Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: lindadrei12    26/06/2015    0 recensioni
Ma ciao gruppo di pandacorni glitterati! Come state? Io bene, ma tanto non frega a nessuno.
Stelline se leggete la mia storia mi farebbe piacere leggere le vostre stupende recensioni. Okay patatine fritte con ketchup?
Premetto che non è una fanfiction ed è tuuutto inventato dalla sottoscritta.
Detto questo, ciao biscotti ricoperti di cioccolato al latte❤
Emily, una ragazza di sedici anni, potrà mantenere un segreto più grande di lei?
Cicatrici profonde solcano il suo cuore, difficile da guarire. Un cuore di freddo ghiaccio, circondato da una prigione di indifferenza verso tutto e tutti. Un cuore difficile da sciogliere.
Ma forse qualcuno riuscirá ad aprire le porte di quella prigione di isolamento, forse qualcuno riscalderà il suo cuore, forse qualcuno sanerà le sue ferite, forse qualcuno la salverà.
Dovrà combattere.
Dovrà amare.
Dovrà mentire
Dovrà distruggere.
Dovrà scegliere.
Le sorti di due mondi sono nelle sue mani.
Non sarà più la stessa.
Non sarà più una comune adolescente come tutte le altre.
Non sarà più la Emily fragile di una volta
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non riuscivo ad aprire gli occhi, erano come incollati. Provai a muovermi ma non ci riuscii. Era quel senso di paralisi che mi tormentava ogni volta che svenivo. Misi all'erta tutti gli altri sensi che mi rimanevano e sentii un forte odore di medicinali e malattia. Dovevo essere in ospedale, logico. Quindi chi mi aveva trovata non era il maniaco, ma una brava persona che mi aveva aiutata. La ringraziai mentalmente e continuando a cercare di muovermi iniziai a percepire altre cose oltre agli odori. Delle voci. La voce di Margaret metteva in secondo piano le altre -Dottore basta con i giri di parole e risponda alla mia domanda! Emily tornerà a casa con me?- Il dottore era sicuramente a disagio-signora... la ragazza è in coma vegetativo. Da due mesi oramai. È sempre nello stesso stato, gliel'ho già detto molte volte. Non sa quanto mi dispiaccia per lei, ma senza un miracolo temo che dovrà rimanere attaccata ad una macchina per tutta la vita- due mesi? Ma scherziamo? Come posso essere stata in coma due mesi se non saranno passati nemmeno due giorni! Un tonfo, qualcuno doveva essere caduto, probabilmente Margaret. -Signora!- -Joshua, la metta stesa su una sedia e le tenga le gambe alzate, dovrebbe riprendersi tra qualche minuto. Aspetti che le do una mano- era svenuta. Dopo poco sentii Margaret singhiozzare - Ma perché doveva capitare proprio a lei? Non si meritava tutto questo. Non ha mai fatto niente per meritarsi tutto quello che le è successo- parlò con la voce spezzata dal pianto, mi faceva tenerezza. Feci di tutto per liberarmi dalla paralisi, per liberarmi da quelle catene che mi tenevano costretta a letto, senza che potessi muovere un muscolo. Ma non accadde niente. Ancora. Provai e riprovai a spostare anche solo un dito senza risultato per chissà quanto tempo, poi mi lasciai andare alla stanchezza. La mia forza di volontà stava sparendo. Mi ritrovai di nuovo a brancolare nel buio più totale. Non avevo idea di che ore fossero, ma non appena mi "svegliai" da quel sonno malato non sentii più alcun rumore se non il ticchettio di un orologio. Doveva essere finito l'orario delle visite da un pezzo a questo punto. Qualcosa circondò la mia mano... qualcosa di caldo, ma rassicurante. Una mano, più grande della mia. -Non ti sei ancora svegliata è?- era la voce di un ragazzo, parlava con un tono dolce e tranquillo, ma non mi pareva di conoscerlo -be direi che sono costretto a dare una mano- mi accorsi che si stava spostando, per la precisione si stava avvicinando a me. Non sapevo quello che stesse per fare ed ero terrorizzata dall'idea che potesse farmi del male. Mi appoggiò un dito sulla fronte, era tiepido. Mi crogiolai in quel calore e per alcuni istanti mi sentii protetta, come se nessuno potesse poi ferirmi. Poi la sua mano si staccò dalla mia fronte e andò di nuovo a posarsi sulla mia -Ora dovresti riprenderti in fretta, non c'è più bisogno di me qui- volevo dirgli di restare e di non lasciarmi sola, volevo dirgli grazie, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono. -Se mi senti Emily- eccome se lo sentivo -sappi che questo è solo un arrivederci- la porta della stanza sbattè e io mi abbandonai al solito senso di solitudine che mi accompagnava da giorni. Cercai di dormire, ma ogni volta che mi assopivo mi tornava in mente la sua voce e la sensazione di sicurezza che avevo provato stando a contatto con quel ragazzo. Mi addormentai pensando a quei due occhi blu e verdi, quei due splendidi occhi che illuminavano il buio più totale. Fui svegliata da un dolore lancinante al braccio. Qualcuno staca armeggiando molto probabilmente con l'ago della flebo che era al suo interno. Faceva male, era la prima volta da mesi che provavo una qualche sensazione fisica. Forse potevo muovere qualcosa. Con tutta la forza mentale che ero riuscita a trovare portai il dito indice a toccare il palmo della mia mano. Con tutta probabilità l'infermiera o il dottore che mi stava visitando ci mise un po' a metabolizzare il fatto che una ragazza in coma vegetativo da due mesi senza alcuna speranza di ripresa, in quel preciso momento, si stesse svegliando. -Serve aiuto qui! Dottor Ower, chiamate il dottor Ower- mugugniai perché le sue urla mi davano un fastidio tremendo. Era una donna. Il dottore arrivò dopo vari richiami -Che sta succedendo? Perché strilla tanto- il dottore sembrava confuso -La ragazza.... si è mossa!- -Questo è impossibile!- -Ma le dico che si è mossa! Non ho le allucinazioni io.- Ower mi si affiancò e mi prese la mano -Prova a muovere qualcosa ragazza- sforzandomi al massimo, riuscii a muovere tutte le dita e lentamente chiusi la mano a pugno - Oh santo cielo... chiamate subito la signora Margaret- l'infermiera era rimasta al suo posto. La sua voce diventò più dura -Ho detto subito!- -Si signore!- rumore di passi, l'infermiera era uscita. -Riesci ad aprire gli occhi?- Annuii, certo che ci riuscivo. Lentamente, con calma, schiusi le palpebre. La luce del giorno mi inondò il volto e fui costretta a richiudere subito gli occhi. Il dottore parve accorgersene e tirò giù la tapparella -Mi ero dimenticato, prova ora- Aprii gli occhi lentamente e mi voltai verso il dottore. Cercai di sorridere -Salve- la voce che uscì dalla mia gola era roca e strana, ma avevo parlato, mi bastava quello. -Oh mio dio! Tu stai bene?- Annuii cercando di sembrare rassicurante. -Oh certo, tirati un po' su- alzò la parte superiore del letto e mi ci appoggiai a fatica - mi raccomando, non fare troppi sforzi e... sai ragazza... non so spiegarmi come ci tu sia riuscita- -Riuscita a fare cosa?- facevo una fatica enorme a parlare -Diamine! Ti sei ripresa da un coma vegetativo di due mesi, non ti davo nemmeno una possibilità di ripresa io e mi dispiace, non sai quanto.- -Ah... emh... posso farle una domanda?- -Certo- mi sorrise -Il ragazzo che è venuto poco tempo fa a trovarmi... lo conosce?- -Quale ragazzo? È venuta una donna, Margaret, è stata qui quasi sempre- -Oh... magari stavo solo sognando, non so proprio come spiegarmelo altrimenti- -Molto probabile Emily, molto probabile- Sentii delle voci concitate provenire dal corridoio e Margaret piombò di colpo nella stanza -Per l'amor di Dio, Emily! Stai bene- corse ad abbracciarmi e ci mancò poco che non rimanessi stritolata in quell'abbraccio. Fu il dottor Ower a salvarmi -Signora, Emily è ancora molto fragile, stia attenta- -Oh si certo, mi scusi- si ricompose -Quando tornerà a casa?- -Tra un paio di giorni, sicuramente, ora dobbiamo fare qualche esame per verificare che sia tutto a posto- -Perfetto, magnifico direi- mi sorrise raggiante -Come stai?- Cercai di rispondere con sicurezza - Bene, direi, credo... suppongo- guardai Ower in cerca di una risposta e lui annuì -Sì, sto bene- -Oh, che bello! Sapevo che ti saresti risvegliata, ho pregato Dio tutti i giorni per farti tornare da me!- Ridacchiai sentendo parlare di Dio- Grazie Margaret, non so che farei senza di te... ti voglio tanto bene- allargai le braccia e lei mi strinse in un forte abbraccio. Ower tossicchiò -Bene, bene, ora la ragazza deve riposare. Se non le spiace. Staccò Margaret da me e dopo avermi salutata anche lui uscì dalla stanza. Avevo davvero sognato quel ragazzo? E se anche fosse... Avrei sognato perfino tutta la storia dell'Inferno e della mia missione... non avevo idea di cosa fosse successo, ero confusa. Quella notte non riposai come mi aveva detto di fare il dottore, mi rifiutavo di accettare che fosse stato tutto un sogno. Era troppo reale per esserlo. Non riuscivo a chiudere occhio, mentre i pensieri mi affollavano la mente assieme alle mille domande che dovevo assolutamente fare a qualcuno. Ripensai a quegli occhi, così belli, chissà a chi appartenevano.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: lindadrei12