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Autore: Ramo97    23/06/2015    4 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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I preparativi

 
- Tieni quel dannato corvo lontano da me, Harry - disse Ron appena il suo amico gli appoggiò la gabbia di Plenilunio vicino. Il corvo gracchiò infastidito.
- Nemmeno lui sembra tanto contento di vederti - ridacchiò il suo amico, facendo sorridere anche Teddy.
Quella mattina gli Auror avevano dichiarato ufficialmente tutte le case dei membri dell'Ordine "in sicurezza" e avevano autorizzato il loro rientro. Teddy era riuscito finalmente a rientrare a casa sua e a preparare la valigia. La sera erano arrivati anche Ron ed Harry a dargli una mano.
Più che dargli una mano avevano giocato per mezzora a tirarsi i vestiti di Teddy l'un altro come due bambini, lasciando basito il ragazzino, poi, da un momento all'altro avevano deciso che era il momento di iniziare a preparare seriamente la valigia.
Se Teddy fosse rimasto da solo, probabilmente ci avrebbe messo di meno e sicuramente Plenilunio non avrebbe fatto tutto il casino che aveva fatto.
Ron non doveva stargli per niente simpatico, mentre con Harry era calmo e si lasciava trattare con tranquillità.
Ron scese a portare giù il baule mentre Harry si sedette sul letto con Teddy.
- Perché quel corvo? Ron sostiene che ti ha assalito e secondo lui adesso ti tiene sotto ricatto.
Teddy scoppiò a ridere.
- Certo che ne ha di fantasia.
- Deve trovare un capro espiatorio per la sua preoccupazione.
Teddy lo guardò interrogativo - Preoccupazione?
- Per te. Ron è sempre stato molto strano nell'esprimere i suoi sentimenti, ma ti vuole un bene dell'anima.
- Davvero? Non credevo si preoccupasse così tanto per me da accusare un corvo.
Stavolta a ridere fu Harry.
- Siamo cresciuti tra le morti, noi due. Tu, invece, sei stata una nascita. Quando io, Ron ed Hermione  abbiamo saputo che eri nato, eravamo in piena guerra ed era appena morto un nostro amico. Tu hai rallegrato quel momento. E starti dietro fin da piccolo è stato sicuramente un grossa distrazione. Poi Ron è sempre stato un po' impacciato con i bambini, tu lo hai aiutato a sviluppare il suo rapporto genitoriale. Senza di te Hermione probabilmente avrebbe dovuto fare da unica genitrice per Rose per un paio d'anni.
Teddy sorrise.
- Hermione mi ha detto di te e George - continuò Harry.
Teddy sbuffò - Quindi mi sgriderai.
Il suo padrino gli passò una mano lungo le spalle - Non potrei essere tanto credibile. Ho infranto tante di quelle regole in quella scuola che solo mio padre, Sirius, Fred e George hanno fatto peggio. Più che altro, promettimi una cosa.
- Dimmi.
- Se ci saranno situazioni di pericolo non uscire la notte. E non farti mai beccare dal tuo professore di Difesa contro le Arti Oscure, lo conosco, non è una persona tanto permissiva.
Teddy annuì - Va bene.
Harry non si era mai arrabbiato con lui, ma aveva sempre avuto quel tono di paternale amicizia che lui adorava. Avere lui come padrino lo aveva aiutato a non sentirsi così solo, quando nei suoi primi cinque anni di vita Andromeda piangeva ogni notte nel silenzio della casa. Grazie a lui aveva accettato di essere orfano.
- Ragazzi - disse Andromeda, entrando silenziosamente dalla porta - giù la cena è pronta, Hermione e i suoi figli sono già arrivati. La tua famiglia sai quando arriva?
Harry guardò il suo vecchio orologio e sorrise ad Andromeda - Dovrebbero essere qui a breve, hai bisogno di aiuto per qualcosa?
- Andate a fare compagnia a Ron di sotto.
- Perfetto. Teddy, andiamo a far compagnia a pel di carota.

 

*

 

Ginny arrivò dopo pochi minuti che erano scesi, portando in braccio Lily e tenendo stretto per il braccio James.
Harry, appena lo vide, si alzò e gli andò incontro.
- Jamie, cosa hai fatto stavolta? - chiese sconsolato al figlio. Teddy dovette trattenersi molto per evitare di scoppiare a ridere.
- Ma niente, babbo, ho solo bruciato un paio di tende.
- Perché hai bruciato un paio di tende?
- Ma sai, sono quelle gialle di mamma, mi hanno sempre fatto schifo.
Ginny gli rivolse uno sguardo di fuoco e disse, con un tono di voce insolitamente acuto - Victoire, porta tuo cugino James a lavarsi le mani. Subito.
Da dietro di lei spuntò Victoire, che sorrise timidamente a Teddy e prese James per mano.
- Dai Jamie, andiamo.
Quando si furono allontanati Ginny sbuffò rumorosamente.
- Non so da chi ha preso James, ma in un'altra vita mi sa che ero Voldemort, per meritarmelo.
Harry si avvicinò e la abbraccio da dietro, mentre Ron e Teddy si guardavano insistentemente cercando di non scoppiare a ridere. Era ovvio da chi aveva preso James, e certo non si parlava di Harry.
- Ma come ha fatto a bruciarle? - chiese Hermione, spuntando da dietro una spalla di Ron.
Se fosse stato Ron a fare quella domanda, Teddy era sicuro che Ginny lo avrebbe impilato di nomi, ma, visto che a farla era stata Hermione, si beccò solo un'occhiataccia, subito seguita dalla risposta.
- Uno di quei cosi che ha mio padre, quella roba Babbana per accendere il fuoco, acciarini.
- Accendini - corresse Harry.
- Sì, quei cosi lì. Giuro che a mio padre gliela distruggo tutta quella roba.
Ron fischiò - Allora è proprio una caratterista delle donne Weasley, l'odio verso le cose dei Babbani.
- Invece una mia caratteristica unica è l'odio verso di te, Ronald - ribatté la sorella.
Ron si scurì e le mandò un'occhiataccia che lei ignorò bellamente.
- Al lavoro tutto bene? - chiese con disinvoltura Hermione, cercando di cambiare argomento.
Dallo sguardo di Ginny parvero uscire fiamme.
- Ho dovuto accompagnare Rita Skeeter a fare un articolo sul gossip nel Quidditch. Il suo non è giornalismo, è insana invenzione. Mi sa che darò a Viktor Krum il suo indirizzo. Sarà abbastanza vendicativo: quella megera ha tirato di nuovo in mezzo il discorso Hermione, inventandosi una relazione segreta tra i due.
Ron arrossì - Io la ammazzo.
- Mettiti in fila, Ron, prima ci sono io - ribatté sua moglie, con uno sguardo che terrorizzò Teddy.
James scese le scale di corsa urlando - Mamma, mamma!
Ginny alzò gli occhi al cielo, disperata - Dimmi.
- Mi perdoni? - le chiese il piccolo, abbracciandole una gamba.
- Ti ho già perdonato.

 

*

 

- E' fantastica questa zuppa, Andromeda - disse Harry, mentre chiamava con la bacchetta la zuppiera per riempirsi di nuovo il piatto, che aveva finito dopo neanche un minuto, imitato, da buoni figli, da James e Albus. Teddy sorrise. Sapeva che quei tre stavano sbafando tutto perché a casa loro non avrebbero mai mangiato così. Ginny sapeva cucinare, il problema è che aveva poco tempo e si mangiava bene solo quando non c'erano partite di Quidditch durante l'estate, ma quell'anno Ginny aveva scritto un libro e quindi la famiglia Potter aveva dovuto vivere a suon di toast.
- Grazie, Harry - sorrise la nonna. Era felice quando quella casa si riempiva, come Teddy. Di solito erano sempre loro due a cercare di colmare gli spazi che quel posto, troppo grande e vuoto,  lasciava.
- Lo stai facendo di nuovo - gli sussurrò Victoire in un orecchio.
- Cosa? - rispose lui, guardando l'amica.
- Ogni tanto ti isoli e ti metti guardare gli altri, sembra che analizzi la situazione dall'esterno.
Teddy sorrise. Non sapeva che dire.
- E' vero, mi diverte, a te no?
- A me diverte la tua faccia. Sembri un gatto prima di attaccare.
Teddy alzò un sopracciglio e sorrise.
- Se lo dici tu...
- Oggi ho incontrato Luna - disse ad un certo punto Hermione, ignorando i bisbigli dei due ragazzi.
- Che lavoro fa adesso? - chiese suo marito, più interessato sull'arrosto appena servito che sulla sorte della sua amica.
- E' a capo di un'organizzazione di ecologisti - disse Ginny - spesso sento suo marito Rolf  per lavoro. E' un magizoologo, mi aiuta con le mascotte delle varie squadre.
- E' incinta.
A Harry cadde la forchetta di mano. Ron iniziò a tossire convulsamente. Victoire fece una faccia schifata. Ginny fece un sorriso enorme.
- Che bella notizia! - squittì la rossa, mentre il fratello beveva freneticamente dell'acqua per evitare di soffocarsi.
Appena la sua vita fu salva commentò - Lunatica Lovegood sta per avere un figlio? Ma siamo sicuri che non ci sia una legge che impedisce questo tipo di cose? Non glieli possono requisire!?
- Ronald! - urlarono insieme Ginny, Hermione e Andromeda.
- No, vi prego. Lo zio ha ragione, è una tortura per dei bambini - aggiunse Victoire, con il ripudio che gli usciva dagli occhi.
- Victoire! - strillarono di nuovo le tre, mentre Harry, Ron e Teddy si scambiavano occhiate e ridacchiavano. Victoire odiava Luna. In primo luogo, perché ogni volta che la vedeva le scompigliava i capelli. In secondo, per come si vestiva. In terzo, Fleur odiava Luna per gli stessi motivi di Victoire e ciò gliela faceva odiare ancora di più.
- Ma Luna è la madrina di Lily? - chiese James, interessandosi alla conversazione.
- Sì - gli rispose suo padre.
- E' una rincoglionita, spero che la cicogna non le porti niente e resti cicciona tutta la vita.
- JAMES! - ruggì Ginny - CHI TI HA INSEGNATO QUELLE PAROLE!?
- Lo zio George - rispose il figlio con tutta calma. Ormai era abituato a sentire sua mamma che gli urlava addosso.
- Io sono felice per Luna! - commentò Albus, che solitamente stava zitto - è brava e simpatica. Sarà una buona mamma.
- Oh Albus, per fortuna ci sei tu - commentò la madre baciando sulla fronte il figlio, mentre James lo guardava malissimo.

 
*

 

- Secondo me dovresti cambiare colore dei capelli per andare ad Hogwarts - disse Victoire, sdraiata sul letto di Teddy. Dopo cena loro due erano saliti, mentre gli adulti e i loro figli erano rimasti di sotto.
- Perché?
- Non so, secondo me devi far vedere che sei diverso. E poi credo che possa servire a ricordarti di noi.
- Ma se ho sempre portato i capelli castani da quando ne ho memoria!
- Nessuno di noi ha mai voluto che tu li tenessi castani.
In effetti aveva ragione. A Ron non era mai piaciuto che lui usasse così poco il suo potere da Metamorfmagus, mentre Victoire e James avevano sempre chiesto che fossero blu.
- Mi mancherai lo sai, vero? - disse Victoire.
- Anche tu - sorrise Teddy - Blu, quindi?
La sua amica scoppiò a ridere - Vedo che capisci in fretta.
- Mi stai condannando, lo sai? James mi tirerà i capelli fino ad avere il mio scalpo.
Victoire rise - Te lo meriti tutto. Mi lasci da sola insieme a Fred.
I capelli di Teddy divennero di un blu lucente.

  
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