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Autore: Lorelie Black Lestrange    24/06/2015    2 recensioni
Che cosa sarebbe successo se Bellatrix si fosse salvata nella battaglia ma avesse perso comunque Lord Voldemort?
Sarebbe rimasta la stessa? Oppure il barlume del cambiamento l'avrebbe travolta?
Tutto è partito dall'idea "No Bella, tu non puoi morire per mezzo di Molly" ed alla fine intrecciare una storia in cui si affrontano le conseguenze della guerra, un rapporto mancato con Rodolphus, le sorelle Black torneranno unite come prima?
Andromeda dovrà affrontare la perdita, Narcissa ricucire l'affetto, Bellatrix la determinazione di una guerriera sconfitta, Rodolphus l'amore.
Una long in tema What if in cui si mescolano i risultati di una lunga guerra, ai sentimenti e al richiamo del passato.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Un po' tutti | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lily Luna/Lysander, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Capitolo 3, Crucio

Crepuscolo, i raggi ramati accarezzavano dolcemente la sua pelle cerea. La luce rossastra si mescolava alle tinte del Lago Nero, i canti delle sirene in lontananza.
 
Gli occhi si adattarono alla penombra della stanza, corsero celeri lungo le pareti, i drappeggi del letto, indugiarono sulla donna alla sinistra. Lunghi capelli color platino scendevano elegantemente sulle spalle, gli occhi di un azzurro vitreo, la pelle diafana.

Narcissa non si rese conto di essere osservata, smarrita com'era nelle sue riflessioni. Tormentata tra il bisogno della pace e il sentore di aver tradito sua sorella. Non aveva errato, si rassicurava. L'amore di una madre non potevi abbracciarlo se non lo conoscevi. Dopotutto, rifletté, lei e Lily Potter non erano tanto diverse, cosa cambiava che il suo sangue fosse più puro?

"Cissy" una voce la scosse dai suoi pensieri.

Si alzò rapidamente, un piccolo capogiro e si posò sul letto accanto alla sorella.

"Bella, come ti senti?"

Gli occhi onice la fissarono cupi, anche spogli di lacrime e gemiti, Narcissa intuiva la disperazione di quella donna. Il senso di colpa la annientava.

"La mia bacchetta, il mio pugnale" esclamò la Mangiamorte come se avesse appena concretizzato tutto.

"Rodolphus li ha presi prima che potessero farlo gli Auror. Adesso è di sopra... e... beh.. non importa. Lo vado a chiamare se vuoi" tremava.

 Bellatrix intuì che Narcissa le celava deliberatamente qualcosa, lo riusciva a comprendere dal suo volto. Raccolse le energie per un incantesimo non verbale, entrò agevolmente nella sua mente. La sorella non presentiva nulla.

 "LUI" alzò la voce "SPORCO TRADITORE CHE NON È ALTRO, COME OSA SOLO AVVICINARSI, COME OSA PARLARLE. SONO STATA CHIARA, CANCELLATA DA QUESTA FAMIGLIA, PER  S E M P R E" disse, scandendo le ultime parole con una furia lampante.

 "Bella non è il momento adatto per fare una scenata, credimi. Ringrazia che non ti consegui già incatenata e soprattutto di essere ancora viva" il tono era calmo.

"La morte, al momento, è la prospettiva che meno mi angustia" la voce risuonava lugubre.

Narcissa cedette, gli occhi azzurri si colmarono di lacrime, si aggrappò alla sorella maggiore. Non poteva perderla. Non dopo tutto quello che era accaduto.

Bellatrix la mandò via, rude. Il muro che aveva innalzato per tutta la vita si risollevò. Risoluta, si mise in piedi. Diede un bacio sulla fronte della sorella, un addio muto. Senza scrutarla si voltò, pronta a decretare il suo fato.

"Pietrificus totalus" l'incantesimo suonò preciso, il colpo impeccabile.

Narcissa si buttò a sedere di nuovo, provata per quell'ultimo sforzo.

 "Sai bene che la famiglia è la cosa più importante per me. Sebbene sia una Malfoy e, sebbene abbia messo Draco dinanzi a tutti voi, il mio amore per te mi ostacola dal lasciarti andare. Giacché, mia adorata sorella, per quanto tu possa essere ermetica, le tue intenzioni erano inequivocabili. Non ti lascerò morire" il tono era solenne, non ammetteva repliche, ma l'incantesimo non resistette data la spossatezza.

 Bellatrix la guardò, gli occhi carichi di odio, pronta a replicare a scagliare le peggiori accuse sulla sorellina. La porta si spalancò, il medesimo sguardo di odio si posò su suo marito, un sorriso tenebroso appena accennato.

 Con maestria si insinuò nella sua mente, come Lui le aveva insegnato.

Rodolphus la bloccò. Troppo tardi.

"Ora basta" le disse "È finita"

"Ma davvero? Sai caro non me ne ero accorta" il sarcasmo, una delle sue armi predilette.

"Bella sono serio, sei impazzita?" le chiese nervosamente.

"Sei arrivato in ritardo, lo dicono tutti da tempo ormai" rise, la stessa risata agghiacciante di quando uccideva.

 "Bellatrix Lestrange è pazza" "Quella donna è senza scrupoli" "Rodolphus perché non la lasci" imitava le voci, un sorriso bieco increspava le labbra sottili.

"Non è così ?" gelida sollevò un sopracciglio, gli occhi si posarono su di lui, divertiti.

 Le piaceva sfogarsi su suo marito, quasi potesse addossargli tutte le sue apprensioni. Vide Narcissa guardarla in preda all’orrore, come quando da piccola aveva massacrato il suo coniglietto.

La signora Malfoy si alzò, rapida. Scivolò fuori dalla stanza, decisa a raggiungere suo marito, ad allontanare la freddezza e il timore che circondavano Bellatrix da tempo.

"Spaventi anche tua sorella" l'accusò Rod.

 "Cissy si spaventa per nonnulla. Piange come quando aveva tre anni" disse con una voce da bambina.

 "Perché allontani tutti? Perché fai del male a chi ti ama?" le parole gli uscirono di getto.

"Male? Oh piccino piccolo... ma se ho appena cominciato" il sorriso sadico si allargò sulle labbra.

"Crucio" gli occhi neri lo fissavano perfidi.

 "Questo mio caro era per aver pensato di fuggire" interruppe la tortura.

"Crucio" nuovamente, più forte di prima.

"Questo invece era per averle rivolto la parola, e averla chiamata Meda" di nuovo cessò di torturarlo.

 "Crucio"

 Rodolphus gemeva, cercando di trattenere le urla. Non le poteva dare soddisfazione.

"Questo era per averla guardata negli occhi, per aver giocato con quella bestiolina" troncò il martirio, gli era vicina.

Le mani scivolarono sinuosamente sul volto, vezzeggiandogli le gote.

 "Crucio" gli mormorò provocante, le unghie si infilzarono nella carne del viso.

 Il sangue puro incominciò a erompere. Non urlare gli divenne inottenibile.

"Questo era per averla avvinghiata e confortata" sorrise, quella volta veramente

 "ho finito" aggiunse ponendo fine alla tortura.



Allora, lo so... non è normale ho aggiornato soltanto ieri però il capitolo era pronto. Stavo aspettando questa parte, avevo bisogno di questa parte.
Questa è la Bellatrix che amo e che non aveva ancora fatto la sua comparsa, quindi sono felicissima che sia arrivata finalmente.
Vi ringrazio per le recensioni! Spero che questa storia vi stia piacendo.  

 
   
 
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