YURIKO NANASE & SUBARU SAKAMAKI
“Non
mi convince...”
Una
ragazza, dai lunghi capelli castani, rimira per l'ennesima volta un
bellissimo graffito, fatto sul muro anteriore della palestra.
Si
porta una mano al mento, mentre con l'altra fa girare, abilmente, la
bomboletta spray, come se lo facesse da una vita.
Si
liscia la gonna scozzese della sua divisa (orribile, a detta sua) e
comincia ad esaminare il disegno.
Con
un ultimo schizzo di vernice, completa il paesaggio inquietante che
ha disegnato.
“Niente
male.” si dice, quindi, soddisfatta. Ma dei passi richiamano
la sua
attenzione.
Una
ragazza dai capelli bianchi irrompe nel luogo.
“Cosa
stai facendo?” tuona la giovane, visibilmente irritata.
Yuriko
si passa una mano fra i capelli castani, annoiata, alzando gli occhi
color ambra al cielo.
La
tipa le si avvicina minacciosa, notando la bomboletta che tiene fra
le dita:
“Hai
imbrattato il muro? Adesso mi seguirai dal preside.” afferma la
ragazza dai capelli bianchi.
Yuriko
sbuffa sonoramente: “Non ci penso nemmeno, tu chi
sei?” domanda
seccata.
“Sono
Ryoko e ora seguimi.” annuncia l'altra, decisa.
“Riformulo
la domanda, chi ti credi di essere?” chiede Yuriko.
In
pochi minuti, le due si ritrovano a litigare e Ryoko deve impiegare
tutta la sua forza di volontà per non usare i suoi poteri.
La
loro discussione viene interrotta da un fragore, il muro trema.
Entrambe
si voltano: lungo la parete si apre una crepa, lunga almeno un metro.
All'apice
dell'incrinatura si trova un ragazzo alto, anch'esso ha i capelli
bianchi, sfumati alle punte di rosa chiaro. Un ciuffo gli copre
l'occhio destro, il sinistro brilla di un rosso rubino. Indossa la
divisa scolastica, in più, al collo porta una collana, il
ciondolo è
una chiave argentata.
Le
ragazze spalancano la bocca, incapaci di formulare una frase di senso
compiuto.
La
prima a riprendersi dallo 'shock' è Ryoko che, esaminando il
nuovo
arrivato con i suoi occhi lampone, sibilla irata: “Sai che rompere
muri è
contro il regolamento, vero?”
L'albino,
dal canto suo, la squadra e le risponde aggressivo: “E tu
sai chi
sono io?”
Yuriko,
invece, rimasta folgorata dalla bellezza del ragazzo, si ferma a
osseevare i due che discutono.
La
ragazza risponde a tono al nuovo arrivato, che sembra poco
interessato alle sue ramanzine, anche se è visibilmente
arrabbiato.
Perchè?
Si domanda
Yuriko che, nel
guardarlo, non fa che chiedersi il motivo del suo comportamento.
“Bene,
visto che entrambi non osservate il regolamento, prenderò
seri
provvedimenti.” afferma la fanciulla dai capelli bianchi e, a
passo
rapido, se ne va, lasciando Yuriko e il giovane da soli.
“Chi
sei?” chiede la castana, rivolgendosi al ragazzo.
Lui
la scruta con un'espressione impassibile: “Subaru
Sakamaki.” si
limita a dire, freddamente.
Yuriko
ha gia' sentito il cognome Sakamaki, lui e i suoi fratelli hanno una
certa 'fama' nel college. Torna a fissare la crepa nel muro e si
accorge che ha danneggiato il suo dipinto. Inizia ad innervosirsi.
“Perchè
l'hai fatto?” domanda, indicando la parete lesa.
“Stavate
facendo troppo chiasso...” afferma, semplicemente, l'albino.
E
la bocca di Yuriko minaccia di spalancarsi: “Tu hai tirato un
pugno
perchè facevamo casino?” insiste, incredula.
Subaru
annuisce distrattamente.
“Dovresti
farti una Camomilla, sai?” annuncia la castana, lasciandolo
senza
parole.
“Cos...Come
ti permetti?”
“Mi
permetto eccome, tu hai rovinato il mio graffito!”
“Tsk.
Non era niente di che...”
Ora
si che la Nanase è fuoribonda.
“Sei
davvero insensibile, lo sai?” ribatte con stizza, per poi
afferrare
lo zaino, che ha posizionato per terra, e andarsene, lasciando di
stucco quel Sakamaki, per il suo comportamento.
“Uomini,
tutti uguali...” sospirando con tristezza, la ragazza si
blocca e
un ricordo, non proprio piacevole, si fa strada nella sua mente. Suo
padre...
Scuote
la testa e s'impone di non pensare a quel periodo della sua vita, per
poi tornare a camminare nel giardino del college. Le lunghe
passeggiate l'hanno sempre aiutata a riflettere.
Ma
la sua passeggiata, viene interrotta da passi rapidi e pesanti. Si
volta, incontrando nuovamente quello sguardo duro e color cremisi.
“Non
abbiamo finito.” grugnisce Subaru, a pochi metri da lei.
Yuriko
ghigna, non aspettava altro, adora i battibecchi.
“Ti
serve qualcosa?” domanda con un sorriso perfido, irritando il
ragazzo.
“Si,
non parlarmi mai mai più a quel modo, baka.*”
E
la giovane cambia espressione, la sua aria disinteressata muta in
furia omicida, si avvicina a Subaru, a grandi falcate e, quando pochi
centimetri di distanza li separano, lei sibilla acida: “Non
provare
a chiamarmi baka...”
“Altrimenti...Baka?!”
la sfida lui imperturbabile e quasi divertito.
Ciò
che avviene in seguito è così improvviso, e
inaspettato, che Subaru
sente solo un dolore sullo zigomo sinistro. Dopo, si rende conto che
Yuriko gli ha appena tirato uno schiaffo.
Ancora
stupito da quel gesto, rimira per l'ennesima volta quella ragazza...
Coraggiosa...pensa
il vampiro...troppo però.
Afferrandole
il volto con la mano, sibila irato: “Non farlo mai
più, baka.”
La
giovane, che è arrossita lievemente, gli risponde a tono:
“Io
faccio quello che mi pare. E smettila di chiamarmi
così.”
…..
Tic.
Tic.
“Ah...Tempismo
perfetto!” esclama la ragazza mentre, alzando lo sguardo al
cielo,
nota la coltre di nuvole, che hanno oscurato l'azzurro di qualche
minuto prima.
Ritorna,
quindi, a guardare l'albino, ma di lui non c'è nemmeno
l'ombra.
Infuriata,
borbotta qualche ringraziamento, sarcastico, al nulla, accompagnato
da qualche imprecazione, mentre comincia ad avviarsi velocemente
verso l'entrata del college.
Maledetto
tempo, non poteva piovere dopo?
Continua a ripetersi la castana che, zuppa dalla testa ai piedi, si
trova di fronte alla porta della sua stanza e armeggia con le
innumerevoli zip del suo zaino.
Dove
diavolo avrò messo le chiavi...?
Proprio
mentre sta per arrendersi, la porta si spalanca di botto e rivela una
ragazza bassina, con capelli neri molto corti, delle ciocche
ribelli più lunghe, che le incorniciano il viso, reso
luminoso dai
profondi occhi ambrati, scruta la povera umana bagnata.
“Scusami,
tu sei...?”
Yuriko,
colpita in parte della freddezza della ragazza, le risponde ovvia:
“L'inquilina della stanza.”
La
corvina, dal canto suo, si guarda distrattamente le unghia curate,
frattanto sbuffa annoiata.
“Quindi
tu sei la mia compagna di stanza?” afferma retorica.
Che
intelligente...Pensa la Nanase, mentre nota le valige,
posizionate all'interno della stanza.
“Esatto.
Ti dispiacerebbe farmi entrare? Dovrei cambiarmi...”
“Piacere
mio, sono Asuka Ichinose. Anche io sono felice di fare la tua
conoscenza!” le risponde sarcastica.
“Yuriko
Nanase. Bene, ora posso entrare?”
“Va
bene, va bene...”
Ma
che hanno tutti in questo college?
Pensa la castana, afferrando un
asciugamano e dei vestiti puliti, con tanto di biancheria.
Sarà una lunga permanenza...
*Baka: Stupida
ANGOLO AUTRICI:
Nephertiti:
Ciauuuu a tutti!!! Scusate il ritardo
a pubblicare, ma sono stata in viaggio e non disponevo di computer, stasera ho fatto a botte con Internet per mettere la foto dei due protagonisti ma non ci sono riuscita, prometto che ve la faro' avere al più presto!!! Comunque sono
tornata ad essere Nephy-chan ^_^
Sun-chan: Crisi di bipolarismo, troppi nomi e mi sto confondendo @.@
Nephertiti: Ma dai, sono sempre io ^-^! Comunque, eccoci al secondo capitolo!!!
Sun-chan: Che dedichiamo a Neko-chan! ^^ Speriamo ti piaccia! E la 'sorpresina' riguarda proprio il finale! Visto che la tua OC e quella di Momo-chan sono compagne di stanza?!
Nephertiti: In più, abbiamo Ryoko, l'OC che ha creato kurumitokisaki02!! Speriamo di non essere uscite dal personaggio ^-^
Sun-chan: Be' che altro dire...Speriamo di ricerevostri pareri! ^^ Ringraziamo inoltre le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo! *-*
Nephertiti: E quelle che l'hanno inserito tra le storie preferite/seguite! E i lettori 'silenziosi'! Grazie mille ^3^
Sun-chan: Vaaaa bene, quindi: prima che cominciamo a blaterare cose insensate(?), vi salutiamo ^.=
Nephertiti: Un bacio a tutti, adesso vado perchè devo osservare il cielo, pensare a cosa assomigliano le nuvole, contare quante macchie hanno i leopardi e...*inizia a blaterare*
Sun-chan: Oppure cominciare a riflettere sui vari perchè della vita(?)
Nephertiti: Passare la cera, togliere la cera..*continua a blaterare*
Sun-chan:
Bene, io porto Nephy-chan al manicomio! ^^””
Baci
da Nephy-chan & Sun-chan ^^
Nephertiti: Contare le pecorelle...