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Autore: ale_lu_maguire    12/06/2015    1 recensioni
Fan Fiction scritta insieme alla mia amica ஜ EvilRegal ஜ
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo III
 
“Ringraziamo tutti voi per il sostegno che ci date in ogni capitolo
Speriamo che anche questo terzo capitolo vi piaccia. Buona lettura a tutti”
 



Regina era li che si assaporava ogni momento, ma soprattutto ogni bacio che Robin le dava, la facevano sentire bene, nonostante il dolore al basso ventre ogni bacio che dava a Robin riusciva a farle dimenticare tale dolore. Mentre continuava a baciare il suo fantastico fuorilegge dalla quale non voleva separarsi per nulla al mondo, non faceva altro che pensare, pensare e pensare. “Vorrei tanto sapere come diamine sono rimasta incinta. Era impossibile rimanere incinta dopo quella pozione.” Si chiese mentre le sue labbra continuavano ad incontrare quelle di Robin come se non lo avesse mai baciato prima d’ora.
- Robin...io....io...- il suo voltò fu rigato dalle lacrime, lacrime che esprimevano tutta la sua gioia, Robin la strinse a se in uno dei suoi fantastici abbracci, non aveva mai provato tanta felicità come in quel momento, qualcosa aveva spezzato l'incantesimo, avrebbe avuto un bimbo tutto suo con l'uomo che amava
- Regina tutto bene ?- le disse poi il fuorilegge notando il suo cambiamento d'espressione, qualcosa la turbava.
- Si h..ho paura..- disse perdendosi in quei occhi color del mare, aveva paura, che qualcosa potesse andare storto, Robin le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le sorrise, poi dolcemente le mise una mano sul quel piccolo pancino che ancora non si vedeva e cominciò ad accarezzarglielo dolcemente.
- Non devi avere paura Regina, perche finche io starò al tuo fiancò…- rise continuando ad accarezzarle il grembo e a perdersi nei suoi occhi castani
- …Anzi finche sarò al vostro fianco, non devi temere nulla - le disse teneramente, era tutto perfetto troppo perfetto pensò Regina, Zelena era ancora ammanettata nella stanza, aveva fallito anche questa volta e la cosa che odiava di più che ad essere incinta davvero era sua sorella “Bene e per l’ennesima volta lei ha tutto e io niente” pensò la strega osservando quella scena tenera.
- Allora Milady riportiamo questa strega in cella e andiamo a prendere un bel gelato, la principessa avrà fame - le disse sorridendo, lei rise sentendo quelle parole
- Robin potrebbe essere anche un maschietto - rispose mentre Whaile le passava la cartella con l'ecografia.
- No sento che sarà una bimba - rispose mentre Zelena si disgustava ad ogni parola e sguardo che i due si scambiavano.
- Oh per favore mi state facendo venire la nausea - disse la strega osservandoli con un’espressione disgustata. Robin si avvicinò a lei, dio quanto poteva odiare quella donna gli aveva rovinato la vita, l’aveva allontanato dalla donna che amava usando uno stratagemma davvero stronzo come lei. Si avvicinò a lei prendendola per il polso, stringendolo decisamente un po’ troppo forte e la donna gemette un po’ per il dolore.
-Chiudi quella boccaccia strega! Meriti di marcire da sola in una cella- le disse Robin agitandosi, ma qualcuno con un semplice tocco lo fece calmare un po’. “Ed ecco la sua fantastica mano che sfiora la mia spalla. Dio quanto ti amo Regina!” pensò il fuorilegge non appena la sua donna gli sfiorò la spalla.
-Robin, non starla a sentire l’unica cosa che fa quando apre quella fogna che ha come bocca è infastidire le persone- gli disse Regina per poi posare lo sguardo su sua sorella.
-Come dico sempre, essere soli è la maledizione peggiore. E tu mia cara marcirai in una cella, da sola- le disse con un sorrisetto. Stavano per arrivare nei sotterranei dell’ospedale dove tenevano rinchiusa Zelena quando si sentì una donna pronunciare il nome di Regina. “Sbaglio o quella è Mary Margaret?” pensò Regina tenendo per un braccio sua sorella.
-REGINA!- si sentì di nuovo, ma stavolta la voce era più vicina e ad un tratto una figura femminile sbucò da dietro l’angolo del corridoio. “Si è decisamente Mary Margaret” pensò sospirando.
-Vai porta lei in cella, penso io a Mary Margaret- ordinò a Robin.
-No, non ti lascio sola con lei. È accecata dal dolore potrebbe farti del male- le rispose il fuorilegge guardando Mary Margaret avvicinarsi sempre di più.
-Robin, vai. Io sto bene e poi Mary Margaret è stupida come al suo solito so io come farla ragionare- il ladro le sorrise appena “Farò il più presto possibile non posso permettere che ti faccia del male” pensò Robin scendendo le scale con Zelena. Regina rimase sola, ad attendere l’arrivo di Mary Margaret e voleva scoprire che diamine avesse di così importante da urlarle in faccia.
-HO PERSO MIA FIGLIA PER COLPA TUA!- le urlò Mary Margaret avvicinandosi a lei per poi trovarsi faccia a faccia lontane di qualche metro. “Ci risiamo. Dio ma sei più dura di un tronco del cavolo mia cara!” pensò la mora dai capelli lunghi. Regina cercò di mantenere la calma altrimenti stavolta le avrebbe strappato veramente il cuore.
-Allora sei di coccio eh? Come diamine ti devo dire che non è colpa mia?- disse sospirando.
-ZITTA! NON PARLARE! L’OSCURITA’ AVEVA SCELTO TE NON EMMA! E SAI PERCHE? PERCHE TU SEI E RIMARRAI SEMPRE LA REGINA CATTIVA- le disse fra le lacrime. Mary Margaret si avvicinò a Regina talmente tanto che la donna poteva sentire il suo respiro affannato. Regina si distrasse per un unico maledettissimo momento, che Snow colse e senza pensarci due volte scagliò la donna per terra facendola cadere di peso sul braccio.
-Ah- gemette la donna sfiorandosi il braccio indolenzito.
-Che c’è ti sei fatta male? Povera! E questo, questo è solo l’inizio- disse Snow guardandola con uno sguardo che Regina non aveva mai visto prima.
-ADESSO BASTA BIANCANEVE! NE HO DAVVERO ABBASTANZA! NON OSARE MAI PIU TOCCARMI!- urlò Regina mettendosi in piedi.
-Altrimenti? Che fai mi strappi il cuore? Vero sei sempre la Regina Cat…- in quel preciso istante Regina non riuscì più a trattenersi e non le permise di completare quella maledetta parola che la faceva sentire uno straccio “Regina Cattiva. Ecco cosa voleva dirmi. Voleva ferirmi per l’ennesima volta.” Pensò fra se e se, mollandole uno schiaffo in pieno volto. Questo non fece altro che far innervosire sempre di più Mary Margaret, che in un primo momento rimase stupita dallo schiaffo e poi ci rise sopra.
-NON AVREBBE DOVUTO SACRIFICARE LA SUA VITA! AVREBBE DOVUTO LASCIARTI CREPARE QUANDO L’OSCURITA’ TI AVEVA ATTACCATA! L’HO PERSA PER SEMPRE ED E’ TUTTA COLPA TUA!- urlò Snow spingendola nuovamente. Robin dopo aver messo sottochiave la strega, stava risalendo le scale per ritornare da Regina, quando sentì le loro urla. David era appena arrivato in ospedale e già sentiva sua moglie urlare come non aveva mai fatto in vita sua, tutti gli abitanti di Storybrooke guardavano quell’uomo che vagava in cerca di sua moglie che in quel momento era decisamente un’idiota.
-TU HAI ROVINATO LA MIA VITA!- urlò Mary Margaret spingendo nuovamente Regina, che ricambiò anche lei spingendola a sua volta.
-IO HO RIVINATO LA TUA VITA? DANNAZIONE SEI STATA TU A DARE INIZIO A TUTTO QUESTO! SEI STATA TU AD APRIRE LA TUA STUPIDA BOCCA RENDENDO ME SCHIAVA DI VENDETTA FINCHE NON HO INCONTRATO ROBIN! L’UNICO CHE A DIFFERENZA TUA CREDE IN ME! DANNAZIONE MARY MARGARET BASTA! DEVI FINIRLA DI INCOLPARE SEMPRE GLI ALTRI PER CIO CHE SUCCEDE A TE O A TUA FIGLIA!- le urlò la mora poco prima che una fitta al ventre la fece piegare in due dal dolore. “Dannazione a lei! Dannazione a me che non riesco a mantenere la calma! Dannazione a tutta questa situazione del cavolo!” pensò Regina sollevando appena lo sguardo verso Mary Margaret che sorrideva avvicinandosi sempre di più a lei.
-Ah!- gemette di dolore “Che diamine mi sta succedendo?!” pensò la donna quando una strana forza fece sobbalzare Mary Margaret dall’altro lato del corridoio. Il dolore al ventre sparì dopo pochi secondi e Regina potette ritornare a respirare dal sollievo.
-MARY MARGARET!- urlò David apparendo dal nulla per poi aiutare sua moglie. Robin arrivò pochi secondi prima dell’accaduto, e vide tutta la scena. E Regina piegata in due dal dolore non fece altro che farlo preoccupare. “Diamine! Maledetta Mary Margaret” pensò in quel momento avvicinandosi a Regina che ansimava.
-Milady…Regina? Ti senti bene?- le chiese il fuorilegge osservando la mora con lo sguardo rivolto verso il basso e la mano sul ventre. Era confusa, non sapeva spiegarsi come diamine fosse successo tutto quel caos.
-Regina! Potevi farle male!- la rimproverò il principe aiutando sua moglie a rimettersi in piedi.
-N-non sono stata io- rispose confusa guardando Robin. Mary Margaret si avvicinò a lei mollandole uno schiaffo in pieno volto, non le importava se ad assistere a quella scena ci fossero Robin e David, doveva darle uno schiaffo. Regina si portò istintivamente una mano sul volto, cercando di alleviare il bruciore.
-Ma dico ma sei matta!?- le disse Robin stringendo forte a se Regina.
-Giuro che vendicherò Emma. E tu Regina, tu la pagherai cara- le disse Snow. Regina non riusciva a rimanere con le mani in mano, si staccò da quel fantastico abbraccio e ricambio lo schiaffo con la stessa forza che aveva usato Snow. David prese per un braccio Mary Margaret allontanandola da Regina in modo da non poterla più toccare. Regina si avvicinò a Robin, aveva la manica della maglietta strappata, dalla quale si potevano ben vedere dei bellissimi graffi accompagnati dai lividi che le aveva procurato Snow pochi minuti prima. David portò via sa moglie in modo da far finire tutta quella storia, prima di uscire rivolse un breve sguardo a Robin che capì tutto.
-Regina. Regina calmati, non ti fa bene essere così agitata- le disse Robin guardandola tremare per l’agitazione.
-S-sto bene non è nulla mi passerà- gli rispose toccandosi il braccio. Robin le sfiorò il viso dove Snow le aveva mollato lo schiaffo, Regina non fece altro che sobbalzare a quel contatto. Le faceva ancora male, diamine eccome se le faceva male. “Dannazione a lei! Ha rovinato l’unico momento felice che ho avuto dopo tutto questo casino!” pensò continuando a tremare.
-Regina, è tutto apposto. Si Mary Margaret e fuori controllo ma si sistemerà tutto. David è dalla tua parte, tutti siamo dalla tua parte. Calmati, su vieni qui- le disse il fuorilegge stringendola in un fantastico abbraccio. Si era decisamente quello di cui aveva bisogno per sentirsi di nuovo al sicuro, un puro e semplice abbraccio dall’uomo che ama.
-R-robin…non sono stata io a scaraventarla contro il muro- gli rispose la donna immergendosi in quel fantastico abbraccio.
-Shh…è tutto finito adesso. Ti credo, io crederò sempre in te e adesso Milady torniamo a casa, non ti fa bene tutta questa maledetta situazione. Devi riposare- le disse premendo le labbra contro le sue, ed entrambi si immersero in un tenero bacio pieno di mille parole. Un bacio che dimostrava che si fidavano l’uno dell’altra.
 
 
-Dove sono?- si chiese la donna dai lunghi capelli biondi.
-DOVE DIAMINE MI TROVO!?- urlò cercando di capire dove si trovasse. Tutto intorno a se era come l’inferno, era in fiamme. Ovunque rivolgesse il suo sguardo c’erano fiamme, e strane ombre che volavano proprio sulla sua testa.
-AIUTO!- urlò Emma impaurita.
-Devo rimettermi in contatto con Regina- disse ad alta voce ma una voce, o per meglio dire un verso spettrale le fece gelare il sangue.
-Oh…mio…DIO!- disse iniziando a correre. Non sapeva nemmeno dove stesse andando, e non osava immaginare che diamine fosse quella creatura che la stesse seguendo. “Dove diamine mi nascondo!? Qui non c’è nulla!” pensò.
Correva.
Correva, e continuava a correre come non aveva mai fatto in vita sua. Ad un tratto notò una fessura nella pietra, girò l'angolo e si buttò al suo interno, tremava dalla paura, lo sentì allontanarsi " Emma sta calma sta calma " pensò riprendendo fiato, si appoggiò alla parete e si lasciò scivolare a terra "dove cavolo sono finita" pensò fissando la parete opposta.
 
 
Hook raggiunse l’enorme casa bianca di Regina, entrò il più velocemente possibile nel piccolo vialetto che portava verso l’enorme porta di casa Mills. Arrivò alla porta e cominciò a battere qualche colpo.
-REGINA! APRI!- urlò il capitano continuando a battere pugni nella porta .
-Si può sapere perché stai urlando!?- disse Regina arrivando anche lei mano nella mano con Robin.
-Sento che Emma è viva, non può essere morta- rispose Hook.
-Si lo credo anche io, vieni entra ne parliamo tutti insieme- ripose Robin invitando Uncino ad entrare dopo aver aperto la porta. Entrarono tutti a casa Mills, accomodandosi nell’enorme salone dove si trovavano due comodissimi divani. Robin prese per mano Regina, accompagnandola per farla sedere.
-Robin, sto bene non preoccuparti- disse la donna.
-Milady, che ti costa sederti? Devi riposare dopo quello che è successo- le disse Robin accarezzandole il viso per poi farle un dolce sorriso.
-Eh va bene- si lasciò convincere tanto facilmente, ma non era per farlo felice, era davvero esausta. Voleva solo riposare, o per lo meno farsi una bella dormita. Uncino li guardava confuso, come se non avesse mai visto una scena del genere.
-Ehm, noi aspettiamo un bambino- disse Robin sorridendo pronunciando quelle parole.
-Congratulazioni- disse Hook sorridendo mettendosi comodo sulla poltrona.
-Allora- disse poi.
Si, riguardo Emma ho una cosa da dirti. Stanotte ho avuto un incubo dove lei mi chiedeva disperatamente aiuto. Non era un sogno, secondo me è viva- le disse la donna appoggiando la schiena contro il divano mentre venne attaccato da un leggero senso di nausea.
-Tutto bene?- chiese Hook mentre Regina  storceva il naso.
-Si…si tutto bene- rispose. Robin le mise una mano sulla spalla facendole appoggiare la testa su di se.
-Ehi amore sei sicura che vada tutto bene?- le chiese il fuorilegge cingendola con un braccio.
-Io…c-credo di…- si portò velocemente la mano sulla bocca e si staccò dall’abbraccio di Robin scappando in bagno.
-Regina!- la chiamò il ladro seguendola in bagno.
-Regina tutto bene? Apri la porta- le disse il fuorilegge bussando alla porta.
-No, s-sto be…- non finì di pronunciare la frase che vomitò di nuovo. Non appena finì si sciacquò il viso con dell’acqua fredda per poi mettersi davanti allo specchio. Sollevò la maglietta e accarezzo dolcemente il grembo “Dio non posso crederci, non posso credere di essere davvero incinta” pensò sorridendo, era li immersa nei suoi pensieri che si era dimenticata anche di Emma, la voce dell’uomo che amava la fece tornare alla realtà.
-Regina apri la porta- disse il ladro, e fu il quel momento che la donna aprì la porta e gli sorrise.
-Ehi, sto bene, nausee è normale nel mio stato- sorrise per poi dargli un bacio e tornare nella stanza accanto.
-Scusa Hook se sono andata via in quel modo- si giustificò la mora toccandosi appena la pancia.
-Tranquilla, tornando al discorso di Emma, che dobbiamo fare?- chiese il capitano.
-Ah non lo s-so- rispose appena Regina lasciandosi cadere sul divano, senza sensi.
-REGINA!- urlò il ladro avvicinandosi a lei.
-Ma che succede?- chiese il pirata.
-REGINA SVEGLIATI!- disse Robin preoccupato come non mai.
 
Intanto nell’altra dimensione.
-Dio Regina! Ce l’ho fatta!- esclamò la bionda avvicinandosi alla donna.
-Emma?  Sto sognando di nuovo- le disse Regina guardandola.
-No, non stai sognando, ti prego sei l’unica che può aiutar…- in quell’istante si sentì un verso spettrale.
-E quello che diamine era?- chiese Regina spaventata da quel suono.
-E’ uno spettro risucchia anime- rispose la Savior.
-COSA! Dobbiamo nasconderci e anche subito!- si agitò Regina portandosi istintivamente la mano sul ventre, Emma notò subito quel gesto e la guardò negli occhi.
-Tu, tu sei…- le stava per chiedere ma Regina anticipò la risposta.
-Si…- rispose Regina, in quel momento si sentì ancora più forte il verso dello spettro ma stavolta era molto vicino. Regina si guardò a torno terrorizzata più che mai.
-REGINA SEGUIMI, CORRI, CORRI SVELTA!- le urlò la bionda iniziando a correre. Erano nello stesso corridoio del sogno di Regina quando si fermarono.
-Regina aiutami ti prego- le disse di nuovo la Savior mentre riprendeva fiato.
-Vorrei tanto aiutarti, ma…non so come- rispose con il fiatone per poi mettere la mano sul grembo, Emma sorrise a quel gesto.
-Quando lo hai, scoperto?- chiese Emma.
-Oggi, e la ranocchia non è incinta- disse con un sorrisetto.
-Bene mi perdo parecchie cose eh?- disse la Savior ridendo.
-Si e tua madre continua a darmi la colpa di tutto- le disse sospirando.
-Mia madre esagera troppo a volte bah, dille che sto bene e che sono viva- le chiese.
-Perché non le parli tu? Io non ne ho voglia- disse lei sbuffando.
-Perché posso parlare solo con te- Regina avrebbe voluto salvarla in quel preciso istante ma, una fitta al grembo la fece cadere a terra urlante.
-REGINA! CHE TI SUCCEDE!- le chiese la Savior prima che la mora sparisse del tutto.
-Amore svegliati ti prego- disse ancora il ladro prendendole la mano, ad un certo punto aprì gli occhi e il dolore al ventre sparì, ed era finalmente a casa.

NDA. Lasciate un commento se vi va. =) 



 
 
   
 
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