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Autore: _joy    30/06/2015    4 recensioni
SEGUITO DI "ORGOGLIO E PREGIUDIZIO. MA SOPRATTUTTO IL SECONDO"
[Mikayla Black/Ben Barnes]
Mikayla Black, Serpeverde, ha mutato alcune delle inossidabili certezze con cui era cresciuta, scoprendo che i Purosangue non sono sempre i migliori, esattamente come non è vero che i Babbani sono inferiori per nascita.
Con un padre è rinchiuso ad Azkaban e una madre che l'ha disconosciuta per via della sua relazione con un attore babbano, Ben Barnes, Mikayla crede di aver ormai superato la parte difficile...
Ma ora deve lasciare Ben e tornare a Hogwarts, dove il suo ex fidanzato, Blaise Zabini, è deciso a vendicarsi di lei...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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Tutto pensavo tranne che questa sera avrei visto una cosa del genere.
 
Stavo tornando dalla biblioteca, dopo una serata di studio con Hermione, quando sono passata davanti a un bagno dove nessuno va mai, perché è il bagno di Mirtilla Malcontenta.
Mirtilla è uno dei fantasmi di Hogwarts, ma uno dei meno divertenti in assoluto.
Non che il Barone Sanguinario sia spassoso, certamente, ma… Per Salazar!
Non si è mai visto un fantasma che frigna tutto il tempo come invece fa lei!
Inoltre Mindy sostiene che spesso si intrufola nel Bagno dei Prefetti per spiare i ragazzi.
Dipende tutto dal fatto che, a quanto si vede, non era per nulla carina, poveraccia.
Comunque, è una piattola.
E tutti la evitano, anche ora che è un fantasma.
Piuttosto si fa un piano di scale in più di corsa, ma non si va mai nel suo bagno.
 
Per questo mi sono parecchio stupita quando, passandoci davanti con la mia borsa carica di libri, ho sentito un parlottare fitto.
Non mi sarei comunque fermata (non è che i contatti di Mirtilla esercitino su di me un qualche fascino, anzi!), se non avessi riconosciuto la voce di Draco.
«… Tu non hai idea… Non hai idea!» stava dicendo.
Ma non è che parlasse… sembrava piuttosto ansimare.
 
Mi sono bloccata in mezzo al corridoio.
Non c’era nessuno, oltre a me, per cui ho posato la borsa e, silenziosamente, mi sono avvicinata alla porta.
Era socchiusa, per cui ho potuto sentire qualcosa.
«Ma se me lo dicessi…» questa era Mirtilla «Insomma, vieni sempre qui a parlarmi… E sai che non direi nulla, lo giuro!»
Figuriamoci – ho pensato – non diresti nulla perché non sapresti a chi dirlo!
«Non posso… Non posso!» ha quasi urlato Draco «Te l’ho detto: se parlo quello mi uccide!»
«Allora scappa!» ha trillato Mirtilla «Scappa da Hogwarts, subito!»
 
Uccidere?
Scappare da Hogwarts?
 
Ho spinto appena la porta.
Draco era seduto sul pavimento, con la faccia nascosta tra le mani.
Sembrava disperato.
Mirtilla svolazzava attorno a lui, evanescente.
«Non posso» ha risposto lui, piano «Ucciderà i miei genitori, se scappo!»
«Ma… Non puoi far scappare tua madre?»
«E come? È sua prigioniera! È prigioniera in casa nostra! Te l’ho detto: sono tutti lì. Non può andarsene. Già mio padre lo ha fatto infuriare… è un rischio troppo grande!»
Mirtilla ha svolazzato con più ardore.
«Be’, allora… Severus Piton…»
Draco ha emesso un gemito.
«Piton è uno dei suoi. Non mi fido di lui»
«Ma Silente…»
«Silente si sta sbagliando, su Piton. E questo sbaglio gli costerà molto caro!»
 
Faccio un passo indietro, rabbrividendo involontariamente.
Ma che cosa sta succedendo, per Salazar?
E, in quel momento, Mirtilla alza gli occhi e mi vede.
Non faccio in tempo a fare nulla che lei urla e Draco scatta in piedi.
Io non sono preparata – voglio dire, è Draco! Cosa dovrei fare? Difendermi? Attaccarlo? – ma quando noto i suoi occhi furiosi è troppo tardi.
Muovo qualche passo all’indietro ma lui si è già slanciato verso la porta.
Osservo il ghigno che gli distorce i lineamenti quasi ipnotizzata e, quando mi afferra per il braccio e mi trascina nel bagno, incespico nella veste.
Mi strattona brutalmente e crollo sul pavimento.
Lui torreggia sopra di me, con la bacchetta sguainata.
«Per Merlino, ma sei matto?» reagisco con qualche secondo di ritardo, tanto sono sconvolta «Mi hai fatto male!»
Ma lui non sembra quasi vedermi.
Ha gli occhi sbarrati, la mano che tiene la bacchetta trema.
«Non dovevi…» balbetta «Non dovevi… Cosa hai sentito?»
«Niente! Che ti prende?»
«COSA HAI SENTITO?!» urla e io sussulto.
Non faccio in tempo a muovermi che lui fa cadere la bacchetta e mi stringe le mani sulla gola.
Improvvisamente il panico mi snebbia la mente e cerco di oppormi, ma sono in una posizione di inferiorità, mezza accasciata a terra e con lui che mi incombe sopra.
Mi sembra assurdo, incredibile: una parte del mio cervello osserva con distacco la furia omicida sul volto di mio cugino, poi inizio a vedere delle macchie nere nel mio campo visivo.
Gemo, mi dibatto, cerco di graffiargli le mani.
Ma è inutile.
È più forte di me.
 
Mirtilla urla e urla, ma la sento sempre meno.
È come un ronzio si sottofondo.
Mi manca l’aria.
Non respiro.
E poi, all’improvviso, la presa si allenta e io mi accascio a terra.
Tossico e ansimo, con le mani sulla gola.
Quando riesco a riprendere fiato alzo gli occhi su Draco e lo vedo immobile, che si fissa i palmi delle mani e trema.
Cerco di mettermi in ginocchio e lui fa un paio di passi indietro, terrorizzato.
Mi guarda e gli tremano le labbra.
Credo che offriamo un ben misero spettacolo: io congestionata e lui sconvolto.
Mirtilla ci fissa con le mani sulla bocca, come se fosse a teatro a godersi un dramma.
Poi, improvvisamente, Draco scoppia a piangere.
Singhiozza, rabbiosamente, e infila la porta.
Io cerco di alzarmi, ma sono ancora debole.
La veste mi intralcia, mi ostacola nei movimenti.
Quando riesco a mettermi dritta, appoggiandomi a un lavandino che gocciola ritmicamente, fisso Mirtilla.
Lei mi restituisce l’occhiata.
«Non lo tradirò» dice, prima che io riesca ad articolare parola «Non lo tradirò mai!»
«Che cavolo dici?» gracchio, furiosa «Che sta succedendo?»
Ma lei si volta e si lancia in uno scarico.
 
Che schifo.
Mai vista un’uscita di scena più misera di questa.
 
*
 
La mattina dopo, prestissimo, mi piazzo fuori dal corridoio che porta alla Sala Comune di Serpeverde.
 
Quando cominciano ad apparire i primi studenti io li ignoro.
Resto ad aspettare, a braccia conserte e con una sciarpa legata al collo, e ignoro le domande e le frasi che mi vengono rivolte.
Molti di questi ragazzi sono miei ex amici.
Alcuni sono ancora amici di Blaise.
Ma, al momento, non me ne importa nulla.
Persino quando compare il mio ex non muovo un passo e non lo guardo nemmeno.
Lui si irrigidisce, ma di fronte a tanti testimoni non osa fare nulla.
Mi oltrepassa veloce, mentre Astoria e altre ragazze mi lanciano occhiate strane.
Non penseranno mica che io sia qui per lui?
Per Salazar, che imbecilli!
Pensavo che una delle doti necessarie per entrare in Serpeverde fosse il cervello.
In quel momento vedo passare Goyle e mi ricredo: forse mi sbaglio, dopotutto.
 
Alla fine, quando non c’è quasi più nessuno, Draco compare in corridoio.
Appena mi vede sembra voler scappare di nuovo in Sala Comune, ma io faccio due passi avanti e, con voce ben chiara, gli dico:
«Non osare, o sarà peggio per te»
Alle sue spalle c’è Tiger, che sembra perplesso.
Draco esita, ma poi fa un cenno con il capo e mi si avvicina.
Io mi volto e inizio a camminare: sono certa che mi segue.
Evito la Sala Grande ed esco nel freddo di questa mattina nebbiosa.
Sento i suoi passi dietro di me e devo sforzarmi di camminare con la schiena dritta e di non avere paura.
Raggiungo un angolo tranquillo e appartato del cortile e mi volto.
Ci fronteggiamo, in silenzio, finché lui non dice:
«Be’, cosa vuoi da me?»
Sempre in silenzio, alzo le mani per sciogliere il nodo della sciarpa e lo vedo sussultare.
Ho delle ecchimosi scure sul collo, ben visibili.
Draco le fissa come ipnotizzato, poi si mette a tremare.
Sembra, improvvisamente, sul punto di crollare, come ieri sera.
Mi avvicino e, quando siamo a un centimetro l’uno dall’altra, bisbiglio:
«Cosa stai facendo?»
Lui fa un passo indietro, spaventato, ma io lo gelo:
«Se te ne vai, corro da Silente»
Spalanca gli occhi, sembra terrorizzato.
«No…» pigola «No! Ti prego!»
«Allora dimmi cosa succede! Porco Merlino, mi hai quasi strangolata, ieri sera!»
Draco si copre gli occhi con le mani.
«Ti prego» bisbiglia «Non posso dirti nulla»
«Puoi parlare con Mirtilla Malcontenta e non con me?» la mia voce sale per l’indignazione e lui si affretta a tapparmi la bocca con una mano.
«Zitta!» ha di nuovo lo sguardo febbrile, stralunato «Sei impazzita? Non gridare!»
Gli mollo un calcio su uno stinco e lo sento gemere.
La sua mano lascia il mio viso.
«Non azzardarti più a toccarmi!» strillo, furiosa «Hai capito?»
Lui batte i denti.
Sembra incapace di parlare.
«Mi… mi dispiace» mugugna poi «Ho perso la testa. Quando ti ho vista lì…»
«Ma perché?»
«Cosa… cosa hai sentito?» chiede, con una certa difficoltà.
Lo fisso, muta.
«Dei vaneggiamenti» dico poi, secca «Su uccisioni e su… su Narcissa prigioniera. Draco, ma che stai facendo, per Morgana?»
Lui muove le labbra, pallidissimo, senza che ne esca alcun suono.
 
Ed è l’espressione di terrore che gli vedo dipinta in viso che mi convince che è tutto vero.
È per questo che non sono andata da Silente, o da Piton.
Ma mi sembra tutto così folle, così impossibile…
 
«Draco» bisbiglio, dopo un po’ «Ma chi è che ti fa questo?»
E lui, con gli occhi sbarrati, mormora:
«È lui. È il Signore Oscuro»
 


***
Buongiorno, miei carissimi lettori!
Perdonate l'immenso ritardo: la scorsa settimana mi sono goduta i miei genitori, che sono venuti a trovarmi.
Non ho scritto mezza riga, ma sono stata felicissima <3
Ma la vostra Joy non sparisce e quindi preparatevi perchè adesso aggiorno tutte le mie storie!
Ve le ricordo:
L'Erede di Narnia:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3145660
Esprimi un desiderio:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3157697

Per qualunque domanda o per due chiacchiere mi trovate su Facebook:
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Buona lettura,
Joy

   
 
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