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Autore: Lotr87    03/06/2015    0 recensioni
Quel giorno aveva deciso di mettere fine a tutto quel circolo di ipocrisia, rancore e maschere per vivere senza filtri anche davanti ai genitori e il coraggio non le mancava era solo il momento, carpe diem, cogli l'attimo diceva Orazio* e lei lo avrebbe fatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Axl rimase fermo sul divano per un po'. Non aveva capito bene cosa fosse successo; Faith stava cadendo ai suoi piedi, lo sentiva, però un attimo dopo era scomparsa. Si era alzata di scatto ed era corsa in camera farfugliando due parole che non era riuscito a capire. Nessuna ragazza lo aveva mai rifiutato in quel modo, scappando da lui come se fosse un mostro, in più c'era da contare che era ben la seconda volta che la mora declinava un più che esplicito invito a divertirsi un po' con lui. Quando si riprese dal momentaneo stato di confusione capì che non era momento di farsi troppe domande, l'unica cosa di cui era certo era che non erano neanche le 5 ed era già piuttosto alticcio. Prese le birre rimaste e si chiuse in camera. Avrebbe concluso la giornata ubriaco sul suo letto ad ascoltare musica, poco importava di che ore erano.


Quella stessa mattina anche Backy si era alzata presto per andare al suo primo giorno di lavoro all'edicola insieme a Duff. Si preparò e dato che non avrebbe fatto molto oltre a stare in piedi dietro ad un bancone aspettando i clienti che dovevano comprare il giornale optò per un look molto sobrio e comodo. Quando andò in sala vide Steven e Slash seduti sul divano a litigare per il programma da guardare. Sapeva che Faith ed Izzy erano già andati a lavorare ma non potè non chiedersi che fine avesse fatto Duff.

-Ei Backy buongiorno!- la salutò Slash distraendosi dalla momentanea faida con il biondo.

-Ei Slash! Non è che sai dov'è Duff, dovevamo andare a fare colazione insieme per poi andare all'edicola…-

-Beh tesoro i piani sono un po' cambiati, quell'idiota ossigenato stamattina ha deciso che non gli bastava dover alzarsi alle 9 per andare a lavoro, così è uscito prima pregando il sottoscritto di accompagnarti in questo giretto mattutino-

-Ah… e cosa è andato a fare in giro stamattina?- chiese Backy tra il deluso e il curioso.

-Ma che ne so io di cosa frulla nella testa di quello là! Devi abituarti tesoro… Per tua fortuna però che c'è lo zio Slash quà per te, quindi divertimento assicurato tesoro fidati!- Backy si rassenerò un po' facendosi contagiare leggermente dall'euforia del riccio chitarrista che nonostante l'ora non faceva che sorridere.

-E tu Steven? sei un mattiniero?- chiese poi rivolgendosi al biondo sedendosi accanto a lui sul divano.

-No… io volevo solo dormire, sono solo un uomo che chiedeva riposo… sono stato barbaramente svegliato da questa scimmia al mio fianco perché: “scortare una damigella in giro per la città è troppo pericoloso per una personoa sola”- spiegò Steven per poi appoggiarsi alla spalla della ragazza la quale non poté che mettersi a ridere per l'espressione da vittima che Steve aveva assunto.

-Mi spiace Steve ma almeno così mangerai qualcosa di buono stamattina!-

-Mmm… sarà!- rispose il batterista con aria poco convinta.

-A che ora si esce?- chiese quindi la ragazza dopo un momento di silenzio generale.

-Ma anche ora piccola! Ti porterò ad un bar talmente buono che mi vorrai ancora più bene di quanto già tu non me ne voglia!- rispose Slash alzandosi dal divano.

-Va bene, mi fido…-

Uscirono senza aspettare oltre e si diressero verso il bar che i ragazzi erano soliti frequentare. Lì ci lavorava John, un uomo sulla cinquantina che aveva passato i suoi anni migliori a fare l'hippie in giro per l'america e per questo capiva tuta quella massa di ragazzi che girava per Los Angeles in cerca di un po' di divertimento. Soprattutto aveva a cuore Slash perchè era amico di lunga data del padre e ogni volta che lo vedeva gli offriva la migliore colazione che il ragazzo potesse mai desiderare.

-Ei John! Vecchio idiota, come va?- urlò il riccio appena mise piede nel locale facendo girare qualche cliente indignato.

-Ma che cosa urli a fare cavolo?! Vieni qua e non urlare!-

-Scusa… volevo solo essere gentile…- ribattè il ragazzo facendo quasi sentire in colpa il barista.

-Lasciamo perdere che forse è meglio. Comunque va sempre tutto bene, a te? Come va il gruppo? Lo senti più tuo papà?- Slash buttò lo sguardo verso il bancone intristendosi un po'.

-Si, io sto bene, il gruppo va… mio padre… si… qualche volta… dipende- rispose incespicando.

-Sciagurato! Quell'uomo ti ama, dovresti almeno chiamarlo! Però non importa, almeno stai bene- rispose John rassicurando un po' il chitarrista. -Tra tutte queste chiacchiere non ti ho ancora salutato Steven! Ti chiederei come va ma so già che sei fuori di testa tu, mi diresti di si anche dopo un incidente stradale!- il biondo sorrise orgogliosamente, ci aveva messo anni a farsi quella reputazione e vedere riconosciuti i suoi sforzi lo rendeva fiero di se. -E invece temo di non conoscere questa bella giovane tatuata, piacere io sono John!- disse mentre le allungava la mano.

-Io sono Backy!- rispose la ragazza stringendogli la mano.

-Allora ragazzi, cosa volete? Offre la casa!- senza farselo ripetere i ragazzi ordinarono tutto ciò che il loro stomaco reclamava mentre Backy, un po' più pacata, prese solo un caffè ed una brioches.

-Raccontami un po' tesoro, tu sembri una ragazza così dolce e azzarderi anche normale, come ci sei finita in giro con questi due?-

-Dovrei segnarmela questa frase, è da più o meno sempre che non mi definiscono “normale”! Comunque stanno ospitando me e una mia amica finché non riusciamo a sistemarci da un'altra parte, abbiamo avuto un po' di casini in questa ultima settimana…-

-Capisco… però ascoltami bene, adesso che sei giovane, goditi anche i casini, ti fanno crescere, arricchiscono l'anima e in più hai la forza per affronatrli a testa alta! Non lasciare che ti portino a fondo- Backy guardò quell'uomo negli occhi. Tutto quello che aveva detto le aveva tirato su il morale infinitamente. Passando del tempo con Duff si era distratta da tutti quei problemi che erano nati in un giorno senza una ragione ma qualcosa dentro lei aveva continuato a sanguinare, ora sentiva che le cose sarebbero davvero migliorate.

-Si, penso tu abbia ragione…- rispose infine con la voce un po' tremante.

-Cavolo!- urlò Slash interrompendo quel momento così dolce che si era creato -Siamo in ritardo! Se non muoviamo il culo non arriveremo mai in tempo all'edicola!- la ragazza si riconesse immediatamente con la realtà e si alzò di scatto dallo sgabello su cui era seduta.

-Allora andiamo presto! E' il mio primo giorno di lavoro e non intendo arrivare in ritardo!- si alzarono anche i suoi accompagnatori e salutato John il più velocemente possibile corsero fuori dal bar fino all'edicola. Quando arrivarono videro Duff davanti che li aspettava fumandosi una sigaretta con tutta calma.

-Cazzo…Duff…dimm che… dimmi che non sono in ritardo…- disse Backy cercando di riprendere fiato.

-Tranquilla, sei 5 minuti in anticipo e forse è meglio perché penso tu ti debba riprendere dalla corsa- il biondo la guardò intensamente, era bellissima. Aveva le gote arrossate e sul viso un sorriso dolce che la rendevano ancora più attraente di quanto non fosse grazie al contrasto che davano con la durezza dei tatuaggi e dei piercing.

-Comunque grazie ragazzi per averla portata qui-

-Ma figurati! E' sempre bello sapere che c'è gente in debito con te!-

  
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