Capitolo 9

I giorni passavano così in fretta che in l’estate mi passò davanti senza neanche che me ne accorgessi, ero troppo presa dalla mia storia con Roman e dal corso che stavo per iniziare, la scuola non era mai stata un problema per me ma non ero al settimo cielo sapendo che sarebbe iniziata la settimana prossima, non avrei più passato tutto il tempo con Roman, Giada e Chris e questo mi rendeva ancora più triste
“ tutto bene Angelo? “ mi chiese Roman arrotolandosi una ciocca di capelli intorno alle dita, eravamo nel mio letto nudi e appagati a coccolarci un po’
“ si, stavo solo pensando “
“ a quanto sono figo o a quanto le mie prestazione sessuali siano le migliore della tua vita? “

“ no idiota “ risposi ridendo e dandogli uno schiaffo sulla testa “pensavo che tra cinque giorno ricomincia l’università e non so’ se ne ho voglia “
“ dai che ti mancano due anni e hai finito “
“ lo so’, è solo che passerò la maggior parte del tempo dentro quattro mura a studiare, o a scuola o a casa, sarò comunque immersa nei libri “
“ e io verrò tutti i giorni a romperti le palle e a distrarti “ gli sorrisi accarezzandogli la guancia lui mi sorrise ma qualcosa nei suoi occhi mi diceva che c’era un qualche problema
“ tutto bene? “ gli chiesi subito dopo
“ si, è solo che ho una notizia da darti “ lo guardai per incitarlo a parlare, lui sospirò e finalmente svuotò il sacco “ fra una settimana ho l’ultimo incontro e verrà a vedermi il capo di un’importante palestra inglese e se vinco, beh potrebbe offrirmi un contratto “
“ Roman ma è una bellissima notizia “ dissi euforica per lui e lo baciai su tutta la faccia
“frena angelo, non è detto che mi prendono e se lo fanno, non è detto che io accetti “
“ e perché mai? “
“ dovrei trasferirmi in Inghilterra per un tempo indefinito, so’ che qui ho la mia famiglia, ho te, ma è una grande opportunità, farebbe avverare tutti i miei sogni, mi capisci vero? “ rimasi di sasso, ero sicura che l’avrebbero preso ed ero sicura che lui sarebbe andato, non riuscii a dire altro e neanche Roman, chiusi gli occhi e mi rannicchiai ancora di più fra le sue braccia lasciandomi cullare finchè non mi addormentai.
Eravamo appena usciti dal cinema insieme a tutto il nostro numeroso gruppo di amici, eravamo davvero tanti, una ventina circa, e adesso stavamo camminando per andare nel parcheggio di un supermercato che era diventato il punto di ritrovo di molto ragazzi tra cui i miei amici dell’università, Ottobre stava quasi per finire e io e Giada stavamo cercando qualcosa da fare per Halloween camminando dietro a tutti gli altri ma davanti a Chris e Roman che non ci lasciavano un secondo
“ io stavo pensando che potremmo farla a casa mia, così che Katherine sta tranquilla con i bambini, sai si era offerta di farla a casa sua ma poi lei e David dovrebbero sistemare tutto e per quanto cercheremo di dargli una mano sappiamo entrambe che rifiuterebbero, e con quelle due pesti non è proprio il caso “ dissi io infilando le mani nelle tasche dei jeans bianchi
“ esatto e poi casa tua a quel bellissimo giardino, che è molto più grande del nostro, e ci divertiremo tantissimo a decorarlo “
“ domani chiedo a mia madre ma sicuramente dirà di si, quindi non ci resta che andare in soffitta a tirare fuori i scatoloni con... “
“ Hey Angelina “ mi voltai verso la voce che mi aveva chiamato e sorrisi riconoscendo Jonas, un ragazzo che frequentava il mio stesso corso e con cui ero uscita, ma le cose non erano andate come lui sperava così eravamo rimasti amici, mi scusai un attimo con Giada e mi avvicinai a lui
“ciao Jonas, come stai? “ gli chiesi salutandolo con dei baci sulla guancia
“ tutto bene e tu? Sei pronta per il compito di lunedì? “
“ ah, non ricordarmelo guarda, domani passero la giornata sui libri “
“ dillo a me, ho un’idea, magri potremmo studiare insieme? Che ne dici? “
“ non so’ se... “ non finii la frase che un braccio mi si poggiò sulla spalla e un odore di menta mi inondò le narici
“ non studierà con te “ lo guardai e alzai un sopracciglio
“ Roman, per favore “ dissi più scocciata che altro
“ per favore cosa? “ mi disse guardandomi con aria di sfida, mi volta verso Jonas e solo ora mi accorsi che tre dei suoi amici si erano avvicinati incuriositi dalla situazione
“scusami Jonas, ci vediamo lunedì ok? “ lui annui ed io mi voltai seguita da Roman, guardando davanti a me scossi la testa verso Giada che all’inizio rise e poi spalancò gli occhi urlando il nome del fratello, mi voltai anch’io e corsi verso di lui che avevo preso Jonas per la maglietta e l’aveva sbattuto contro il muro
“ se gli guardi il culo un’altra volta, anzi se solo provi a guardarla un’altra volta ti faccio fuori hai capito? “

“ Roman ma sei impazzito “ urlai io staccandolo da Jonas solo grazie all’aiuto di Chris e Marcus, un altro nostro amico, e mentre loro due sistemavano il casino io lo presi per mano e lo trascinai accanto alla macchina “si può sapere che ti è preso? “ chiesi con tranquillità cercando di calmarlo visto che gli tremavano le mani che erano chiuse a pugno, gli presi la testa fra le mani e lo incitai a guardarmi “hey Roman, va tutto bene “
“ non va bene per un cazzo, ti stava guardando il culo e si leccava le labbra, ti rendi conto? Tu sei la mia ragazza, la mia, e non dovrebbe neanche pensarti, e mi incazzo porca troia, perché ti amo e...” non lo lascia finire di parlare che mi scagliai contro le sue labbra, Roman mi amava e a me ora come ora, importava solo questo, il bacio si fece sempre più carico di passione, le sue mani vagavano sul mio corpo per poi posarsi sul mio sedere spingendomi sempre di più verso di lui, come se fosse possibile, la sua bocca lascio la mia per scendere sul mio collo
“ oh Dio “ ansimai mentre scendeva sempre più giù, alle mie parole Roman si fermò
“Angelina?” disse poi alzando lo sguardo verso di me “ tu mi ami? “
“ lo guardai in quelle profonde pozze azzurre e le parole mi uscirono come se gli stessi dando il buongiorno, facilmente e come se fosse la cosa più giusta da fare e mi sentii più leggera come se mi fossi tolta un peso
“ si, ti amo “ mi sorrise, e il mio cuore perso qualche battito, non l’avevo mai visto sorridere così, come un bambino e la cosa fece sorridere anche me
“bene, andiamo a casa o ti spoglio qui davanti, e succederebbe un casino “ aprì la macchina ed entrammo, avvertii mio fratello e non appena misi piede in casa sua corremmo nella sua camera e ci strappammo i vestiti di dosso.

Quella volta fu diverso ed ero più che sicura che fosse perché entrambi eravamo sicuri su ciò che provavamo l’uno per l’altra, anche il “dopo” fu diverso, nessuno dei due riusciva a rimanere in silenzio, parlavo di tutto, anche di cose già raccontate più e più volta ma non ci importava perché nessuno dei due voleva staccarsi dall’altro, neanche per dormire. Finalmente entrambi, avevamo trovato il nostro posto nel mondo.

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Ciao a tuteeee! allora, la storia in TEORIA, finisce qui, ma, non soddisfatta, ho deciso di scrivere una seconda parte che non so' e se la pubblicherò, penso che scrivere sia un piacere più che un dovere e ho iniziato a lavorare quindi il tempo è poco.
Grazie di aver recensito e si aver seguito la storia! siete meravigliose\i :)