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Autore: destiel87    25/06/2015    2 recensioni
Gabriel dopo un litigio amoroso con Sam decide di mandare lui, Dean e Castiel nel magico mondo di Westereos, durante la guerra dei 5 re.
Tra lupi, leoni, battaglie, intrighi e amori, riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?
Riuscirà Sam a riconquistare il cuore di Gabriel?
E come reagirà Castiel nel vedere Dean trasformato in un bel cavaliere?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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A volte, perfino gli uomini coraggiosi scelgono di essere ciechi, quando hanno paura di vedere." 
Beric Dondarrion

Castiel stava andando in fiamme, sentiva il calore divorargli il corpo, un dolore accecante che lo faceva urlare e tremare, era insopportabile. Per quanto fosse stato torturato e picchiato in passato, bruciare vivo era la cosa peggiore e più dolorosa che gli fosse mai capitata.
Dentro di sè urlava: Basta, fermati e spegni il fuoco, fa troppo male!
Ma non poteva fermarsi, non con Dean che stava per essere ucciso, no, lo avrebbe salvato anche a costo di morire.
Ancora un passo, ancora un passo e ci sei. Continuava a ripetersi per darsi forza.
Il cavaliere era davanti a lui, ancora pochi passi e l'avrebbe raggiunto, teneva la spada alzata, pronto per infliggere il colpo mortale.
Dean era in ginocchio, il viso bianco dal dolore, il sangue che fuoriusciva copiosamente dal suo corpo, avrebbe voluto urlare a Castiel di fermarsi, ma era troppo debole, non riusciva a muoversi o a parlare, anche il più piccolo movimento gli procurava fitte atroci.
Poteva solo restare immobile e pregare. Ma non avrebbe mai pregato Dio, non quel Dio assente e strafottente che lo aveva sempre usato come una marionetta, no, lui avrebbe pregato Gabriel; Pregò che ovunque fosse venisse a salvare suo fratello, ad ogni costo.
Gabriel volava sulla pianura cercando tra i soldati i volti a lui cari, ma non era facile con tutto il fumo che impregnava il cielo e il fuoco che devastava il terreno.
Gli uomini a parte le uniformi sembravano tutti uguali, tanti piccoli soldatini che giocavano a fare la guerra, ma c'era suo fratello in quella mattanza, e c'era il fratello del uomo che amava, e non poteva, anzi non voleva deluderlo, aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta.
Improvvisamente udì una voce dentro di sè, una voce famigliare che non aveva mai sentito nella sua testa, Dean Winchester stava pregando.
Con un violento scattò virò e si diresse nel punto da dove proveniva quella preghiera, cercò disperatamente tra i soldati sperando di arrivare in tempo, Castiel era in pericolo aveva detto il ragazzo, salvalo. 
Poi lo vide, Dean era a terra mentre un grosso bestione stava abbassando la spada su di lui. Ma accadde qualcosa, qualcosa che Gabriel non avrebbe mai previsto, qualcosa che si muoveva tra le fiamme, qualcosa che si gettò con violenza sul cavaliere trafiggendolo con la spada nella schiena, per poi cadere a terra.
Fu solo quando vide lo sguardo terrorizzato di Dean che capì che quella cosa era suo fratello.
Una morsa gli strinse il cuore.
Volò più veloce che potè, atterrò a terra, posò la mano sinistra su Dean e quella destra su Castiel, curandogli immediatamente.
Un secondo dopo la ferita di  Dean non esisteva più e Cas era sdraiato a terra accanto al cadavere del leone, scioccato ma inerme, anche se aveva ancora i vestiti bruciati.
Finalmente Gabriel tornò a respirare.
Castiel alzò la testa da terra, il dolore era sparito, anche se il suo corpo tremava ancora per lo spavento e l'agonia patita, sentiva la mano  di suo fratello sul braccio, si tirò seduto cercando Dean alla sua sinistra, lo vide gattonare verso di lui con lo sguardo impietrito dalla paura e sentì gli occhi bruciargli, era vivo, Dean era vivo.
Si alzò di scattò, scavalcò il cadavere e gli si lanciò addosso, avvolgendogli la testa con le braccia e sedendosi sulle sue gambe, e senza volere scoppiò a piangere.
Avrebbe voluto trattenersi, avrebbe voluto mantenere la calma e mostrarsi forte, ma appena sentì il corpo di Dean perse il controllo, era così felice che fosse vivo che non gli importava di sembrare debole. Dean era salvo, ed era tutto ciò che contava.
Pensò che lui si sarebbe staccato da quell'abbraccio, sapeva che non era quel tipo di persona che abbracciava e coccolava, perciò era preparato alle sue battute e alla sua freddezza, ma il tempo passava e il ragazzo non si staccava da lui, non diceva nulla e non si muoveva, restava semplicemente li e lo stringeva forte tra le braccia.
Castiel chiuse gli occhi e si abbandonò a quel momento. 
Sam era appoggiato contro un albero nel tentativo di mantenere l'equilibrio, si sentiva così male che temeva che da un momento all'altro le gambe gli avrebbero ceduto, le urla strazianti della morte gli arrivavano dritto al cuore, una di quelle urla poteva provenire dalle persone che amava.
I soldati combattevano e morivano ai suoi piedi, e ogni uomo che cadeva a terra gli faceva perdere il respiro perchè poteva essere Dean, o Gabriel, o Castiel, e lui non pronto a perdere nessuno dei tre.
Avrebbe voluto pregare Gabriel, ma temeva di distrarlo troppo, guardare quello spettacolo era diventato insopportabile, l'ansia era diventata insopportabile, cercò di chiudere gli occhi ma ogni urla lo faceva sobbalzare e finì col riaprirgli.
E' inutile chiudere gli occhi di fronte al disastro, non passerà solo perchè tu non vuoi vederlo.
Pensò tristemente.
Si abbandonò alla preghiera: Torna presto Gabriel, ti prego torna presto e riportami mio fratello. 
Dean aveva la testa nascosta tra la spalla e il braccio di Castiel, poteva ancora sentire l'odore di carne bruciata su di lui, il suo corpo stava tremando e i suoi occhi piangevano, non lo aveva mai visto così fragile.
Ma non era l'unico a sentirsi fragile, anche lui si sentiva così, come se fosse sul punto di scoppiare, non sapeva se fosse per l'angoscia di essere quasi morto e di aver visto il suo migliore amico in fiamme o se fosse perchè adesso lo stava stringendo in quel modo.
Era seduto sulle sue gambe e gli stringeva le braccia al collo, cosa che in un altro momento non gli avrebbe mai permesso di fare. Per un attimo gli sembrò di avere tra le bracia Sammy quando era piccolo, quel giorno di pioggia in cui era caduto e aveva pianto tra le sue braccia.
Non sopportava di vedere piangere nessuno dei due, era troppo doloroso.
"Guardami Castiel." Gli sussurrò all' orecchio.
Il ragazzo non si mosse.
"Cas, guardami." Chiese di nuovo, voleva confortarlo, voleva che smettesse di piangere.
Castiel rimase immobile, si sentiva ridicolo in quel momento e non voleva farsi vedere da lui in quello stato pietoso.
"Cas, guardami. Per favore." Gli disse accarezzandogli la schiena.
Castiel si alzò lentamente fino ad arrivare con il viso all' altezza del suo.
Aveva gli occhi gonfi dal pianto e il viso rosso, e Dean non potè fare a meno di pensare di nuovo al piccolo Sammy che teneva tra le braccia tanti anni fà.
"Basta piangere ok? Va tutto bene adesso, sono qui." Cercò di sorridere, anche se si sentiva tremendamente in imbarazzo per quello che aveva appena detto, non era abituato a dire certe cose e sapeva che in futuro se ne sarebbe pentito, ma sapeva anche che in quel momento era quello di cui Castiel aveva bisogno.
Cas annuì debolmente e tirò su col naso, cercando di calmarsi.
Dean era cosi vicino al suo viso che se si fosse mosso di qualche centimetro avrebbe potuto baciarlo, si perse a guardare quei suoi occhi azzurri come il cielo, come se il resto non esistesse.
Ma il resto del mondo esisteva, e si stava uccidendo tutto intorno a loro.
"Ragazzi mi dispiace interrompere questa bella scena romantica ma dobbiamo andare, non siamo al sicuro qui!" Urlò Gabriel guardandosi nervosamente intorno.
"Si, andiamo!" Disse Dean spezzando il contatto visivo con Cas, iniziava a sentirsi un po' strano a stargli così attaccato.
Cas annui e scese dalle sue gambe, andando a toccare il braccio di Gabriel.
In un batter di ciglia si ritrovarono nel bosco, davanti a loro Sam che gli correva incontro.
Sam abbracciò sia Dean che Cas restando in mezzo a loro e stringendogli con forza.
"Sono felice di vedere le vostre brutte facce ragazzi!" Disse colmo di gioia.
"Anche io Sam" Rispose Cas.
"Mi sà che le vedrai ancora per molto tempo Sammy e adesso basta con questi abbracci su, diamoci un contegno!" Aggiunse Dean poco dopo. Aveva dato già fin troppi abbracci quel giorno.
Cas scoppiò a ridere, sapeva che prima o poi sarebbe arrivata una battuta del genere.
"Non se ne parla neanche! Sto arrivando anch'io!" Esclamò Gabriel buttandosi su di loro.
"Togliti subito tu!" Protestò Dean.
"Taci tu piccolo ingrato! Altrimenti non ti porto a conoscere i miei amici" Lo schernì Gabriel.
 "E chi sarebbero questi tuoi amici?" Chiese preoccupato Dean.
"Ma come chi sono? Il folletto e la regina!" Rispose ridendo.

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