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Autore: destiel87    30/06/2015    2 recensioni
Gabriel dopo un litigio amoroso con Sam decide di mandare lui, Dean e Castiel nel magico mondo di Westereos, durante la guerra dei 5 re.
Tra lupi, leoni, battaglie, intrighi e amori, riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?
Riuscirà Sam a riconquistare il cuore di Gabriel?
E come reagirà Castiel nel vedere Dean trasformato in un bel cavaliere?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te. 
Tyrion Lannister.
 
La grande sala da ballo della Fortezza Rossa era gremita di gente, centinaia di candele illuminavano le stanze mentre fuori il sole stava calando, e tutti si preparavano per incominciare le danze.
Centinaia di nobili erano venuti dai Sette Regni per partecipare alla magnifica festa che era stata organizzata dalla Regina, uno dei tanti festeggiamenti organizzati in onore del futuro matrimonio tra il Re Joffrey Baratheon e la sua giovane promessa sposa Sansa Stark.
I reali stavano seduti sui loro troni sui gradini più alti della sala, mentre gli invitati iniziavano a prendere posizione attendendo l'arrivo del Re e della sua consorte per aprire le danze.
Gabriel, Sam, Dean e Castiel erano in fondo alla sala, vestiti elegantemente per l'occasione.
Gabriel indossava un completo rosso e dorato in onore della sua casata, Sam aveva un vestito bianco con delle decorazioni argentate che ricordavano le ali dei suoi amati draghi, Dean invece aveva scelto un abito verde e marroncino, semplice ma elegante, e Castiel aveva un completo celeste che metteva in risalto i suoi occhi, con piccoli ornamenti dorati.
Durante il pomeriggio avevano esplorato Approdo del Re, dal grande tempio di Baelor a fondo delle pulci, passando anche dal porto dove da li a poco sarebbe avvenuta la grande battaglia delle Acque Nere.
La sera avevano visitato la Fortezza e i suoi giardini, e ora finalmente si godevano lo spettacolare banchetto e la festa che c'era stata subito dopo.
Finalmente Joffrey si era deciso ad aprire le danze, si alzò dal suo scranno e alzò il calice:
"Miei lord, gentili dame, vi invito ad unirmi a me e alla mia futura sposa per inaugurare queste danze. Non vorrei che qualcuno dicesse che sotto il mio regno i Sette Regni non possono divertirsi!" 
Gli invitati alzarono a loro volta i calici per brindare al loro Re.
Joffrey prese a braccetto Sansa conducendola al centro della sala, l'orchestra iniziò a suonare, e lentamente Joffrey iniziò a ballare, Sansa lo seguiva cercando di apparire felice, ma si vedeva che i suoi occhi erano spenti e il suo sorriso triste.
Uno ad uno i lord incominciarono ad invitare le loro dame al ballo, e piano piano la sala iniziò a riempirsi di coppie che volteggiavano leggiadramente e si muovevano a tempo intorno alla coppia reale.
"Quanto vorrei danzare con la Regina!" Esclamò Dean, che da quando era arrivato non gli aveva tolto gli occhi di dosso.
"A chi lo dici!" Replicò Gabriel, beccandosi la gomitata astiosa di Sam nello stomaco. 
Castiel lo guardò storto, sospirò e si voltò a guardare la Regina Cersei Lannister.
Doveva ammettere che era bellissima: La sottile corona dorata posava suoi lunghi capelli biondi, che scendevano morbidi sul suo corpo sensuale, il suo viso era luminoso e armonioso, perfettamente incorniciato dalle sottili trecce che le ricadevano sulle guance, portava un meraviglioso abito lungo rosso porpora e dorato, che metteva in risalto l'oro dei suoi capelli.
 Al suo fianco lord Tyrion ingurgitava un calice di vino dopo l'altro, aveva l'espressione annoiata e beffarda, quella che hanno le persone che sanno di non trovarsi nel loro mondo e non vedono l'ora di andarsene.
Ad un certo punto la Regina si alzò dal suo scranno dirigendosi verso le balconate, le guardie reali la seguivano a poca distanza, e tutti gli invitati si inchinavano al suo passaggio.
Dean la seguiva con lo sguardo, era così bella, così sensuale che era impossibile resistergli, sopratutto per un seduttore di professione come lui.
"Io vado a prendere un po' d'aria ragazzi!" Disse all' improvviso seguendo la Regina con gli occhi.
"L'aria non si chiama Cersei Lannister, Dean!" Lo prese in giro Sam, che conosceva abbastanza il fratello da capire le sue intenzioni.
"Ma cosa dici Sam?! Te l'ho detto vado solo a prendere una boccata d'aria, si soffoca qua dentro!" Disse facendo spallucce.
"Divertiti allora!" Sbottò Castiel voltandogli le spalle e incamminandosi verso la folla, lasciandolo immobile a guardare il vuoto.
Sapeva perfettamente che sarebbe corso dietro la Regina e non aveva alcuna intenzione di assistere a quello spettacolo. Percorse la sala da ballo sperando che Dean lo seguisse, ma ad ogni passo che faceva si sentiva sempre più stupido per essersi illuso che Dean sarebbe davvero cambiato, nonostante tutto quello che avevano condiviso le cose tra di loro non erano cambiate.
Castiel sentiva gli occhi che ricominciavano a bruciarli, ma non avrebbe pianto, non per lui.
"Sei veramente un idiota Dean!" Disse Gabriel seccato, correndo dietro suo fratello.
"Oh che cavolo, ma che avete tutti?" Si lamentò Dean.
"Lo sai." Rispose Sam, voltandosi per seguire Gabriel.
Dean imprecò a bassa voce, guardò le balconate dove si era diretta la Regina, poi si voltò verso le scale verso le quasi erano corsi i suoi amici, sospirando.
In cuor suo sapeva di aver ferito Castiel, ma in quel momento non gli importava. Voleva sentirsi di nuovo se stesso, il vecchio Dean sarebbe andando a caccia della sua preda e l'avrebbe conquistata, e che gran soddisfazione sarebbe stata sedurre la più bella Regina dei Sette Regni. La più bella donna che avesse mai visto, e poteva farla sua, la conosceva abbastanza da sapere che avrebbe ceduto al suo fascino.
Iniziò ad incamminarsi verso le balconate, ignorando completamente gli altri ospiti e quell'odiosa vocina nella sua testa che gli diceva di cambiare direzione.
Quando uscì l'aria gelida lo colpì subito in faccia, dandogli un piacevole sollievo dal caldo afoso che c'era all'interno della sala.
Si guardò intorno per capire in che direzione fosse Cersei, finchè non la intravide vicino ad un arco quasi alla fine dei terrazzi. Era appoggiata al muretto di pietra e fissava le stelle sorseggiando un calice di vino.
Le sue guardie parlavano tra di loro a qualche metro da lei, senza un piano ben preciso Dean si avvicinò a lei, ma quando arrivò a poca distanza le guardie gli si pararono subito di fronte, sbarrandogli la strada.
Dall' altra parte del palazzo Castiel era seduto su alcuni gradini di pietra, era vicino ad una delle entrate del palazzo, ma gli archi e le piante intorno a lui lo riparavano dagli sguardi degli altri invitati. Sospirava e beveva un calice il vino dopo l'altro, sperando di ubriacarsi.  
"A quanto pare questa sera c'è qualcuno che ha più bisogno di vino di me!" Disse ridendo qualcuno all' ombra di un albero, a pochi passi da lui. Castiel si stupì di non averlo neanche notato. 
La figura uscì dalle tenebre, una mezza figura notò subito Castiel, porgendogli la sua brocca di vino.
"Grazie, Mio Lord." Disse Cas con un leggero inchino della testa.
Tyrion gli versò da bere, e poi ne versò anche per sè, riempiendo il calice fino all' orlo.
"Fammi indovinare, mio nuovo amico di bevute, qual'è il male che ti affligge." Disse allegramente il folletto, scrutando per bene il suo viso.
"Uhm eh si, è senza dubbio amore! Il più grande e terribile di tutti i mali che distrugge l'uomo!" Aggiunse poco dopo.
Castiel annuì sospirando, era troppo triste per riuscire a dire qualcosa.
"Un brindisi allora! A tutti i folli innamorati che annegano le loro pene nel dolce nettare degli Dei!" Disse Tyrion levando il calice.
Cas lo imitò e bevve tutto d'un fiato. Non avrebbe mai pensato che un giorno si sarebbe ritrovato in una situazione del genere, centinaia di anni passati ad osservare il genere umano gli avevano insegnato quanto crudele e doloroso potesse essere l' amore, eppure ci era cascato in pieno, come il più ingenuo dei ragazzini. Che ci trovava poi in quell' arrogante e presuntuoso umano, non riusciva più a capirlo.
"Vorrei tanto affogarci qualcos' altro in questo nettare..." Replicò amaramente.
Tyrion scoppiò in una risata di approvazione.
"Io vorrei tanto annegarci la mia cara sorellina, ma temo che la mia testa finirebbe il giorno stesso su una picca, e per quanto non mi dispiacerebbe poter guardare tutti dall'alto in basso, preferirei farlo senza i corvi che mi beccano gli occhi!"
Cas rise, dopotutto c'era chi aveva problemi più grossi dei suoi, anche se stranamente entrambi erano in quella situazione per la stessa donna.
"Perchè deve essere tutto così complicato?" Si lamentò Castiel.
"Perchè gli Dei ci hanno fatto un dono mio caro amico: renderci tutto sempre difficile, per spronare i nostri animi a diventare più forti e saggi!" Rispose ironicamente il folletto.
Entrambi bevvero un altro calice, immersi nei loro pensieri, con un mezzo sorriso sulle labbra.
"Ma dimmi ragazzo, sei proprio sicuro che non ci sia altra soluzione ai tuoi problemi che ubriacarsi al buio con un nano alticcio?" Chiese sedendosi al suo fianco.
"In questo momento la persona che voglio stà facendo la corte alla più bella donna del reame. Non vedo che altro potrei fare..." 
"Potresti ucciderla! - Tyrion scoppiò a ridere, versandosi altro vino - oppure potresti fare come fanno tutti qua dentro, vai e prenditi quello che vuoi, anche a costo di scavalcare qualche cuore infranto o qualche sogno spezzato." 
"E se non dovessi riuscirci? Se non riuscissi a prendere quello che voglio?" Chiese preoccupato.
Castiel si sentiva strano a parlare dei suoi più intimi dubbi con un completo estraneo, eppure sentiva che quel piccolo uomo poteva capirlo, e che non lo avrebbe giudicato.
"Ci avrai provato! E sarà sempre meglio che stare qui a sospirare! Ricordati ragazzo, le cose che vuoi di più nella vita te le devi conquistare, nessuno te le regalerà, dovrai combattere per esse fino al tuo ultimo soffio di vita." Tyrion si riempì di nuovo il calice, bevendo rapidamente tutto il suo contenuto.
Castiel ebbe compassione per lui, era un uomo saggio e sotto la sua scorza da beffardo menefreghista aveva un gran cuore, era ingiusto che tutti lo disprezzassero solo per la sua statura.
"Grazie mio lord. Credo che tu abbia ragione, seguirò il tuo consiglio! Nel caso andasse male tornerò qua ad alzare ancora una volta i calici. Ma ti auguro di riuscire ad afferrare i tuoi sogni un giorno, piccolo grande uomo." Disse con dolcezza Castiel, alzando il calice per un ultimo brindisi. 
Dean era davanti alla Regina, immobile, ora che era arrivato lì era quasi spaventato, sapeva che Cersei aveva un carattere volubile e vendicativo e sperava di non dover passare la notte nelle segrete del castello per aver osato sedurre la Regina.
"Chi siete voi?" chiese con voce annoiata Cersei, continuando a sorseggiare il suo vino.
"Un amico di Vostra Grazia e della Casa Lannister." Mentì tranquillamente il ragazzo.
"E che cosa vuole dalla Regina questo grande amico della corona?" Chiese ironicamente Cersei, posando il calice sulla balconata.
"Parlare, se Vostra Grazia lo desidera." Disse Dean con voce suadente, sfoderando il suo miglior sorriso.
"E perchè mai dovrei desiderarlo?" Rise lei.
"Perchè ritengo che avremmo molto di cui parlare voi e io. Inoltre è una serata troppo bella per passarla in solitudine con del vino e delle guardie noiose." Gli fece l' occhiolino e sorrise nuovamente.
Cersei sorrise inarcando il sopracciglio, fece un cenno alle guardie, le quali fecero un rapido inchino e si allontanarono.
"Ditemi cavaliere - Cersei sorrise, avvicinandosi a lui - di cosa dovremmo parlare voi e io?"


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