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Autore: Sere J Potter DiLaurentis    12/06/2015    1 recensioni
After 4x11! [Coppie: CaptainSwan - NewCharacter!Love!]
Killian ha riavuto il suo cuore e ora che Tremotino è lontano da Storybrooke, lui ed Emma possono finalmente passare felici e pacifici momenti insieme. Ma ogni volta che finisce una storia, un’altra è pronta ad iniziare.
A Storybrooke è giunta una misteriosa strega che possiede uno scopo ed è disposta a tutto per ottenerlo.
Cosa accadrebbe se questa donna avesse un passato burrascoso intrecciato a quello dell’affascinante Capitan Uncino?
Killian e Ariana condividono un passato di bei ricordi, eppure tra loro v’è stata una frattura che ha inciso sulle loro scelte del passato determinando così il presente.
È noto che non sempre la famiglia si dimostra leale, ancor di più potrebbe essere un pericoloso nemico: Ariana sarà dunque una nuova minaccia per Emma e i cittadini di Storybrooke?
Il passato di Killian mieterà la sua relazione con la Salvatrice?
Altri arriveranno a Storybrooke, ognuno con la propria missione.
Nuove alleanze. Nuovi segreti. Un solo unico finale.
I cattivi otterranno il lieto fine o è concesso solamente agli eroi?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era stato grazie a Killian se Ariana era riuscita a recuperare il senno e a non suicidarsi buttandosi dalle cascate. Se settimane prima una veggente lo avesse predetto non sarebbe riuscita a crederci minimamente, eppure così era stato. Axel affermò di conoscere la cura di quel raro veleno, ma che sarebbe stato impossibile trovarlo e questo perché si trattava della magia più potente: l’amore.
L’amore fraterno che nel cuore di Killian risiedeva per Ariana e che in quell’occasione tornò a galla. Il giorno a venire furono notevolmente più tranquilli, anche se la strega continuò a ideare piani su piani per liberare i suoi fratelli. Axel era fuggito, ma aveva avuto solamente fortuna; Ezra, Lysander e Noel erano ancora ad Andals, nelle mani dell’usurpatore Maximilian che presto sarebbe stato spodestato e ucciso.
Tutto ciò richiedeva tempo e fortuna.
Regina stava accanto ad Ariana il più possibile anche se era impegnata con Henry ed Emma nella ricerca dell’Autore. Un punto a loro favore era il ritorno di Axel che possedeva una memoria più lucida di tutte le vie e scorciatoie per entrare ed uscire dal loro palazzo reale. Ma si ritornava sempre alla questione del tempo.
Nel frattempo il consiglio che Regina diede ad Ariana era di vivere. Vivere veramente a piene emozioni per tutto il tempo che sarebbe rimasta a Storybrooke. Comprendeva la sua preoccupazione, ma non le avrebbe fatto male rilassarsi e magari concedersi qualche svago… come uscire con l’insistente - quanto affascinante - Nik.
La vicinanza di quell’uomo la faceva metter in discussione tante cose e le sue emozioni erano come un mare in burrasca, ma provò a fare come Regina le aveva detto e dopo due mesi arrivarono - sorprendentemente - a cinque appuntamenti.
Il punto della questione non era solamente passare il tempo, Regina credeva che quella che era diventata la sua più cara amica avesse bisogno di qualcuno che avrebbe combattuto per lei. Esattamente come Emma. Sia Emma che Ariana erano due forze della natura, sebbene avessero animi diversi, ed entrambe combattevano con tutte le forze per proteggere chi amavano senza mai pensare veramente a sé stesse e quindi meritavano qualcuno che invece lottava per loro. Emma aveva Killian, Ariana invece? Forse anche lei aveva trovato il cosiddetto principe azzurro, non molto azzurro e neanche tanto principe… beh, l’amore possedeva forme misteriose, no?
«Le crèpes sono di tuo gradimento?»
Ariana annuì sorridendo a Nik che sedeva di fronte a lei. Quella mattina si erano incontrati per fare colazione nell’appartamento dell’uomo, il quale aveva improvvisato una colazione a base di crèpes con crema di cioccolato e frullato.
«Dovrebbero essere cucinate anche ad Andals… o in qualsiasi altro luogo della Foresta Incantata. Questo ti arriva al cuore!» esclamò indicando ciò che stava nel suo piatto, estasiata di averlo assaporato per la prima volta.
«Mi compiace aver azzeccato i tuoi gusti.» commentò Nik osservandola mentre gustava ciò che aveva preparato.
«Come fai a sapere la ricetta di queste squisitezze?»
«Sono qui da due mesi e mezzo, qualcosa per conquistarti l’ho imparato.»
«E chi ti dice che tu mi abbia conquistata?» chiese Ariana lanciandogli uno sguardo furbo. Nik era il classico uomo sicuro di sé, che giocava tutte le sue carte e non aveva paura di rischiare per ciò che voleva. Allettante e interessante sotto ogni punto di vista; non lo avrebbe mai ammesso, ma si divertiva in sua compagnia. Rendeva il tutto più spensierato.
«Anni di esperienza in materia mi hanno confermato che quando una donna ride è già conquistata!»
«Ah, sì! Credici!»
«Questa colazione è il nostro sesto appuntamento, se proprio vogliamo precisare, un po’ devo piacerti.»
Ariana rise e si tolse dalle gambe il tovagliolo per poggiarlo con delicatezza sul tavolo. «O forse sono contenta perché proprio in questo momento, i miei fratelli, stanno fuggendo!»
Nik sgranò gli occhi. «Cosa? è oggi?»
«Sì. Axel assieme a qualche fata, il principe Azzurro e con Brontolo, ed Eolo sono andati ad Andals. Si sono portati la mappa con la via d’entrata e uscita libera dal castello passando per i sotterranei come Lysander mi aveva detto nell’ultimo contatto.» Sospirò sollevata credendo che presto sarebbe tutto finito. Avevano lavorato sodo per trovare un modo per liberare gli altri e grazie all’arguzia e all’astuzia ci riuscirono. Per Ariana fu come togliersi un peso dal cuore.
«Ecco perché sei così felice… e io che mi ero illuso fosse per il mio fascino.» disse Nik fingendosi offeso, ma nascondendo un sorrisetto lieto nel vedere felice la donna che tanto bramava.
«Sei esilarante, Nik. Mai pensato di fare il giullare a corte?»
L’altro rise dandole corda solamente per vederla ridere ancor di più. Era sempre cupa durante le riunioni in cui si era pianificato di liberare i suoi fratelli e vederla sprigionare quell’allegria repressa non fu solamente una vittoria, ma anche una soddisfazione personale!
«Posso chiederti cosa hai pianificato di fare dopo che i tuoi fratelli saranno tornati?»
«Pianificato?»
«Sì, voglio dire… tornerai nella Foresta Incantata o starai qui?» domandò indugiando sulle ultime parole.
Ariana rimase un po’ stranita da quella domanda, non perché lui gliel’avesse chiesto, ma perché non sapeva cosa avrebbe fatto dopo. Ciò che più desiderava era di riunire la famiglia e stare insieme, avrebbero deciso insieme cosa fare.
«Non lo so. Sarà quel che sarà, suppongo.»
«Poetico.» commentò lui continuando a mangiare.
Ariana soppesò un po’ le parole di Nik, in realtà sapeva dove la sua mente era andata a parare. Probabilmente lui sarebbe rimasto a Storybrooke e la voleva con lui, ma la strega non aveva idea veramente di cosa sarebbe accaduto una volta riunita la famiglia. Qualcuno bussò alla porta interrompendo il silenzio che era caduto. Nik si alzò per aprire e chiamò Ariana quando vide Regina ferma ad attendere.
«Ehi! Cosa ci fai qui?» domandò Ariana osservando l’amica con curiosità. Il viso di Regina non pareva così contento di vederla. Non era arrabbiata, ma molto desolata. Bastarono pochi attimi ad osservare quei suoi occhi profondi e cupi per far preoccupare Ariana. «Regina, cosa sta succedendo?» domandò seria.
«Non hai idea di quanto mi dispiaccia, Ariana.»
«Regina…» Il respiro di Ariana divenne più accelerato così come i battiti del suo cuore.
«Axel è tornato e sta bene, così come tutti quelli che sono andati con lui, ma… nessuno è tornato.» iniziò calma Regina cercando di prendere il discorso con cautela. «Qualcosa è andato storto, qualcuno deve aver informato Maximilian del loro arrivo e non sono riusciti a liberare nessuno dei tuoi fratelli. Sono ancora ad Andals. Sono stati catturati nuovamente e da quel che tuo fratello mi ha detto per telefono sono stati spostati altrove. Mi dispiace.»
«Altrove?» ripetè Ariana. Non sembrava disperata, o triste, ma nel suo sguardo c’era qualcosa di più forte.
Regina entrò indisturbata nell’appartamento di Nik senza che lui le dicesse nulla e si guardò attorno. Si ricordava di quella residenza, era una di quelle costose e che non era stata abitata da nessuno eppure quel Nik pareva averla ristrutturata e anche arredata minuziosamente. Lo stile moderno e audace era impeccabile.
«Non ti dispiace se prendiamo in prestito il tuo salotto, vero?» domandò la ex regina cattiva con naturalezza.
«Prendiamo?» ripetè Nik confuso.
Di lì a poco comparirono uno dietro l’altro Axel, Belle, Killian ed Emma che abbassarono lo sguardo di fronte ad Ariana in segno di rispetto per quel momento di impotenza e tristezza in cui si stava trovando. Camminando indisturbatamente si sedettero tutti comodi sui due divani, o sulle due poltrone, nel salotto di Nik, il quale che non sbuffò sonoramente senza replicare.
«Siamo qui perché… c’è una cosa che devi sapere e forse avrei dovuto dirtelo prima.» cominciò Axel in direzione della sorella che pareva confusa, ma più tranquilla rispetto a qualche attimo prima.
«Sono tutta orecchi.»
Axel rivelò alla sorella la vera causa della condizione che, due mesi prima, quasi la portò alla morte. Le parlò del cacciatore che Maximilian aveva assoldato per ucciderla, lo stesso che avvelenò anche Henry per ragione ignote. Belle continuò il discorso dicendo di aver trovato un libro in biblioteca che parlava proprio di lui e che lo descriveva come una potente creatura maledetta che poteva vivere per l’eternità e trasformarsi in lupo ogni qualvolta che lo desiderava. Ariana rimase senza parole per tutto ciò che le raccontarono, ma stranamente non sembrava essere arrabbiata.
«Dovete sapere che io non so cosa sia vero e cosa no, il libro potrebbe parlare di qualche storia mitologica. Quando stavo al castello di Tremotino ammetto di aver sentito parlar di questo pericoloso e potente cacciatore che scova le sue prede in maniera rapida perché si narra che discenda da una stirpe di lupi maledetti da una strega.» raccontò Belle dopo aver trovato nuove notizie negli ultimi giorni
«Credo che si tratti della nostra bisnonna. - intervenne Ariana - Non dalla stirpe di nostra madre, ma da quella di nostro padre. Sua nonna praticava la magia e ricordo che da piccola mi veniva narrata la sua storia. Una regina potente e forte, maledì un villaggio perché uno di loro aveva violentato una delle sue figlie… non ricordo bene, ma immagino che questo dettaglio non vada a mio favore per quanto riguardi questo formidabile cacciatore.»
«Si suppone proprio di no.» disse Regina.
«Cos’altro sappiamo su questo cacciatore?» chiese Killian.
Belle prese un lungo respiro sapendo di dover continuare. «Ho fatto qualche ricerca e sempre secondo la leggenda può vivere in eterno e c’è solamente un arma che può ucciderlo, un pugnale forgiato dal fiato di un drago.»
«Come Tremotino?»
«No. Tremotino è immortale e il pugnale lo uccide e lo controlla, mentre questo cacciatore non può essere controllato, ma può morire per esso. Fa parte di una leggenda, non appare nel libro di fiabe. Le informazioni che ho preso sono solo che può vivere in eterno e di fatti è più vecchio di Tremotino.»
«Quindi costui che sembra essere molto pericoloso e antico mi sta dando la caccia? Ottimo!» constatò Ariana senza accennare preoccupazione. Aggiunse quell’informazione alla lista delle persone che la desideravano morta, ma non sembrava esser toccata da ciò.
«Secondo ciò che Lysander ha sentito sì. - interviene Axel - Maximilian lo ha assoldato per ucciderti e dopo ciò che ti è accaduto direi che è giunto qui.»
«Fantastico!» commentò Ariana ironica incrociando le braccia al petto.
«Quando e SE arriverà saremo pronti.» intervenne Regina pronta ad un buon sano scontro per scaricare l’adrenalina che aveva in corpo.
«Non credete che esista?» domandò Nik osservando tutti.
«Francamente non crediamo a ciò che non vediamo.» specificò Emma.
«Beh, come spiegate ciò che è accaduto ad Henry e Ariana mesi fa?» domandò Axel un po’ scontroso.
Ariana intervenne prima che venisse fuori qualche litigio; già si trovavano in una situazione complessa, almeno tra loro dovevano andar d’accordo. «Se si mostrerà alla luce del sole lo prenderemo a calci in ogni caso, o sbaglio?» chiese sarcastica Ariana lanciando un’occhiata a Killian che ghignò. Il loro rapporto non si era ancora rimarginato tornando quello di quando erano adolescenti, ma sicuramente andava molto meglio. Si salutavano portandosi rispetto e qualche volta si fermarono a chiacchierare quando si incontravano per casualità. L’atmosfera era più rilassata e non vi furono più battibecchi.
Forse con tempo sarebbero riusciti a tornare uniti come una volta.
Finito di discutere riguardo a quella nuova minaccia tutti se ne andarono dall’appartamento di Nik, che non riuscì a strappare un incontro ad Ariana per quella sera. Comprese che dopo quell’altra batosta aveva bisogno di tempo seppur fosse una donna forte.
Accadde lungo il marciapiede che Regina, Belle ed Emma lasciarono un po’ indietro Ariana e Killian per lasciarli parlare. Magari il pirata sarebbe riuscito a placare il suo animo nuovamente tormentato, sebbene era stata lei ad iniziare una conversazione.
«Non ho avuto modo di ringraziarti per… sai, avermi salvato la vita. Adesso siamo davvero in tregua?»
«Aye… non preoccuparti per il cacciatore, lo troveremo e lo fermeremo.» affermò Killian sicuro di sé, prima di voltarsi verso la sorella per lanciarle uno sguardo convincente. Era totalmente dalla sua parte.
«Non sono preoccupata, Killian.» affermò Ariana, ma non convinse affatto il pirata che inarcò subito un sopracciglio. «D’accordo. Sono un pochino preoccupata, ma saperti al mio fianco… è come essere tornata bambina, non ho paura. Siamo di nuovo uniti… quasi uniti… e - sospirò - so che il nostro rapporto non tornerà mai come quello di un tempo, però ti ringrazio davvero per tutto.»
Killian guardò altrove sventolando la  mano. «È tutta acqua sotto ai ponti, non preoccuparti.» Rimase qualche attimo in silenzio, continuando a camminare verso la piazza cittadina, prima di porle un quesito destato dalla sua curiosità. «Dunque… con quel Nik le cose sono… serie?» Ariana spostò lo sguardo verso il fratello prima di scoppiare a ridere, sia per la domanda sia per l’espressione seria che Killian aveva in volto. «Mi fa piacere che ti fai beffa di me!»
«Perdonami, ma è tutto molto divertente!»
«Ah, sì?»
«Sì, dearie
Killian non parve molto convinto. «Sembrate affiatati.»
«Cosa te lo fa credere?»
«Il tuo sorriso quando ti guarda e il suo sguardo quando ti fissa.»
Ariana scosse il capo continuando a sorridere, sembrava una frase tirata fuori da qualche telenovela o libro di fiabe. Camminarono per un bel tratto, stando a distanza di qualche metro da Emma, Belle e Regina, e per qualche minuto rimasero in silenzio. Fu Ariana ad interromperlo a causa di una curiosità che da tempo le svolazzava per la mente.
«Posso farti una domanda… personale?»
«Aye
La strega tentennò ancora per qualche attimo, torturandosi le dita, in cerca delle giuste parole. «Come… come hai fatto a superare la morte di Milah… no, cioè… aspetta… intendo dire… come hai fatto ad iniziare una nuova storia?»
Killian inarcò un sopracciglio e parve alquanto stranito per ciò che gli aveva appena chiesto, tant’è che scrollò le spalle dal nervosismo. «C-che… che domande fai?!»
«È solo che… sì, sai…quando hai capito che potevi amare di nuovo... - Ariana abbozzò ad un sorriso - è così dannatamente ovvio che tieni ad Emma più di te stesso e non dobbiamo parlarne… non dobbiamo confidarci queste cose… è solo che sono confusa e ho bisogno di avere una risposta e…»
Killian la frenò parandosi di fronte a lei. Prese un lungo respiro profondo prima di cominciare quel discorso, che ancora non capiva perché le interessava tanto. «La prima volta che l’ho baciata. - rispose con voce ferma - Non avrei mai creduto di dimenticare Milah fino a quando non ho incontrato Emma. Lei è stata una vera sorpresa per me. All’inizio mi divertito a stuzzicarla, come con tutte le donne, ma ben presto ho capito che non era come tutte le altre con cui sono stato. Emma era… è coraggiosa, forte ed è piena di luce, talmente tanta che ha obliato l’oscurità che c’era in me. Sono un uomo migliore, Ariana, e sì tengo più a lei che a me stesso. Con Emma ho trovato il mio lieto fine.»
Gli occhi di Ariana erano velati da una pura commozione mista a contentezza per quel ragazzo a cui tanto era stata legata in passato. Riteneva Emma molto fortunata e al contempo Killian fortunato di avere una donna come la Salvatrice, e non per ciò che lei rappresentava nel loro strambo mondo, ma per ciò che significava per l’ex pirata. Ariana alzò una mano per carezzare la guancia di Killian e abbozzò un sorriso lieto; la sua felicità era sincera.
«Prendila, Killian. Arraffa questa felicità e non fartela scappare per nulla al mondo.»
«Sono ancora un pirata… e un buon pirata cura bene il suo tesoro!» esclamò tra le risate.
Ariana annuì prima di salutarlo lasciandolo andare dalla sua Emma. Belle si recò in biblioteca aprendola come ogni mattina e Regina e Ariana si recarono a bere un caffè da Granny’s che era lì a due passi. Nonostante fossero passati due mesi per la gente di Storybrooke era ancora arduo vedere le due in rapporti di vera amicizia, persino la Nonna serviva loro il caffè lanciandole delle occhiatacce e proferendo il solito: «Vi tengo d’occhio.»
«Io avevo una nonna, ma non era come quella.» sussurrò Ariana sporgendosi verso Regina che rise annuendo.
«Posso farti una domanda?»
«Certo che puoi, Regina.» rispose Ariana intenta a buttare tre zollette di zucchero nel caffè.
«Non ti sei arrabbiata neanche un po’ perché Axel ti ha nascosto quella faccenda del cacciatore?»
«Tecnicamente l’avete fatto un po’ tutti… e comunque no. - sospirò stanca - Axel sa bene che non sarebbe la prima volta che mi toccherebbe fuggire e credo abbia tentato di proteggermi nascondendo la verità. Dopo duecento anni di vita non te la prendi più per queste questioni, specialmente se le hai già vissute.»
Era scappata tante volte durante il corso della sua vita fino a quel momento, ma non l’avrebbe fatto di nuovo. A Storybrooke si sentiva protetta, probabilmente perché non aveva percepito nessuna forza oscura e i cittadini avevano già dato prova di essere degli eroi.
«Inoltre hai un cavaliere in più a guardarti le spalle.» affermò Regina lanciandole un’occhiata d’intesa.
Ariana alzò gli occhi al cielo e non riuscì a trattenere un sorriso divertito. «Non dirmi che anche tu credi che ci possa essere veramente una storia tra me e Nik.»
«Perché dovrei pensare il contrario? Sei giovane, sei bella e hai carattere, perché non dovrebbe funzionare?» chiese Regina con naturalezza. «Non senti la mancanza di qualcuno da amare?»
«Non è così semplice, Regina. Io vivrò per l’eternità e chiunque dovrebbe essere il mio innamorato sarà mortale.»
«Credimi, l’amore può sorprenderti.»
Ariana parve un po’ spiazzata da quell’affermazione, ma da un lato ne fu anche sollevata. «Incoraggiante… sentirti parlar così. Non ti sei ancora resa per Robin?»
«Robin doveva essere il mio lieto fine, ma sono una cattiva e i cattivi non posso avere il lieto fine.»
«Beh… credo di potermi unire al club!»
Il campanello che avvisava l’arrivo di una persona trillò e poco dopo un Henry tutto trafelato raggiunse il tavolo delle due streghe regine con il suo solito zaino in spalla seppur fosse domenica.
«Vai di fretta, ragazzino?» chiese Ariana osservandolo.
«In un certo senso.» rispose Henry sedendosi accanto alla madre e iniziando a tirar fuori dallo zaino tanti fogli attirando la curiosità di Regina.
«Che cosa stai combinando?»
Henry rimase in silenzio, era tutto concentrato a mettere in ordine di fronte ad Ariana i fogli che possedeva. Le due streghe li cominciarono ad osservare e in alcuni parevano esser state disegnate delle immagini mentre in altri c’era un vero e proprio testo scritto. Improvvisamente Ariana sgranò gli occhi scioccata: «Ma… questa sono io!» esclamò indicando uno dei disegni.
«Esattamente!» confermò Henry con un sorriso a trentadue denti.
«Cosa diamine significa?» domandò Regina osservando che anche in altri disegni appariva la sua nuova amica.
«È quello che avrei voluto spiegarti al ballo, ma sei corsa via… - disse Henry verso Ariana - Tutti questi disegni e pagine le ho trovate nella casa dell’Autore, sono comparse come per magia.»
«Come la pagina 23?» chiese Regina riferendosi a quella che testimoniava l’incontro tra lei e Robin, solo con un’altra versione.
«Proprio così! Lo so che sembra tutto oltre l’immaginazione, ma è reale e tutto questo parla di te e di Nik!»
Ariana inarcò le sopracciglia fissando il ragazzino mentre Regina abbozzò un sorriso divertito. Intanto Henry indicava cronologicamente le immagini e i testi. «Queste appartengono al ballo e quando tu sei scappata. Queste quando siete andati ad Andals per prendere la cura per salvarmi. Queste quando siete andati alle cascate… vedi? È tutto scritto!»
«Non si può fuggire al destino, cara!» esclamò Regina appoggiando il figlio.
Ariana tentennò qualche attimo prima di scuotere il capo e arraffare tutti i fogli per metterli insieme. «No! Ascoltate… questi non significano nulla! Questo autore o pazzi autori stanno dando di matto e non sanno nulla di quello che c’è stato prima… la mia vita, la sua! È tutto…»
Regina le bloccò i polsi per farla ragione. «Sii razionale, Ariana. Posso capire meglio di chiunque altro il dolore che hai provato, ma fuggire dall’amore non ha mai fatto bene… a nessuno, inclusa me. Mi era stata data l’opportunità di stare con Robin prima ancora che diventassi la regina cattiva e per codardia lo lasciata scappare e s’è visto il risultato. Non fare il mio stesso errore.»
«Grazie per il caffè, Regina.» disse Ariana prima di far apparire il conto e uscire velocemente da Granny’s non volendone saper nulla di quella storia.
«Non preoccuparti, mamma, le ho infilato la pagina nuova nella borsa!» esclamò Henry soddisfatto.
«Pagina nuova?»
«Tutto questo che vi ho mostrato… - disse indicando il mazzo di fogli - rappresentano scene già vissute, ma quella che le ho infilato deve ancora avvenire e secondo me avverrà presto.»
«E di cosa si tratta?» domanda curiosa Regina.

 
***
 

La giornata passò velocemente e il crepuscolo cadde sulla cittadina di Storybrooke. Per le strade c’era una calma piatta,  alcuni stavano passeggiando godendosi il chiaro di luna o raggiungendo Granny’s. I ragazzini che l’indomani sarebbero tornati a scuola si mettevano di impegno a finire i compiti e le dolci coppiette si ritirarono a casa a guardar un buon film per assaporare quel periodo di gioia… ma per una coppia in particolare anche un vascello andava più che bene.
«Ammettilo, Swan! È stato un colpo di genio venir sulla mia nave!» esclamò Killian portando un bicchiere di rum alla sua bella signora che era seduta su un barile. «Intendo dire che adoro il tuo fratellino e la sinistra apprensione dei tuoi genitori, ma qui abbiamo tutto quello che desideriamo.»
«Sicuramente abbiamo molta calma.» affermò Emma tra le risate. La Salvatrice spostò i suoi grandi occhi sul tramonto e le scappò da ridere pensando a quanto aveva voluto essere romantico Killian. Lo apprezzò anche se lei avrebbe preferito fare qualcosa di più movimentato invece di ammirare il paesaggio, ad ogni modo non potè che emozionarsi quando la condusse sulla Jolly Roger. Non era la prima volta che ci saliva, era accaduto per andare a recuperare Henry, ma salirci dopo essersi messi insieme… questo la fece emozionare.
«Allora Capitano, ti manca la tua vita di mare?» domandò Emma lanciandogli un’occhiata divertita.
«Direi che qui ho qualcosa di meglio.»
Emma si portò una ciocca bionda dietro l’orecchio e abbassò lo sguardo. Era incredibile come dopo mesi ancora arrossiva per quelle piccole dichiarazione, ma che significavano tanto per lei. Le sembrava un sogno di esser riuscita ad ottenere tutto ciò che da bambina aveva sempre desiderato: una casa, i suoi genitori e in più si era ritrovata un uomo che avrebbe dato tutto per lei.
Chissà forse tra qualche anno avrebbe veramente formato una famiglia con Killian, sposandosi e avendo un figlio tutto loro.
Sarebbe stata una bella realtà.
«Killian, posso farti una domanda?»
«Certamente, love.»
«Quando eri giovane hai mai pensato di metter su famiglia?»
Killian a momenti non si strozzò col rum all’udir di quella domanda. Corrugò la fronte sorpreso dal quesito, non avendo mai immaginato che glielo avrebbe posto. «Beh… credo che chiunque fosse vissuto in qualche villaggio della Foresta Incantata avesse quella prospettiva di vita. Era alquanto normale, come il vostro medioevo suppongo.»
«Tu hai vissuto al palazzo reale e hai preso tutt’altra via.»
«Ho vissuto a palazzo per qualche anno e se per tutt’altra via intendi la pirateria, sappi che avrei allevato un piccolo pirata!» esclamò buttandola sul ridere. Non aggiunse che, in effetti, con Milah avevano progettato di formare una piccola famiglia, immaginò che raccontare quel fatto non l’avrebbe fatta sentir granchè bene.
«Perché mi hai fatto questa domanda, Swan? Vuoi forse che ci mettiamo in allenamento per dare a Storybrooke un piccolo nostro?» domandò malizioso avvicinandosi pericolosamente.
Emma rise ricambiando quel suo sguardo colmo di passione. «Oh, scommetto che proprio l’allenamento è quello a cui più ti darai da fare!»
«E se iniziassimo adesso?» continuò Killian fissandola negli occhi e buttando il bicchiere di rum vuoto in mare. La voleva stuzzicare e a passo felino si avvinò ad Emma. Fu lei ad avvicinare il suo viso a quello dell’affascinante pirata che non pareva aspettar altro.
Killian mise velocemente una mano sulla nuca di Emma per attirarla a sé e sopprimere quella distanza con un famelico bacio. La Salvatrice si lasciò andare schiudendo le labbra e lasciando che le loro lingue si incontrassero come per ballare con forte desiderio. La mano di Killian le accarezzò spasmodicamente i fianchi e lei si sentì sciogliere al tocco di quelle passionali carezze. Con una mossa veloce Emma gli saltò in braccio tenendosi al suo collo con entrambe le mani, Killian sorrise mentre si lasciava baciare dolcemente, la strinse in vita incominciando a camminare verso la sua cabina. Killian si levò gli stivali e la giacca di pelle e poi riprese tra le sue braccia Emma per portarla su suo letto e poggiarla dolcemente prima di mettersi sopra di lei. Emma iniziò a spogliarlo lentamente volendo assaporare ogni attimo della loro prima volta, Killian la lasciò fare prima di abbassarsi su di lei per strapparle un bacio e con un colpo da vero maestro anche la canottiera bianca, e subito dopo i jeans e le scarpe. Non ci volle molto che entrambi furono nudi, uno contro l’altra, ad unirsi non solo con il corpo, ma anche con l’anima.
Killian scese a baciarle il ventre, succhiando quella pelle marmorea che bramava dal primo giorno in cui la vide, sotto di lui Emma gemeva per il piacere e rabbrividiva al tocco delle sue labbra e della sua barba ispida.
Le mani della Salvatrice iniziarono ad accarezzargli la schiena forte mentre Killian iniziò a lasciarle una scia di baci caldi e bollenti dal basso ventre in su, arrivando velocemente alla bocca della sua amata.
Killian si fermò un attimo per scostare alcuni ciuffi ribelli dal viso genuino di Emma e rimase ad osservarla per qualche attimo, contemplando quel suo angelo che l’aveva salvato dall’oscurità, poi riprese a baciarla con ardore, sfiorandole i seni sodi con le mani. Killian entrò velocemente in lei muovendosi piano, facendola godere ancora di più. Emma graffiò la schiena possente ansimando dal piacere.
In quei momenti non credeva che fosse davvero riuscita ad amare tanto un uomo dopo tutte le delusioni che aveva ricevuto durante la sua vita. Emma non si sarebbe mai aspettata che un giorno sarebbe riuscita ad aprirsi con qualcuno eppure era accaduto grazie a Killian che aveva distrutto ogni barriera lasciandole ammirare il mondo per la sua bellezza.
La loro storia era destino e sarebbe durata per l’eternità. Non c’era nulla che avesse il potere di dividerli perché loro avrebbero affrontato ogni cosa insieme, lottando insieme e restando insieme. Niente poteva quindi recidere il loro legame che si era concretizzato maggiormente con la notizia del loro bambino.
«Ti… ti amo, Emma - disse guardandola dritto negli occhi, carezzandogli una guancia - Mi hai preso il cuore.» la baciò dolcemente pensando che avevano un bellissimo futuro insieme davanti a loro. Perfetto e colmo di felicità.
Era indescrivibile l’emozione che Emma stava provando dopo aver udito quelle parole che possedevano un gran significato e che certamente erano ricambiate.
«Tu possiedi il mio... il mio cuore.» sussurrò  profondamente contro le labbra di Killian.
La mano di Killian scorse dalla guancia fino al collo sottile, le prese il viso tra le mani e si fiondò su quelle due pietre verdi brillanti che aveva come occhi.
«Farei qualsiasi cosa per renderti felice, per farti passare un eternità piena di spensieratezza e voglia di vivere. Voglio che tu sappia che non ho mai amato nessuna come ho amato te. Donerei la mia vita per te.»
In cuor suo Emma sapeva quanto fosse veritiera quell’ultima frase e ne era un po’ spaventata perché non voleva perdere anche lui seppur era conscia di quanto Killian avesse la scorza dura. Sorrise; era un sorriso grande che rifletteva tutta la sua felicità accompagnando quella luce splendente che trasmettevano i suoi grandi occhi. Gli carezzò il collo prima di baciarlo e continuando ad amarlo, e desiderarlo, per tutta la notte.
 

 
***
 

Ariana era stata tutto il giorno in camera sua, sul letto, a fissare quella pagina di “libro fiabesco” che Henry le aveva furbamente ficcato nella borsa. Osservava quel disegno e non si capacitava di come potesse accadere. Ad un certo punto l’accartocciò buttandola in un angolo della stanza e poi si lasciò cadere sul letto per riposare. Sebbene da una parte fosse d’accordo con Regina e il suo discorso, ma non poteva permettersi di affezionarsi ad un ragazzo che sarebbe invecchiato e poi morto mentre lei aveva davanti l’eternità. Che senso aveva?
Era condannata; condannata all’eternità e al non poter avere l’amore a discapito di ciò che riportava quella dannata pagina.
Aveva paura di soffrire… in fondo il più grande problema era quello. Ariana ricordò tutte le persone che perse fino a quel momento e confermò a sé stessa che era il blocco più grande che non riusciva a demolire. Tutti in quella stramba cittadina decantavano l’amore come la magia più potente, in grado di rompere maledizioni e muri. Ma questo valeva anche per lei?
Cosa lo assicurava? Provandoci, avrebbe risposto Regina.
E dopo un pomeriggio a pensare e ripensare, Ariana uscì di casa con grande impeto. Percorse a piedi metà cittadina fino a quando non raggiunse la residenza di Nik. Una casa in stile coloniale con una grande porta rossa. Prese un grande respiro prima di bussare tre volte con insistenza. Aspettò pochi istanti prima che il padrone di casa aprì e con uno sguardo sorpreso la salutò.
«Prima di dire qualunque cosa lasciami chiarire su una cosa. Non trovo piacere ad apparire come una regina di ghiaccio e volevo che sapessi che non ti ho preso in giro negli ultimi due mesi. È solo che dopo tutto quello che è successo faccio fatica a legarmi a qualcuno e a fidarmi, specialmente se è di genere maschile…»
Ariana non finì la frase che Nik l’afferrò dai fianchi per baciarla appassionatamente. La strega fu colta dalla sorpresa, ma solo in un primo momento perché poi si lasciò completamente andare. Cedette ai suoi sentimenti e aprì il suo cuore dopo tanto, e tanto, tempo.


Note Autrice:
Eccomi tornata oncers!
Questo è stato un capitolo più tenue rispetto ai precedenti, ma diciamo che vi ho dato del materiale per cui fangirlizzare riguardo ai nostri CS!
Finalmente possono darsi alla passione ora che, per il momento, è tutto sotto controllo. Spero che la scena ve la siate goduta hahahaha
Anche Ariana si è lasciata andare e molte grideranno: era ora!
La nostra principessa ha avuto i suoi tempi, ma grazie anche al suo fratellone si è aperta a quel belloccio di Nik. Questa nascente coppia vi riserverà molte... moltissime sorprese!
Infine, siete curiose di sapere cosa rappresenta la pagina, vero? Mi sa che questo quesito vi farà impazzire per un po’ xD
Concludo ringraziandovi tantissimo per aver letto questo capitolo e spero di non deludervi andando avanti!
Un bacione,
Sere

 
   
 
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