-Cosa vuoi?- chiedo a voce alta, cercando di nascondere il terrore puro che mi attanaglia lo stomaco e la gola.
-Voglio entrare!- Risponde il biondo.
-E perché, scusa? Non ci conosciamo nemmeno!
-Sei paranoica, eh, Miller?
La bile mi sale in gola. Come sa il mio nome?''
Questa storia è la correzione dell'originale. Spero vi piaccia più di quanto non abbia fatto la prima. Grazie per il vostro supporto.
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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‘’Meredith!’’ Urlai nel vento, permettendo che alcune gocce di pioggia mi bagnassero il volto.
‘’Dai Al, sarà divertente!’’ rispose lei, urlando a sua volta. Era distante da me, e non credevo fosse possibile raggiungerla; era sera, non vedevo molto bene.
‘’ E’ pericoloso, torna indietro!’’ continuai io, cercando di fermarla, mentre il vento forte mi contrastava.
‘’Allison Miller’’ annunciò lei, voltandosi ‘’Non fare la guastafeste e vieni con me!’’ Misi un braccio davanti al viso, per tenere gli occhi aperti.
‘’Meredith Moore’’ gridai io ‘’Torna indietro!’’ Il vento disperdeva le mie parole, e forse fu per quello che Meredith non mi ascoltò.
Cominciai a correre per raggiungerla. Il cappuccio scese, lasciando che la pioggia mi bagnasse anche i capelli. La raggiunsi, e l’afferrai per un braccio. Lei si girò, sorridente. ‘’Vedrai che ti divertirai, Al.’’
‘’Mer, ti prego, torniamo a casa.’’ Stavo cominciando a piangere. Sapevo che convincere Meredith a tornare a casa era un’ impresa tutt’altro che facile. Pensate farle capire che poteva morire da un momento all’altro, era addirittura impossibile.
Meredith mi guardò per qualche secondo, poi mi abbracciò. ‘’Va bene, torniamo indietro.’’ Aggiunse infine. Mi guardai intorno, la presi per mano e cominciai a correre sotto la pioggia torrenziale. Eravamo a circa 20 metri da casa mia, quando una voce, ci fermò.
Quella voce.
No, non poteva avermi trovata. Non adesso.
‘’Guarda chi si rivede.’’ Il suo accento ironico mi urtò i nervi.
Mi voltai di scatto. Non era solo. C’era un ragazzo con lui, credo fosse il figlio. Avrà avuto la mia stessa età, circa 16 anni. Aveva i capelli color del grano e due occhi color nocciola, un po’ intimoriti e perplessi.
L’uomo estrasse una pistola.
‘’Meredith, vai via.’’ Ordinai, prima che potesse reagire impulsivamente.
‘’No, i-io non ti lascio.’’
‘’Ho detto vai via!’’ Mentre stavo per darle una spinta e cominciare a correre anch’io, l’uomo premette il grilletto. Il proiettile sfiorò solamente il braccio di Meredith, che cominciò a piangere e a correre più forte, allontanandosi velocemente. Il ragazzo, spinto dal padre, partì al suo inseguimento, ma non so con quale scarica di adrenalina lo atterrai e gli sfilai la pistola dalle mani. Mi voltai appena in tempo per vedere il padre correre verso me.
Non feci in tempo a rialzarmi che mi ritrovai la sua mano intorno al collo. Stavo soffocando. Cercai di dimenarmi.
‘’Perché dobbiamo ucciderla?’’ chiese il ragazzo, a terra. Oh, piccolo, ti sei preoccupato per me. Potevi anche pensarci prima che tuo padre mi spezzasse il collo.
‘’Questa ragazza non merita di vivere.’’ Si limitò a dire l’uomo, mentre io cercavo di prendere aria. Stavo per perdere i sensi quando mi ricordai della pistola. Non ci pensai due volte e con le mie ultime forze alzai le braccia.
Il ghigno sul volto dell’uomo scomparve, e quando cadde a terra, io precipitai al suolo con lui, sporcandomi del suo sangue.
Il ragazzo gridò, e si buttò sul corpo del padre.
‘’Vendicherò mio padre, te lo prometto!’’ Ringhiò il ragazzo, mentre io mi rialzavo atterrita, ancora incredula per quel che avevo fatto. Quelle parole, sì, quelle parole, le sento nelle orecchie ancora adesso.


Spazio autrice.
Saalve a tutti. Spero vi ricordiate di me, ahahah.
Sto pubblicando di nuovo i capitoli corretti di questa FF, dato che ci tengo abbastanza. 
E ora puff, spero vi piaccia. L'intro non è un granché, ma fate uno sforzo per me, plis.
Love you all. <3

 
  
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